Nel corso del 2023 l’attenzione generata dall’intelligenza artificiale generativa ha stimolato il dibattito politico, che si è concentrato molto sui rischi dell’intelligenza artificiale per i cittadini, i loro diritti e la loro sicurezza. Al culmine di questo dibattito è arrivato l’accordo sull’AI Act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, che mira in particolare a tutelare i diritti dei cittadini europei mitigando i rischi dei sistemi di IA. Una volta approvato l’AI Act, il 2024 rappresenta una grande opportunità per far evolvere il ruolo dell’intervento pubblico nei confronti di questa tecnologia.
IA, le opportunità di un “governo innovatore”
Per farlo, il decisore politico deve infatti svestire il cappello del regolatore per indossare quello da innovatore.
L’intervento pubblico può davvero concretizzare le potenzialità dell’IA per la collettività. Un “governo innovatore” può promuovere l’innovazione per settori ad alto interesse collettivo. In questo senso, alcune frecce nella faretra del decisore politico sono gli European Digital Innovation Hub, i TEF, le sandbox per l’intelligenza artificiale, i Data Spaces e i centri pubblici di ricerca e sviluppo come Nask.
Un governo orientato all’innovazione può affrontare i rischi più elevati, mitigarli per gli innovatori meno strutturati e favorire la creatività attraverso un ecosistema di valore, anche attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’Europa. Solo così il settore pubblico può ottenere – insieme alle imprese e agli imprenditori – il massimo valore per la comunitàda questa tecnologia.
Iniziative pubbliche per favorire l’innovazione in intelligenza artificiale
Uno dei casi attualmente più discussi in Europa di politica dell’innovazione – che non comporta necessariamente un finanziamento diretto – è il sostegno di Francia e Germania alle AI champion, le start-up europee di AI generativa: la francese Mistral AI e la tedesca Aleph Alpha. Organizzazione private che negli ultimi mesi hanno ricevuto un grande supporto pubblico, sia in termini politici che tecnici.
Entrambe sono state sostenute dai rispettivi rappresentanti politici a livello nazionale, venendo ritenute – anche a livello europeo – i fiori all’occhiello dell’ecosistema AI europeo. Ciò ha aiutato le due start-up a raccogliere ingenti quantità di capitali in pochi mesi – 385 milioni di euro per Mistral AI a dicembre 2023, e 467 milioni di euro per Aleph Alpha a novembre 2023. A livello tecnico, invece, Mistral AI ha ricevuto accesso ai supercomputer pubblici come Leonardo, con sede a Bologna, per allenare i suoi modelli di linguaggio. L’Unione Europea, infatti, mette a disposizione risorse HPC di prim’ordine (attualmente sono otto i supercomputer) tramite bandi pubblici, facilitando così la partecipazione attiva dell’Europa allo sviluppo dell’IA generativa.
I progetti di R&S pubblici made in USA
I LLMs “made-in-Europe” non sono l’unico esempio di politica dell’innovazione in progetti in intelligenza artificiale. Ad esempio, negli Stati Uniti la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) porta avanti progetti di ricerca e sviluppo innovativi da almeno 65 anni. Oggi le politiche pubbliche in innovazione vedono una maggiore integrazione tra pubblico e privato rispetto a quando DARPA ha cominciato a fare ricerca e sviluppo con investimenti pubblici. Tuttavia, DARPA rimane un’agenzia di grandissima importanza per gli investimenti pubblici statunitensi in IA. Nel 2018, ad esempio, DARPA ha annunciato un investimento pluriennale di oltre 2 miliardi di dollari nella ricerca e sviluppo in IA. Il portafoglio prevede circa 50 programmi collettivamente denominati “AI Next”. I punti chiave della campagna includono l’automatizzazione di processi aziendali critici del Dipartimento della Difesa, come il miglioramento della sicurezza informatica dei software utilizzati, oltre al dispiegamento di tecnologie di machine learning per rendere più efficienti i processi interni.
DARPA non è l’unico organismo governativo statunitense a occuparsi di ricerca e sviluppo in ambito IA. Un altro esempio sono i centri di ricerca sull’IA della National Science Foundation (NSF). Infatti, la NSF, in collaborazione con altre agenzie federali e IBM ha stanziato 140 milioni di dollari a marzo 2023 per l’apertura di sette nuovi centri di ricerca dedicati, tra gli altri, a sviluppare nuovi approcci alla sicurezza informatica, contribuire a soluzioni innovative al cambiamento climatico, e sfruttare le capacità dell’IA per migliorare l’istruzione e la salute pubblica.
Il progetto europeo Human Brain Project (HBP)
Un esempio europeo di un importante investimento pubblico in innovazione è il progetto Human Brain Project (HBP), che ha ricevuto finanziamento pubblici e privati per un totale di più di un miliardo di euro, di cui la Commissione Europea ha contribuito per oltre cinquecento milioni. Nei suoi dieci anni di vita, dal 2013 al 2023, ha permesso di conoscere in modo più approfondito il funzionamento del cervello umano, portando anche importanti risvolti tecnologici, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale. Lo HBP è stato un progetto di ricerca ad ampio respiro sul funzionamento del cervello umano, che ha coinvolto più di cinquecento ricercatori, in particolare esperti nel campo delle neuroscienze, della fisica e dell’informatica. Nel 2022, ad esempio, alcuni ricercatori dello HBP, affiliati alla Graz University of Technology in Austria, hanno collaborato con Intel per rendere più efficienti gli algoritmi di intelligenza artificiale dal punto di vista energetico.
La strategia estone per l’intelligenza artificiale
La strategia estone per l’intelligenza artificiale, KrattAI[1], invece, è un esempio di come una spinta decisa del governo all’innovazione tramite IA possa portare valore pubblico. KrattAI è stata una strategia a breve termine che ha previsto un investimento di 10 milioni di euro in 2 anni (2019-2021) per promuovere soluzioni di intelligenza artificiale volte a creare valore pubblico. Tra i cinquanta casi d’uso promossi dalla strategia nazionale, un particolare caso di successo è legato alle applicazioni di IA per l’ottimizzazione della produzione e la riduzione degli sprechi di medicinali. L’azienda estone Sifr ha infatti utilizzato un sistema di IA per pianificare la produzione di medicinali per le allergie, i quali non possono essere conservati in grandi quantità e per lungo tempo.
È evidente quindi che politiche pubbliche mirate all’innovazione tramite l’intelligenza artificiale portino vantaggi concreti – sia per il privato che per il pubblico. Soprattutto a livello europeo, sono diversi gli strumenti messi a disposizione dal settore pubblico per abilitare l’innovazione. Questi rappresentano esempi manifesti di come sia necessario un investimento economico pubblico e una forte sinergia pubblico-privato per ottenere avanzamenti rilevanti nell’ambito tecnologico.
Abilitare l’innovazione in IA: gli European Digital Innovation Hubs (EDHI)
Un esempio di strumento di politica pubblica europea per abilitare l’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale sono gli European Digital Innovation Hubs (EDIHs). Creati nel novembre 2021 dalla Commissione europea e finanziati dal Digital Europe Programme (DEP) con circa 330 milioni di euro[2] nel triennio 2021-2023, gli EDIH sono 228 poli di innovazione volti a supportare la transizione digitale delle imprese e della pubblica amministrazione. Nello specifico, si occupano di offrire quattro tipi di servizi: la possibilità di fare test sui prodotti innovativi, la formazione sulle competenze tecnologiche, il supporto alla ricerca di fonti di finanziamento, e la possibilità di costruire una rete di portatori di interessi rilevanti per le organizzazioni pubbliche e private.
In Italia sono presenti 58 EDIH, di cui 21 dedicati all’IA. In particolare, Intellera Consulting è partner di Artes (Advanced Robotics and enabling digital TEchnologies & Systems) 5.0, un’European Digital Innovation Hub il cui scopo è promuovere l’adozione diffusa a livello nazionale delle tecnologie digitali, con particolare riferimento all’Intelligenza Artificiale e alla Robotica. Artes 5.0 opera in linea con il DEP attraverso una rete di competenze, infrastrutture e stakeholder in Italia e in Europa. Intellera è responsabile per la pianificazione ed erogazione di alcuni servizi alla PA e della definizione di guideline sull’adozione etica delle tecnologie trasformative.
Le aree di sperimentazione pubbliche per gli innovatori: Testing and Experimentation Facilities (TEF) e Sandbox per l’IA
Un altro strumento di politica pubblica per lo sviluppo di soluzioni innovative sono i Testing and Experimentation Facilities (TEF) – strutture per test e sperimentazione – sono strutture fisiche e virtuali, in cui i fornitori di tecnologie possono ottenere principalmente supporto tecnico per testare le loro ultime tecnologie software e hardware basate sull’IA. Attualmente sono già in essere cinque TEF. I primi quattro sono focalizzati rispettivamente su agroalimentare, sanità, produzione, città e comunità intelligenti, mentre il quinto si focalizza sull’IA edge, che unisce l’IA all’edge computing.
All’interno della citata legge sull’IA europea, si trova uno strumento simile, le Sandbox – aree di sperimentazione – per l’Intelligenza Artificiale. Le sandbox funzionano come un ambiente controllato in cui è possibile testare sistemi di IA in modo sicuro. Permettono dunque agli innovatori, in particolare le piccole e medie imprese, di promuovere un’innovazione responsabile minimizzando impatti su sicurezza, privacy, e diritti delle persone. In particolare, l’AI Act prevede che ogni Stato membro – da solo o in collaborazione con altri Stati – istituisca una Sandbox per l’IA, con particolare attenzione alla protezione dei dati personali, favorendo le piccole e medie imprese, che altrimenti riscontrerebbero maggiori costi derivanti dalle sperimentazioni.
In questo senso, i TEF hanno un ruolo complementare alle sandbox, fornendo un ambiente infrastrutturale e tecnologico per i test e la sperimentazione sotto la stretta supervisione delle autorità nazionali competenti. La prima di queste sandbox normative sull’IA è stata presentata dal governo spagnolo nel 2022. L’aspettativa è che questa politica aiuti a minimizzare i costi e mitigare l’impatto dei complessi requisiti normativi e di standard relativi allo sviluppo delle soluzioni di IA. In questo modo, sandbox e TEF contribuiscono promuovere soluzioni di IA etiche, che apportano valore per la collettività.
I Data Spaces come motore dell’innovazione per il settore pubblico
Il settore pubblico può farsi promotore della ricerca e sviluppo in settori ritenuti ad alto valore pubblico. Un esempio concreto sono i Data Spaces – spazi di dati – promossi dalla Commissione europea tramite la sua Strategia Europea dei Dati 2020. La Commissione ha infatti annunciato la creazione di spazi di condivisione e riutilizzo dei dati a livello europeo in dieci settori strategici, tra cui la salute, la sostenibilità, e altre aree di interesse pubblico.
I Data Spaces offrono un’infrastruttura tecnologica e un quadro di governance per agevolare la condivisione e il riutilizzo dei dati in questi settori, mantenendo saldi i valori europei di diritto alla privacy, non discriminazione, e trasparenza. Una caratteristica distintiva è la possibilità per i detentori di dati di concedere accesso o condividere dati sotto il loro controllo, aumentando il controllo degli utenti sulla circolazione delle informazioni. Inoltre, la riutilizzabilità dei dati, con possibilità di compensazione o utilizzo gratuito, stimola la collaborazione e l’accessibilità. La partecipazione aperta di un ampio numero di organizzazioni e individui promuove l’innovazione, contribuendo a creare un ecosistema di dati dinamico e condiviso in settori ad alto valore strategico per il pubblico.
La ricerca e sviluppo pubblico per generare innovazione a valore pubblico tramite l’IA
Esistono poi dei centri pubblici di ricerca e sviluppo che supportano il settore pubblico nello sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale in ambiti ad alto interesse pubblico, come la sanità e l’ambiente. Un esempio di centro di ricerca e sviluppo è Nask, il centro nazionale di ricerche polacco – sotto la supervisione della cancelleria del primo ministro polacco – dedicato allo sviluppo di soluzioni innovative, in particolare nell’ambito della cybersicurezza per il settore pubblico. La soluzione più famosa sviluppata da Nask è Arakis Gov, un sistema per la cybersicurezza dei sistemi della pubblica amministrazione.
Arakis Gov è infatti un sistema di allarme precoce per minacce alla cybersicurezza delle infrastrutture ICT pubbliche, creato per sostenere la protezione delle risorse ICT di oltre 170 enti dell’amministrazione statale e operatori di infrastrutture critiche. Questo sistema raccoglie ed elabora dati di azioni online che presentano caratteristiche di un potenziale cyberattacco, in modo da allertare i sistemi di prevenzione alla sicurezza informatica. Nask rappresenta quindi un esempio di come il decisore politico possa promuovere con lungimiranza e focalizzazione sul bene collettivo soluzioni innovative ad alto valore pubblico.
Note
[1] https://athika.eu/the-development-of-the-digital-state-in-e-estonia-via-krattai/
[2] Digital Europe – European Digital Innovation Hubs – Work Programme 2021-2023