consumi audiovisivi

Pirateria sportiva, una partita da vincere: i dati del fenomeno e le contromisure in arrivo

Rafforzare le azioni e gli strumenti di tutela dei contenuti audiovisivi sul web è fondamentale in questa fase di ripresa del settore. Va in questa direzione il Digital Services Act Ue, ma è necessario che le istanze dei titolari dei diritti siano ribadite con fermezza anche dal Governo italiano. Ecco lo stato dell’arte

Pubblicato il 25 Nov 2021

Federico Bagnoli Rossi

Segretario Generale FAPAV

piracy shield

Nel contesto attuale post pandemico e con le graduali riaperture, l’industria audiovisiva deve essere sostenuta al massimo nella sua fase di ripartenza, contrastando e scongiurando le pratiche illegali di consumo non autorizzato dei contenuti audiovisivi.

Un fenomeno che registra dati in crescita in tutte le sue diverse “declinazioni”, soprattutto per quanto riguarda i contenuti sportivi.

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Tutte le facce della pirateria

Secondo gli ultimi dati elaborati da Ipsos per FAPAV, la pirateria audiovisiva di contenuti sportivi live è cresciuta negli ultimi 12 mesi di 4 punti percentuali (14% contro il 10% del 2019), a fronte di un leggero calo nella fruizione illecita di film (-6%) e serie/fiction (-3%).

Collegato alla fruizione illecita di contenuti sportivi, ma non solo, è il fenomeno delle IPTV illegali. Se nel 2019 i fruitori erano il 10% della popolazione italiana, negli ultimi dodici mesi l’incidenza si è attestata al 21%, ovvero sono 11 milioni le persone che hanno dichiarato di aver utilizzato almeno una volta tali piattaforme illecite per la fruizione di contenuti audiovisivi.

Un fenomeno allarmante anche in considerazione delle realtà criminali che si celano dietro questo business illecito, come rivelato da numerose operazioni condotte dalle Forze dell’Ordine.

In crescita anche l’utilizzo per la fruizione e il reperimento di contenuti o abbonamenti pirata tramite i social network, e in particolare le App di messaggistica istantanea. Su questo specifico aspetto si segnalano le recenti modifiche al Regolamento Agcom in materia di tutela del diritto d’autore, che prevedono l’inclusione tra gli ambiti di applicazione del medesimo anche dei servizi di messaggistica istantanea, consentendo pertanto all’Autorità di intervenire anche in tal senso.

Le attività di tutela del settore audiovisivo

Le attività di tutela del settore audiovisivo assumono oggi un ruolo ancora più strategico nel garantire sostegno al rilancio dell’industria audiovisiva nella fase di ripartenza.

Il tema è assolutamente attuale e all’attenzione di Istituzioni e Autorità competenti. Recentemente la Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali ha ribadito l’impegno del Governo nella lotta allo streaming illegale dello sport e del calcio in particolare, annunciando l’intenzione di convocare un tavolo di confronto sul tema tra i soggetti coinvolti.

La Lega Serie A e la FIGC hanno spesso tenuto alta l’attenzione sui media sottolineando anche l’importanza di agire sul fronte dell’educazione alla legalità.

Nelle sedi istituzionali europee e nazionali il dibattito sul tema verte su alcuni aspetti ritenuti fondamentali per rendere più efficienti le attività di contrasto alla pirateria.

Il Digital Services Act Ue

Il Digital Services Act costituisce una grande occasione per rafforzare le azioni e gli strumenti di tutela dei contenuti audiovisivi sul web ma è fondamentale che le istanze dei titolari dei diritti siano ribadite con fermezza anche dal Governo italiano con l’obiettivo di assicurare quella legalità sul web che oramai è imprescindibile per tutte quelle industrie creative che investono nella produzione e distribuzione di contenuti.

Un segnale assolutamente incoraggiante è arrivato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi che, riferendo in Aula al Senato della Repubblica, ha confermato il sostegno dell’Italia al Regolamento UE sui servizi digitali. Il Presidente ha dichiarato che “ciò che è illecito offline deve esserlo anche online”, un segnale forte a sostegno della lotta alla pirateria, cruciale in questo momento storico.

La proposta di Digital Services Act attualmente in discussione si occupa di alcuni aspetti fondamentali che consentirebbero di rafforzare le azioni di tutela dei contenuti sul web, inclusi anche quelli sportivi che, a differenza delle altre tipologie e in considerazione dell’immediatezza della visione che scaturisce dall’essere un contenuto live, necessita di alcune ulteriori e specifiche misure.

L’adozione del “Notice and Stay Down”

Tra queste, l’adozione del “Notice and Stay Down”in merito alle rimozioni dei contenuti sul web consentirebbe di intervenire sul problema dei casi di recidiva e la relativa disponibilità di file illeciti già precedentemente segnalati.

La rimozione dei contenuti entro 30 minuti

La rimozione tempestiva dei contenuti entro 30 minuti, inoltre, rappresenta un’altra questione determinante e prioritaria che è necessario adottare quanto prima e che la tecnologia odierna è in grado di implementare. Si tratta di un aspetto cruciale poiché tali contenuti assumono il loro massimo valore e ritorno economico durante l’esecuzione dell’evento live, ed è per questo fondamentale agire tempestivamente entro i 30 minuti dall’inizio dello stesso.

L’approccio KYBC

Un’altra questione fondamentale è costituita dall’approccio KYBC – Know Your Business Customer, che consentirebbe di contrastare l’anonimato di chi opera illegalmente sul web così da contribuire alla realizzazione di un ecosistema digitale sano e realmente competitivo per le aziende che investono nella produzione e distribuzione dei contenuti audiovisivi, soprattutto in un’ottica di continuo potenziamento e ampliamento dell’offerta legale online.

Il recepimento della Direttiva Copyright

Sul fronte nazionale la scorsa settimana il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente, dopo i necessari passaggi parlamentari, il Decreto Legislativo di attuazione della Direttiva UE 2019/790 sul Diritto d’Autore e i diritti connessi nel mercato unico digitale. L’Italia prosegue pertanto il suo cammino a favore del copyright. Oggi le Istituzioni e le Autorità competenti hanno la possibilità di agire e intervenire in un contesto molto diverso rispetto a quello di qualche anno fa, decisamente più favorevole per la tutela dei diritti e di chi produce e distribuisce contenuti audiovisivi, generando quindi valore, indotto e occupazione per il Sistema Paese in generale.

Anche per questo, è di essenziale importanza il complesso negoziato in corso sul Digital Services Act di cui sopra poiché, per gli aspetti descritti in questo articolo, vi sono temi di tutela dei contenuti sul web che, per portata, rappresenterebbero il completamento del lavoro avviato proprio con la Direttiva.

Conclusioni

Lo scenario attuale è profondamente cambiato e il panorama dell’offerta legale digitale è in continua espansione. Secondo la ricerca FAPAV/Ipsos il 30% degli intervistati ha dichiarato di aver sottoscritto un nuovo abbonamento ad una piattaforma legale negli ultimi 12 mesi. In un contesto di crescita, in cui i nuovi modelli di distribuzione sono in espansione, è fondamentale che possano crearsi le migliori condizioni di tutela per chi investe nello sviluppo dell’industria dei contenuti audiovisivi.

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