l’analisi

IA in Cina: strategie, aziende e applicazioni



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La Cina si sta affermando come leader mondiale nell’IA con investimenti massicci, 15 aziende nazionali champion e numerose “AI Tigers”. Il paese punta a creare un hub globale dell’innovazione attraverso una strategia che combina pianificazione statale, talenti e infrastrutture all’avanguardia

Pubblicato il 28 feb 2025

Marco Bonaglia

Scuola Superiore Sant’Anna

Antonio Frisoli

docente di robotica presso la Scuola Superiore Sant'Anna



Normativa cinese ia
Flag of the Republic of China and USA on the microchips of a red painted printed electronic circuit board. Concept for supremacy in global microchip and semiconductor manufacturing.

L’industria dell’intelligenza artificiale è in rapidissima evoluzione e in Cina lo è a una velocità maggiorata. Sono in gioco non solo miliardi di yuan, che fanno gola naturalmente a imprenditori, esperti, accademici, investitori, ma anche la futura leadership di un settore che si preannuncia fondamentale per le nostre vite.

Se da un lato la Cina ha “bucato” le due grandi rivoluzioni industriali precedenti, quella britannica e quella successiva a guida americana, non vuole ora restare indietro in una nuova e dirompente fase di cambiamento che si preannuncia strutturale.

Il Paese ha la capacità, i numeri e il mercato, per imporre un proprio marchio indelebile sullo sviluppo di una tecnologia così potente.

Intelligenza artificiale in Cina: pianificazione e strategie

Il percorso dell’intelligenza artificiale (IA) della Cina si sta svolgendo a un ritmo senza precedenti, posizionando la nazione come leader globale nello sviluppo e nell’adozione dell’IA. Con un’industria di base dell’IA destinata a superare i 140 miliardi di dollari entro il 2030 e settori correlati destinati a raggiungere la sbalorditiva cifra di 1,4 trilioni di dollari, il paese sta aprendo la strada a progressi trasformativi in ​​tutti i settori. Questo articolo esplora i principali driver, abilitatori, sfide e impatti della trasformazione industriale basata sull’intelligenza artificiale della Cina.

Visione strategica e governance nazionale

L’impegno della Cina nello sviluppo dell’IA è ancorato al suo “Next Generation AI Development Plan” (2017), che delinea una strategia di sviluppo graduale. Entro il 2020, la Cina ha mirato a sincronizzare le sue capacità di IA con gli standard globali, mentre entro il 2025, si prevede che l’IA guiderà una significativa trasformazione industriale ed economica, che culminerà, secondo i piani dei leader cinesi, con la creazione entro il 2023 di un hub globale cinese per l’innovazione nell’ambito di questo settore strategico. Questa tabella di marcia riflette una nazione che dà priorità all’IA come pietra angolare del suo futuro tecnologico ed economico.

Per supportare questa visione, la Cina ha introdotto normative adattive che bilanciano innovazione con sicurezza e governance. Politiche come i “Next Generation AI Governance Principles” (2019) e il “AI Code of Ethics” (2021) stabiliscono quadri per un uso responsabile dell’IA. Le normative che affrontano le raccomandazioni di algoritmi, deep fake e servizi di IA generativa dimostrano ulteriormente l’impegno della Cina per un’implementazione etica e sicura dell’IA. Una progettazione politica multilivello integra questi sforzi, con i governi centrali e locali che coordinano le strategie.

La pianificazione e il ruolo svolto dalla leadership “tecnocratica” cinese, anche in questo settore, è fondamentale. Il Governo cinese ha individuato negli anni i “National AI Team”, comprese 15 aziende con base in Cina come Baidu, Tencent, Alibaba, SenseTime e iFlutek. Ognuna di queste aziende aveva inizialmente l’obiettivo di sviluppare un settore specifico della IA in Cina, come il riconoscimento facciale, lo sviluppo software/hardware, e la speech recognition. Negli ultimi anni di conseguenza, nuove tecnologie sono state sviluppate in modo “scientifico” all’interno del Paese, in uno Stato che ha il più alto numero di utenti internet al mondo, e che può quindi realizzare un processo di “machine learning” con una quantità di dati spaventosa.

Oltre alle strategie chiave già elencate, nel corso degli ultimi anni sono state lanciate altre  politiche relative alla AI in Cina. Tra queste segnaliamo:

Abilitatori chiave dell’ecosistema AI cinese

Dopo un’attenta analisi dei documenti rilasciati dal Governo cinese possiamo affermare che l’ecosistema IA cinese è alimentato da quattro abilitatori chiave: infrastruttura, dati, energia e talento.

  • Infrastruttura: la Cina ha investito molto in infrastrutture avanzate, tra cui estese reti 5G, data center ad alta capacità e solide strutture di cloud computing. Questi sviluppi forniscono la spina dorsale per la formazione e diffusione di modelli IA su larga scala
  • Dati: in quanto più grande produttore di dati al mondo, si prevede che il volume di dati annuali della Cina crescerà da 24 zettabyte nel 2022 a 77 zettabyte entro il 2027. Questo può essere un vantaggio enorme per continuare ad “allenare” nuovi modelli cinesi in un Paese altamente digitalizzato.
  • Energia: le richieste di energia dell’intelligenza artificiale sono sostanziali, ma la Cina è leader nel campo delle energie rinnovabili da diversi anni e anzi continua a investire in questo settore, esplorando nuove applicazioni e utilizzando la grande estensione e varietà del suo territorio
  • Talento: l’enfasi della Cina sulla coltivazione di talenti in intelligenza artificiale è evidente nelle sue 535 università che offrono specializzazioni correlate all’intelligenza artificiale. Quasi la metà dei migliori ricercatori di intelligenza artificiale al mondo ha sede in Cina, supportati da istituzioni come la Tsinghua University, che promuove l’innovazione e l’imprenditorialità nell’intelligenza artificiale

Le aziende chiave

I settori chiave della IA in cui lo Stato cinese ha investito in modo più massiccio negli ultimi anni sono il riconoscimento facciale, le biotecnologie, il quantum computing, la medical intelligence e i veicoli a guida autonoma. 

I campioni della IA cinese

Le aziende cinesi “campioni” della AI sono al 2023 un totale di 15, e la lista è stata aggiornata tre volte dal primo annuncio del 2017. In particolare, nell’ultima “infornata” del 2019, si sono aggiunte alla lista Yitu, Minglamp technology, Huawei, Pingan, Hikvision, JD.com, Megvii, Qihoo 360, TAL Education Group, e Xiaomi.

Start-up leader di intelligenza artificiale (“AI Tigers”)

Nell’ultimo anno diversi media internazionali hanno parlato di “tigri dell’IA” cinesi, aziende che hanno registrato uno sviluppo impressionante e che si sono affermate a livello nazionale, diventando anche dei competitor delle più rinomate aziende americane. Queste “tigri di intelligenza artificiale” sono considerate la nuova ondata di aziende di intelligenza artificiale focalizzate sulla tecnologia “LLM”, simili alle controparti occidentali come OpenAI e Anthropic. Altre importanti start-up di intelligenza artificiale sono StepFun e Model Best.

Le principali tigri cinesi della IA sono:

  • Zhipu AI: questa è spesso indicata come la più importante start-up di intelligenza artificiale generativa della Cina, con un’elevata valutazione e un focus sul raggiungimento dell’intelligenza artificiale generale (AGI). È stata incubata nei laboratori di ricerca della Tsinghua University. È anche sostenuta da investimenti sauditi.
  • Baichuan AI: questa start-up è un’altra delle “AI Tigers”, fondata anche da docenti o ex studenti della Tsinghua, ed è nota per i suoi progressi nei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).
  • Moonshot AI: questa azienda è nota per la sua attenzione alle capacità di elaborazione di testi lunghi negli LLM, con il suo chatbot Kimi in grado di gestire una finestra di contesto molto ampia. È sostenuta da Alibaba.
  • MiniMax: questa è un’altra delle “AI Tigers”, fondata anche da docenti o ex studenti della Tsinghua, ed è un attore chiave nell’ecosistema dell’intelligenza artificiale generativa.
  • 01.AI: Questa è un’altra start-up di intelligenza artificiale, ha sede a Beijing e si concentra sulla produzione di prodotti open source. E’ stata fondata da Kai Fu Lee, ed è sostenuta da giganti industriali quali Xiaomi e Alibaba.

Applicazioni pratiche della IA in Cina

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando le industrie in Cina, guidando innovazione, efficienza e competitività in settori chiave. Di seguito proponiamo alcuni settori industriali e portiamo un esempio di applicazione della IA.

  • Produzione industriale: le tecnologie di intelligenza artificiale come apprendimento automatico e visione artificiale stanno trasformando i processi di produzione. Le applicazioni includono l’ottimizzazione della produzione, manutenzione predittiva e controllo di qualità intelligente. Alcuni esempi di applicazione di IA alla produzione industriale sono la piattaforma COSMOPlat di Haier e i sistemi di ispezione visiva basati sull’intelligenza artificiale di GAC Honda, la joint venture automobilistica sino giapponese con sede a Guangzhou.
  • Automotive e trasporto autonomo: la guida autonoma e le cabine intelligenti stanno ridefinendo i trasporti in Cina. Aziende come Apollo Go di Baidu stanno aprendo la strada a servizi di ride-hailing completamente senza conducente, con progressi significativi nelle operazioni commerciali.
  • Vendita al dettaglio: il modello “New Retail” della Cina sfrutta l’intelligenza artificiale per un coinvolgimento iper-personalizzato dei clienti, l’ottimizzazione della supply chain e gli assistenti virtuali. La tecnologia di JD.com e le strategie di contenuto generate dall’intelligenza artificiale del campione cinese dello sport ANTA illustrano come l’intelligenza artificiale sta rimodellando le esperienze di vendita al dettaglio.
  • Sanità: l’intelligenza artificiale può essere un utile strumento in mano alle aziende e ai pazienti per affrontare sfide sistemiche dell’assistenza sanitaria migliorando la diagnostica, la telemedicina e lo sviluppo di farmaci. Innovazioni come la piattaforma di intelligenza artificiale di GE Healthcare per l’imaging TC e l’ospedale virtuale della Tsinghua University dimostrano il potenziale dell’intelligenza artificiale nel migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria per milioni di persone.
  • Servizi pubblici: le smart cities cinesi integrano l’intelligenza artificiale con attività di gestione urbana, migliorando il flusso del traffico, la sicurezza pubblica e il monitoraggio ambientale. Il progetto City Brain di Alibaba a Hangzhou è un esempio di come IA possa essere utilizzata per risolvere alcuni problemi reali nella gestione delle metropoli cinesi.

Il nostro punto di vista

Come per gli articoli scritti in precedenza per Agendadigitale, ci permettiamo di chiudere con alcune nostre considerazioni.

La trasformazione dell’industria cinese basata sull’intelligenza artificiale mostra una combinazione sinergica di quadri normativi, ecosistemi complessi e innovazione. Dando priorità allo sviluppo delle infrastrutture, all’utilizzo dei dati e alla coltivazione dei talenti, la Cina si sta posizionando come leader globale nell’intelligenza artificiale.

Tuttavia, per il Governo cinese rimangono numerose sfide all’orizzonte. Affrontarle, in particolare per quanto riguarda infrastrutture, gestione dei dati, formazione e sostegno dei talenti e ricerca sarà fondamentale per ottenere un impatto scalabile e trasformativo. Sforzi collaborativi tra i settori pubblico e privato, mondo accademico e i partner internazionali presenti sul campo sono essenziali per costruire un ecosistema aperto e innovativo, che non guardi solo a se stesso ma possa migliorare anche grazie a innovazione aperta e investimenti esterni.

Il percorso della Cina offre lezioni preziose per altre nazioni che cercano di sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale per la crescita economica, la sostenibilità e il progresso sociale. E’ utile quindi studiare il caso cinese, e seguire passo per passo gli sviluppi di questo gigante dell’innovazione, un vero e proprio laboratorio per la crescita e lo sviluppo di questo settore strategico.

DeepSeek e un nuovo capitolo della competizione USA-Cina nell’intelligenza artificiale

L’arrivo di DeepSeek ci ha portati forse “into the unknown”, come recita il nome che appare sul sito dell’azienda. O forse, è una presa di coscienza sul livello raggiunto dalle aziende cinesi in ambito di intelligenza artificiale. Lo stesso Trump, ha affermato che la competizione può essere anche positiva, mentre Altman, CEO di OpenAI, ha scritto sul suo profilo X che il modello è “impressionante”, in particolare per il rapporto qualità-prezzo.

Non sappiamo dove questa competizione ci porterà, ma di una cosa siamo certi – Viviamo in tempi interessanti.


Si ringraziano per l’aiuto Xue Yafei, Chief Secretary della Tsinghua Industry-University-Research Institute Alliance for Intelligent Autonomous Systems, e Zhong Jiabo, ricercatore di robotica e intelligenza meccanica della Nankai University di Tianjin

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