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Targeting comportamentale: così le aziende “pilotano” le nostre scelte online



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La raccolta dati e il targeting comportamentale sono strumenti essenziali per le imprese, ma sollevano importanti questioni di privacy e conformità normativa. Esploriamo le metodologie di raccolta dati, le tecniche di targeting comportamentale, le implicazioni giuridiche e le sfide etiche, evidenziando la necessità di un equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti

Pubblicato il 8 lug 2024

Veronica Gallo

Data Protection Officer presso Ferrero



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La crescente digitalizzazione ha radicalmente trasformato il panorama commerciale, rendendo i dati un bene strategico di primaria importanza per le imprese. In tale contesto, l’adozione di pratiche etiche e conformi alla normativa nella gestione dei dati personali è diventata un tema centrale sia nel dibattito giuridico che in quello commerciale.

Hacking the Human Mind With Applied Behavioral Marketing

L’esplorazione dell’importanza della raccolta dati e del targeting comportamentale, insieme alle questioni correlate alla protezione della privacy, non solo è essenziale per comprendere appieno le dinamiche del mondo digitale contemporaneo, ma anche per fornire orientamenti normativi e strategie operative adatte alle sfide e alle opportunità di questo ambiente in rapida evoluzione.

Indice degli argomenti

Metodi di raccolta dati

La raccolta dei dati e il targeting comportamentale si sono affermati come pilastri essenziali nell’ecosistema digitale, influenzando significativamente la competitività delle imprese, la qualità dell’esperienza degli utenti e il rispetto delle normative sulla protezione dei dati personali. Questa pratica, se correttamente gestita, può offrire una serie di vantaggi, tra cui una maggiore personalizzazione dei servizi, un miglioramento dell’efficacia delle strategie di marketing e una maggiore capacità decisionale basata su evidenze.

Raccolta dati online

La raccolta dei dati online rappresenta un aspetto cruciale delle attività commerciali digitali, poiché consente alle imprese di comprendere meglio i comportamenti degli utenti e di personalizzare le loro esperienze online. Tuttavia, l’uso di strumenti come i cookie, i pixel di tracciamento e i beacon web solleva una serie di questioni giuridiche e normative che devono essere considerate attentamente.

Cookies

I cookies sono piccoli file di testo memorizzati sul dispositivo dell’utente durante la navigazione di un sito web e vengono ampiamente utilizzati per tracciare e memorizzare informazioni riguardanti le attività online degli utenti. Essi possono essere suddivisi in varie categorie:

  • Cookie di sessione: temporanei e cancellati una volta chiuso il browser;
  • Cookie persistenti: rimangono sul dispositivo per un periodo di tempo definito e consentono di memorizzare informazioni tra le sessioni;
  • Cookie di terze parti: gestiti da domini diversi da quello del sito web visitato, spesso utilizzati per scopi pubblicitari e di analisi;

L’utilizzo dei cookie solleva preoccupazioni riguardanti la privacy e la protezione dei dati personali degli utenti. Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), ad esempio, impone regole rigorose sulla raccolta e l’uso dei dati personali tramite cookie, richiedendo il consenso esplicito degli utenti e garantendo la trasparenza nell’utilizzo dei dati.

Classico esempio di utilizzo dei cookie potrebbe è quello di un sito di e-commerce che utilizza cookie persistenti per memorizzare le preferenze di un utente riguardo ai prodotti visualizzati, consentendo una navigazione personalizzata e un’esperienza d’acquisto ottimizzata.

Pixel di tracciamento

I pixel di tracciamento sono piccoli elementi grafici, talvolta invisibili, incorporati nelle pagine web o nelle e-mail, utilizzati per monitorare l’interazione degli utenti con il contenuto online. Questi pixel possono raccogliere informazioni sul comportamento degli utenti, come le pagine visitate e le azioni compiute, al fine di creare profili comportamentali utilizzati per campagne di marketing mirate e attività di retargeting.

Un esempio concreto di utilizzo dei pixel di tracciamento è quello di una piattaforma di social media che monitora quali prodotti un utente visualizza o aggiunge al carrello, al fine di mostrargli annunci pubblicitari correlati durante la navigazione su altri siti web o piattaforme.

Beacon Web

I beacon web sono dispositivi hardware o software utilizzati per rilevare la presenza di dispositivi mobili o altri dispositivi connessi a Internet in determinate posizioni fisiche. Questi dispositivi possono trasmettere segnali radio o luminosi che vengono rilevati dai dispositivi degli utenti e utilizzati per tracciare i loro movimenti e comportamenti in contesti fisici, come negozi al dettaglio o eventi pubblici.

Un esempio di utilizzo dei beacon web è quello di un grande magazzino che utilizza questi dispositivi per monitorare il flusso di clienti all’interno del negozio e analizzare i loro modelli di movimento e di acquisto, al fine di ottimizzare la disposizione dei prodotti e migliorare l’esperienza complessiva dei clienti.

Raccolta dati offline

La raccolta dati offline costituisce un pilastro essenziale nella comprensione del comportamento dei consumatori e nella personalizzazione delle strategie di marketing. Tuttavia, questa pratica richiede un’analisi approfondita delle metodologie impiegate, delle implicazioni legali e delle normative sulla protezione dei dati personali.

Sondaggi e questionari

I sondaggi e i questionari sono strumenti tradizionali per la raccolta dati offline, utilizzati per ottenere informazioni dirette dagli utenti. Questi strumenti possono essere condotti attraverso una varietà di mezzi, come interviste telefoniche, questionari cartacei o sondaggi online. La scelta delle domande e la progettazione dei sondaggi devono essere attentamente pianificate per garantire la validità e l’affidabilità dei dati raccolti. L’analisi dei dati provenienti da sondaggi e questionari richiede una valutazione accurata delle risposte per identificare modelli e tendenze significative.

Un esempio concreto potrebbe essere una società di ricerca di mercato che utilizza questionari cartacei distribuiti in zone demograficamente rappresentative per raccogliere informazioni sulle preferenze dei consumatori riguardo ai prodotti di consumo e alle loro abitudini di acquisto.

Acquisti in negozio

La raccolta dati tramite gli acquisti in negozio coinvolge l’uso di strumenti come le carte fedeltà, i registratori di cassa intelligenti e i sistemi di Customer Relationship Management (CRM). Le carte fedeltà consentono alle aziende di tracciare gli acquisti degli utenti e di raccogliere informazioni dettagliate sulle loro abitudini di consumo. I registratori di cassa intelligenti registrano automaticamente gli articoli acquistati dagli utenti e possono essere utilizzati per analizzare i modelli di acquisto e per fornire raccomandazioni personalizzate. I sistemi di CRM consentono alle aziende di gestire le informazioni dei clienti e di utilizzare queste informazioni per migliorare le loro strategie di marketing e fidelizzazione del cliente.

Un esempio pratico potrebbe essere un supermercato che utilizza carte fedeltà per tracciare gli acquisti dei clienti e offrire loro sconti personalizzati basati sui loro acquisti precedenti. Inoltre, potrebbero utilizzare registratori di cassa intelligenti per monitorare quali prodotti sono stati acquistati insieme e utilizzare queste informazioni per suggerire prodotti correlati ai clienti durante il checkout.

Programmi fedeltà

I programmi fedeltà sono un’altra forma di raccolta dati offline che coinvolge la registrazione e il monitoraggio delle transazioni dei clienti al fine di incentivare la fedeltà del cliente e raccogliere informazioni utili per le strategie di marketing. Questi programmi spesso offrono ai clienti sconti, premi o altri vantaggi in cambio delle loro informazioni personali e del loro comportamento di acquisto.

Un esempio concreto potrebbe essere una catena di negozi di abbigliamento che offre ai clienti la possibilità di accumulare punti ogni volta che effettuano un acquisto e di scambiarli successivamente per buoni sconto o prodotti gratuiti. Questi programmi possono anche includere offerte speciali o eventi esclusivi riservati ai membri del programma fedeltà.

Fonti di dati di terze parti

Nell’ambito del marketing e della ricerca di mercato, le fonti di dati di terze parti rappresentano un elemento fondamentale per la creazione di strategie efficaci e personalizzate. Queste fonti forniscono alle aziende una vasta gamma di informazioni, che vanno dai dati demografici alle preferenze di consumo, consentendo loro di comprendere meglio i propri clienti e di adattare le proprie offerte di conseguenza. Tuttavia, l’uso di dati di terze parti solleva una serie di questioni etiche, legali e di sicurezza che devono essere prese in considerazione.

Broker di dati

I broker di dati sono aziende specializzate nella raccolta, nell’aggregazione e nella vendita di dati provenienti da una varietà di fonti. Queste fonti possono includere dati demografici, comportamentali, geografici e altro ancora, e vengono utilizzate per creare profili dettagliati degli utenti. I broker di dati utilizzano diverse strategie per raccogliere informazioni, tra cui l’acquisizione di dati da altre aziende, la raccolta di dati tramite sondaggi o questionari e l’analisi di dati disponibili online. Una volta raccolti, i dati vengono venduti alle aziende che li utilizzano per scopi quali la segmentazione del mercato, la personalizzazione delle offerte e l’analisi delle tendenze di mercato.

Piattaforme di social Media

Le piattaforme di social media sono una delle fonti più importanti di dati di terze parti. Attraverso le interazioni degli utenti con i contenuti, gli annunci e gli altri utenti stessi, queste piattaforme raccolgono una vasta gamma di informazioni sugli interessi, le preferenze e il comportamento degli utenti. Utilizzando algoritmi sofisticati, le piattaforme analizzano questi dati per creare profili dettagliati degli utenti e offrire contenuti e pubblicità personalizzati. Tuttavia, l’uso di dati di terze parti da parte delle piattaforme di social media solleva preoccupazioni riguardanti la privacy e la sicurezza dei dati personali degli utenti, con molte piattaforme che sono state oggetto di controversie e azioni legali riguardanti la gestione dei dati degli utenti.

Implicazioni giuridiche e normative

L’utilizzo di dati di terze parti comporta una serie di implicazioni giuridiche e normative che le aziende devono prendere in considerazione. È fondamentale che le aziende rispettino le leggi sulla privacy e ottemperino ai requisiti di consenso degli utenti quando utilizzano dati personali. Inoltre, devono essere consapevoli dei rischi legati alla sicurezza dei dati e alle possibili violazioni della privacy che possono derivare dalla raccolta e dall’uso di dati di terze parti. L’implementazione di politiche e procedure robuste per la gestione dei dati è essenziale per garantire la conformità normativa e proteggere la reputazione e la fiducia dei clienti.

Targeting comportamentale

Il targeting comportamentale, nel contesto del marketing digitale, rappresenta una metodologia avanzata e altamente efficace che si basa sull’analisi dettagliata dei modelli di comportamento degli utenti online. Questa pratica si distingue nettamente dalle forme tradizionali di targeting, come il targeting demografico o geografico, in quanto si focalizza esclusivamente sui comportamenti degli utenti piuttosto che sulle loro caratteristiche statiche come età, genere o posizione geografica. Questo approccio dinamico e centrato sui dati consente alle aziende di raggiungere gli utenti con messaggi e offerte altamente pertinenti e personalizzati, migliorando così notevolmente l’efficacia delle loro strategie di marketing.

Cos’è il targeting comportamentale e come differisce da altre forme di targeting

Il targeting comportamentale si basa sull’analisi approfondita dei comportamenti passati degli utenti online, comprese le loro attività di navigazione, gli acquisti precedenti, le interazioni con gli annunci pubblicitari e la partecipazione ai social media. Queste informazioni vengono utilizzate per creare profili dettagliati degli utenti e per identificare i loro interessi, preferenze e abitudini di consumo. A differenza del targeting demografico, che si basa su caratteristiche statiche degli utenti come età, genere e reddito, il targeting comportamentale si concentra sulle azioni e sui comportamenti dinamici degli utenti, consentendo alle aziende di adattare i loro messaggi e offerte in base al comportamento individuale. Inoltre, mentre il targeting geografico si concentra sulla posizione geografica degli utenti, il targeting comportamentale si estende oltre i confini geografici, mirando agli utenti in base ai loro interessi e comportamenti ovunque si trovino online.

Vantaggi del targeting comportamentale

Il targeting comportamentale online rappresenta una potente strategia di marketing che permette alle aziende di offrire esperienze altamente personalizzate ai propri utenti. Attraverso l’uso di algoritmi avanzati e l’analisi dei dati comportamentali, le aziende possono migliorare significativamente l’efficacia delle loro campagne pubblicitarie, la soddisfazione degli utenti e il loro ritorno sull’investimento.

Esso offre una serie di vantaggi significativi per le aziende:

  • Personalizzazione delle offerte: Le aziende possono creare messaggi e offerte personalizzati in base ai comportamenti specifici degli utenti, aumentando così la rilevanza e l’efficacia delle loro campagne di marketing.
  • Massimizzazione del ROI: Concentrando le risorse di marketing sugli utenti più propensi a convertire, le aziende possono massimizzare il ritorno sull’investimento (ROI) delle loro attività di marketing, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza complessiva delle loro strategie di marketing.
  • Miglioramento dell’esperienza utente: Offrendo contenuti e offerte altamente pertinenti e personalizzati, le aziende possono migliorare l’esperienza complessiva degli utenti, aumentando la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti nel lungo termine.

In conclusione, il targeting comportamentale rappresenta un’evoluzione significativa nel modo in cui le aziende interagiscono con i loro clienti online. Grazie alla sua capacità di adattarsi dinamicamente ai cambiamenti nei comportamenti degli utenti e di offrire messaggi altamente personalizzati, il targeting comportamentale è diventato uno strumento essenziale per le aziende che desiderano massimizzare l’efficacia delle proprie strategie di marketing digitale.

Esempi di targeting comportamentale online

Facciamo ora alcuni esempi pratici di targeting comportamentale.

Annunci personalizzati: funzionamento degli algoritmi di raccomandazione e targeting pubblicitario

Gli annunci personalizzati sono uno degli esempi più evidenti e diffusi di targeting comportamentale online. Questi annunci si basano su algoritmi di raccomandazione che analizzano i dati di navigazione degli utenti, le loro interazioni con i contenuti digitali e i loro comportamenti di acquisto. Utilizzando tecniche di machine learning, questi algoritmi possono prevedere gli interessi e le preferenze degli utenti, presentando loro annunci che rispondono alle loro esigenze specifiche.

Il funzionamento di questi algoritmi inizia con la raccolta di dati comportamentali dagli utenti. Questi dati possono includere le pagine web visitate, gli articoli visualizzati, i prodotti aggiunti al carrello, le ricerche effettuate e le interazioni con gli annunci precedenti. Gli algoritmi elaborano queste informazioni per identificare pattern e tendenze nel comportamento dell’utente. Successivamente, utilizzano modelli predittivi per determinare quale tipo di contenuto pubblicitario potrebbe essere più rilevante e interessante per ciascun utente.

Questo approccio consente agli inserzionisti di ottimizzare le loro campagne pubblicitarie, aumentando la probabilità di coinvolgimento e conversione degli utenti. Gli annunci personalizzati, infatti, tendono ad avere tassi di clic (CTR) e ritorno sull’investimento (ROI) significativamente più elevati rispetto agli annunci non mirati.

Suggerimenti di contenuti: come vengono utilizzati dati di navigazione e preferenze per suggerire contenuti

Un altro esempio di targeting comportamentale è rappresentato dai suggerimenti di contenuti, una pratica comune su piattaforme di streaming, siti di notizie, e-commerce e social media. I suggerimenti di contenuti si basano sull’analisi dei dati di navigazione e delle preferenze degli utenti per offrire raccomandazioni personalizzate che migliorano l’esperienza utente.

Ad esempio, piattaforme come Netflix e YouTube utilizzano algoritmi sofisticati per analizzare la cronologia di visualizzazione degli utenti, i loro like, commenti e condivisioni. Questi dati permettono di costruire un profilo dettagliato degli interessi dell’utente, utilizzato poi per raccomandare film, serie TV o video che l’utente potrebbe trovare interessanti. Similmente, siti di notizie possono analizzare gli articoli letti e condivisi dagli utenti per suggerire notizie correlate che rispondano ai loro interessi.

Il processo inizia con la raccolta di dati sulle interazioni degli utenti con il contenuto. Gli algoritmi di raccomandazione poi classificano e filtrano questi dati, identificando pattern comuni tra utenti con interessi simili. Utilizzando tecniche di clustering e collaborative filtering, gli algoritmi possono suggerire contenuti che utenti con profili simili hanno trovato interessanti.

eCommerce: personalizzazione delle esperienze di acquisto basata sul comportamento dell’utente

Nel settore dell’eCommerce, il targeting comportamentale gioca un ruolo cruciale nella personalizzazione delle esperienze di acquisto. I siti di e-commerce utilizzano dati comportamentali per creare un’esperienza di acquisto personalizzata per ogni utente, aumentando così la probabilità di conversione e la soddisfazione del cliente.

Ad esempio, piattaforme come Amazon monitorano le ricerche degli utenti, i prodotti visualizzati, le recensioni lette e gli acquisti effettuati. Utilizzando questi dati, Amazon può raccomandare prodotti complementari o simili che l’utente potrebbe voler acquistare. Inoltre, possono inviare email personalizzate con offerte su prodotti che l’utente ha mostrato interesse, migliorando l’efficacia delle loro campagne di marketing.

La personalizzazione può estendersi anche alla homepage del sito, dove i prodotti e le offerte vengono visualizzati in base alle preferenze e al comportamento dell’utente. Questo tipo di personalizzazione aumenta non solo le vendite ma anche l’engagement dell’utente, poiché gli utenti si sentono compresi e serviti in modo più efficace.

Profilazione degli utenti

La profilazione degli utenti si riferisce al processo di raccolta, analisi e utilizzo dei dati relativi ai comportamenti e alle caratteristiche degli individui per creare profili dettagliati che possono essere utilizzati per vari scopi. Questo processo comporta la raccolta di dati attraverso diverse fonti e l’analisi di tali dati per individuare pattern e tendenze che possono aiutare le aziende a comprendere meglio i loro utenti.

Le principali tecniche di profilazione

Le principali tecniche di profilazione includono:

  • Analisi predittiva: Utilizzo di algoritmi di machine learning per prevedere i comportamenti futuri degli utenti basandosi sui dati storici. Questa tecnica permette di anticipare le esigenze degli utenti e di offrire soluzioni proattive.
  • Clustering: Segmentazione degli utenti in gruppi omogenei in base a caratteristiche simili, come interessi, comportamenti di acquisto, o demografia. Il clustering aiuta a personalizzare le offerte e le comunicazioni per gruppi specifici di utenti.
  • Collaborative Filtering: Tecnica utilizzata comunemente nei sistemi di raccomandazione, dove le preferenze di un utente vengono confrontate con quelle di altri utenti simili per suggerire nuovi contenuti o prodotti.
  • Analisi comportamentale: Monitoraggio e analisi dei comportamenti degli utenti su vari canali digitali, come siti web, applicazioni mobili e social media, per comprendere meglio le loro abitudini e preferenze.

Scopi della profilazione

I principali scopi della profilazione degli utenti includono:

  • Miglioramento dei servizi: Attraverso la profilazione, le aziende possono ottimizzare i loro prodotti e servizi per meglio rispondere alle esigenze degli utenti. Analizzando i feedback e i comportamenti degli utenti, le aziende possono identificare aree di miglioramento e innovare in modo mirato.
  • Personalizzazione delle comunicazioni: La profilazione permette alle aziende di personalizzare le comunicazioni con i propri utenti. Messaggi pubblicitari, email marketing e offerte promozionali possono essere adattati ai profili individuali degli utenti, aumentando così l’efficacia delle campagne di marketing e migliorando l’esperienza del cliente.
  • Prevenzione delle frodi: La profilazione è anche utilizzata per migliorare la sicurezza e prevenire attività fraudolente. Analizzando i pattern di comportamento e identificando anomalie, le aziende possono implementare misure di sicurezza più efficaci e tempestive per proteggere sia gli utenti che se stesse da frodi e abusi.

Il GDPR e la profilazione degli utenti

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) ha introdotto norme rigorose sulla profilazione degli utenti, con l’obiettivo di proteggere la privacy e i diritti degli individui nel contesto del trattamento dei loro dati personali. Il GDPR definisce la profilazione come “qualsiasi forma di trattamento automatizzato di dati personali consistente nell’utilizzo di tali dati per valutare determinati aspetti personali relativi a una persona fisica“.

Principi fondamentali del GDPR relativi alla profilazione

  • Consenso informato: Le organizzazioni devono ottenere il consenso esplicito degli individui prima di effettuare la profilazione, informandoli chiaramente sullo scopo e sulle modalità del trattamento dei loro dati. Il consenso deve essere specifico, informato e liberamente dato.
  • Diritto di opposizione: Gli individui hanno il diritto di opporsi alla profilazione in qualsiasi momento. Le organizzazioni devono fornire meccanismi semplici per esercitare questo diritto e interrompere la profilazione su richiesta.
  • Trasparenza e informazione: Le organizzazioni sono tenute a fornire informazioni chiare e facilmente accessibili agli individui sui processi di profilazione, comprese le logiche utilizzate, l’importanza e le conseguenze di tali processi.
  • Decisioni automatizzate: Il GDPR vieta le decisioni basate unicamente su trattamenti automatizzati, inclusa la profilazione, che producono effetti legali o significativamente simili sugli individui, a meno che non siano necessarie per la stipula o l’esecuzione di un contratto, siano autorizzate dal diritto dell’UE o di uno Stato membro, o si basino sul consenso esplicito dell’individuo.
  • Misure di sicurezza: Le organizzazioni devono implementare misure tecniche e organizzative adeguate a proteggere i dati personali utilizzati per la profilazione, garantendo la sicurezza e la riservatezza dei dati.

Segmentazione del mercato: criteri di segmentazione e analisi dei segmenti

La segmentazione del mercato è un processo critico che consente alle aziende di dividere un ampio mercato di consumatori in sottogruppi più piccoli e omogenei, basati su caratteristiche specifiche. Questa tecnica permette di indirizzare in modo più efficace i messaggi di marketing, adattare i prodotti e migliorare la soddisfazione del cliente. La segmentazione si basa su vari criteri che possono essere classificati in quattro categorie principali: demografica, geografica, psicografica e comportamentale.

Segmentazione demografica

Nella segmentazione demografica, i criteri includono età, genere, reddito, stato civile, istruzione e occupazione. Ad esempio, un’azienda di cosmetici potrebbe creare prodotti specifici per diverse fasce di età o genere, come creme antirughe per donne di età superiore ai 40 anni.

Segmentazione geografica

La segmentazione geografica si basa su criteri come regione, dimensione della città, clima e densità di popolazione. Un esempio potrebbe essere un marchio di abbigliamento che offre linee di prodotti diverse in base alle condizioni climatiche delle regioni, come giacche pesanti per aree con inverni rigidi e abbigliamento leggero per climi tropicali.

Segmentazione psicografica

La segmentazione psicografica utilizza criteri come stile di vita, personalità, valori e interessi. Un’azienda di bevande potrebbe creare campagne pubblicitarie diverse per i consumatori attenti alla salute rispetto a quelli che preferiscono bevande energizzanti.

Segmentazione comportamentale

Infine, la segmentazione comportamentale si basa su comportamenti di acquisto, fedeltà al marchio, utilizzo del prodotto e occasioni di utilizzo. Un negozio online, per esempio, può offrire sconti speciali ai clienti che effettuano acquisti frequenti o che hanno mostrato fedeltà al marchio nel tempo.

L’analisi dei segmenti è un processo attraverso il quale le aziende valutano i diversi segmenti di mercato per determinare quali siano i più redditizi e rilevanti per i loro obiettivi commerciali. Questa analisi include la valutazione della dimensione del segmento, per capire quanti consumatori appartengono a ciascun segmento; la crescita del segmento, per determinare il potenziale di crescita futura di ogni segmento; e la competitività, per analizzare il livello di concorrenza all’interno di ogni segmento.

Personalizzazione dei servizi: esempi di personalizzazione basata sui profili utente

La personalizzazione dei servizi è un’altra applicazione chiave della profilazione degli utenti. Utilizzando i profili dettagliati dei clienti, le aziende possono adattare i loro servizi e offerte per soddisfare meglio le esigenze individuali. Questo approccio migliora l’esperienza del cliente, aumenta la fedeltà e può portare a un incremento delle vendite.

Personalizzazione dei servizi nello streaming video

Un esempio classico di personalizzazione dei servizi è quello delle piattaforme di streaming video, come Netflix. Utilizzando algoritmi di raccomandazione basati sulla cronologia delle visualizzazioni e sulle valutazioni degli utenti, Netflix suggerisce contenuti che corrispondono ai gusti e agli interessi individuali degli utenti. Questo tipo di personalizzazione non solo migliora l’esperienza dell’utente, ma aumenta anche il tempo che gli utenti trascorrono sulla piattaforma, migliorando la loro fidelizzazione.

Personalizzazione dei servizi nell’eCommerce

Nel settore dell’e-commerce, le aziende utilizzano la profilazione per personalizzare l’esperienza di acquisto. Ad esempio, Amazon utilizza dati relativi alle ricerche precedenti, agli acquisti e alle recensioni dei clienti per suggerire prodotti pertinenti e promozioni personalizzate. Questa tecnica consente di offrire ai clienti un’esperienza di shopping su misura, che può incrementare significativamente le vendite e la soddisfazione del cliente.

Personalizzazione dei servizi finanziari

Le aziende di servizi finanziari utilizzano la profilazione per offrire prodotti e servizi personalizzati, come piani di investimento e offerte di credito. Basandosi sui dati finanziari e comportamentali dei clienti, queste aziende possono proporre soluzioni che meglio si adattano alle esigenze finanziarie individuali, migliorando la rilevanza e l’efficacia delle loro offerte.

In sintesi, la profilazione degli utenti e la conseguente segmentazione del mercato e personalizzazione dei servizi rappresentano strumenti potenti per le aziende. Queste pratiche consentono di comprendere meglio i clienti, adattare le offerte alle loro esigenze specifiche e migliorare l’esperienza complessiva del cliente, con vantaggi significativi in termini di fidelizzazione e incremento delle vendite. Tuttavia, è essenziale che le aziende bilancino questi benefici con il rispetto della privacy e la conformità alle normative vigenti, come il GDPR.

Rischi associati alla profilazione

La profilazione degli utenti, sebbene offra numerosi vantaggi per le aziende e per i consumatori, comporta anche rischi significativi.

Discriminazione: rischi di bias e discriminazione nei profili

I bias possono emergere in vari modi, specialmente quando gli algoritmi di profilazione si basano su dati storici che riflettono pregiudizi esistenti nella società. Ad esempio, se un algoritmo utilizza dati di assunzione passati per profilare candidati per un lavoro, potrebbe perpetuare discriminazioni esistenti contro gruppi minoritari.

Un altro rischio di discriminazione è rappresentato dall’uso di criteri che, pur essendo apparentemente neutri, producono effetti discriminatori. Questo fenomeno è noto come “discriminazione indiretta”. Ad esempio, un’azienda potrebbe utilizzare criteri di profilazione che svantaggiano inconsapevolmente un certo gruppo etnico o genere, anche se tali criteri non sono esplicitamente discriminatori.

In ambito finanziario, la profilazione può portare a decisioni discriminatorie riguardo alla concessione di prestiti. Gli algoritmi che valutano la solvibilità dei richiedenti possono penalizzare ingiustamente individui di determinati gruppi demografici o economici, basandosi su modelli che riflettono disuguaglianze sistemiche.

Il GDPR riconosce questi rischi e impone alle aziende di adottare misure appropriate per prevenire la discriminazione. L’articolo 22 del GDPR stabilisce che gli individui hanno il diritto di non essere soggetti a decisioni basate unicamente sul trattamento automatizzato, inclusa la profilazione, che producono effetti legali significativi su di loro. Questo diritto è particolarmente rilevante nei casi in cui la profilazione potrebbe portare a discriminazioni.

Implicazioni per la privacy degli utenti

La profilazione degli utenti solleva anche importanti questioni di privacy. La raccolta, l’analisi e l’uso intensivo di dati personali per creare profili dettagliati possono comportare un’invasione significativa della privacy degli individui. Gli utenti spesso non sono pienamente consapevoli dell’estensione della profilazione che li riguarda e di come i loro dati vengono utilizzati.

Il GDPR è stato introdotto per affrontare queste preoccupazioni e fornire una protezione robusta per i dati personali degli individui nell’Unione Europea. Una delle principali caratteristiche del GDPR è il principio di “trasparenza”, che richiede alle aziende di informare chiaramente gli utenti su come i loro dati vengono raccolti, utilizzati e conservati. Le aziende devono anche ottenere il consenso esplicito degli utenti per trattare i loro dati personali per finalità specifiche.

L’articolo 5 del GDPR stabilisce che i dati personali devono essere trattati in modo lecito, corretto e trasparente. Inoltre, il principio di “minimizzazione dei dati” richiede che le aziende raccolgano solo i dati necessari per le finalità dichiarate e li conservino per il tempo strettamente necessario.

La profilazione può anche comportare rischi di sicurezza, poiché la creazione e la conservazione di profili dettagliati rendono i dati personali più vulnerabili a violazioni e attacchi informatici. Le aziende devono implementare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati personali degli utenti e prevenire accessi non autorizzati.

Inoltre, il GDPR conferisce agli individui il diritto di accesso ai propri dati personali (articolo 15), il diritto di rettifica (articolo 16) e il diritto alla cancellazione, noto anche come “diritto all’oblio” (articolo 17). Questi diritti sono cruciali per consentire agli individui di avere un maggiore controllo sui propri dati personali e sulle informazioni contenute nei loro profili.

Regolamenti e normative sulla raccolta e uso dei dati in Europa oltre al GDPR

In Europa, oltre al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), esistono altri regolamenti e normative che disciplinano la raccolta e l’uso dei dati personali. Questi includono il Digital Services Act (DSA), l’Artificial Intelligence Act (AI Act) e la Digital Markets Act (DMA), ciascuno dei quali affronta aspetti specifici della protezione dei dati e delle pratiche digitali.

Digital Services Act (DSA)

Il DSA è una normativa dell’Unione Europea che mira a modernizzare il quadro legale per i servizi digitali nell’UE. Introduce obblighi per le piattaforme online, inclusi requisiti di trasparenza e responsabilità per la gestione dei contenuti e la protezione dei dati personali degli utenti. Le piattaforme devono implementare misure per prevenire la diffusione di contenuti illegali e garantire che gli utenti siano informati su come vengono trattati i loro dati.

Artificial Intelligence Act (AI Act)

L’AI Act è una proposta normativa che regola l’uso dell’intelligenza artificiale nell’UE. L’obiettivo è garantire che i sistemi di IA siano sicuri, trasparenti e rispettosi dei diritti fondamentali. Prevede requisiti per i fornitori di sistemi di IA, inclusa la gestione dei dati utilizzati per addestrare tali sistemi, per prevenire bias e discriminazioni. L’AI Act cerca di bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti individuali.

Digital Markets Act (DMA)

Il DMA mira a creare condizioni di mercato eque e competitive per i servizi digitali nell’UE, concentrandosi sui “gatekeepers” – grandi piattaforme online che hanno un impatto significativo sul mercato. Il DMA impone obblighi specifici a queste piattaforme per evitare pratiche commerciali sleali e garantire che i dati personali degli utenti non siano utilizzati in modo abusivo. Le aziende devono garantire la portabilità dei dati e il diritto degli utenti a non essere soggetti a profilazione senza il loro consenso esplicito.

CCPA: confronto con Europa, diritti degli utenti e obblighi per le aziende

Il California Consumer Privacy Act (CCPA) rappresenta una delle leggi sulla privacy più importanti negli Stati Uniti e ha alcune somiglianze con il GDPR, sebbene vi siano anche differenze significative. Entrato in vigore nel 2020, il CCPA concede ai residenti della California diritti specifici sui loro dati personali e impone obblighi alle aziende che raccolgono e trattano tali dati.

Diritti degli utenti

  • Diritto di accesso: Gli utenti hanno il diritto di sapere quali dati personali vengono raccolti su di loro e come vengono utilizzati.
  • Diritto di cancellazione: Gli utenti possono richiedere la cancellazione dei loro dati personali.
  • Diritto di opt-out: Gli utenti possono rinunciare alla vendita dei loro dati personali.
  • Diritto alla non discriminazione: Gli utenti non devono subire trattamenti discriminatori per aver esercitato i loro diritti di privacy.

Obblighi per le aziende

  • Trasparenza: Le aziende devono informare chiaramente gli utenti su come vengono raccolti e utilizzati i loro dati personali.
  • Consenso: Le aziende devono ottenere il consenso degli utenti prima di vendere i loro dati personali.
  • Sicurezza: Le aziende devono implementare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati personali.

In confronto, il GDPR offre un quadro più dettagliato e rigoroso per la protezione dei dati, applicabile a tutti i paesi membri dell’UE. Il GDPR richiede che le aziende ottengano un consenso esplicito per il trattamento dei dati personali e fornisce agli utenti una serie di diritti più ampi, tra cui il diritto alla portabilità dei dati e il diritto di opposizione al trattamento dei dati. Inoltre, il GDPR prevede sanzioni più severe per le violazioni rispetto al CCPA.

Altri regolamenti internazionali: overview delle principali normative globali

Oltre alle normative europee e al CCPA, esistono diverse altre leggi a livello globale che regolano la raccolta e l’uso dei dati personali.

Canada: Personal Information Protection and Electronic Documents Act (PIPEDA)

La PIPEDA regola la raccolta, l’uso e la divulgazione dei dati personali nel corso di attività commerciali in Canada. Le organizzazioni devono ottenere il consenso degli individui per il trattamento dei loro dati personali e devono proteggere tali dati con misure di sicurezza appropriate.

Brasile: Lei Geral de Proteção de Dados (LGPD)

La LGPD, entrata in vigore nel 2020, è modellata sul GDPR e si applica a tutte le organizzazioni che trattano dati personali di residenti in Brasile. La LGPD stabilisce diritti per gli individui, come il diritto di accesso, rettifica e cancellazione dei dati, e obblighi per le organizzazioni, tra cui la necessità di ottenere il consenso e implementare misure di sicurezza adeguate.

Australia: Privacy Act 1988 e Australian Privacy Principles (APPs)

Queste normative regolano la gestione dei dati personali in Australia. Gli APPs includono obblighi riguardanti la raccolta, l’uso, la divulgazione e la sicurezza dei dati personali, nonché il diritto degli individui di accedere e correggere i propri dati.

Giappone: Act on the Protection of Personal Information (APPI)

L’APPI è una delle leggi sulla privacy più complete in Asia, entrata in vigore nel 2005 e successivamente aggiornata. La legge richiede alle organizzazioni di ottenere il consenso per il trattamento dei dati personali e di implementare misure di sicurezza adeguate per proteggere tali dati.

India: Personal Data Protection Bill (PDPB)

Attualmente in fase di revisione, il PDPB mira a stabilire un quadro normativo completo per la protezione dei dati personali in India, ispirato al GDPR. La legge prevede diritti per gli individui, come il diritto di accesso e correzione, e obblighi per le organizzazioni, inclusi requisiti di sicurezza e trasparenza.

Queste normative globali riflettono un crescente riconoscimento dell’importanza della protezione dei dati personali e della privacy in un’era digitale. Le aziende devono essere consapevoli delle diverse leggi applicabili nelle giurisdizioni in cui operano per garantire la conformità e proteggere i diritti degli individui.

Evoluzione delle tecnologie di raccolta dati e targeting comportamentale

L’evoluzione delle tecnologie di raccolta dati e targeting comportamentale è un campo in costante cambiamento, influenzato da innovazioni tecniche, dinamiche di mercato e regolamenti legali. Le aziende e i legislatori devono navigare in un panorama complesso dove le opportunità offerte dalle nuove tecnologie si intrecciano con importanti considerazioni etiche e legali.

Innovazioni tecnologiche

L’introduzione di tecnologie avanzate ha rivoluzionato il modo in cui i dati vengono raccolti e utilizzati per il targeting comportamentale. Tra le innovazioni più significative troviamo:

  • Machine Learning e Intelligenza Artificiale (AI). L’uso di algoritmi di machine learning e AI permette l’analisi di grandi volumi di dati in tempo reale, migliorando la precisione e l’efficacia del targeting. Questi sistemi possono identificare pattern comportamentali complessi, prevedere le preferenze degli utenti e adattare le campagne pubblicitarie di conseguenza.
  • Big Data Analytics. Le tecnologie di big data consentono di raccogliere, archiviare e analizzare enormi quantità di dati provenienti da diverse fonti. Questo approccio multidimensionale fornisce una visione completa dei comportamenti degli utenti, facilitando una personalizzazione più accurata delle offerte e dei contenuti.
  • Internet of Things (IoT). L’IoT ha ampliato le fonti di raccolta dati, integrando dispositivi connessi come smartwatch, smart home devices e sensori. Questi dispositivi generano dati continui sull’uso quotidiano e sulle abitudini degli utenti, offrendo ulteriori opportunità di targeting personalizzato.
  • Blockchain. La tecnologia blockchain, con la sua capacità di garantire la trasparenza e la sicurezza delle transazioni, sta emergendo come una soluzione promettente per la gestione dei dati personali. La blockchain può migliorare la fiducia degli utenti nella condivisione dei propri dati, assicurando che essi siano trattati in modo sicuro e conforme alle normative.

Implicazioni legali

L’adozione di queste tecnologie avanzate solleva diverse sfide legali che richiedono un’attenta considerazione:

  • Privacy e protezione dei dati. L’aumento della raccolta e dell’analisi dei dati personali pone seri rischi per la privacy. Le normative come il GDPR e il CCPA impongono requisiti stringenti sulla raccolta, l’uso e la conservazione dei dati personali. Le aziende devono garantire la conformità con queste leggi, adottando misure di sicurezza adeguate e ottenendo il consenso informato degli utenti.
  • Trasparenza e consenso. L’uso di algoritmi complessi e sistemi di AI può rendere opaco il processo decisionale. Le normative richiedono che le aziende forniscano trasparenza sulle modalità di trattamento dei dati e sulle decisioni automatizzate. Gli utenti devono essere chiaramente informati e devono avere la possibilità di optare per il non utilizzo dei loro dati.
  • Discriminazione e bias. I sistemi di AI e machine learning possono involontariamente perpetuare bias e discriminazioni presenti nei dati di addestramento. È essenziale che le aziende implementino misure per monitorare e mitigare questi rischi, garantendo che le decisioni prese siano eque e non discriminatorie.
  • Responsabilità e accountability. Con l’aumento dell’uso di sistemi automatizzati, la questione della responsabilità diventa cruciale. Le aziende devono essere pronte a rispondere delle decisioni prese dai loro sistemi di AI e devono implementare meccanismi di accountability per garantire il rispetto delle normative e dei diritti degli utenti.

Prospettive future

Guardando al futuro, possiamo aspettarci ulteriori sviluppi tecnologici e normativi che plasmeranno il panorama della raccolta dati e del targeting comportamentale.

Regolamentazione più stringente

È probabile che i governi e le organizzazioni internazionali continuino a sviluppare e implementare regolamentazioni più rigorose per affrontare le sfide emergenti. Queste regolamentazioni mireranno a bilanciare l’innovazione tecnologica con la necessità di proteggere i diritti degli individui.

Miglioramenti nella trasparenza

Le tecnologie come la blockchain possono fornire soluzioni innovative per migliorare la trasparenza nella gestione dei dati, rafforzando la fiducia degli utenti.

Innovazioni etiche nell’AI

Lo sviluppo di linee guida etiche per l’uso dell’AI diventerà sempre più importante. Le organizzazioni dovranno adottare pratiche etiche nel design e nell’implementazione dei loro sistemi di AI per prevenire bias e discriminazioni.

Interoperabilità dei dati

Con l’aumento della connettività e dell’IoT, l’interoperabilità dei dati diventerà una priorità. Le aziende dovranno garantire che i dati possano essere condivisi e utilizzati in modo sicuro e conforme alle normative tra diverse piattaforme e dispositivi.

In conclusione, mentre le tecnologie di raccolta dati e targeting comportamentale continuano a evolversi, le sfide legali e etiche richiederanno una continua attenzione e adattamento. Le aziende devono essere pronte a navigare in questo ambiente dinamico, adottando approcci innovativi e conformi per proteggere i dati personali e rispettare i diritti degli utenti.

Il ruolo delle aziende

Dall’analisi delle metodologie di raccolta dati, sia online che offline, emerge la complessità delle fonti e dei processi coinvolti nella creazione di profili utente. Questi dati sono fondamentali per il targeting comportamentale, che si distingue per la sua capacità di personalizzare le esperienze degli utenti e migliorare l’efficacia delle campagne pubblicitarie. Tuttavia, il targeting comportamentale solleva importanti questioni etiche e legali, in particolare riguardo alla privacy degli utenti e al rischio di discriminazione.

Le aziende devono affrontare sfide significative nel bilanciare l’innovazione tecnologica con la necessità di proteggere i diritti degli individui e garantire la conformità con le normative sulla privacy. L’adozione di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning offre notevoli vantaggi nel targeting personalizzato e nell’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie, ma richiede anche una maggiore attenzione all’etica e alla responsabilità nel trattamento dei dati.

La protezione della privacy degli utenti è un aspetto fondamentale che non può essere trascurato. È essenziale che le aziende adottino misure adeguate a garantire la trasparenza, il consenso informato e la sicurezza dei dati personali. L’implementazione di best practices e l’adozione di tecnologie innovative per garantire la conformità con le normative sulla privacy sono cruciali per instaurare e mantenere la fiducia degli utenti.

Guardando al futuro, ci si aspetta un ulteriore sviluppo delle tecnologie di raccolta dati e targeting comportamentale, insieme a una regolamentazione più stringente per affrontare le sfide emergenti. È fondamentale che le aziende siano proattive nell’adattarsi a questi cambiamenti, adottando approcci etici, conformi alla normativa e orientati alla protezione della privacy degli utenti.

Conclusioni

In conclusione, l’equilibrio tra l’innovazione tecnologica e la tutela dei diritti degli individui rappresenta una sfida continua per le aziende e i legislatori. Solo attraverso un impegno costante verso pratiche etiche, trasparenti e conformi alla normativa, sarà possibile garantire una gestione responsabile dei dati e un utilizzo sostenibile delle tecnologie digitali nel contesto digitale in continua evoluzione.

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