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Cripto-flop: cosa insegnano i casi Celsius Network e New Financial Technology

Celsius Network ha fatto domanda di accesso al Chapter 11 bloccando tutte le azioni esecutive dei creditori mentre New Financial Technology LTD ha smesso di remunerare gli investitori e bloccato tutti i prelievi sulla piattaforma. I due casi e gli effetti sugli investitori crypto

Pubblicato il 07 Set 2022

Alice Dognini

Trainee, Restructuring & Insolvency department DWF Italy

Matteo Pasculli

Head of Restructuring & Insolvency DWF Italy

Dac8: la regolamentazione sui crypto-asset

Il caso Celsius Network è sicuramente il caso che – insieme alla questione Terra Luna – ha fatto più scalpore in questa fase dello sviluppo della tecnologia blockchain e crypto.

Ma se gli utenti di Celsius non stanno passando un buon periodo,  lo stesso deve (purtroppo) dirsi anche per i clienti della New Financial Technology LTD (in sigla NFT) società di diritto inglese, ma con anima trevigiana.

Facciamo il punto sui due casi.

Le criptovalute gettano le famiglie sul lastrico: il caso Celsius e la necessità di un intervento legislativo

Cos’è il Chapter 11 dello United States Bankruptcy Code

Lo scorso 13 luglio 2022 le società del gruppo Celsius (Celsius Network LLC, Celsius KeyFi LLC, Celsius Lending LLC, Celsius Mining LLC, Celsius Network Inc., Celsius Network Limited, Celsius Networks Lending LLC e Celsius US Holding LLC) in grave situazione di crisi, hanno depositato presso la Corte statunitense una domanda congiunta di accesso alla procedura concorsuale di disciplinata dal c.d. Chapter 11 del United States Bankruptcy Code.

Si tratta di una procedura federale di diritto fallimentare statunitense che, da un punto di vista macroscopico, presenta aspetti comuni al concordato preventivo e alla liquidazione giudiziale (il “vecchio fallimento”) disciplinato oggi dal codice italiano della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII).

In particolare, il Chapter 11 è una procedura di insolvenza volta ad assicurare la soddisfazione dei creditori mediante la c.d. “reorganization” dell’impresa, la quale può assumere sia una veste liquidatoria (prevedendo il pagamento dei creditori mediante la vendita di beni propri del soggetto sottoposto alla procedura), sia in continuità (in questo caso l’imprenditore presenta un “Reorganization Plan” contenente le azioni e le strategie volte al risanamento della crisi sottoposto all’approvazione dei creditori e all’omologazione da parte dell’Autorità giudiziaria).

Ebbene il caso n. 22-10964 iscritto presso la United States Bankruptcy Court for Southern District of New York (Giudice Dott. Martin Glenn) è proprio quello che riguarda l’exchange di cryptovalute Celsius Network LLC, nella veste di “debtor in possession“.

Cosa fa Celsius

In particolare, Celsius, oltre alla possibilità di acquistare “criptovalute”, offre (o meglio, offriva) ai propri clienti i seguenti servizi:

  • Earn Program” (Retail) che prevede la maturazione di interessi (a detta di molti in misura non sostenibile finanziariamente) sui capitali costituiti da cryptovalute depositate presso la piattaforma;
  • Custody Program” (Retail), riservato agli investitori non accreditati negli USA, che prevede la possibilità di depositare le proprie crypto asset sulla piattaforma Celsius, senza percepire alcuna remunerazione;
  • Borrow Program” (Retail) che prevede la possibilità di ottenere prestiti in cryptovalute a tassi agevolati (da ultimo, il sito web di Celsius riportava un T.A.E.G. pari allo 0,1%);
  • Institutional Lending and Borrowing Program” riservato agli investitori istituzionali.

I segnali della crisi

I segnali della crisi dell’exchange di cryptovalute erano già evidenti prima della data del 13 luglio 2022.

Come dichiarato dalla stessa Celsius, infatti, già prima di coinvolgere l’Autorità giudiziaria statunitense, le piattaforme Celsius risultavano solo parzialmente attive e la società aveva limitato l’operatività dei servizi offerti.

Con riferimento ai programmi retail “Earn” e “Custody“, ad esempio, Celsius aveva già impedito agli investitori di eseguire prelievi e swaps, nonché di trasferire danaro tra vari conti.

Viceversa, prima dell’accesso al Chapter 11, gli investitori potevano continuare a trasferire le proprie crypto asset sui wallet di Celsius, e gli interessi attivi previsti nell’Earn Program (i c.d. “Rewards“) continuavano a decorrere (possibilità poi del tutto bloccate a partire dal 13 luglio 2022).

O ancora, già prima del deposito dell’istanza per l’ammissione alla procedura fallimentare, era preclusa agli investitori istituzionali la possibilità di stipulare nuovi contratti di mutuo con Celsius.

Con l’accesso alla procedura disciplinata dal Chapter 11, Celsius si è intanto assicurata il c.d. “automatic stay“, bloccando tutte le azioni esecutive dei creditori, i quali si chiedono oggi se potranno mai ottenere la restituzione dei propri asset digitali e del proprio denaro, versato sulla piattaforma.

Cosa è successo dopo il deposito dell’istanza d’accesso al Chapter 11

In data 18 luglio 2022 si è tenuta la prima udienza presso la United States Bankruptcy Court for Southern District of New York, avanti il Giudice Dott. Martin Glenn, nella quale sono state discusse una serie di mozioni preliminari (le cc.dd. “First Day Motions and Pleadings“) proposte da Celsius.

Ad oggi la Corte statunitense ha già avuto modo di pronunciarsi su alcune mozioni.

  • Con riferimento alla mozione relativa alla vendita dei bitcoin minati (la “Sales of Mined Bitcoin Motion“), in data 17 agosto 2022 il Giudice ha autorizzato Celsius Mining LLC a “monetizzare” i bitcoin minati, e dunque a venderli in dollari statunitensi (USD) a prezzi di mercato. Il Giudice ha specificato che i corrispettivi di vendita di questi bitcoin – come è comprensibile che sia – non saranno messi nella disponibilità di Celsius, bensì saranno depositati presso un apposito “conto vincolato”.
  • Con riferimento alla mozione di Celsius volta ad ottenere l’autorizzazione a stipulare nuovi contratti, ovvero a scioglierne o a cederne altri, in data 17 agosto 2022 il Giudice ha predisposto due differenti procedure (che non si applicano ai contratti stipulati da Celsius con i titolari dei conti sulla piattaforma); l’una per lo scioglimento dei contratti, l’altra per la stipula di nuovi, ovvero per la loro cessione a terze parti.
  • Con riferimento alla richiesta di Celsius per l’ottenimento di un’ordinanza che autorizzi il pagamento dei salari e degli stipendi dei dipendenti, in data 17 agosto 2022 il Giudice ha, inter alia, autorizzato Celsius a pagare i compensi per le prestazioni svolte dai propri dipendenti nel corso dell’attività commerciale, a prescindere da quando il relativo diritto è sorto, nei limiti di legge.
  • In pari data, inoltre, il Giudice ha autorizzato Celsius a pagare i crediti dei cc.dd. “fornitori critici”, quelli dei fornitori stranieri, nonché i crediti di pegno. Il tutto, a condizione che si tratti di “creditori abituali”.

Nessuno dei clienti pertanto – allo stato – è tornato in possesso dei propri asset e i tempi di sviluppo della procedura di Chapter 11 di Celsius non saranno brevi.

Non resta che attendere per sapere se i clienti di Celsius troveranno mai una – seppur parziale – soddisfazione.

Il caso New Financial Technology

New Financial Technology permette (anzi, ormai anche in questo caso dobbiamo dire, permetteva) di compiere transazioni di arbitraggio nel mercato delle cryptovalute (vale a dire fare speculazione sugli scarti di prezzo offerto dai vari exchange di cryptovalute), a fronte di rendimenti pari al 10-12% del capitale investito.

Sennonché, poco più di un mese fa (nel luglio 2022), non solo la società ha smesso di remunerare gli investitori e ha bloccato tutti i prelievi sulla piattaforma, ma ha altresì comunicato ai propri clienti quanto segue: “La società si è trovata ad affrontare problematiche interne non previste. Ha ha deciso di effettuare un riassetto tutelando per primo il capitale depositato dai clienti, programmando una restituzione. C’è tutta l’intenzione di rifondere ogni investitore per il flottante in lavorazione”.

Da questo momento, più nessuna notizia da parte degli amministratori della società trevigiana.

Ad agosto 2022 la Procura della Repubblica di Pordenone ha confermato di aver avviato una indagine per i reati di truffa aggravata e di esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria, considerato che la società non risulta nell’elenco di operatori finanziari autorizzati dalla CONSOB.

Anche in questo caso, non resta che attendere la prosecuzione delle indagini al fine di compiere ulteriori valutazioni e sapere se anche New Financial Technology LTD sarà sottoposta a procedura concorsuale in terra d’Albione.

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