Oltre la SEO

Search Experience Optimization (SXO): come migliora il tasso di conversioni e l’esperienza utente



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Evoluzione naturale della SEO, la SXO non si limita a ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca, ma tiene conto dell’intera esperienza dell’utente. Il futuro della SXO potrebbe risiedere nella sinergia con le tecnologie di intelligenza artificiale

Pubblicato il 20 mag 2024

Filippo Gruni

CEO e co-founder di Lotrèk



sxo

La Search Experience Optimization (SXO) rappresenta un’evoluzione cruciale della SEO tradizionale. Questo approccio allarga i confini dell’ottimizzazione per i motori di ricerca includendo elementi fondamentali dell’esperienza utente (UX).

La SXO si pone come una strategia indispensabile per il successo online, concentrando l’attenzione non solo sul posizionamento nei motori di ricerca ma anche sull’interazione complessiva dell’utente, puntando a massimizzare la conversione lungo tutto il percorso del cliente.

Definizione e fondamenti della SXO

La Search Experience Optimization fonde insieme la SEO e la UX per creare un’esperienza digitale che sia al contempo visibile e piacevole. Elementi come il tempo di caricamento delle pagine, la facilità di navigazione e la disponibilità di contenuti interattivi sono tutti cruciali. Inoltre, è fondamentale garantire che le informazioni ricercate dagli utenti siano facilmente accessibili nel momento più opportuno della loro navigazione, migliorando non solo la visibilità ma anche l’engagement.

Un approccio olistico a vantaggio delle aziende

È auspicabile che la transizione verso la SXO diventerà sempre di più la naturale evoluzione dell’incontro tra SEO e UX, dando vita a pilastri progettuali customizzabili in base alle esigenze dei clienti. Il focus, in quest’ottica, non sarà più incentrato sul numero di visite, ma sulle conversioni e sull’engagement degli utenti. Adottare la SXO porta numerosi benefici tangibili: incremento del traffico qualificato, miglioramento del tasso di conversione, riduzione del tasso di rimbalzo e un engagement complessivamente più elevato. Questi vantaggi si traducono direttamente in risultati di business per i nostri clienti, dimostrando l’efficacia di un approccio olistico alla presenza digitale.

Il caso di studio

Un esempio dell’applicazione della SXO è stato effettuato con Cistiset.it. Si sono analizzati in profondità i bisogni e gli intenti degli utenti relativi alla cistite e alle infiammazioni delle vie urinarie, strutturando il sito web in modo da rispondere a queste necessità. Successivamente, si è ottimizzato l’UX per massimizzare le conversioni alle CTA che portano all’acquisto del prodotto. Dopo 12 mesi, si è registrato un incremento del 150% del traffico organico, oltre ad un aumento pari a quasi il 500% del tasso di conversione. Questo risultato ha confermato il successo del prodotto e l’aumento di awareness sia tra i consumatori sia tra i farmacisti.

Il futuro della SXO

Guardando al futuro, la SXO è destinata a evolversi ulteriormente, specialmente in sinergia con le tecnologie di intelligenza artificiale generativa e predittiva. La metodologia SXO è estremamente apprezzata perché pone i risultati al centro del progetto. La sfida sarà estendere approcci simili a tutti i touchpoint digitali legati all’esperienza utente.

Conclusioni

L’importanza della SXO nel panorama digitale attuale è innegabile. La transizione dalla semplice ottimizzazione per i motori di ricerca a un approccio che valorizza l’esperienza complessiva dell’utente è una testimonianza dell’evoluzione del marketing digitale. I servizi offerti dalle agenzie devono adeguarsi al cambiamento sociale, sviluppando progettualità intorno all’utente, anche se questo dovesse intaccare la replicabilità dei servizi offerti rendendolo di fatto un compromesso che deve essere accettato per operare con qualità.

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