scenari

L’audio digitale sta rivoluzionando la pubblicità: le opportunità per le aziende

Oggi l’audio è onnipresente ed è completamente cambiato il modo in cui vi si fruisce. Digital radio, podcast e audiolibri sono diventati rapidamente tra i prodotti più apprezzati dalle persone impegnate che ne ascoltano i contenuti soprattutto quando sono in movimento. E la pubblicità si adegua

Pubblicato il 24 Mar 2023

Alessio Pecoraro

coordinatore PAsocial Emilia-Romagna, marketing & communication manager

mercato adv

Il 2023 rappresenta un anno importante per l’industria delle trasmissioni radiofoniche in quanto si celebra il 100° anniversario di The Eveready Hour, il primo programma di varietà sponsorizzato commercialmente nella storia delle trasmissioni radio.

Intanto si riscontra un notevole aumento, su scala globale, degli investimenti pubblicitari nei formati audio e una ridefinizione della catena produttiva anche grazie all’ utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa.

Nel 2022, a livello mondiale, i ricavi da pubblicità su tutti i flussi di digital audio sono stati pari a 7,6 miliardi di dollari con un tasso di crescita del 21%.

A ognuno il suo palinsesto: l’audio digitale è un fenomeno sociale e la pubblicità si adegua

Digital audio: una nuova rivoluzione

Il digital audio si può senz’altro considerare un trend emergente dal punto di vista del mercato pubblicitario, mentre dal punto di vista del comportamento degli utenti la dinamica sembra simile alla storia del mobile: le audience se ne sono impossessate ben prima che il mercato pubblicitario fosse in grado di comprenderne le caratteristiche e ne sfruttasse appieno le potenzialità.

Siamo di fronte ad una nuova rivoluzione con i brand che stanno cercando modi sempre più innovativi per incorporare l’audio digitale nelle loro strategie.

L’ importanza dell’audio per i brand marketer è cresciuta moltissimo negli ultimi anni e i brand hanno iniziato a riconoscere il potere del formato audio.

Oggi l’audio è onnipresente ed è completamente cambiato il modo in cui vi si fruisce. Digital radio, podcast e audiolibri sono diventati rapidamente tra i prodotti più apprezzati dalle persone impegnate che ne ascoltano i contenuti soprattutto quando sono in movimento.

Una ricerca commissionata dal quotidiano britannico Guardian (pubblicata nel marzo 2022) ha rivelato che la pubblicità nei podcast garantisce un più alto livello di attenzione rispetto a qualsiasi altro canale multimediale e che aumenta anche le percezioni positive trasmesse dai brand e incoraggia maggiormente gli ascoltatori a fare acquisti.

Le opportunità dell’audio advertising per le aziende

L’audio è una forma di comunicazione coinvolgente e soprattutto è one-to-one. Offre quindi ai brand l’opportunità di costruire una relazione con l’ascoltatore molto più forte che altri strumenti come ad esempio i video.

Oggi i consumatori vogliono scegliere in maniera sempre più autonoma il proprio palinsesto audio preferito, inoltre il formato audio digitale è una dimensione nella quale i consumatori decidono di entrare quando vogliono e che vivono a propria misura con la conseguenza di dedicargli grande attenzione e alto gradimento.

Anche se può sembrare molto simile alla classica pubblicità radiofonica, l’audio advertising è un mezzo molto più potente e con potenzialità maggiori.

Un dato interessante è quello certificato dall’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano e Doxa: nel 25% delle case degli italiani c’è uno smart speaker.

La possibilità di interagire con gli inserzionisti in real time

Ed è anche lì che guarda il marketing. La startup londinese AdTonos ha lanciato YoursTruly, una piattaforma – che prende il nome dal titolo di una canzone della band britannica ELO – che consente agli ascoltatori di interagire in tempo reale con gli inserzionisti parlando con gli annunci che ascoltano tramite smart speaker.

YoursTruly incorpora funzioni di intelligenza artificiale nella pubblicità audio più tradizionale, sfruttando l’assistente vocale esistente e rendendo l’annuncio una sorta di app audio temporanea.

Audi, già alla fine del 2020, ha lanciato nell’area metropolitana di Londra una serie di spot su stazioni radio in streaming e tramite Google Assistant e smart speaker Alexa. Alla fine dello spot l’assistente vocale chiedeva agli ascoltatori se volessero prenotare un test drive. Rispondendo semplicemente “Sì” sarebbe stata l’intelligenza artificiale a trovare il concessionario Audi più vicino ed a gestire il processo di prenotazione.

“Le voice app saranno come le landing page, ogni azienda ne avrà bisogno. È qui che interveniamo con annunci interattivi per indirizzare il traffico e i clienti attraverso l’intero processo”, ha detto il CEO di AdTonos Michal Marcinik.

Le playlist delle aziende su Spotify

Altri brand, soprattutto nel mondo del fashion, hanno deciso di utilizzare una piattaforma di musica on demand, come Spotify, per raggiungere i potenziali clienti: Gucci, McQueen, ma anche Barilla e Mulino Bianco hanno messo online le proprie playlist per condividere un messaggio.

L’audio digitale presenta ai brand opportunità creative illimitate – dalla musica ai podcast e oltre – per essere ascoltati dai consumatori al momento giusto e al momento giusto.

L’audio, infatti, rappresenta un nuovo segmento di storytelling, l’audio è narrazione, ed in più è un essere umano che parla a un altro. Così i blog potranno trasformarsi presto, anche grazie ai nuovi sistemi di intelligenza artificiale generativa text-to-speech, in podcast 2.0.

Conclusioni

Nei tradizionali piani di comunicazione si vedranno, presto, anche i formati audio, assolutamente complementari ad altri media digitali, per cui possono essere integrati facilmente in strategie di corporate communication già esistenti e consolidate. Quello audio è un prodotto è contestuale, che offre una maggiore memorabilità e garantisce una fruizione più intima, si attiva su richiesta dell’utente, ha un focus target più giovane (inferiore ai 35 anni) e valorizza i dati di prima parte, tutte quelle informazioni che comprendono dati relativi a comportamenti, azioni o interessi dimostrati attraverso la navigazione su un sito web o un’applicazione.

Infine si tratta di un formato fortemente emozionale, un fattore utilissimo per i marketers poiché tende ad avere più successo dei tradizionali messaggi di marketing informativi. L’emotional marketing infatti favorisce maggiormente la fidelizzazione dei clienti e crea entusiasmo e coinvolgimento.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati