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Streaming, la Tv che piace agli italiani: le opportunità per gli inserzionisti



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Non solo giovani, anche ai boomer piace la Tv in streaming, e sono molti gli spettatori disposti a utilizzare un servizio di streaming gratuito o a costo ridotto in cambio della visione di pubblicità: un successo che apre nuove importanti occasioni per gli inserzionisti

Pubblicato il 15 mag 2023

Mariano De Luca

Seller Lead Italia, Spagna e MENA, Magnite



bonus tv 2021
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L’Italia è stata tradizionalmente più lenta nell’adozione della tecnologia streaming rispetto ad altri Paesi europei.

Un recente studio dimostra tuttavia che questa percezione non corrisponde più alla realtà e mette in luce altre importanti tendenze nelle abitudini di visione degli spettatori italiani.

La svolta dello streaming: i dati

La ricerca ha rilevato che la streaming TV, che comprende contenuti televisivi trasmessi in streaming via Internet su qualsiasi dispositivo, è oggi la forma di TV più seguita in Italia. Quasi tre quarti degli intervistati l’hanno indicata come preferita, rispetto al 63% che guarda regolarmente la TV in chiaro e a meno della metà che sceglierebbe di guardare la TV tradizionale a pagamento. Si tratta di un momento significativo per l’Italia e rappresenta il punto di svolta della streaming TV rispetto alle altre opzioni più tradizionali, oltre a essere una tendenza che difficilmente si invertirà nei prossimi anni.

La visione della streaming TV è ormai diventata una parte preponderante della quotidianità in Italia: l’italiano medio guarda oltre due ore e mezza di contenuti in streaming al giorno, per un tempo medio di visione di 18,5 ore di TV alla settimana. Questo livello di consumo di contenuti è indicativo del desiderio degli spettatori italiani di accedere a contenuti di alta qualità on demand.

Chi guarda la Tv in streaming

Ciò che sorprende è la composizione degli spettatori che guardano la streaming TV: se questa è solitamente considerata la modalità di accesso ai contenuti scelta dai giovani, in Italia i boomer sono in controtendenza, con 7 su 10 che guardano la streaming TV. Ne emerge un’immagine dei fruitori di contenuti in streaming italiani non solo in crescita, ma anche sempre più eterogenei.

Il successo dello streaming: cosa cambia per gli inserzionisti

Ciò pone una domanda: cosa significa questo per gli inserzionisti?

In tutti i mercati EU5 (Italia, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito) la streaming TV supportata da pubblicità viene ora guardata più dei contenuti in streaming senza pubblicità e sta dando accesso a un maggior numero di potenziali punti di contatto per gli inserzionisti per raggiungere i consumatori. Gli streamer mantengono i loro abbonamenti nonostante la pressione economica e accettano lo scambio di valore tra la pubblicità e un abbonamento a costo ridotto o gratuito. Il 76% degli streamer ha dichiarato che utilizzerebbe un nuovo servizio di streaming gratuito o a costo ridotto basato sulla pubblicità. Questa tendenza è destinata a continuare e – potenzialmente – ad accelerare, il che offre agli inserzionisti un ottimo motivo per dare priorità allo streaming supportato da pubblicità nel loro media mix.

Questo approccio si estende al modo in cui gli spettatori italiani scelgono come consumare i contenuti, con una forte propensione delle audience verso contenuti in streaming che includono gli annunci pubblicitari. Più di 4 spettatori su 5 (83%) hanno dichiarato di essere disposti a utilizzare un nuovo servizio di streaming gratuito o a costo ridotto in cambio della visione di pubblicità. Gli inserzionisti che avranno maggior successo saranno quelli che riconosceranno il valore della diversificazione dei formati utilizzati per raggiungere i consumatori e includeranno la streaming TV nei loro canali di marketing.

I vantaggi per gli inserzionisti

I vantaggi essenziali che la streaming TV offre agli inserzionisti si evidenziano in due aree: la qualità dell’inventory e la fiducia che i consumatori ripongono nella pubblicità televisiva. Quattro quinti dei consumatori italiani hanno dichiarato di fidarsi delle pubblicità che vedono in TV, compresa la streaming TV, rispetto a solo il 53% che vede pubblicità sui social media. Se a questo si aggiunge l’inventory premium, fornita attraverso contenuti in streaming di alta qualità, si crea un ecosistema che offre un valore significativo agli inserzionisti. In futuro, un numero sempre maggiore di inserzionisti di alto livello migrerà verso questo ecosistema man mano che il suo valore diventerà sempre più evidente.

Conclusioni

Questo report dovrebbe rappresentare un momento di svolta per tutti gli inserzionisti che, per garantire il proprio successo continuo, dovrebbero inserire la streaming TV nelle proprie campagne pubblicitarie per soddisfare la domanda di questo formato da parte dei consumatori. Questo cambiamento nelle abitudini di visione offre enormi opportunità agli inserzionisti che sono pronti ad abbracciare la streaming TV come futuro della pubblicità.

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