Il dominio spaziale sta diventando uno tra i più importanti ambienti di operazione. Un contesto non circoscritto, ma che, di fatto, ci “circoscrive” e sul quale numerosi interessi nazionali e internazionali convergono, confliggono, cooperano e si osservano.
Con il rinnovato interesse per lo spazio, anche grazie all’ingresso di nuove realtà private in questo settore – sinora ad appannaggio esclusivo di stati e governi – si sta assistendo ad una vera e propria corsa contro il tempo per poter conquistare una postura solida al fine di poter contare maggiormente nello scenario internazionale. L’intelligenza artificiale, se ben governata, potrebbe diventare un prezioso alleato.
La corsa al controllo dei dati satellitari
Il dominio spaziale, inteso come la nuova frontiera da (ri)conquistare è però già un fondamentale ambiente per il supporto agli interessi umani, siano essi governativi, che afferenti al settore privato/commerciale.
In questo contesto, la componente satellitare – incessantemente – processa, acquisisce e trasmette, una quantità incredibile di dati, i quali, a loro volta vengono inviati al segmento “a terra” secondo i specifici obiettivi per i quali sono stati programmati.
In un’epoca nella quale il vantaggio sugli altri competitors passa attraverso il maggior numero di informazioni delle quali si dispone, la possibilità di avvalersi di assetti spaziali che possano acquisirne quante più possibile, rappresenta un delta fondamentale per affermarsi, in maniera indiscussa, quali leader nello scenario spaziale internazionale.
La leadership riconduce al concetto di supremazia, immagine che rimanda immediatamente al pensiero della contesa, e dunque, a quello di difesa, non solo a livello fisico degli assetti, ma anche con riferimento alla componente cyber nella quale è inclusa la protezione dei dati, dei software e delle informazioni che essi detengono/processano.
La moltitudine di dati da processare ed analizzare da parte dei satelliti e dei sensori ad essi connessi, può senza dubbio influire sugli output in termini di una variabile molto delicata: il tempo.
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L’implementazione dell’intelligenza artificiale per migliorare le capacità spaziali
Affinché il fattore tempo possa essere massimizzato, l’implementazione dell’intelligenza artificiale risulta senza dubbio un grandissimo punto di svolta per migliorare le capacità spaziali.
Lo spazio, è senza alcun dubbio, un dominio particolarmente congestionato – tecnologicamente parlando – e, per questo, l’implementazione dell’intelligenza artificiale assume un ruolo “pivotale”.
L’intelligenza artificiale è un tipo di tecnologia creata per rendere “pensanti” le macchine, in grado di formulare dei propri “pensieri” attraverso evolute capacità di calcolo, grazie alla combinazione tra scienza e analisi di set di dati.
La capacità di imparare attraverso l’esperienza dell’intelligenza artificiale è costruita grazie alla natura dei dati con i quali essa è stata “nutrita” quando è stata programmata, fornendo, come risultanza, i processi dei suoi algoritmi per predire o classificare cose e situazioni in una brevissima quantità di tempo.
Le applicazioni
Un utilizzo illuminato e saggio di questa tecnologia applicata allo spazio, può senza dubbio aiutare gli stakeholder nei processi di decision-making: si pensi, tra le varie applicazioni, alla capacità di elaborazione dei dati e delle informazioni trattate dai satelliti e alla possibile applicazione della stessa nelle attività di protezione fisica e cibernetica degli assetti satellitari o come supporto alle operazioni spaziali commerciali.
Altra importante applicazione è quella relativa alla space situational/domain awareness, ossia la possibilità di utilizzare sistemi di IA per monitorare i detriti spaziali e i satelliti in orbita intorno alla terra (i quali aumenteranno sempre di più in numero) allo scopo di rendere più sicuro l’ambiente spaziale, nonché per lo svolgimento di operazioni militari multi-dominio (nella specie attività ISR – Intelligence, Surveillance, Reconnaissance).
Conclusioni
Ovviamente l’altra faccia della medaglia delle applicazioni positive dell’intelligenza artificiale nello spazio è rappresentata dall’utilizzo malevolo che può esserne fatto da eventuali competitor che ambiscono alla propria personale emancipazione sulla scena spaziale internazionale.
Pertanto, l’intelligenza artificiale, applicata alla pluralità dell’intima natura del dominio “spazio”, si configura come l’elemento “plastico” capace di declinare in maniera ampia tutte le vulnerabilità e potenzialità che lo caratterizzano, garantendone la sicurezza e la resilienza.