Con l’incremento dell’interesse pubblico verso il ritorno sulla Luna generato dall’annuncio e dall’avvio del programma Artemis, un ingente numero di aziende private si sta impegnando nella ricerca e in investimenti che puntano all’esplorazione e sfruttamento lunare.
Una dovuta premessa: ad oggi l’esplorazione lunare è guidata da azioni e attività governative, cioè dagli stati e dalle relative agenzie spaziali. In particolare, i due schieramenti più attivi sono quello cinese e la cooperazione creata dagli Usa con Artemis Program. Nonostante ciò, la tendenza ad esplorare la Luna da parte di aziende private è in aumento e l’interesse non è solo legato all’esplorazione, ma anche al turismo spaziale e all’estrazione delle risorse lunari come l’elio-3, utilizzato nei reattori a fusione.
Seppur temi affascinanti, ad oggi non siamo tecnologicamente pronti per poter garantire una costante linea di collegamento e trasporto tra la Luna e la Terra, o un insediamento su suolo lunare.
Questo assunto è infatti alla base di un business model, individuato in “The economics of moon mining” (Sommariva e colleghi) 2020, ripreso poi da Simonetta Di Pippo in “Space Economy, la nuova frontiera dello sviluppo”, che prevede la partnership pubblico-privato, in cui l’investimento pubblico è essenziale per poter lanciare le attività private sulla Luna. La componente pubblica è essenziale sia per i finanziamenti sia per tracciare una rotta e stimolare l’avanzamento tecnologico.
Le attività di interesse per le aziende
Innanzitutto, è necessario capire quali sono le attività di interesse per le aziende: come anticipato in precedenza una delle leve che spinge gli investimenti è lo sfruttamento commerciale delle risorse lunari, in particolare elio-3 (isotopo utile a processi di fusione nucleare che scarseggia sulla Terra) per un sistema di alimentazione energetica sostenibile sulla Luna; terre rare e regolite presenti sulla Luna e l’acqua (al momento sotto forma di ghiaccio) rappresentano ulteriori risorse da estrarre. Per un’azienda tecnologicamente avanzata, poter testare nuove tecnologie e di conseguenza poter essere tra i primi a far progredire la conoscenza dell’ambiente lunare rappresenta un’opportunità. Progressi significativi nelle tecnologie, come i sistemi di propulsione, i sistemi di atterraggio e i primi studi sull’utilizzo delle risorse in situ, che saranno fondamentali per l’esplorazione e lo sfruttamento della Luna. Gli investimenti e le attività in questo settore sono un’occasione per ampliare le partnership internazionali con altri player del settore, come anche con enti governativi e pubblici.
Le principali compagnie che stanno investendo nelle attività lunari
Esempi del business model che prevede partnership tra pubblico e privato è Moonlight: iniziativa dell’Agenzia Spaziale Europea per la creazione di servizi lunari e relative infrastrutture, in particolare per quanto riguarda le comunicazioni e la navigazione. L’obiettivo di questa operazione è fornire supporto alle attività commerciali e istituzionali per mettere le basi e poter sviluppare, in prospettiva un’economia lunare.
Uno dei consorzi selezionati è a guida italiana con Telespazio, Inmarsat e Hispasat, Thales Alenia Space, OHB, MDA UK e altre piccole e medie imprese come Argotec e Altec, accompagnati dai centri di ricerca di Politecnico di Milano e SEE LAB Bocconi.
Inoltre, diverse aziende, il cui core business non è propriamente parte del settore spaziale, stanno sviluppando studi e ricerche per sostenere la popolazione umana sulla Luna, sia in collaborazione con i governi e le agenzie spaziali nazionali sia in collaborazione con altri privati e aziende del settore spaziale. Tra queste possiamo elencare Toyota per il settore dell’Automotive, Caterpillar per l’estrazione mineraria e Skyre per il settore dell’energia. Insomma, tutte attività che serviranno a garantire una permanenza sostenibile e di lungo periodo.
Certo, per questi ultimi esempi non sarà questione di 4 o 5 anni, probabilmente neanche di 10 o 20 per avere un insediamento umano stabile e operativo sulla Luna. Ciò non significa che le aziende non possano indirizzare ricerche ed investimenti all’esplorazione spaziale, attività che non è più dominio esclusivo dei governi.
Esplorazione e sfruttamento lunare: la normativa
Oltre alle difficoltà tecnologiche, l’esplorazione e lo sfruttamento lunare da parte di privati è e sarà impattato da una normativa particolarmente articolata. La fonte giuridica di partenza sono i trattati internazionali, in particolare l’Outer Space Treaty del 1967, in cui vengono espressi i principi generali che regolano l’utilizzo e l’esplorazione dello spazio extra-atmosferico. A livello internazionale al momento si sta cercando di riformulare un framework di confronto per aggiornare ed adeguare i trattati internazionali alla luce dell’accesso allo spazio dei privati e del processo di commercializzazione in atto, come anche dello sfruttamento delle risorse su corpi celesti: dinamiche che durante la prima corsa allo Spazio non sarebbero state prevedibili. Uno dei temi ad oggi non regolamentato internazionalmente ma di grande interesse è l’estrazione da Luna e altri corpi celesti.
La normativa nazionale poi è un paletto imprescindibile per i privati: alcuni stati hanno iniziato a sviluppare giurisdizioni interne che regolano lo sfruttamento commerciale delle risorse extra-atmosferiche: alcuni stati che stanno implementando questo aspetto normativo, con diverse forme sono gli Usa, il Lussemburgo e gli Emirati Arabi Uniti. Per le aziende il tema riguarda la necessità di ottenere licenze e autorizzazioni rilasciate dagli stati stessi o dagli enti preposti. L’azione dei privati nell’esplorazione lunare ha anche risvolti politici: si riscontra nelle attività spaziali degli ultimi anni una crescente attenzione all’esplorazione sostenibile e all’utilizzo delle risorse sulla Luna in modo responsabile, per ridurre al minimo l’impatto a lungo termine sull’ambiente extra-atmosferico. Inoltre, è essenziale considerare i conflitti che potrebbero generarsi nell’ambito di estrazione delle risorse. Ciò richiederebbe uno sforzo di cooperazione internazionale in un clima di distensione, che però al momento non sembra poter essere garantito, in primis a causa della competizione tra Usa e Cina, le due superpotenze che ad oggi si stanno giocando la partita della Luna.
Conclusioni
I ritorni economici dell’esplorazione lunare da parte di aziende private saranno significativi, in quanto potrebbero garantire nuove fonti di risorse preziose, nonché progressi tecnologici e scientifici che potranno essere applicati ad altri campi, come è successo in passato, per esempio, con l’esperienza della Stazione Spaziale Internazionale. Tuttavia, è importante sottolineare che, essendo investimenti a lungo termine e ad alto rischio, per raggiungere un pieno ritorno potrebbe essere necessario attendere anni. L’impatto economico non è ancora chiaro né quantificabile nel suo complesso.
Ciò che possiamo individuare è la crescita della cosiddetta Lunar Economy, dove il modello di collaborazione privato-pubblico fa da catalizzatore per avanzamento delle tecnologie e investimenti. Si prospetta all’orizzonte non solo un’economia lunare ma una vera e propria industria lunare.