l’analisi

Sicurezza marittima e digitale: lezioni dal caso Bayesian



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Un sinistro marittimo riapre il dibattito sull’integrazione tecnologica per garantire la sicurezza in mare. Dalle scelte progettuali agli equipaggi, passando per la gestione delle emergenze – un’indagine sulle soluzioni innovative per prevenire tragedie in acqua

Pubblicato il 5 nov 2024

Giovanni Lorenzo Belloi

Ingegnere, Ministero Infrastrutture Mobilità Sostenibile



sicurezza marittima (1)

Il tema della digitalizzazione della sicurezza della navigazione in riflessione al naufragio dello Yacht Bayesian, di proprietà del magnate David Lynch e costato la vita a sette persone, assume un ruolo rilevante.

Il caso di cronaca che ci ha accompagnato durante l’estate non è purtroppo unico nel mondo dei tragici sinistri marittimi.

Cogliamo lo spunto di questa tragedia per esaminare alcuni aspetti della sicurezza marittima nell’era digitale.

L‘industria navale italiana

L’industria navale italiana del lusso, si colloca al primo posto a livello mondiale, diventando nel tempo fiore all’occhiello sulla realizzazione di yacht e Megayacht e punto di riferimento per tutto il settore, soprattutto per i facoltosi clienti che da ogni parte del mondo vengono per acquistare il loro “gioiello”.

Già in passato l’Italia vantava un’industria fiorente e di livello e cantieri navali di costruzione che nei secoli hanno fatto la storia sulle navi da crociera e militari (ancora oggi) ma anche e soprattutto sulla realizzazione di navi mercantili.

Negli ultimi vent’anni questo settore dedito alla costruzione di navi da carico si è spostato a “Oriente” e le nostre ottime maestranze sono state riassorbite dal comparto nautico che prendeva nel mentre il sopravvento.

Evoluzione delle norme di sicurezza

Quest’ultimo partiva dal concetto che tali tipologie di imbarcazioni venissero costruite per lo svago estivo dell’armatore, pertanto benché fossero realizzate con cura e grande maestria non si riteneva necessario sottoporle a particolari e severe norme di sicurezza.

Uno dei primi regolamenti in Italia, per fare un esempio, nato per disciplinare la costruzione delle imbarcazioni da diporto risalente al 1996, contava di poche pagine e si riteneva non fosse necessario applicare il rigido parametro che invece veniva applicato sulle navi

C’è da dire che anche questo parametro nel corso dei vent’anni o più di evoluzione è stato rivalutato ed oggi (ma già dal 2005) i regolamenti di costruzione delle imbarcazioni da diporto (sotto i 24 metri di lunghezza fuori tutto) e navi da diporto (sopra i 24 metri di lunghezza fuori tutto), hanno acquisito diversa struttura in corposità e severità

Questo ha fatto sì che per il prodotto finale ci si focalizzasse non solo sugli aspetti del “bello e lussuoso” ma anche sulla sicurezza.

Il ruolo dell’equipaggio nella sicurezza

I cantieri navali italiani in questo ultimo aspetto essendo, di estrazione navale mercantile, come sopra esposto, risultavano già essere allineati, in quanto per esempio, le stesse maestranze nel momento che si trovavano nelle fasi o sotto fasi di realizzazione del manufatto, già applicavano, perché abituati, o indirizzati, le severe norme che regolavano quest’ultimo.

Il cliente che oggi viene in Italia è certo di comprare una barca bella lussuosa e sicura.

Soffermiamoci su quest’ultimo aspetto essendo anche il concetto più importante per la vita umana e che si basa principalmente su:

  • una progettazione che analizza l’aspetto “sicurezza” in partenza;
  • la costruzione che seguendo il progetto realizza il manufatto considerando questo aspetto;
  • i collaudi che verificano il soddisfacimento di questo aspetto.

Superati tutti gli step compresa l’omologazione lo yacht è pronto bello lussuoso e in sicurezza per affrontare la navigazione.

È da questo momento in poi che interviene una variabile determinate: l’equipaggio; variabile che cercheremo di analizzare anche se in maniera molto generica.

Competenze e formazione dell’equipaggio

L’equipaggio del mezzo navale, con a capo il comandante, è composto da più figure normate e inquadrate molto severamente dalla amministrazione di bandiera e dalle normative internazionali, ognuna molto importante ai fini del buon uso della barca e della stessa sicurezza della navigazione soprattutto in un momento di gestione dell’emergenza.

Infatti, per poter gestire l’emergenza, tutti i membri dell’equipaggio sono certificati ognuno con dei corsi specifici e oltre questo, essendo l’equipaggio una composizione di più persone, vengono effettuate delle severe prove a bordo del mezzo, anche simulando gli eventi che potrebbero manifestarsi nel corso della navigazione per testare il corpo di squadra e le singole persone che compongono l’equipaggio.

Queste simulazioni sono molto importanti perché, oltre a valutare l’efficienza della squadra e del singolo elemento, prevedono varie situazioni di pericolo in cui il mezzo potrebbe imbattersi nella realtà e che, di conseguenza, l’equipaggio dovrebbe essere pronto ad affrontare.

Per esempio, per una barca a vela, che potrebbe trovarsi sbandata di parecchi gradi in quanto appositamente progettata e costruita per potersi inclinare, l’equipaggio dovrebbe essere preparato per intervenire in caso di emergenza anche con barca sbandata o in qualsiasi ipotetica condizione prevedibile a monte, il mezzo si potesse trovare, anche paradossalmente capovolto.

Digitalizzazione e sicurezza della navigazione

Identificare e prevedere esercitazioni a bordo su una casistica di eventi già in fase di progettazione e degli ausili per facilitare i compiti dell’equipaggio è sempre a favore di una buona preparazione alla gestione dell’emergenza già problematica di per se stessa ma necessaria per salvare vite umane in mare.

Molte altre considerazioni possono essere fatte sull’equipaggio, e sul cosiddetto “fattore umano” che risulta essere sempre determinante in queste circostanze ma non trascuriamo l’evento scatenante lo stato di pericolo, che può essere vario improvviso e delle volte imprevedibile.

La varietà è molto spesso catalogabile, per cui una casistica previsionale (molto si desume dai modelli e molto aiuterà nel merito l’intelligenza artificiale) può essere effettuata a monte e relativi atti a contrastarla si possono facilmente porre in atto.

Per affrontare un accadimento improvviso occorre avere prontezza e abilità frutto della preparazione, certo, ma anche l’affiatamento tra persone dell’equipaggio.

La tecnologia al servizio della sicurezza

Un evento improvviso ancor più imprevedibile e quindi straordinario, non può essere catalogato pertanto potrebbe avere esiti disastrosi a prescindere da qualsiasi azione messa in atto.

Quindi abbiamo visto parte degli elementi fondamentali che entrano in gioco nella sicurezza della navigazione: la nave, l’equipaggio, l’evento e le azioni

La nostra era digitale nulla ha tolto sull’argomento al sistema sicurezza della navigazione, infatti ogni singola nave è monitorata tramite AIS ( Automatic Identification System) un sistema montato a bordo che tramite satelliti permette di vedere la rotta e la velocità del mezzo, in qualsiasi momento da qualsiasi parte del mondo ed è fruibile anche al cittadino comune tramite semplice applicativo e quindi a maggior ragione di ausilio agli Enti nazionali di vigilanza sulla sicurezza della navigazione.

Prospettive future

Digitalmente parlando, inoltre, uno yacht, oggi giorno, monta un sistema di monitoraggio spinto che permette di vedere e valutare in tempo reale ogni singolo elemento presente a bordo intervenendo sullo stesso direttamente dalla plancia comando tramite monitor o anche da remoto (se previsto nel progetto) tramite personale tecnico presente in sala operativa decentrata a terra e di effettuare anche una registrazione continua.

Per esempio, la digitalizzazione di tutti i parametri di sala macchine: motori principali di propulsione (i dati dei consumi, carichi, temperature, ecc.), generatori elettrici, pompe e compressori, permette in alcuni casi e rispettando regole severe, una navigazione senza il monitoraggio costante di macchina di un membro dell’equipaggio in presenza.

Questo non solo permette all’equipaggio di lavorare in un ambiente più confortevole ma lo salvaguarda da potenziali rischi e pericoli a vantaggio della sicurezza a bordo.

Altro esempio di un sistema integrato di navigazione digitalizzata è l’autopilota che permette di impostare la rotta e tramite strumenti sofisticati è capace di rilevare bersagli fissi e mobili e di conseguenza apportare correzioni o chiedere che le stesse vengano apportate dal comandante, tralasciamo altri sistemi di bordo digitali che permettono per esempio l’ormeggio automatico ed altri non meno importanti e sofisticati.

Quindi ricapitolando tramite un sistema software e hardware la nave risulta essere un sistema “digitale” molto sofisticato e di conseguenza anche complesso da gestire e occorrono, quindi, le giuste competenze.

Le competenze di coloro che sono preposti con dei ruoli specifici alla conduzione del mezzo navale quindi devono essere anche digitali e di conseguenza prevedere corsi, aggiornamenti e esercitazioni su questo argomento con anche titoli specifici abilitativi per l’equipaggio in parte previsti dalla normativa internazionale che regola l’argomento.

Lo stesso evento esterno (condizioni meteorologiche) è monitorato e tramesso alle unità che navigano tramite un sistema sofisticato e digitale.

Si pensi a come le condizioni meteo marine oggi giorno, siano ormai prevedibili con buon margine, utile per le dovute azioni di messa in sicurezza della nave previsto dalle norme.

I bollettini meteo e le allerte meteo vengono inoltre divulgati alle navi in largo anticipo tramite un sistema di comunicazione istantaneo ed immediato sia in forma scritta che messaggistica vocale nei canali radio dedicati alla sicurezza della navigazione.

È evidente come influisca positivamente il digitale, permettendo l’immediatezza dell’informazione anche in questa comunicazione dell’evento pericoloso che ricevuta e appresa dall’equipaggio fa sì che lo stesso ponga in atto una serie di azioni per la sicurezza dei membri e del mezzo navale.

Per ultimo, le azioni messe in atto nella fase emergenziale che sono principalmente di due tipi: interne ed esterne alla nave. Le prime messe in atto dall’equipaggio, le seconde dagli Enti preposti alla sicurezza della navigazione.

Tutte queste azioni in una prima fase emergenziale, oggi, hanno la possibilità di essere gestite da remoto e se ben gestite, sempre che non siano eventi eccezionali, si evita che terminino in tragedia.

Le navi come prodotto, la sicurezza delle navi e della navigazione sono già inserite in un sistema digitale complesso e questo sarà sempre più integrato e regolato anche dall’intelligenza artificiale che sta già dando e darà ancora di più un contributo fondamentale sulla salvaguardia della vita umana in mare.

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