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IA e risorse umane: verso una nuova era di personalizzazione



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Le tecnologie AI trasformano la gestione del talento, offrendo esperienze personalizzate e potenziando l’efficienza. Nonostante i benefici evidenti, l’adozione di GenAI resta limitata. Una strategia di implementazione ben pianificata è cruciale per capitalizzare su queste innovazioni e mantenere la competitività

Pubblicato il 13 nov 2024

Andrea Cavallaro

Manager di Methodos

Andrea Gaschi

Senior Manager di Methodos

Marco Pinciroli

Senior consultant presso Methodos



HR (1)

Le direzioni HR hanno subito un’evoluzione costante nel corso degli anni, adeguandosi alle trasformazioni socioeconomiche di ogni epoca.

Nell’era industriale, l’attenzione era rivolta principalmente alla gestione amministrativa e alla conformità normativa, con processi standardizzati e ripetitivi.

Il ruolo crescente dell’IA generativa nelle Risorse Umane

Con l’avvento della digitalizzazione, le direzioni HR hanno adottato strumenti sempre più sofisticati, come sistemi di gestione del personale e piattaforme di data analytics. Oggi, ci troviamo di fronte a una nuova rivoluzione guidata dall’intelligenza artificiale generativa, che non si limita ad automatizzare i processi, trasformando profondamente il modo in cui le aziende gestiscono l’intero ciclo di vita dei propri talenti. Nell’attuale ambiente di lavoro, infatti, i dipendenti si aspettano un accesso immediato ai servizi HR e interazioni sempre più personalizzate.

Grazie a tecnologie avanzate come LLM, Machine Learning ed elaborazione del linguaggio naturale, le organizzazioni ottimizzano processi complessi come recruiting, onboarding e formazione, permettendo alle direzioni HR di adattarsi rapidamente alle esigenze di dipendenti e mercato del lavoro. Si pensi che, secondo Talent Trends Report di Randstad, condotta su più di 1.000 top manager e human capital leader nel mondo, il 97% degli HR a livello globale (il 94% in Italia) ha già utilizzato le nuove tecnologie digitali, tra cui l’AI, per potenziare la capacità di attrarre, coinvolgere e fidelizzare le persone, mentre il 76% dei Direttori HR analizzati ritiene che, l’AI (insieme ai Big Data) stia già influenzando decisioni cruciali in ambito HR e sono convinti che le direzioni HR che non integreranno queste tecnologie rischiano di perdere competitività.

Ciononostante, vari studi indicano come l’adozione della IA generativa in ambito HR è ancora limitata rispetto ad altre aree organizzative dove si ritiene che l’intelligenza artificiale abbia impatti più rilevanti. Vediamo, allora, qui di seguito, alcune sperimentazioni interessanti in attività e processi HR.

L’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sull’employee experience

L’intelligenza artificiale generativa (GenAI) sta trasformando profondamente il ciclo di vita dei dipendenti (figura 1), ridefinendo i processi HR e abilitando una “personalizzazione di massa” dell’employee experience.

Questa tecnologia consente una gestione più informata del talento, l’identificazione di lacune nelle competenze, percorsi di crescita dedicati e una comunicazione più efficace, liberando tempo per attività strategiche. Secondo una recente analisi del Politecnico di Milano, i principali benefici connessi all’introduzione della GenAI nella direzione HR includono un miglioramento in efficienza e produttività, uno stimolo all’innovazione e alla creatività e un incremento nella qualità dei servizi e del supporto, fondamentali per migliorare l’esperienza delle persone.

L’intelligenza artificiale generativa non è quindi solo un’opportunità per ottimizzare i processi, ma una leva strategica per migliorare la gestione del capitale umano e mantenere la competitività aziendale. Analizzando alcuni dei principali processi HR, possiamo già notare come le organizzazioni stiano già integrando con successo sistemi di intelligenza artificiale generativa nelle loro attività core.

Figura 1: Potenziali use case e sperimentazioni della GenAI in HR

Recruiting e talent attraction

Secondo l’osservatorio di Zucchetti (2024), il 60% delle grandi aziende utilizza o utilizzerà software di recruiting e screening CV basati su AI, migliorando l’efficienza e la qualità della selezione.

Ad oggi sono tra le applicazioni più diffuse dei sistemi AI nelle direzioni HR. Sono diverse le applicazioni in questo ambito da Ferrovie dello Stato Italiane e PitchGrade, che hanno implementato un sistema di screening potenziato dall’intelligenza artificiale per snellire il processo di recruiting, riducendo in modo significativo il tempo e le risorse necessarie per vagliare un gran numero di candidature, abilitando decisioni di assunzione più rapide e in una migliore esperienza dei candidati; a Esselunga, che usa AI per analizzare il linguaggio verbale nei video di presentazione dei candidati, fornendo report dettagliati ai recruiter; fino a Rina adotta algoritmi di raccomandazione basati sull’Intelligenza Artificiale per allineare le offerte di lavoro ai desideri e background dei potenziali candidati, migliorando così l’efficacia del recruitment e l’employer branding.

Onboarding

La GenAI sta rivoluzionando il processo di onboarding, offrendo esperienze di apprendimento personalizzate che accelerano l’integrazione dei nuovi dipendenti. Grazie alla creazione di contenuti su misura, l’efficacia e il coinvolgimento migliorano sensibilmente, supportati da un monitoraggio continuo dei progressi e feedback immediati.

Un esempio è il caso di Roadsurfer, che ha implementato un sistema di onboarding basato su AI, con quiz interattivi, valutazioni personalizzate ed esercizi di formazione, mantenendo il team HR aggiornato sui progressi e colmando le lacune di competenze tramite contenuti adattivi. Tuttavia, per garantire l’efficacia di questi sistemi, è cruciale prestare attenzione alla qualità dei dati e delle informazioni fornite in input.

Performance management e training & development

L’integrazione della GenAI sta rivoluzionando la gestione delle performance e lo sviluppo delle competenze, rendendoli più dinamici, data-driven e personalizzati. Grazie a una valutazione continua e a feedback tempestivi, l’AI favorisce una cultura del miglioramento continuo, mentre strumenti come chatbot e sistemi di scrittura bias-free migliorano la qualità della comunicazione e del feedback, eliminando bias.

Nella formazione, GenAI offre moduli adattivi basati sui progressi dei dipendenti, come dimostrato da Saipem, che ha implementato tecnologie di VR e AI per simulare operazioni complesse, e da Vodafone, che utilizza una piattaforma AI per personalizzare i percorsi di apprendimento e monitorare l’evoluzione delle competenze, allineandosi alla strategia aziendale.

Employee Experience ed engagement

L’introduzione della GenAI ha impatti positivi anche su benessere ed engagement delle persone, aspetto cruciale in un contesto di “crisi di ingaggio” globale come quello attuale (Gallup, 2024). Grazie a questi sistemi è possibile ridurre il tempo dedicato a compiti ripetitivi, liberandolo per attività a maggiore valore aggiunto (es. l’innovazione), contribuendo di conseguenza a una maggiore soddisfazione lavorativa.

L’AI, inoltre, può prevedere il rischio di turnover analizzando comportamenti e feedback e permettendo di intervenire tempestivamente per trattenere i talenti chiave. Strumenti di analisi predittiva, come quelli utilizzati da Panasonic North America, identificano i fattori che influenzano l’engagement e suggeriscono interventi mirati basati su insight in tempo reale.

Tuttavia, quando si parla di employee engagement, è fondamentale che le aziende bilancino in modo consapevole la digitalizzazione, salvaguardando le interazioni sociali per evitare alienazione e promuovendo una cultura in cui l’IA supporta la collaborazione umana senza sostituirla.

Strategia di implementazione dell’IA Generativa nelle direzioni HR

L’adozione della GenAI nelle direzioni HR rappresenta un’opportunità strategica per migliorare l’efficienza, potenziare il processo decisionale e trasformare l’esperienza dei dipendenti. Tuttavia, il successo dipende da una strategia di implementazione ben pianificata, che prevede diverse fasi essenziali con un ruolo chiave ricoperto dalla Direzione HR:

Valutazione delle esigenze organizzative

Analizzare i processi HR per identificare le aree di miglioramento e valutare la maturità digitale e la cultura aziendale, cruciali per garantire un’adozione efficace della tecnologia.

Definizione di obiettivi e strategia di adozione della direzione HR, in linea con la visione organizzativa

Stabilire obiettivi chiari, allineandoli alla strategia aziendale e identificando le aree HR con il maggior potenziale di trasformazione, come recruiting, onboarding, engagement e development.

Integrazione tecnica

Integrare la GenAI con i sistemi HR esistenti affrontando sfide legate alla disponibilità, qualità e compatibilità dei dati, alla sicurezza e all’interoperabilità dei sistemi.

Formazione del personale HR

Favorire il cambiamento con programmi di awareness e formazione a partire proprio dai profili HR presenti nell’organizzazione, attraverso comunicazione trasparente e coinvolgimento del management per favorire la comprensione delle potenzialità di queste soluzioni e la loro successiva adozione.

Supportare l’adozione dell’IA e limitare i rischi

Al di là delle sfide interne, la direzione HR è chiamata anche a traghettare l’organizzazione verso una maggiore consapevolezza e maturità sulle tecnologie innovative, supportando l’adozione di questi sistemi e limitando i rischi connessi. Si pensi che il Work Trend Index Report 2024 evidenzia che il 75% delle persone utilizza già strumenti di IA sul lavoro e, il 78% di questi ultimi, ha dichiarato di utilizzare il proprio strumento personale di IA (non quello indicato dall’organizzazione) nelle attività quotidiane, fenomeno ormai ribattezzato con il nome di “BYOAI” (Bring Your Own AI).

È questo lo scenario che le organizzazioni stanno affrontando ed è per questo motivo che direttori e professionisti HR dovrebbero, con una certa urgenza, favorire la diffusione di comportamenti consapevoli e responsabili.

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