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Le assicurazioni nell’era della IA: così cambia il settore



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Intelligenza artificiale generativa, IoT, robotica, blockchain e metaverso: le tecnologie emergenti sono oggi sulla bocca di tutti e si sono dimostrate delle preziose alleate per rispondere efficacemente alle sfide poste da un contesto macroeconomico sempre più complesso e dinamico. Ma qual è l’impatto di questi strumenti sul business assicurativo?

Pubblicato il 29 set 2023

Valeria Biondi

Innovation & Fintech Specialist

Marco Concordati

Partner, Insurance Business Transformation, EY



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L’aumento dell’inflazione, l’impennata dei tassi di interesse, il moltiplicarsi delle catastrofi naturali e le conseguenze del conflitto ucraino hanno posto sotto pressione l’intero mercato assicurativo, rendendo oggi più che mai evidente l’esigenza per tutti i player di settore di evolvere i propri modelli di business e innovarsi per rispondere ai nuovi bisogni posti da un contesto macroeconomico e geopolitico sempre più complesso.

L’evoluzione e la diffusione delle tecnologie emergenti rappresenta in questo senso una grande opportunità per le compagnie, che possono servirsi di questi strumenti per affrontare con successo il percorso di trasformazione digitale necessario a fronteggiare le sfide poste dal contesto delineato e continuare a operare profittevolmente nel panorama competitivo nazionale e internazionale.

Lo studio EY e IIA

Lo studio firmato EY e IIA Digital Disruption: l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo”, parte di un più ampio ciclo di ricerche che da tre anni ormai si propone l’ambizioso obiettivo di indagare e monitorare il percorso di innovazione delle assicurazioni in Italia, fornisce un punto di vista unico sul tema grazie al contributo dei principali player di settore.

Compagnie, broker, Insurtech e operatori dell’assistenza stradale sono stati interrogati tramite interviste dirette sui principali vantaggi e sulle sfide che si incontrano nell’adottare tecnologie innovative all’interno della catena del valore assicurativa, sullo stato attuale degli strumenti e delle competenze digitali nelle compagnie, nonché sull’evoluzione dei trend di mercato, nell’obbiettivo di fornire una panoramica quanto più completa ed oggettiva delle tematiche proposte e rispondere efficacemente ai principali dubbi di chi opera in questo settore.

Assicurazioni, il potenziale di robotica e IA generativa

Ad emergere come le tecnologie a maggior potenziale per il mercato assicurativo sono robotica e IA generativa: permettendo di efficientare processi ripetitivi e manuali con investimenti contenuti questi strumenti consentono infatti di liberare tempo commerciale da dedicare ad attività a maggiore valore aggiunto, con impatti positivi su tutta la value chain assicurativa, specialmente nelle fasi di gestione dei sinistri e sottoscrizione delle polizze.

Mentre nel caso della robotica il livello di maturità nell’implementazione tra le compagnie risulta già avanzato, essendo una tecnologia ormai conosciuta e utilizzata da tempo, è solo di recente che si sono viste le prime applicazioni dell’IA generativa al business assicurativo, grazie all’evoluzione delle capacità delle reti neurali in ambito di generazione di output, testi e immagini con un grado di competenza pari o superiore a quello umano. Nonostante la strada da percorrere sia ancora lunga, il potenziale di questo strumento è chiaro e gli use case implementati sinora hanno prodotto risultati persino più soddisfacenti delle aspettative.

IoT, dati satellitari e sensoristica avanzata

Al terzo posto della classifica delle tecnologie emergenti più rilevanti per il settore, troviamo IoT, dati satellitari e sensoristica avanzata. Sebbene da anni ormai le compagnie si servano di questi strumenti per lo sviluppo di prodotti parametrici e comportamentali con un alto livello di personalizzazione, recenti progressi nelle tecnologie di connettività e nell’elaborazione dei dati hanno reso possibili interessanti applicazioni innovative, soprattutto per lo sviluppo di nuovi prodotti e per una più efficace quotazione e analisi del rischio.

Segue al quarto posto la blockchain, strumento a cui è riconosciuto il potenziale di poter supportare gli assicuratori nella fase di emissione e sottoscrizione delle polizze, nonché nello sviluppo di nuovi prodotti e nella gestione degli incassi e dei pagamenti. Come l’IA generativa, anche la blockchain è uno strumento relativamente nuovo e ancora poco maturo, tuttavia in questo caso non è il fattore temporale a giustificare la scarsa maturità di implementazione riscontrata tra i rispondenti: opinione condivisa è quella di una complessità eccessiva di questo strumento a fronte dei benefici concreti che se ne possono ricavare.

Il metaverso

Chiude la classifica il metaverso, strumento di cui si fatica a comprendere l’applicabilità al business assicurativo al di fuori del tema della formazione dei dipendenti. Timide applicazioni emergono anche nella fase di marketing e informativa clienti, al fine di migliorare la relazione con la clientela.

Di seguito una tabella riassuntiva della classifica delle tecnologie emergenti per potenziale con il dettaglio dei relativi livelli di maturità di adozione nelle compagnie.

Le sfide per le compagnie assicurative

Nell’implementare le tecnologie discusse sono molteplici le sfide che le compagnie sono chiamate ad affrontare. Prima tra tutte è la difficoltà di integrazione con i processi esistenti, trasversale a tutte le tecnologie ma evidente in particolar modo quando si parla di robotica e blockchain, seguita dalla necessità di offrire una formazione adeguata a dipendenti e dirigenti per gestire al meglio questi strumenti, specialmente nel caso di IA generativa e metaverso. Meno rilevante, fatta eccezione per l’IoT, risulta invece il tema degli investimenti economici che non sembrano costituire una barriera significativa all’adozione tecnologica.

La formazione, oltre a fornire i presupposti fondamentali per colmare il gap di competenze tecniche evidenziato dal 69% degli intervistati nella propria azienda, deve essere orientata a favorire lo sviluppo di una mentalità e di una cultura innovativa in tutte le funzioni aziendali. Secondo la maggior parte degli intervistati (63%) infatti, il fattore culturale si configura come l’abilitatore fondamentale su cui investire, prima ancora dell’adozione di strumenti tecnologici (indicata solo dal 26% del campione), per affrontare il processo di trasformazione digitale e implementare con successo i trend che dominano il mercato.

Saper intercettare le tendenze più rilevanti

Per operare profittevolmente nel contesto attuale è infatti fondamentale anche saper intercettare le tendenze più rilevanti per il settore, seguendone l’evoluzione. A dominare nel 2023 è il tema dell’embedded insurance, che va a scalare la classifica di ben 8 posizioni, collocandosi al primo posto: gli assicuratori sono concordi nel riconoscere che le coperture integrate siano oggi più che mai un tema attuale e maturo, in grado di dare risultati significativi agli operatori che le offrono grazie anche al consolidamento delle relazioni con i player di altri settori.

In continuità con lo scorso anno si confermano invece sul podio il tema della sostenibilità e quello dell’open insurance. Quanto a quest’ultimo in particolare, secondo il 70% degli intervistati una maggiore apertura e interoperabilità dei dati assicurativi dei clienti, anche tra soggetti attualmente non vigilati, rappresenta una grande un’opportunità per il settore, andando a favorire la collaborazione tra i vari attori e permettendo di ridurre le asimmetrie informative e i conseguenti casi di frode. Opinione condivisa dalla maggior parte degli intervistati (56%) è che il ruolo del regolatore in questa transizione dovrebbe essere quello di favorire la tutela del consumatore e un corretto trattamento e utilizzo dei dati.

Conclusioni

Alla luce di tutti gli elementi discussi emerge chiaramente l’importanza per le compagnie di monitorare e accogliere il cambiamento, dotandosi di strutture agili pronte ad affrontare l’impatto della trasformazione digitale e delle nuove tecnologie, definito “disruptive” dalla maggior parte degli intervistati.

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