scenari social

Threads, l’anti Twitter di Meta: perché cambia il mondo social



Indirizzo copiato

Una nuova app di testo, chiamata Threads, completamente integrata in Instagram. Questa la mossa di Meta che potrebbe rottamare Twitter, offrendo alle aziende un ambiente più stabile e coinvolgente per il corporate storytelling e il brand journalism. Ecco gli scenari del nuovo ecosistema social

Pubblicato il 4 lug 2023

Alessio Pecoraro

coordinatore PAsocial Emilia-Romagna, marketing & communication manager



social smartphone

Fra qualche giorno Meta – che controlla Facebook e Instagram e i servizi di messaggistica istantanea WhatsApp e Messenger – lancerà Threads, una nuova app di testo, molto simile a Twitter, completamente integrata in Instagram.

E così, mentre nel panorama dei social media, BlueSky, la piattaforma aperta e decentralizzata lanciata da Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter, ha suscitato grandi aspettative come credibile alternativa al noto social dei cinguettii, potrebbe essere Mark Zuckerberg a rottamare il social media acquistato da Elon Musk nell’ottobre 2022 per la cifra record di 44 miliardi di dollari.

Cos’è Threads

Threads è una nuova applicazione ideata da Instagram, progettata per facilitare conversazioni pubbliche in tempo reale. L’applicazione è strettamente legata a Instagram, ampliando così la famiglia di prodotti di Meta. Adam Mosseri, capo di Instagram, ha dichiarato che l’obiettivo è creare uno spazio aperto per le comunità. Al momento, per utilizzare Threads è necessario possedere un account Instagram e il nome utente su Threads deve corrispondere a quello su Instagram.

Come funziona Threads

Threads presenta molte somiglianze con Twitter, permettendo agli utenti di pubblicare messaggi prevalentemente basati su testo in un feed scorrevole, al quale possono rispondere coloro che li seguono. Tuttavia, a differenza di Twitter, Threads non supporta attualmente la messaggistica diretta. Instagram ha dichiarato che potrebbe aggiungere funzionalità a Threads in base alle richieste degli utenti.

Threads è nata da un’idea di Instagram di semplificare la sua applicazione. L’app è stata creata per evitare che Instagram diventasse troppo affollata; così sarebbe stato integrando le conversazioni pubbliche all’interno del social. Mosseri ha affermato che la decisione di creare una nuova app è stata anche favorita dalle recenti evoluzioni del panorama dei social media. Instagram ha iniziato a pensare a come competere con Twitter lo scorso anno, discutendo diverse idee su come potrebbe apparire un’app rivale. Alla fine, Mosseri e gli altri manager hanno deciso di puntare su un’app di messaggistica, dando vita a Threads.

L’obiettivo di Instagram è far funzionare Threads su più app all’interno di quello che viene definito il Fediverse, un universo federato di servizi che condividono protocolli di comunicazione. Ciò significa che Instagram vuole rendere più semplice l’interazione di Threads con altre piattaforme, un aspetto molto attraente per creatori e influencer in quanto non dovrebbero ricominciare da zero su ogni app. Se un creatore accumula un numero significativo di follower su Threads, potrebbe portare con sé questi follower su altre piattaforme basate sulla stessa tecnologia, riducendo i rischi e liberandoli dalla sensazione di essere “intrappolati” su una singola piattaforma.

La grande fuga delle aziende da Twitter e l’arrivo di “Threads”

Zuckerberg sfrutta l’opera di disruption che Musk – secondo molti critici – sta facendo su Twitter.

Musk infatti si sta sempre più orientando verso un modello pay-per-use e molte aziende e brand hanno perso fiducia in Twitter e stanno attivamente cercando un nuovo scenario digitale per il corporate storytelling e il brand journalism. In particolare, coloro che stanno seguendo la strada della trasformazione in media company si trovano a un bivio, alla ricerca di piattaforme alternative per connettersi con il proprio pubblico. Mentre il panorama dei social media subisce una trasformazione dinamica, gli osservatori del settore attendono con impazienza lo sviluppo della storia, affascinati dal possibile scontro di poteri guidato da Zuckerberg.

Dopo tante anticipazioni, tra le prime a dare la notizia delle novità targate Meta, Lia Haberman, professoressa di social e influencer marketing alla UCLA, attraverso la sua newsletter.

“Stiamo esplorando un social network decentralizzato autonomo per la condivisione di aggiornamenti di testo. Crediamo che ci sia l’opportunità di uno spazio separato in cui creatori e personaggi pubblici possano condividere aggiornamenti tempestivi sui loro interessi” ha spiegato Chris Cox, chief product officer di Meta.

Per accedere alla nuova app basterà inserire il nome utente e la password di Instagram e, automaticamente, i follower, l’handle, la biografia e tutto il resto verranno trasferiti dall’app principale. Threads – questo il nome più probabile della nuova app – fornirà un’esperienza utente simile a Twitter ma beneficerà anche della portata più ampia e del potenziale di promozione di Meta, essendo collegata a Instagram che ha circa quattro volte la portata del pubblico rispetto a quella di Twitter.

Threads diventa così il primo vero competitor di Twitter, la sua minaccia più grave, potendo contare sulla user base di due miliardi di utenti Instagram.

“Abbiamo sentito da creatori e personaggi pubblici che sono interessati ad avere una piattaforma che sia gestita in modo sano e sano, che credono di potersi fidare e su cui fare affidamento per la distribuzione” spiegano da Meta e tutto lascia pensare che vi sarà grande attenzione ai controlli di moderazione, a differenza di quello che avviene su Twitter dall’avvento di Musk.

I limiti di Twitter e i margini di manovra di Zuckerberg

Per le aziende la qualità dell’ambiente dove confluiscono i fondi destinati alla pubblicità e viene costruita l’immagine pubblica è di fondamentale importanza. Questo è particolarmente vero nel contesto dei social media, dove la fiducia degli utenti e l’attenzione degli investitori possono essere influenzate dagli eventi che si sviluppano.

Anche se Twitter è senza dubbio il social network più influente nel dibattito politico e finanziario non è un luogo attrattivo per le aziende e i brand.

Twitter è un ambiente altamente frenetico, in cui i messaggi scorrono rapidamente e sono facilmente dimenticati. Questa caratteristica rende difficile per le aziende attirare e mantenere l’attenzione del pubblico per un periodo prolungato. Inoltre, l’enorme quantità di contenuti presenti crea una concorrenza feroce per l’attenzione degli utenti, rendendo difficile emergere tra la massa di informazioni.

Si basa principalmente sulla condivisione di testo e immagini, ma offre limitate opportunità di coinvolgimento visuale. Questo può essere un fattore limitante per le aziende che desiderano presentare i loro prodotti o servizi in modo accattivante e coinvolgente. Altri social media, come Instagram. Tik Tok o addirittura YouTube, offrono spazi più ampi per mostrare visivamente il proprio brand e catturare l’interesse degli utenti.

Un nuovo ecosistema social

Gli utenti di Twitter sono spesso in cerca, principalmente, di informazioni e discussioni rapide, ma potrebbero non essere altrettanto propensi all’acquisto come gli utenti di altre piattaforme sociali. Questo può rappresentare un ostacolo per le aziende che desiderano promuovere prodotti o servizi e generare conversioni effettive.

Inoltre, le scelte di Musk sulla spunta blu a pagamento, sui licenziamenti di massa e sull’allargamento delle maglie sulla moderazione dei contenuti hanno sicuramente causato un danno di immagine al social e creato una certa difficoltà per i brand – già scettici sullo strumento – ad associarvi il loro nome.

Un’occasione enorme per Meta, in primis per sfidare un concorrente e poi per offrire una nuova opportunità in un periodo di “stanca” per il mondo social. Inserire una nuova app di testo su Instagram dove si potranno creare post di testo lunghi fino a 500 caratteri con collegamenti, foto e video allegati, integrandola con ActivityPub, il protocollo decentralizzato dei social media, permettendo agli utenti di app come Mastodon, ad esempio, di cercare, seguire e interagire con i profili della nuova app firmata Meta e visualizzarne i contenuti creerà un nuovo ecosistema social mai sperimentato prima.

Da Menlo Park sperano che il nuovo social possa attirare “decine di milioni” di utenti in pochi mesi, anche da questo dato si misurerà il successo dell’operazione che punta a collocare la big tech di Mark Zuckerberg al centro della sfera social alla ricerca di novità attrattive per un pubblico sempre, almeno in apparenza, disaffezionato.

I vantaggi dell’operazione

Un’operazione – che, se andrà a buon fine – potrebbe essere salutare anche per Instagram rendendolo un social media ancora più popolare di quanto non lo sia già e mettendolo definitivamente (con tutte le cautele del caso) a riparo dal social cinese TikTok.

Ma, fattore non banale, è al mondo corporate che la novità potrebbe interessare e non poco. I mercati stanno diventano sempre più nicchie (e Mastodon è il social delle nicchie) e i brand avvertono un bisogno, sempre crescente, di storytelling e di fare brand journalism, non rinchiudendosi in esperienze sporadiche e/o stagionali (i classici spot). Uno strumento, lato social, pensato per il microblogging, che non punti solo sull’informazione, potrebbe certamente essere utile agli uffici marketing e comunicazione per diversificare il proprio messaggio e andare alla ricerca di nuove audience.

Le nuove restrizioni su Twitter

Intanto Musk, con un tweet, annuncia nuove restrizioni per gli utenti che non hanno sottoscritto un abbonamento (la ormai famosa spunta blu). Un passo ancor più deciso verso la direzione che l’inventore di Tesla vuole intraprendere, quel pay-per-use a cui il mondo social non è (ancora) abituato.

Dal primo luglio, infatti, gli account verificati sono limitati alla lettura di 6.000 post al giorno, gli account non verificati fino a 600 post al giorno, i nuovi account non verificati a 300 al giorno.


Una scelta, quella di Musk, che ha creato più di un malcontento tra gli utilizzatori di Twitter, tra chi – come è accaduto più volte – ha pronosticato la fine del social network e chi si è affrettato a trovare una soluzione. Sembra infatti che attraverso Twitter Lite sia possibile aggirare con facilità le restrizioni.

Senza entrare nel merito delle decisioni di Musk però una cosa è certa, Twitter sembra più impegnato a trovare un modello di business sostenibile che ad offrire un’esperienza di utilizzo di alto livello.

Conclusioni

Intanto da Meta fanno trapelare che il nuovo social punterà su: sicurezza, facilità d’uso e affidabilità per assicurare ai creator un posto stabile per costruire e far crescere il loro pubblico.

L’opportunità di colmare il vuoto che Twitter sta creando con i suoi recenti cambiamenti potrebbe non ripetersi mai più, e Meta è tra le aziende più qualificate per capitalizzarlo.

Personalmente, nell’ufficio che coordino, ho messo in stand-by i progetti di sviluppo su Twitter, pur non dandolo ancora per finito, ma prima di decidere come continuare aspetto con molta curiosità la nuova app firmata Meta.

Da Threads (se il nome sarà confermato) non mi aspetto un aiuto per le vendite ma un’esperienza altamente coinvolgente per quanto riguarda il corporate storytelling e il brand journalism e, perché no, un’iniezione di entusiasmo verso un nuovo social di cui si sente il bisogno.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2