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Gestione risorse umane con l’intelligenza artificiale: ecco come usarla al meglio



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L’IA e l’automazione dei processi emergono quali leve strategiche per la trasformazione delle risorse umane, a tutto vantaggio della produttività aziendale. Vediamo quali sono i diversi utilizzi dell’IA in ambito risorse umane

Pubblicato il 12 ott 2023

Enrico Provenzale

Development Lead Italia di Personio



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La gestione delle risorse umane, come processo integrato al pari di altre funzioni aziendali, ha visto negli ultimi tempi un aumento di complessità nella sua gestione; attualmente responsabili delle risorse umane e dipendenti sono abituati a lavorare con app e altri strumenti per gestire le operazioni tipiche quali onboarding, gestione presenze, valutazioni delle performance, payroll.

L’automazione per aumentare l’efficienza e migliorare i processi HR

I maggiori sforzi negli ultimi anni a livello di implementazione di piattaforme di gestione HR sono stati rivolti all’unificazione dei vari strumenti per avere un’unica piattaforma per la gestione dei diversi aspetti legati alla gestione del personale sia dal lato HR sia da quello degli utenti/dipendenti.

Nonostante questi positivi sviluppi, il maggior carico di lavoro e la crescente complessità nei rapporti interfunzionali nelle organizzazioni rende complessa una gestione efficace delle risorse umane; a questo si aggiunge la volontà delle aziende di migliorare il coinvolgimento delle funzioni HR nella gestione aziendale in un’ottica sempre più strategica e non limitata a compiti operativi. Questa situazione appare in modo più evidente nell’ambito delle PMI in cui, anche a causa della strutturale scarsità di risorse, le funzioni HR stentano a tenere il passo con le aspettative del top management in termini di qualità dell’operatività HR, sistemi di valutazione e integrazione del ruolo dell’HR nel sistema aziendale.

In questo senso un contributo rilevante è quello che può dare potenzialmente l’automazione per aumentare l’efficienza e migliorare i processi HR. Questo è anche confermato da un’indagine di Personio in cui si evidenzia che quasi quattro responsabili HR su dieci (37%) considerano i processi come un elemento fondamentale per migliorare la gestione aziendale nel suo complesso.

I diversi utilizzi dell’IA in ambito risorse umane

L’applicazione dell’AI in ambito risorse umane può avere diversi utilizzi; se ci si concentra sul miglioramento dei processi queste applicazioni hanno come scopi principali quelli di facilitare la gestione HR, automatizzandone l’operatività.

In che modo l’intelligenza artificiale nelle risorse umane può migliorare i processi di selezione?

Migliorare i processi di selezione

L’intelligenza artificiale consente ai team HR di migliorare i processi di selezione automatizzando attività ripetitive come lo screening dei curricula, identificando i migliori candidati attraverso algoritmi di corrispondenza intelligenti e riducendo i pregiudizi nella selezione dei candidati. Può anche analizzare grandi volumi di dati per identificare modelli e tendenze, consentendo un processo decisionale più informato.

Fornire informazioni preziose per la gestione della forza lavoro

L’analisi HR basata sull’intelligenza artificiale può inoltre fornire informazioni preziose per la gestione della forza lavoro. Analizzando i dati, specifici algoritmi possono identificare modelli relativi alle prestazioni, al coinvolgimento e alla fidelizzazione dei dipendenti e persino prevedere future tendenze.

Ciò consente ai professionisti delle risorse umane di prendere decisioni basate sui dati per ottimizzare la pianificazione della forza lavoro e migliorare le prestazioni complessive dell’organizzazione, tutto ciò in tempo reale e identificando velocemente aree di miglioramento, fornendo feedback e sviluppando raccomandazioni personalizzate per la formazione e lo sviluppo. I chatbot e gli assistenti virtuali basati sull’intelligenza artificiale possono inoltre migliorare il coinvolgimento dei dipendenti facilitando l’accesso alle informazioni e la risposta alle loro domande.

La direzione del personale potrebbe avvantaggiarsi di un preventivo confronto in materia con i responsabili IT o con gli esperti di intelligenza artificiale, fondamentale per garantire un’adeguata integrazione e qualità dei dati.

Rispondere alle richieste in modo efficace

Due terzi di un campione di responsabili delle risorse umane intervistato dichiara di impiegare in media 3,5 ore la settimana per rispondere a domande routinarie dei propri dipendenti; un sistema che utilizza l’intelligenza artificiale permette di rispondere alle richieste in modo efficace e al tempo stesso di risparmiare tempo ai responsabili HR.

Questi possono essere sollevati da attività routinarie e a scarso valore aggiunto e potersi dedicare a compiti a più elevato grado di strategicità in modo da poter fornire quell’apporto auspicato e richiesto dai vertici aziendali alle funzioni HR in ottica di una loro migliore integrazione nel sistema azienda. D’altronde questo è anche l’auspicio dei responsabili delle risorse umane: il 64% di queste figure professionali intervista in Europa da Personio ritengono che l’introduzione dell’intelligenza artificiale possa aiutare ad automatizzare alcuni processi e a liberare tempo per concentrarsi su aspetti più rilevanti.

Il fattore umano rimane centrale

L’altra faccia della medaglia dell’introduzione dei sistemi di AI nel campo delle risorse umane è, come per altre mansioni, il rischio percepito che “la macchina possa sostituire l’uomo”, mettendo così a repentaglio il ruolo di figure professionali consolidate.

La percezione è reale, ma il rischio lo è davvero?

È ragionevole pensare che siano notevoli i benefici che può apportare l’introduzione dell’intelligenza artificiale in termini di aumento di efficienza e produttività per migliorare il lavoro delle funzione delle risorse umane; questo in realtà è limitato all’operatività che spesso è un ostacolo allo svolgimento delle attività più strategiche.

Ed è proprio questo il punto cruciale ovvero, come anche dichiarato da Pete Cooper (Director di People Partners & Analytics di Personio) la centralità della componente umana nei processi: in molti ruoli, ma in particolare in quelli a stretto contatto con le persone come le funzioni HR, si può legittimamente affermare che lo svolgimento di alcune attività non può non essere realizzata che non dalle persone stesse; il fattore umano rimane centrale in una corretta gestione delle risorse umane e l’eventuale automazione dei processi mediante AI è solo strumento per migliorare queste attività e il ruolo stesso dei responsabili HR.

Un esempio pratico di questo sono le limitazioni che un sistema di intelligenza artificiale ha in termini di empatia o rapporto emotivo che in termini di gestione di risorse umane rimane necessariamente di gestione esclusiva delle persone in ragione dello human touch come fattore cruciale dei rapporti con i dipendenti.

Conclusioni

Come accennato, i vertici aziendali di imprese sia di grandi che piccole dimensioni richiedono un contributo di maggiore strategicità e valore aggiunto alle funzioni HR; per fare questo le risorse umane hanno la necessità di essere alleggerite da compiti operativi e routinari che possono essere svolti da soluzioni che si basano sull’intelligenza artificiale. Considerare i rischi di questa introduzione e negarne l’utilità può essere un approccio conservativo nel breve termine; in un’ottica di evoluzione della funzione risulta invece essere un limite consistente che non permetterebbe alle funzioni HR di evolvere secondo le aspettative delle aziende.

In questo senso l’approccio migliore per l’introduzione di sistemi di AI nella gestione delle risorse umane sembrerebbe quello di valutare i possibili ambiti di applicazione specifici e i vantaggi che se ne possono trarre, in modo da avere sistemi e piattaforme che aumentino produttività e generino vantaggi per i manager HR e per l’azienda nel suo complesso.

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