Il Rapporto sugli investimenti mondiali 2022 dell’UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development) conferma come l’Africa meridionale sia la subregione con il più alto tasso di Investimenti Diretti Esteri (IDE), conosciuti nel linguaggio internazionale con il termine FDI (Foreign Direct Investment). In particolare, lo Stato del Sudafrica è diventato di recente più attraente per gli investitori stranieri grazie al suo “hub tecnologico”, il Western Cape.
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L’interesse degli stranieri per le imprese sudafricane sta rapidamente aumentando: questo articolo esamina lo stato attuale degli IDE in Sudafrica, le tre principali innovazioni tecnologiche che attraggono gli IDE e gli altri tre motivi determinanti che spingono gli stranieri a investire nel Paese.
Gli IDE nell’industria tecnologica sudafricana
Per IDE si intende l’acquisto transfrontaliero di una partecipazione in un’azienda, in un progetto o in un governo da parte di un investitore estero. Funge da elemento cruciale per l’integrazione economica internazionale in quanto crea legami stabili e duraturi tra le economie.
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ribadisce che gli IDE rappresentano un aspetto determinante per l’implementazione dello sviluppo economico, la creazione dell’accesso ai mercati esteri e il miglioramento del commercio internazionale.
Gli IDE in Sudafrica apparivano complessi a causa di alcuni legami con il colonialismo. Da allora il Sudafrica ha fatto molta strada. Entro il 2022, gli IDE in Sudafrica sono stimati raggiungere un importo complessivo di 5 miliardi di dollari (103 miliardi di Rupie) nei progetti tecnologici del Capo Occidentale. Diversi studi identificano il Capo Occidentale, e in particolare Città del Capo, come una regione leader in Africa per le startup tecnologiche e attualmente ospita il 50% delle aziende tecnologiche emergenti in Sudafrica.
Città del Capo ospita, inoltre, imprese internazionali che contribuiscono a 5 miliardi di Rand sudafricani in IDE. Il corridoio di Stellenbosch di Città del Capo ospita fino a 450 aziende tecnologiche che danno lavoro a più di 40.000 persone. Secondo Business Tech, questo ecosistema è più grande di quello di Nairobi-Kenya e Lagos-Nigeria messi insieme. Queste startup sembrano concentrarsi sulle “growing innovations” come la tecnologia artificiale (AI) e la scienza dei dati. L’ecosistema e la cultura tecnologica in crescita di Città del Capo offrono “da sole” un grande potenziale per le innovazioni e la capacità di sviluppo delle competenze del Sudafrica.
Il Sudafrica riceve IDE principalmente dalla Francia, seguita poi da Stati Uniti, Regno Unito e Cina con la conseguente creazione di 9.000 nuovi posti di lavoro solo nel 2020. È quindi importante esaminare le particolari iniziative tecnologiche che attraggono gli IDE in Sudafrica, dal momento che il Paese ha ricevuto il maggior numero di progetti IDE secondo l’Africa Attractiveness Report di Ernst & Young.
IDE in Sudafrica: i settori tech più interessati
Gli IDE in Sudafrica hanno avuto un ruolo di primo piano nei seguenti settori tecnologici:
Servizi commerciali e finanziari
Le aziende tecnologiche sudafricane contribuiscono attivamente al mercato commerciale e finanziario globale, che ha attratto efficacemente gli investitori stranieri. La società Entersekt fornisce ai fornitori di servizi finanziari e ad altre imprese canali di pagamento digitali sicuri e convenienti. È tra le prime a includere una soluzione di autenticazione dei pagamenti basata sullo standard Fast Identity Online (FIDO). Nel 2021 l’azienda ha ricevuto un investimento da Accel-KKR, una società di private equity statunitense, che contribuirà ad accelerare la sua espansione in nuovi mercati.
Inoltre, la società di innovazione Fuzzy Logic ha sede nel Capo Occidentale ma è riconosciuta a livello internazionale nel campo della realtà aumentata. Non ci sono rapporti sugli IDE nell’azienda, ma ha vinto premi internazionali per aver lavorato con aziende come Microsoft, Hewlett Packard Hasbro, Dr Pepper e Hyundai. Non si tratta di un risultato da poco, soprattutto per il Capo Occidentale, che Fuzzy Logic definisce come un luogo fantastico per la tecnologia aziendale.
Software e ICT
Alla fine del 2020, il settore tecnologico di Città del Capo contava 550 aziende tecnologiche e oltre 40.000 persone impiegate, per un totale di 88 milioni di dollari di investimenti dichiarati. Uno di questi progetti comprende il programma Code4Kids, che forma, sostiene e assicura lo sviluppo continuo degli insegnanti per aiutare il presidente sudafricano a insegnare il coding e la robotica nelle scuole.
Si tratta di un’innovazione che contribuisce a diffondere la cultura del coding in Sudafrica, che è preminente solo a Città del Capo, che ospita il 38% degli sviluppatori totali del Sudafrica, la più alta concentrazione di sviluppatori del Paese.
Inoltre, startup come DataProphet ricevono investimenti da aziende locali per espandersi nel mercato internazionale. DataProphet ha ricevuto 66 milioni di dollari nel 2020 da Yellowoods Capital, una società di investimento sudafricana. L’investimento aiuterà l’azienda a diffondere la propria esperienza nell’ottimizzazione di processi produttivi complessi in settori industriali chiave, tra cui la gestione dei rifiuti.
Agritech
L’incremento dell’innovazione tecnologica è determinate per l’evoluzione nel settore agricolo. Questo è valso per Aerobotics, una startup agrotecnica che aiuta i coltivatori di colture arboree a ottimizzarne la resa. Tale startup ha raccolto oltre 27 milioni di dollari di finanziamenti con un totale di 17 investitori, tra cui il recente fondo di investimento statunitense Endeavor Catalyst. La startup è stata rapida nel reinvestire il 50% degli investimenti raccolti nel Capo Occidentale.
Perché gli stranieri dovrebbero investire in Sudafrica
1. L’Area continentale africana di libero scambio facilita l’accesso al mercato globale
L’imminente area di libero scambio africana incrementerà il commercio del Sudafrica con gli altri Stati africani. In questo modo, si aprirà l’accesso a più di 1 miliardo di persone grazie alla stipula di accordi commerciali che miglioreranno le esportazioni verso il mercato globale.
2. Il Sudafrica è classificato come mercato emergente promettente.
Il Dipartimento sudafricano per il Commercio e l’Industria (DTI) sottolinea che il Paese è qualificabile come un “caldo mercato emergente” con una posizione strategica. Tra l’altro, il Sudafrica si è classificato al 61° posto su 137 nell’Indice di competitività globale 2017/18 del World Economic Forum e al 21° posto per la forza della protezione degli investitori.
3. Il Sudafrica è ricco di minerali e risorse naturali
Un’intervista del Thomson Reuters del 2020 sottolinea la ricchezza del Sudafrica in termini di risorse naturali come cromo, manganese, oro, carbone, minerale di ferro e platino. La storia degli IDE in Sudafrica denota anche un forte interesse per le sue risorse naturali. Di conseguenza, tali investimenti contribuiscono ampiamente all’economia locale. Il Sudafrica detiene attualmente le maggiori riserve di questi minerali, con l’aggiunta di oro e diamanti, che possono essere sfruttati con l’ausilio degli IDE.
Conclusioni
Il Sudafrica non offre solo un’ampia gamma di opportunità di investimento, ma anche un ecosistema culturale diversificato. Queste giocano un ruolo importante, ma possono anche essere sminuite dalle “aree deboli” non affrontate.
Nel 2019, gli esperti economici di Old Mutual non ritenevano che l’attrattiva del Sudafrica in termini di IDE fosse migliorata di molto, ma diedero credito agli sforzi compiuti dal governo per combattere la corruzione e cambiare le politiche per attrarre più investitori. Questi esperti sottolineano che i regimi politici incerti e restrittivi rendono difficile investire in Sudafrica.
Tuttavia, nel giugno 2022, Alvin Botes, viceministro delle Relazioni Internazionali e della Cooperazione, ha dichiarato che il governo sta compiendo passi decisivi verso politiche più prevedibili e trasparenti. Il cambiamento attivo dovrebbe creare un “ambiente legale stabile” che consenta agli investitori stranieri di partecipare come stakeholder alle imprese locali con minori preoccupazioni.