mercato unico

Verso un ecosistema fintech senza barriere: la visione europea



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La digitalizzazione del settore finanziario europeo richiede un quadro normativo flessibile e coerente. Sandbox regolamentari, incentivi fiscali uniformi e cooperazione tra regolatori possono trasformare gli ostacoli in opportunità di crescita

Pubblicato il 20 mar 2025

Camilla Cionini Visani

Direttore Generale ItaliaFintech

Antonio Lanotte

Membro del Comitato Scientifico Italia Fintech



cloud banking big data e banche

L’Europa sta affrontando una fase di trasformazione caratterizzata da un forte impulso all’innovazione e alla competitività, elementi chiave per garantire una crescita sostenibile e un’integrazione più efficace tra gli Stati membri.

Il rafforzamento del Mercato Unico diventa quindi una priorità, con l’obiettivo di eliminare le barriere normative e creare un ecosistema più fluido per la circolazione di persone, beni, servizi e capitali.

Il settore fintech in Europa: opportunità e sfide

Negli ultimi anni, il settore fintech ha rivoluzionato il panorama finanziario, introducendo nuove opportunità per imprese e consumatori. Tuttavia, l’assenza di un quadro normativo armonizzato continua a rappresentare un ostacolo all’integrazione dei servizi finanziari digitali a livello europeo. Le differenze regolamentari tra i vari Paesi, le difficoltà di accesso ai capitali e la frammentazione degli incentivi fiscali ed economici rischiano di rallentare il processo di digitalizzazione e lo sviluppo di soluzioni innovative. In un contesto globale sempre più competitivo, diventa essenziale adottare strategie condivise che permettano al settore fintech di crescere in modo uniforme all’interno dell’Unione Europea.

Ostacoli normativi e amministrativi alla crescita transfrontaliera del mercato fintech

Un sistema finanziario integrato è essenziale per supportare la crescita delle imprese, facilitare l’accesso ai finanziamenti e promuovere l’innovazione. Tuttavia, numerosi ostacoli frenano ancora la piena integrazione del mercato fintech a livello europeo. Le differenze nei requisiti di licenza e autorizzazione tra i vari Paesi, ad esempio, rendono complesso per le società fintech operare in più giurisdizioni, costringendole a navigare tra normative diverse e spesso incoerenti.

Oltre alle barriere amministrative, le aziende devono affrontare normative di conformità che variano da Stato a Stato, includendo regolamenti su protezione dei dati, antiriciclaggio (AML), KYC (Know Your Customer) e cybersecurity.

La necessità di adattarsi a legislazioni differenti aumenta i costi operativi e riduce la scalabilità dei modelli di business innovativi. Anche i sistemi di vigilanza e supervisione differiscono significativamente tra i Paesi europei, con approcci divergenti nella gestione delle ispezioni e nei requisiti di rendicontazione, creando un ambiente frammentato e poco prevedibile per le imprese.

A queste complessità normative si aggiungono i costi elevati legati alle procedure di autorizzazione e rinnovo delle licenze, che possono variare notevolmente da un Paese all’altro. Questa eterogeneità rappresenta un freno per gli investimenti e per l’espansione delle aziende fintech, limitando il loro potenziale di crescita all’interno del Mercato Unico.

Verso un quadro normativo armonizzato e flessibile

L’adozione di un quadro normativo più armonizzato e flessibile rappresenta un passaggio fondamentale per stimolare lo sviluppo del fintech in Europa. La tecnologia si evolve rapidamente, e normative troppo rigide rischiano di diventare obsolete prima ancora di essere applicate. È necessario quindi un approccio regolatorio più dinamico, capace di adattarsi all’innovazione senza ostacolarne il progresso.

Una maggiore collaborazione tra regolatori e operatori del settore potrebbe favorire la creazione di un ecosistema più coeso, riducendo le disparità tra le normative nazionali. L’introduzione di sandbox regolamentari, in cui le aziende possano testare nuovi modelli di business in un ambiente controllato, rappresenta una soluzione efficace per trovare un equilibrio tra innovazione e sicurezza. La promozione di un dialogo continuo tra istituzioni e imprese, inoltre, potrebbe contribuire a rendere il quadro normativo più flessibile e adattabile ai cambiamenti tecnologici.

Anche l’armonizzazione fiscale e gli incentivi per le startup fintech giocano un ruolo chiave nel rendere più competitivo il settore. Attualmente, le differenze nei regimi fiscali tra gli Stati membri creano disuguaglianze di accesso ai finanziamenti e ostacolano la crescita delle imprese più giovani. Un sistema di incentivi uniforme per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione faciliterebbe la scalabilità delle startup fintech, offrendo pari opportunità in tutta l’Unione Europea.

Innovazione tecnologica e trasformazione digitale nel settore finanziario

La trasformazione digitale sta ridefinendo il modo in cui i servizi finanziari vengono erogati e utilizzati. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, la blockchain e la finanza decentralizzata stanno aprendo nuovi scenari, rendendo più efficienti i processi e migliorando la sicurezza delle transazioni. Un Mercato Unico Digitale Europeo basato su sistemi decentralizzati potrebbe introdurre importanti vantaggi, tra cui una maggiore trasparenza nella tassazione, strumenti di rendicontazione più efficienti e una gestione più accurata delle imposte.

L’integrazione delle nuove tecnologie nel settore finanziario può anche accelerare la transizione energetica e favorire modelli di business più sostenibili. La blockchain, ad esempio, permette di tracciare in modo sicuro e verificabile le transazioni legate alle energie rinnovabili, mentre l’intelligenza artificiale può ottimizzare i processi di investimento in progetti di sostenibilità. In questo scenario, diventa essenziale implementare politiche di supporto all’adozione di tecnologie emergenti, garantendo al contempo la protezione dei consumatori e la stabilità del mercato finanziario.

Costruire un’unione digitale dei mercati dei capitali

L’integrazione dei mercati finanziari europei passa anche attraverso la creazione di un’Unione Digitale dei Mercati dei Capitali, che permetta agli investitori di operare in un ambiente più accessibile e trasparente. L’armonizzazione delle normative sui titoli digitali e la standardizzazione delle regole di protezione degli investitori potrebbero facilitare l’accesso ai capitali per le fintech e ridurre i rischi associati alle differenze normative tra gli Stati membri.

In parallelo, il coordinamento tra le autorità di regolamentazione europee rappresenta un elemento chiave per garantire un’applicazione uniforme delle norme. Un maggiore allineamento tra ESMA, EBA e EIOPA permetterebbe di ridurre le disparità tra le decisioni di vigilanza, creando un quadro normativo più prevedibile e affidabile per le imprese. La regolamentazione dovrebbe inoltre adottare il principio di proporzionalità, evitando che le piccole imprese siano soggette agli stessi obblighi delle grandi istituzioni finanziarie, con costi di conformità insostenibili.

Strategie per un mercato fintech europeo competitivo

L’Europa ha l’opportunità di costruire un Mercato Unico più integrato e competitivo, in grado di sostenere la crescita del fintech e del settore finanziario nel suo complesso. Un approccio normativo più armonizzato, incentivi mirati e una maggiore cooperazione tra le istituzioni possono favorire un ambiente favorevole all’innovazione, senza compromettere la sicurezza e la stabilità del sistema.

L’adozione di politiche più dinamiche, il rafforzamento della digitalizzazione e una maggiore collaborazione tra imprese e regolatori sono elementi fondamentali per garantire un ecosistema finanziario più resiliente. Investire in regole moderne e flessibili significa costruire le basi per un mercato europeo più competitivo, capace di affrontare le sfide del futuro con maggiore agilità ed efficacia.

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