comunicazione aziendale

Investire sui contenuti per far crescere l’azienda: come ideare il format giusto



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La rivoluzione digitale ha influenzato profondamente le strategie di marketing e comunicazione delle aziende che ora si stanno trasformando in “media company”. Il punto sulla crescente popolarità dei video e dei podcast, e sull’importanza di strategie coerenti e ben pianificate

Pubblicato il 24 nov 2023

Alessio Pecoraro

coordinatore PAsocial Emilia-Romagna, marketing & communication manager



Crm,Customer,Relationship,Management,Business,Sales,Marketing,Technology,Concept.

La cosiddetta rivoluzione digitale oltre a cambiare le nostre vite quotidiane ha cambiato anche le strategie degli uffici marketing e comunicazione delle aziende.

Ci troviamo, quindi, alle soglie di una nuova era dove l’interazione, sempre più dinamica, tra tecnologia, comportamento dei consumatori e cambiamenti sociali continua a rimodellare il modo in cui le aziende parlano e si connettono con il proprio pubblico.

L’informazione non è un optional

Ma grazie alle possibilità offerte dal digitale le aziende possono diventare (anche) qualcos’altro allargando le maglie del proprio business evolvendo, quindi, anche le strategie di comunicazione che vanno sempre di più nella direzione della “media company”.

“Al prodotto che un’azienda propone si deve associare un ulteriore servizio, sempre meno opzionale, l’informazione” spiega Diomira Cennamo, giornalista esperta di Comunicazione e marketing digital e per fare questo diventa fondamentale – per le aziende e i loro brand – svolgere un lavoro di ricerca e sviluppo sui format da utilizzare sia per quanto riguarda le strategie digitali che per quelle fuori dall’ambient telematico.

Las necessaria evoluzione del content marketing

Se il marketing è influenzato dal digitale e guarda allo sviluppo tecnologico con sguardo interessato, il content marketing, la branca del marketing che include l’insieme delle tecniche per creare e condividere contenuti testuali e visuali, si evolverà con un’enfasi sui contenuti interattivi e multimediali con l’obiettivo di catturare l’attenzione in uno spazio digitale sempre più affollato.

Se da un lato la pandemia da Covid-19 ha spinto la digitalizzazione di prodotti e servizi in Europa, modificando le strategie aziendali e i comportamenti dei consumatori e accelerando le trasformazioni in corso, dall’altro il mondo post Covid-19 non può essere solo digitale, ma un mix integrato di on-line e off-line.

Come scegliere e ideare il format giusto

Ideare il format giusto è certamente il primo passo verso una nuova strategia di marketing e comunicazione che vuole rispondere ad un’esigenza (delle aziende) di comunicare valori, possibilità ed esperienze prima ancora che prodotti o servizi.

Nella comunicazione moderna ci sarà sempre meno spazio per la pubblicità tradizionale che risulta sempre meno efficace nell’indirizzare le scelte d’acquisito dei consumatori e sempre meno in linea con i ritmi di vita in movimento e sempre più frenetici.

I contenuti video

Tra i format più utilizzati dagli uffici marketing e comunicazione ci sono sicuramente i video.

Dalla ricerca “report Digital 2023” condotta dall’agenzia creativa wearesocial, in collaborazione con Meltwater, emerge che il 49.9% di chi usa internet lo fa principalmente per guardare i video mentre il 48.8 per fruire di contenuti audio (musica o podcast).

Insomma gli italiani continuano a fruire di moltissimi contenuti video il che non può essere trascurato dalle aziende e dai brand.

Se però nel periodo pandemico abbiamo assistito al boom di streaming e dirette social oggi è la qualità del prodotto a fare la differenza. Non più spazio all’improvvisazione e collegamenti da uffici o location improbabili, ma lavoro autorale per costruire contenuti di qualità, location studiate con scenografie ad hoc e lavoro di montaggio video per rilasciare trailer e clip ad uso social.

Infatti è fondamentale, con i propri contenuti, catturare l’attenzione lasciando l’approfondimento come opzione e non come obbligo. In questo la durata dei contenuti video è fondamentale, non basta proporre online quello che fin ora si è proposto offline, sia esso un convegno di uno studio professionale, un seminario di approfondimento o la presentazione di un prodotto.

Serve costruire format adeguati per il pubblico di riferimento (che sarà sempre più profilato) e l’ambient nel quale quel contenuto verrà reso disponibile.

Interviste e storytelling

Tra i diversi format i più interessanti sono certamente le interviste (che mettono in risalto la parte più umana di un’azienda o un brand), lo storytelling (per mettere in risalto i valori e creare un legame con il pubblico) e quello misto (un mix di interviste e free speech su un argomento che sta a cuore all’azienda).

Anche se servizi di streaming come Netflix stanno registrando numeri in calo la serialità risulta un fattore determinante per il marketing e la comunicazione. Realizzare contenuti video (o audio) senza continuità e senza una strategia più ampia non produrrà alcun risultato.

Il palinsesto per fidelizzare il pubblico

Più che di un piano editoriale (di cui si sente spesso parlare) per le aziende e i brand che vogliono adottare strategie di marketing e comunicazione moderne ed innovative bisogna parlare di palinsesto, strumento fondamentale per intercettare nuovi pubblici, integrare prodotti, servizi e soluzioni.

Dare al proprio pubblico un appuntamento fisso con il rilascio di un contenuto video o audio (come i podcast ad esempio) è certamente una strategia efficace per fidelizzare il proprio pubblico e/o attrarne di nuovo.

Enel con “Scintille”, BPER Banca con “Mani in alto” o Sephora con “Lipstories” sono solo alcuni dei brand che hanno scelto di integrare un Podcast nelle loro strategie di marketing e comunicazione.

Viviamo nell’epoca in cui un buon contenuto curato e di facile fruizione può contribuire in maniera determinante alla crescita del business di un’azienda o contribuire in maniera determinante alla popolarità di un brand.

Il contenuto è più importante della community

Per Francesco Di Costanzo, presidente dell’associazione per la nuova comunicazione PAsocial e della Fondazione per l’Italia Digitale “Avere un buon contenuto accattivante e che incuriosisca nell’ambiente social di adesso, che è molto cambiato rispetto a quello che abbiamo conosciuto, conta quasi di più che avere una community ampia” e sui trend allarga lo sguardo anche ai sistemi di messaggistica “Sono arrivati i canali pubblici su WhatsApp” ed ai format audio “Ci sono le stanze social come su X o Clubhouse che dopo un boom iniziale registra un calo”.

Anche se YouTube è tra i siti più visitati, dopo Google e Facebook (fonte “Digital 2023”) e per le aziende che guardano al modello media company è certamente più efficace caricare i propri contenuti su piattaforme di proprietà (vedi siti internet, etc…) un trend emergente è sicuramente Twitch la piattaforma di streaming “casa” dei gamer alla quale iniziano a guardare anche le aziende.

“Inizialmente, gli streamer erano principalmente gamer. Ma Twitch ora rappresenta la casa per tutti i tipi di contenuti, dove ci si può godere qualsiasi passione: dall’arte alla musica, dallo sport alla cucina e così via. E infatti i contenuti non legati al gaming su Twitch sono quadruplicati negli ultimi tre anni” spiega Damian Burns ex vice Presidente di Twitch.

Due top brand come Burberry e Ferrari hanno deciso di aprire un canale sulla piattaforma.

Eventi aumentativi e think tank

Per Luciano Floridi, professore ordinario di filosofia ed etica dell’informazione presso l’Oxford Internet Institute dell’Università di Oxford, c’è una dimensione nuova “onlife” che mescola esperienze nella dimensione digitale e in quella reale. A quella “nuova dimensione” guarda anche per Luca Pelati, fondatore e CEO dell’agenzia creativa Ventie30: “Per le aziende i format più interessanti sono gli eventi aumentativi, cioè tutte quelle proposizioni dove l’evento in presenza viene arricchito e aumentato attraverso la tecnologia. Arricchire il contenuto che si vede in presenza e renderlo fruibile e divertente anche da remoto è la sfida a cui le aziende devono guardare per rinnovare i loro momenti pubblici”.

C’è un trend interessante, le aziende stanno sempre più riconoscendo il valore dei think tank, entità indipendenti specializzate nella ricerca e nell’analisi di questioni socio-economiche, politiche o scientifiche, per aprire le porte a nuove partnership, creare opportunità di networking e parlare a pubblici differenti. Un Think Tank, quindi, può aiutare un’azienda nella brand reputation, nei processi di innovazione e far crescere il valore del brand.

Il valore di Instagram

Tra i social media Instagram, sempre secondo il report annuale di we are social, è al secondo posto per quanto riguarda le piattaforme preferite dagli utenti. Qual è quindi il valore delle immagini nella comunicazione di aziende e brand? Anche se sono state implementate nuove funzioni per le aziende e i brand Instagram resta un social media sul quale investire. Immagini curate, visual storytelling e collaborazioni sono fondamentali per avere successo. Secondo il fotografo genovese Davide Gentile fondatore dell’agenzia creativa Gleeye che punta principalmente sul visual “Una bella foto ha diversi valori aggiunti come l’immediatezza e la capacità di trasmettere più messaggi contemporaneamente e la capacità di essere ricordata. Il nostro cervello funziona per immagini, per le aziende in un momento di ipersaturazione visiva è fondamentale avere immagini uniche, ricercate e dal forte impatto comunicativo”.

Mantenere la propria identità

Investire sulla ricerca e sullo sviluppo di format nuovi, ed efficaci, è importante nel marketing e nella comunicazione degli anni 20 del nuovo millennio, ma lo è ancor di più non perdere, attraverso i nuovi (e variegati) strumenti ed opportunità di comunicazione, la propria identità. La narrazione e l’autenticità rimarranno al centro della connessione con il pubblico.

Conclusioni

In conclusione Philip Kotler, uno dei più grandi economisti della sua epoca, indicato come il quarto “guru del management” di tutti i tempi dal Financial Times diceva: “Vi sono due tipi di aziende: quelle che cambiano e quelle che scompaiono”.

Le aziende sono perennemente influenzate dall’ambiente che le circonda. L’evoluzione tecnologica e sociale e il cambiamento continuo, determinano quali organizzazioni sono destinate a fallire e quali a sopravvivere. Le aziende che hanno la capacità e la flessibilità di rinnovarsi riusciranno a mantenersi al passo con i tempi e con le innovazioni. Riuscire ad attrarre un pubblico sempre più ampio passa anche dalla capacità di avere format rinnovati, accattivanti e utili per la propria audience di riferimento ed è determinante per la crescita del business.

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