L’abusivismo edilizio è un fenomeno che ha contraddistinto fin dagli anni del boom economico lo sviluppo urbano italiano, compromettendo in molti casi la sicurezza dei territori e creando, in diverse aree del Paese, disfunzioni paesaggistiche, economiche e sociali.
La lotta all’abusivismo edilizio, nell’era digitale, sta però vivendo una svolta epocale grazie all’avvento di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, i gemelli digitali, i catasti 3D iperconnessi e la realtà aumentata. Queste tecnologie, combinate tra loro, stanno ridefinendo il modo in cui le autorità possono individuare, monitorare e contrastare le violazioni edilizie, aprendo la strada a un futuro di maggiore legalità e sicurezza nel settore delle costruzioni.
I dati sull’abusivismo in Italia
I dati, anche quelli più recenti, non mentono. Un’indagine diffusa dall’ISTAT (rapporto BES del 2021) ha evidenziato come su 100 case costruite, 15 siano abusive. Legambiente, sempre nel 2021, ha quantificato in più di 9mila i reati accertati di abuso edilizio e nel 2022, all’interno del Rapporto Ecomafie, ha stimato una crescita del 28% di tale tipologia di reato rispetto all’anno precedente.
Lo Stato, pur impegnandosi concretamente per provare a debellare il fenomeno, non è mai riuscito a porre un vero argine a questa piaga, anche a causa di una limitata capacità di controllo del territorio da parte delle autorità competenti e di una scarsa percentuale di esecuzione delle ordinanze di demolizione.
L’AI: un occhio digitale onnisciente
A cambiare le cose, ci potrebbe pensare l’intelligenza artificiale, che si sta affermando come un potente strumento nella lotta all’abusivismo edilizio. Grazie alla sua capacità di analizzare e interpretare enormi quantità di dati e immagini provenienti da diverse fonti, come sensori, droni, piattaforme di mappatura come Google Street View e persino i social media, l’AI si trasforma in un occhio digitale onnisciente che scandaglia ogni angolo delle aree urbane e non, individuando anomalie e irregolarità e segnalandole in real time ai decisori territoriali.
Gli algoritmi di apprendimento automatico consentono all’AI di affinare costantemente le sue capacità di rilevamento, imparando dai dati raccolti e migliorando la sua precisione nel tempo. Questo apre la strada a un futuro – auspicabilmente non molto lontano – in cui l’AI non solo identificherà le violazioni esistenti, ma sarà anche in grado di prevedere potenziali abusi prima che si verifichino, basandosi su modelli di comportamento e analisi predittive.
Sistemi Applicativi Integrati: la nuova frontiera della gestione del territorio
L’integrazione di gemelli digitali e catasti 3D iperconnessi rappresenta una vera e propria rivoluzione nella gestione del territorio. Questi strumenti consentono di creare una rappresentazione virtuale dettagliata e accurata del territorio, che può essere costantemente aggiornata con i dati provenienti dal mondo reale. Questa fusione tra dati reali e virtuali offre una visione completa e dinamica del territorio, facilitando l’individuazione di modifiche non autorizzate e l’analisi dell’impatto delle attività edilizie sull’ambiente circostante.
Non è difficile immagine un sistema dove l’AI, attraverso reti neurali profonde e apprendimento da rinforzo, preveda le zone ad alto rischio di abusivismo basandosi su pattern di crescita urbana e storici delle infrazioni. Questa futura incarnazione dell’AI potrebbe trasformarsi in un architetto virtuale del tessuto urbano, collaborando con pianificatori e addetti ai lavori per progettare città che intrinsecamente scoraggino l’abusivismo grazie a design intelligenti e regolamenti edilizi ottimizzati.
La realtà aumentata (AR) aggiunge un ulteriore livello di interazione, consentendo agli operatori sul campo di visualizzare le informazioni digitali direttamente sul territorio attraverso dispositivi mobili o visori specializzati. Questo permette di confrontare in tempo reale la realtà fisica con i dati catastali e di individuare eventuali discrepanze in modo rapido ed efficiente.
Esempi concreti di innovazione
L’applicazione pratica di queste tecnologie sta già producendo risultati significativi. Il sistema Talete, ad esempio, sfrutta l’AI e l’analisi tridimensionale per rilevare le sopraelevazioni abusive, superando i limiti dei tradizionali metodi bidimensionali. Terraxcan, un altro sistema potenziato dall’AI, è in grado di monitorare qualsiasi tipo di cambiamento territoriale, dalle modifiche architettoniche alle alterazioni idrogeologiche, fornendo un prezioso strumento di allerta precoce per prevenire rischi e danni.
Sfide e opportunità per il futuro
L’integrazione dell’AI e delle altre tecnologie digitali nella lotta all’abusivismo edilizio offre enormi opportunità per migliorare la gestione del territorio, garantire la sicurezza dei cittadini e promuovere uno sviluppo urbano sostenibile. Tuttavia, è importante affrontare le sfide legate alla privacy, alla sicurezza dei dati e alla trasparenza degli algoritmi.
È fondamentale sviluppare una politica chiara e trasparente che tuteli i diritti dei cittadini e garantisca un utilizzo etico e responsabile di queste tecnologie. Inoltre, è necessario investire nella formazione degli operatori del settore, affinché possano utilizzare al meglio questi strumenti e sappiano sfruttarne appieno il potenziale.
Conclusioni
La lotta all’abusivismo edilizio sta entrando in una nuova era, grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale e delle altre tecnologie digitali. Queste innovazioni offrono strumenti potenti per monitorare il territorio, individuare le violazioni e prevenire futuri abusi. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide etiche e sociali legate all’utilizzo di queste tecnologie, garantendo un equilibrio tra innovazione, legalità e tutela dei diritti dei cittadini. L’AI, insieme alle altre tecnologie digitali, rappresenta un’opportunità unica per costruire un futuro in cui l’urbanistica sia guidata da principi di sostenibilità, legalità e partecipazione, garantendo città più sicure, vivibili e rispettose dell’ambiente.