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Caso Polis-Eye: il turismo digitale passa da Governance e valorizzazione dati

La crisi sanitaria ha accelerato il cambiamento della domanda nel settore turistico, le tecnologie digitali hanno dato il via all’innovazione: in questo scenario, la governance e la valorizzazione dei dati assumono un ruolo prioritario per sviluppare soluzioni coerenti con il territorio

Pubblicato il 19 Mag 2022

Mariaelena Busani

project manager di progetto per GeoSmart.Lab di Sis.Ter srl, laboratorio capofila del progetto Polis-Eye

turismo digitale

La valorizzazione e gestione strategica dei dati rappresenta per ogni settore produttivo un’importante leva di sviluppo, utile per ottimizzare le risorse disponibili , indirizzando investimenti e attività in modo consapevole.

Questo è vero anche per il turismo, ambito fortemente penalizzato negli ultimi due anni a causa degli impatti della pandemia da coronavirus sul sistema socio-economico. Tra le più evidenti troviamo la necessità di applicazione di regole per la messa in sicurezza di luoghi e per le modalità di erogazione dei servizi. : dalla chiusura delle frontiere, alle limitazioni negli spazi pubblici, alla chiusura dei centri della cultura e del divertimento.

L’innovazione ora, si offre come alleata fondamentale degli operatori del settore e delle pubbliche amministrazioni attive nel comparto per una ripresa efficace.

L’analisi dei dati abilita una serie di analisi che permettono la comprensione delle modalità di fruizione dei servizi offerti, i flussi di persone e veicoli tra luoghi d’interesse e l’attrattività degli stessi. Sia a livello locale che territoriale, queste informazioni sono utili al miglioramento dell’offerta turistica, poiché permette la programmazione consapevole e la gestione ottimizzata di servizi e asset, rispondendo direttamente alle esigenze della domanda.La disponibilità di dati non manca, ma sono attualmente poco fruibili per scarsità di prassi di standardizzazione dei formati e granularità e delle modalità di raccolta e storage. Il passo da compiere è da “big data” a “good data”.

Turismo digitale, le occasioni del PNRR

La Missione 1 del PNRR, denominata “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, vuole favorire la digitalizzazione e la transizione ecologica del settore turistico mettendo a disposizione mezzo miliardo di euro, articolando il finanziamento in tre componenti:

  • Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA, con una dotazione iniziale di 9,72 miliardi di euro;
  • Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo (Transizione 4.0);
  • Turismo e Cultura 4.0.

In un periodo storico caratterizzato da forti cambiamenti nelle modalità di erogazione dei servizi al pubblico, infatti, la capacità di rispondere ed adattarsi con adeguatezza e prontezza è essenziale per la sopravvivenza del sistema economico e sociale. La pandemia da Covid-19 ha profondamente mutato i comportamenti delle persone, oltre ad aver spinto in molti casi alla fruizione digitale dei servizi. Una direzione che si è consolidata nelle abitudini anche al di là dell’emergenza, poiché efficiente e vantaggiosa

L’evoluzione dei modelli di business e dei servizi è quindi ora necessaria per la competitività dei settori produttivi. Innovazione e digitalizzazione sono i target da perseguire: è fondamentale implementare soluzioni di supporto alla governance e agli operatori del settore, che permettono di comprendere complesse dinamiche territoriali, ambientali e di utilizzo dei servizi, tramite la produzione di dati (IoT), la raccolta, l’integrazione, l’analisi (IA) e la visualizzazione delle informazioni e dei risultati.

I vantaggi della data governance per il turismo digitale

La competitività del settore turistico è sempre più influenzata dall’impiego delle tecnologie digitali, sia nella relazione con il turista che nella gestione dei servizi. Un contesto in cui i dati rappresentano la vera leva del cambiamento. Basti pensare all’importanza di comprendere le nuove esigenze del turista, le dinamiche spazio-temporali del viaggio e le possibili implicazioni per gli operatori, le diverse modalità di interazione tra gli attori e l’integrazione di servizi turistici. Ad esempio, i dati relativi alle esperienze di viaggio permettono la comprensione dei comportamenti dei turisti nei confronti delle diverse fasi di un tour: la prenotazione, gli spostamenti, le visite, gli interessi, i pernottamenti, i pasti, ecc.

La consapevolezza sulle dinamiche di viaggio e di preferenza dei viaggiatori presuppone attività e strumenti dove le informazioni vengono condivise, integrate e correlate, per cogliere per tempo le esigenze e offrire soluzioni più adatte all’interlocutore e al touchpoint prescelto, in termini di servizi offerti. Inoltre, queste informazioni sono utili all’elaborazione di sistemi che supportino decisioni strategiche, basate sull’elaborazione e analisi di dati, che rendono i fenomeni interpretabili.

Turismo digitale, il caso PolisEye

In questo contesto si inserisce PolisEye, un progetto di ricerca industriale finanziato da fondi POR-FESR Emilia-Romagna 2014-2020 e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione nell’ambito della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3). PolisEye nasce con lo scopo di elaborare una piattaforma digitale in grado di fornire informazioni utili per il settore del turismo regionale, verso una città consapevole e intelligente, calandosi nella realtà del settore turistico emiliano-romagnolo.

Lo strumento di supporto ai decisori pubblici e ai principali attori attivi si propone per la comprensione delle dinamiche passate, attuali e future, relative a flussi e densità (di persone e veicoli), utili per la pianificazione di eventi e dei servizi ausiliari (come trasporto pubblico, ad esempio).

In questo contesto, i laboratori di ricerca coinvolti (Il coordinatore: GeoSmart.Lab di Sis.Ter srl; AIRI di UniMoRe; CIRI-ICT di UniBo; MechLav di UniFe; CROSS-TEC di ENEA) hanno affrontato sfide complesse che accomunano tutti i soggetti coinvolti nei processi di valorizzazione dei dati (open e non), come:

  • la gestione dei dati, in conformità con la normativa GDPR, per la quale è stato creato un sistema per l’aggregazione e l’anonimizzazione dei dati.
  • l’eterogeneità dei dati (formato, granularità spaziale e temporale, ecc). La problematiche è stata affrontata elaborando un’infrastruttura per la raccolta e l’armonizzazione dei dati e sviluppando le specifiche per l’interoperabilità (formato di scambio dati UrbanDataset – di ENEA, basato su standard XML e JSON) per i flussi di dati considerati.
  • l’integrabilità di modelli di intelligenza artificiali sviluppati con tecniche diverse e la rappresentazione delle informazioni e dei risultati dei modelli di IA, per un’interpretazione accessibile a tutti. Per risolvere la questione è stata realizzata una piattaforma digitale in grado di raccogliere i risultati dei modelli descrittivi, diagnostici e predittivi sviluppati, integrando e rendendo accessibili informazioni eterogenee
  • la scalabilità dei sistemi coinvolti, nel tempo e nella capacità, predisposta da un’istanza di Smart City Platform (SCP) che abilita qualsiasi stakeholder a rendere disponibili i dati delle proprie sorgenti/sistemi ai servizi della piattaforma Polis-Eye o sviluppare e connettere nuovi servizi.
  • la modellazione delle dinamiche ricorrenti di un territorio (nel passato, nel presente e nel futuro), in relazione a settori produttivi e servizi d’interesse, col fine di restituire risultati attendibili e supportare le Pubbliche Amministrazioni – e non solo – a prendere decisioni informate. Per la realizzazione dei modelli sono state studiate diverse tecniche di apprendimento automatico, pervenendo ad un insieme di strumenti ora integrati nella piattaforma. I modelli realizzati si distinguono in diagnostici, descrittivi e predittivi.

Il progetto ha visto la collaborazione di laboratori della rete alta tecnologia dalla natura complementare che, procedendo verso un obiettivo comune, hanno contribuito con la propria specializzazione di dominio. Inoltre, per tutta la durata del progetto, hanno collaborato con loro sei partner industriali: Aeroporto Marconi di Bologna, Bologna Musei, Fico EatalyWorld, Imola Faenza Tourism Company, Iscom e Lepida.

Il contesto di innovazione aperta e il livello alto di competenza di ogni soggetto – prerogativa per lo sviluppo di risultati dal valore aggiunto e affidabili – hanno permesso di ottenere molteplici risultati d’interesse, tra i quali:

  1. La realizzazione di un sistema per l’aggregazione e l’anonimizzazione dei dati offerti da Lepida relativi agli accessi alla rete WiFi del sistema EmiliaRomagnaWiFi [AIRI – UniMoRe]
  2. La realizzazione di una infrastruttura per la raccolta e armonizzazione di dati da sorgenti eterogenee [CROSS-TEC – ENEA]
  3. La realizzazione di modelli descrittivi e predittivi, frutto sia dei dati a disposizione, sia delle scelte effettuate nella formulazione degli obiettivi, e l’integrazione di tali modelli nella dashboard realizzata. [MechLav – UniFe]
  4. La definizione di una metodologia che consente di ottenere una indicazione dei percorsi più utilizzati in un dato intervallo temporale, per una insieme di aree censuarie, basata su tecniche di ottimizzazione. [CIRI-ICT – UniBo]
  5. La realizzazione di una piattaforma digitale (Back-end – Dashboard) in grado di raccogliere le visualizzazioni dei modelli descrittivi, diagnostici e predittivi sviluppati, integrando e rendendo accessibili informazioni eterogenee. [GeoSmart.Lab – Sis.Ter srl]
  6. L’elaborazione delle specifiche per l’interoperabilità (formato di scambio dati UrbanDataset, basato su standard XML e JSON) per i flussi di dati considerati e una istanza di Smart City Platform (SCP). [CROSS-TEC – ENEA]
  7. La predisposizione di una rete di attrezzature per la rilevazione di flussi pedonali e veicolari che consentirà di potenziare e perfezionare i servizi rivolti alle mete del turismo escursionistico, caratterizzate dalla poca disponibilità di dati sui flussi turistici, e la sperimentazione concordata con il Comune di Dozza tramite la Convenzione stipulata con ENEA. [CROSS-TEC – ENEA]

Esempi pratici

Al momento il progetto di ricerca è giunto alla fase finale, ma è in corso una sperimentazione reale nel Comune di Dozza, cittadina medievale parte del circuito nazionale dei “Borghi più belli d’Italia” a sud-est di Bologna. Dozza è stata selezionata per l’approfondimento del turismo escursionistico, come primo caso studio di progetto (di tre totali). A Dozza sono stati installati da poche settimane nuovi sensori nell’ambiente urbano per rilevare e monitorare i flussi peronali e veicolari, che consentirà di potenziare e perfezionare i servizi del prototipo PolisEye sulle mete del turismo escursionistico, spesso caratterizzate dalla poca disponibilità di dati sui flussi turistici.

Il progetto avviatosi nel 2019 ha registrato alcuni degli effetti che il settore del turismo ha subito a causa della pandemia da covid-19, in termini di sofferenza e di cambiamento delle dinamiche. Tra gli effetti diretti, la difficoltà di approfondimento dei restanti due case study identificati previsti: Fico Eataly World, per il turismo enogastronomico ed Istituzione Bologna Musei per il turismo culturale; tipologie di turismo duramente colpite dalle chiusure delle attività e dal blocco degli spostamenti.

I risultati ottenuti ed il complesso ruolo di collettore che PolisEye ha ricoperto in termini di flussi dati, ma anche di veri e propri servizi di terze parti – come sperimentato con il progetto “Skunk”, sviluppato da AIRI di UniMoRe – dimostrano la capacità di destinazione su scenari applicativi diversi e la scalabilità delle componenti.

Per i tutti i vantaggi visti e per l’interessamento da parte di imprese e del settore pubblico, così come sta accadendo a Dozza, le università coinvolte daranno continuità all’iniziativa. Per cui l’invito ad avvicinarsi al progetto Polis-Eye è rivolto a tutte le amministrazioni interessate all’innovazione tecnologica per migliorare la gestione dei principali asset della vita cittadina e alle aziende/enti coinvolte negli eventi e nei trasporti.

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