Insieme al volume degli investimenti, nel 2021 sono aumentate anche le truffe nel trading online, dovute alla mancanza di competenze economico-finanziarie da parte degli investitori domestici.
L’11 gennaio 2022 è stato pubblicato dalla Consob[1] il “VII Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie”: i dati indicano un incremento dell’utilizzo dei mercati finanziari online da parte degli investitori domestici, anche se la fetta maggiore della torta è ancora rappresentata dai certificati di deposito e i buoni fruttiferi postali (posseduti dal 43% delle famiglie), seguiti dai titoli di Stato italiani (25%) e dai fondi comuni di investimento.
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Tra coloro che utilizzano la rete nell’ambito delle scelte economico-finanziarie, circa il 28% riferisce di usare servizi finanziari online più di quanto facesse prima della pandemia. Ma nel contesto domestico rimane ancora marginale la partecipazione a web communities su finanza e investimenti: ne fa parte solo il 6% degli investitori, il 25% ne ha solo sentito parlare e il 69% non le conosce.
Ne deriva una maggiore esposizione all’altalena dei rendimenti e a truffe facilmente evitabili.
Truffe trading online: il forex trading/forex exchange
Il mercato del forex è il mercato finanziario più vecchio del mondo e si basa semplicemente sulla scommessa valutaria del comprare e rivendere valute di diverse nazioni, riponendo la propria fiducia in termini di capitale sul ribasso di quella comprata e sul rialzo di quella venduta.
Con l’avvento del Forex Online e l’apertura al mercato retail H24, “giocare” sul mercato valutario è concesso a chiunque abbia una connessione ad Internet e un device elettronico.
Tecnicamente, ciò che viene scambiato nel forex exchange è basato sulla differenza esistente tra il valore di coppia di valute: un utente acquista una coppia di valute e ne vende un’altra.
Facendo ciò, esprime una valutazione sulla valuta (e sulla coppia) che vuole acquistare ed esprime un’altra valutazione sulla valuta (e sulla coppia) che intende scambiare, dando vita ad un mercato che oggi viene valutato per un valore di circa 6 miliardi di dollari di moneta scambiata al giorno.
Dieci anni fa, comprai una Gibson Les Paul in dollari canadesi, pagandola meno rispetto al valore in euro, per una questione di cambio valutario: per lo stesso principio, il mercato forex permette guadagni immediati. Certamente, operare su questo tipo di mercato dovrebbe presupporre una notevole competenza finanziaria e una conoscenza orizzontale delle politiche economiche e monetarie delle varie nazioni, ma l’investitore medio non conosce tutti i risvolti e si affida molto spesso ad intermediari che, attraverso mezzi non sempre legittimi, lo ingannano.
La truffa più comune, in questo tipo di mercato, è la leva finanziaria offerta dalla piattaforma o dal broker che alletta l’investitore con guadagni strabilianti, basandosi a volte su valutazioni monetarie e valutarie fantasiose che si sommano a rendimenti (e quindi perdite) con rapporti di 1.000:1.
Seppur vero che si promette di guadagnare mille volte il portafoglio investito, allo stesso tempo tale rapporto si estende alla potenziale perdita, con tutto ciò che ne consegue in termini di risparmio bruciato e di possibile default immediato.
Truffe trading online: i rendimenti parziali e le asimmetrie informative
La stessa Consob, nella persona del proprio presidente Paolo Savona, ha espresso nella presentazione del rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie una considerazione allarmistica sulle asimmetrie informative di tutti i mercati online.
Per esempio, molto spesso gli intermediari evidenziano rendimenti su fondi comuni altissimi, ma tale informazione potrebbe essere mediata dalla parzialità del periodo di riferimento.
Pertanto, è possibile prendere in considerazione il rendimento eccezionale di un fondo nel breve periodo, facendo dimenticare all’investitore il precedente crollo o l’andamento altalenante, affinché lo stesso sia invogliato a sottoscrivere i piani di investimento stesso, con immediato guadagno da parte dell’intermediario.
Peraltro, seppur tale atteggiamento possa essere lecito, molto spesso i dati sono addirittura gonfiati o inventati e, sulla base della fiducia riposta e dell’assenza di riscontri personali o conoscenze che possano confutare il guadagno promesso, l’investitore è portato a capitalizzare il risparmio in uno strumento “pericoloso” che potrebbe generare la perdita del capitale investito. Ma non è tutto.
Truffe trading online: il trading automatizzato
Alcuni investitori hanno perso tutto affidandosi a software o programmi di trading acquistati su Internet che promettono guadagni milionari, anche dormendo, senza necessità di conoscenze approfondite.
Questi software garantiscono di solito un’affidabilità di investimento del 90% e si concludono sempre, o quasi sempre, nella perdita del patrimonio investito da parte dell’utente domestico.
Alcuni di questi software, peraltro, sono condizionati dal deposito del patrimonio investito in capo a broker “raccomandati” o “caldeggiati” dalla medesima piattaforma, che, una volta riscossa la commissione, svaniscono nel nulla.
Nessun robot può garantire un guadagno sicuro e il mancato controllo delle proprie azioni non è mai una scelta consigliabile. Ognuno ha il diritto di scommettere sui propri guadagni, ma un sistema finanziario che garantisce guadagni a tutti gli investitori semplicemente non esiste.
Truffe trading online: le commissioni di ingresso e delle transazioni
Le commissioni sono i costi che l’investitore sostiene per fare compravendite all’interno del mercato di riferimento.
Questi costi possono essere variabili, quindi calcolati appositamente per ogni singola valutazione, oppure fissi, cioè gli stessi per ogni operazione. Possono riguardare anche l’inattività del cliente, laddove non operi in un determinato lasso di tempo.
Ebbene, le tariffe applicate dai servizi online sono molto spesso combinate tra loro con interazioni di difficile comprensione: seppur tutto sia indicato nelle condizioni di fornitura delle piattaforme, l’utente medio non ha nella maggior parte dei casi, né la competenza di comprendere ogni clausola, né tantomeno la possibilità e il tempo di leggere migliaia di parole redatte con una formattazione di difficile lettura.
A queste si aggiungono, molto spesso, le Fee per l’ingresso. Anche queste sono una perdita per l’investimento e ogni utente dovrebbe saper valutare la convenienza di una piattaforma rispetto ad un’altra.
Per tali ragioni, si consiglia sempre di scegliere piattaforme certificate e di leggere attentamente le Terms & Condition di ogni servizio, eliminando quelle poco chiare o quelle di difficile lettura. Se non c’è nulla da nascondere, le condizioni saranno scritte in modo semplice e comprensibile.
Come funzionano le truffe sulle criptovalute
Il 2021 è stato l’anno delle truffe sulle criptovalute: su Telegram, Whatsapp e Discord hanno spopolato i gruppi che spingevano a fare anche piccolissimi investimenti in criptovalute attraverso messaggi massivi inoltrati a milioni di utenti.
Ma come funzionano queste truffe? Cliccando sui link dei messaggi, si viene invitati a trasferire il proprio wallet, a fronte di una promessa di ricevere guadagni cospicui: dopo una facile autenticazione, e un’autorizzazione a pagare una cifra irrisoria in criptovalute, il wallet viene svuotato.
Conclusioni
Purtroppo, tutte le truffe indicate rappresentano solo una minima frazione dei possibili comportamenti illeciti: le condotte truffaldine online sono spesso combinate tra loro (si veda il caso dei software automatici di trading di criptovalute con commissioni elevatissime) e non sempre è facile riconoscere un servizio affidabile da una frode informatica.
In altre parole, seppur la parabola dei talenti porti a far fruttare quanto posseduto, a volte è meglio nascondere un talento piuttosto che rischiare di bruciarlo, soprattutto se il talento rappresenta l’unico risparmio che si possiede.
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