SAAS

Il software as a service trionferà: come sta trainando la trasformazione delle aziende

Perché il modello SaaS – diametralmente opposto a quello che dominava fino a pochi anni fa – si sta imponendo come leva di trasformazione delle aziende? I motivi dell’ascesa, i software più usati, le nuove modalità di collaborazione

Pubblicato il 02 Dic 2021

Giovanni Fracasso

Digital manager

cloud

Il Software as a Service rappresenta un modello diametralmente opposto a quello che dominava fino a pochi anni fa, quando l’investimento in server e infrastruttura sistematica era la regola per ogni azienda: è la soluzione oggi più utilizzata nel mercato delle aziende che si “abbonano” all’uso di un software. Il suo scopo è quello di fornire applicazioni ai suoi utenti mentre il software, con relativo server ed infrastruttura condivisa, viene gestito da un fornitore di terze parti.

Un modello vincente, come dimostrano anche i numeri del rapporto di Synergy Research Group, secondo cui nel 2019 il Software As a Service ha superato la quota annuale dei 100 miliardi di dollari di vendite, dimostrandosi come uno dei trend trainanti sul fronte della digitalizzazione delle aziende.

Il mercato nel 2020 ha raggiunto i 130 miliardi di dollari continua a crescere di quasi il 35% per questo anno.

Nello stesso periodo gli investimenti per mettere in piedi datacenter ed infrastrutture interne all’azienda si sono decisamente raffreddati, perdendo addirittura quote di mercato (-6%) e generando un giro d’affari al di sotto dei 90 miliardi di dollari.

Cos’è il software as a service

Saas, letteralmente, significa “software come servizio”, ed è anche noto come “servizio di applicazioni in cloud”. Alcuni dei più noti sono G Suite (ora WorkSpace), Dropbox, Salesforce, Slack, Shopify, HubSpot, Teamworks, Cisco WebEx (ma potrei citarne centinaia). Ognuno di questi fornisce un servizio diverso ma utilizza la stessa tecnologia. Gli utenti di questi software non avranno bisogno di dischi fissi, server, database o altri componenti per utilizzarli. L’unico prerequisito è un accesso a Internet e un browser.

Un modello di adozione di nuove tecnologie informatiche diametralmente opposto a quello che dominava fino a pochi anni fa, quando l’investimento in server e infrastruttura sistematica era la regola per ogni azienda: compra il server, dotati di un software di cui acquisti le licenze per quella versione e garantisciti i futuri upgrade, distribuisci sulle macchine i client per far lavorare le persone, fai il backup incrementale di quello che viene prodotto durante la giornata.

Un sistema che non è stato messo in crisi per problemi di natura intrinseca, ma semplicemente perché la tecnologia ha permesso un salto quantitativo: ora il software non si trova più nel server dell’azienda ma in cloud; e non viene più acquistato ma “affittato” ed utilizzato tramite browser (o app dedicata) sulla macchina locale.

Siamo di fronte allo stesso modello che ha fatto chiudere Blockbuster e ha fatto fiorire Netflix, lo stesso modello che non fa più sviluppare le foto ma le fa salvare in cloud, tranne che qui viene applicato ai programmi che per tanti anni, all’interno delle aziende, ci hanno permesso di essere più produttivi: oggi Microsoft Word, Excel, Powerpoint li trovi all’interno di Office365 e dal suo diretto competitor G Suite, ma per l’utente che deve lavorare non cambia molto: si continua a fare le stesse cose, scrivere testi, preparare tabelle e fogli di calcolo, sistemare presentazioni. I file vengono salvati online e si lavora utilizzando il browser installato sul computer. Per alcune applicazioni c’è ovviamente anche la versione desktop o quella per smartphone, ma entrambe per lavorare e salvare documenti, si collegano allo stesso cloud che permette di eseguire dall’interno di Chrome o Safari.

Le tre meacroaree del SaaS

Come spiega John Dinsdale, Chief Analyst per Synergy Research Group, il panorama dei player del SaaS si divide essenzialmente in tre macroaree: i fornitori di software aziendali tradizionali che sono arrivati in cloud, quelli che nel cloud ci sono nati e sono di più recente costituzione e grandi fornitori IT che stanno cercando di espandere la loro area di gioco nei mercati del software.

Nel primo gruppo troviamo aziende come Microsoft, SAP, Oracle e IBM che hanno un’enorme base di clienti di software on-premise che possono convertire in un modello di consumo basato su SaaS.

I fornitori nati nel cloud includono invece aziende come Workday, Zendesk, ServiceNow, Atlassian e Splunk, che tendono ad avere tassi di crescita molto più elevati. Arrivando dall’infrastruttura, invece, Google e Cisco stanno avendo un forte impatto nel mercato SaaS, il primo in maniera imponente, all’esterno delle aziende, grazie a G Suite, il secondo come le app di collaborazione e l’acquisizione di più fornitori di software.

Perché si sta imponendo il modello SaaS

Perché il modello SaaS si sta imponendo? Ovviamente perché, stando alle analisi di molte aziende, di qualunque dimensione, l’abbonamento ad un software erogato online, in cloud, porta dei vantaggi immediatamente percepibili anche dal più distratto CIO.

Tra questi sicuramente il costo di partenza inferiore è indubbiamente il più semplice da individuare, visto che si parte con un abbonamento, senza necessità di investire in server e in infrastruttura.

Costo di partenza inferiore significa anche una curva di implementazione ed adozione più rapida: togliendo l’acquisto, l’installazione e il settaggio della parte hardware, qui si accende l’abbonamento e le tempistiche di adozione passano, spesso, dai mesi alle settimane.

Come conseguenza, un altro vantaggio è quello che i risultati dell’utilizzo del nuovo software si vedono più rapidamente – e diventa molto più facile per il responsabili IT dimostrare al management di aver portato un saggio investimento/soluzione.

I costi assolutamente certi e prevedibili (nessuna manutenzione, nessuna assistenza, nessun disaster recovery, nessun costo per gestione e mantenimento dei backup), tempi di implementazione più veloci, risultati in breve tempo, ma non solo.

Anche la possibilità di sperimentare molto più facilmente “fail fast, evalutate earlier” è il nuovo mantra dei CIO che adottano soluzioni SaaS cloud based: significa che, non dovendo più far ricorso a progetti infrastrutturali che hanno ripercussioni pesanti sul bilancio delle aziende, i responsabili IT aziendali, i CDO e chi ha il compito di trovare nuove soluzioni e implementarle, ha molta più libertà di sperimentare con un software in abbonamento, facendolo utilizzare a piccoli gruppo di earlier adopter.

Con una prova su strada, se quel software non soddisfa le aspettative si farà presto a dismetterlo e a testare un’altra soluzione.

I software SaaS più utilizzati

Ma quali sono i software che stanno sostituendo, all’interno delle aziende, il vecchio modello che ci accompagna dagli anni 80, quello del software installato direttamente sulla macchina (prima con i floppy, poi con i cd, alla fine dopo il download dei file di installazione)? Beh, come vediamo non è che cambino tanto i player, quando il modello, la loro capacità di reinventarsi e di attaccarsi al treno della Digital Transformation – che sta correndo molto veloce. Vediamo il podio dei software SaaS più utilizzati.

  • Al primo posto, Salesforce, forse il “papà” di questa lista. Salesforce è l’azienda che diffuso al grande pubblico (aziendale) il concetto della gestione delle relazioni con i clienti (il famigerato CRM). Da quando è iniziata le sue funzioni si sono estese fino ad inglobare più del reparto vendite, ovvero il marketing, l’analisi, i social. Ma di fatto, quello che qui ci interessa è individuare in Salesforce forse il software che ha portato il SaaS all’interno delle aziende come modello consolidato di applicazione.
  • In seconda posizione troviamo l’intramontabile Microsoft, che si è invece reinventata la suite di produzione che negli anni 90 e prima decade avanzata del millennio era sinonimo di “lavoro in ufficio”: negli ultimi anni l’azienda ha spostato la sua suite di produttività desktop Office nel cloud e ora Office 365, l’offerta SaaS, vende più della versione client in pacchetto.
  • Al terzo posto, Adobe Creative Cloud con un’altra reinvenzione: Adobe è stato il re dei software per la creatività desktop e ora si è orientato per rendere disponibili Photoshop e altri strumenti di editing audio e video tramite un abbonamento annuale. La Creative Suite offre progettazione grafica, editing video, sviluppo Web e editing fotografico in abbonamento mensile.

Nuova tipologia di distribuzione e di acquisizione (che abilita nuovi modelli di implementazione software) e vecchi software aggiornati (che non sono troppo dirompenti sulle abitudini degli utilizzatori) sembra il modello vincente, che su determinati segmenti di mercato non cambiano modelli e processi di produzione consolidati, o li fa evolvere con minore necessità di propensione al cambiamento.

Ci sono anche nuovi player che negli ultimi 5 anni hanno trovato spazio nelle voci di bilancio delle aziende.

I nuovi player e le nuove modalità di lavoro e collaborazione

Indubbiamente va citato Google G Suite, che mette insieme tutti i servizi offerti separatamente da Google e li riporta in una dimensione aziendale (ricca di funzioni e personalizzazioni), con un costo di abbonamento allineato con Office 365.

Box invece offre un servizio verticale, che ha iniziato come società di Cloud Storage ma poi è evoluta con servizi di collaborazione e modifica dei file archiviati sui suoi server. Box è stata forse l’antesignana delle app che hanno portato, lentamente, soprattutto molte piccole e medie aziende, a liberarsi da infrastrutture per archiviazione e backup, per affidarsi a servizi in cloud; cosa che per altro fanno anche Office 365 e G Suite con i rispettivi servizi concorrenti.

Ma ci sono anche altri player che hanno introdotto nuove modalità di lavoro e di collaborazione, con l’arrivo del SaaS. Da citare indubbiamente come esempio virtuoso – sia per i bilanci che porta che per la forza dirompente che ha avuto la sua diffusione all’interno delle aziende – c’è Slack, messaggistica in tempo reale divisa in canali, archiviazione e ricerca dei messaggi all’interno dei canali e dei team e una miriade di integrazioni con altre applicazioni cloud-base per favorire la comunicazione e lavoro di gruppo dei dipendenti di un’azienda.

Conclusioni

Non è questo certamente il posto per dilungarmi su queste applicazioni facendone delle recensioni, spiegando come funzionano o, semplicemente, portando un lungo elenco di moderne soluzioni SaaS, anche perché, googlando un po’, ci si può rendere conto di quanto vasto e variegato sia oggi il mondo delle applicazioni cloud offerte con abbonamento SaaS.

Nella mia esperienza, le richieste di integrazione e scambio di informazioni tra applicazioni stanno aumentando vertiginosamente, complice una “cloudificazione” spinta di quasi tutte le piattaforme software (non solo CRM e programmi applicazioni, ma anche software e-commerce, software per la gestione progetti, per la contabilità e quant’altro): arrivano a ritmo costante richieste di integrazione tra CRM e ERP, tra ERP e software e-commerce, tra CRM e software per il controllo dei punti vendita, tra e-commerce e gestionale. Un mondo di dati che dialoga, abilitando applicazioni verticali dedicati a singoli team, sta facendo scomparire (è già scomparso) il vecchio mito del software che fa tutto, per lasciare spazio a questo mondo di applicazioni dedicate in cloud che spostano i dati che servono, dove servono e quando servono.

Ma in fondo è questa la Digital Transformation no?

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati

Articolo 1 di 3