l'analisi

Semiconduttori, la Ue punta all’autonomia: il progetto della “mega-fab” e le sfide

Lo European Chips Act prevede la nascita di una “mega-fab” in grado di produrre chip da due nanometri, ma il gap da recuperare è enorme e le sfide del mercato molto complesse. Il nuovo progetto europeo nasce quindi in salita

Pubblicato il 26 Apr 2022

Luisa Franchina

Presidente Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche

La geopolitica dei chip: l'impatto sulle filiere e le sfide del 2023

L’Europa si è addormentata all’indomani dell’arrivo dell’UMTS nel campo delle telecomunicazioni (correva l’anno 2000) sognando di diventare un colosso grazie anche alla globalizzazione dei mercati e si è svegliata nel 2022 (all’indomani delle prime installazioni di 5G, quinta generazione di tecnologia delle telecomunicazioni, figlia dell’UMTS) scoprendo che non solo ha perso tutte le speranze di essere tra i big della produzione di microchip, ma addirittura è presa per il collo dai pochi produttori rimasti sul globo terraqueo.

Una nuova supply chain dei semiconduttori? Più facile a dirsi che a farsi: ecco perché

Semiconduttori, i motivi del declino europeo

Nel 1998 l’Europa deteneva una quota di mercato del 22%, poi però “le fonderie europee non hanno investito abbastanza per stare al passo con il rapido ritmo di innovazione del settore: nel 2020, solo il 3% degli investimenti globali per attrezzare le fonderie è stato in Europa”, scrivono i ricercatori Bruegel.

WHITEPAPER

Massimizza l'efficienza: integra IT e OT per ottimizzare il monitoring SCADA

Industria 4.0/5.0
Data Storage

A novembre 2005, raccontano le cronache d’agenzia di allora, le società europee di semiconduttori si recarono a Bruxelles per chiedere aiuti perché incapaci di tener testa ai colossi asiatici. L’Europa, tuttavia, non assunse impegni in merito.

La globalizzazione ha in realtà favorito i colossi supportati da ingenti sovvenzioni statali: tutti i piccoli produttori (e non solo di microchip) sono destinati a essere “mangiati”. Occorre pensare velocemente una strategia nuova, che contenga aspetti di de-globalizzazione nelle produzioni strategiche (come l’IT e la cyber security).

Una fabbrica “avanzata” di semiconduttori: il nuovo progetto europeo

Una fabbrica “avanzata” di semiconduttori in Europa per ridurre il peso della Cina e degli Stati Uniti nella fornitura di chip è dunque il nuovo progetto europeo, ha riportato Bloomberg che potrebbe coinvolgere Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) e Samsung per realizzare chip sotto ai 10 nm.

L’iniziativa è guidata dal commissario europeo all’Industria Thierry Breton, che lo scorso anno sottolineò l’importanza dell’autonomia dell’Unione Europea nella produzione dei chip, senza cui “non ci sarà alcuna sovranità digitale europea”: produrre sul territorio europeo almeno il 20% del valore del mercato mondiale dei semiconduttori, questo l’obiettivo europeo con 30 miliardi di euro da stanziare da investitori privati e pubblici.

Ursula von der Leyen ha annunciato al Parlamento Europeo una nuova legge per sviluppare la produzione di microchip sul suolo europeo.

Semiconduttori, la composizione del mercato

La produzione dei microchip è un mercato dominato da un ventaglio ristretto di aziende, che si riduce a duopolio (Samsung e Tsmc) nel campo dei chip di fascia alta, quelli inferiori ai 5 nanometri.

I chip sono composti da semiconduttori, principalmente fatti di silicio, nei quali vengono inserite componenti elettroniche. Gli smartphone di ultima generazione fanno uso di microchip di 5 nanometri e in futuro l’ICT ne richiederà di sempre più piccoli.

I modelli di business

La produzione ruota intorno a tre macro-attività: design, fabbricazione e assemblaggio. I modelli di business sono due.

  • Uno è quello degli IDM – Integrated design manufacturer – adottato dalla coreana Samsung e dall’americana Intel, capaci di provvedere a tutte le fasi della produzione, dalla progettazione (design) alla fabbricazione e all’assemblaggio del chip.
  • L’altro è quello della taiwanese Tsmc, che si limita a fabbricare chip su commissione delle aziende tecnologiche (le fabless, senza fabbrica) come Apple, Tesla, Alibaba e altre che li progettano e li danno da fabbricare alle fonderie.

L’articolo di Bruegel mostra che nella progettazione dominano le grandi aziende statunitensi come Qualcomm, Broadcomm, Nvidia e Amd che insieme raggiungono il 65% del mercato globale. Le aziende taiwanesi come MediaTek, Novatek e Realtek, hanno il 17% del mercato, quelle cinesi il 15% ma sono in espansione, sotto il 10% quelle europee.

Nell’ambito della fabbricazione attraverso le fonderie, il 60% del mercato è dominato da Taiwan, grazie soprattutto a Tsmc, gli Usa detengono un 8%, la Corea del Sud circa il 20%, la Cina il 6%. A Tapei fa capo, infine, la metà del mercato dell’assemblaggio.

Il ruolo delle aziende europee

Le aziende europee giocano un ruolo nella fornitura di wafer di silicio e prodotti chimici, grazie all’olandese Asml, la tedesca Aixtron, la francese Riber. Ad oggi solo due aziende al mondo sono in grado di produrre chip all’avanguardia da 5 nanometri o inferiori, Tsmc e Samsung, e solo tre producono chip inferiori ai 10 nanometri, Tsmc, Samsung e Intel. Le ultime due, però, sviluppano chip integrati, motivo per cui gran parte della loro produzione si attaglia alle esigenze dei loro prodotti di consumo.

Lo European Chips Act prevede la nascita di una “mega-fab” in grado di produrre chip da due nanometri ma le spese in conto capitale delle fonderie rappresentano circa il 36% dei 110 miliardi spesi a livello mondiale dal settore solo nel 2020. Ad oggi solo l’italo-francese StMicroeletronics e la filiale tedesca di Global Foundries sono in grado di produrre chip moderni, sebbene ancora lontani da quelli di ultima generazione fabbricati in Usa e Asia.

Le sfide globali legate ai semiconduttori

Durante la pandemia le persone hanno acquistato meno auto e più telefoni, apparecchi e pc per lo smart working o la didattica a distanza. Le società di microchip hanno dirottato i loro sforzi verso l’elettronica di consumo, di pari passo con l’incremento della domanda durante la fase dei lockdown. Con la fine dei lockdown e la ripresa della domanda globale, auto incluse, i chip-maker non sono stati in grado di soddisfare il boom di richieste arrivate dalle aziende di automobili che speravano, una volta terminato il periodo delle chiusure, di recuperare rapidamente i loro ritmi produttivi. Ecco spiegato perché oggi le case automobilistiche (e non solo) si ritrovano a corto di chip.

Per capire quanto è complicato assumere una posizione di rilevanza nel mercato dei semiconduttori bisogna osservare la Cina. Nel 2015 Pechino si è data come obiettivo il raggiungimento dell’autosufficienza nella filiera tecnologica entro il 2025. Nel 2020 sperava di soddisfare il 40% della domanda interna di semiconduttori, ma ha raggiunto solo 19%. Ha comunque provato a recuperare il gap, affidando a una task force un budget da 170 miliardi di dollari per creare campioni nazionali dei semiconduttori. Ma lo sviluppo della filiera domestica si sta fermando sulle sanzioni degli Stati Uniti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video & Podcast
Social
Iniziative
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati