Apple e meta

Metaverso, così l’Apple Vision Pro cambia la partita



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Apple e Meta si sfidano nel mercato emergente della realtà mista con i loro dispositivi, Vision Pro e Meta Quest 3. Un confronto di caratteristiche tecniche, strategie e vendite che rappresenta un interessante spartiacque nel campo della tecnologia

Pubblicato il 1 feb 2024

Antonino Mallamaci

avvocato, Co.re.com. Calabria



metaverso

Può capitare che un’azienda accolga il lancio di un nuovo prodotto da parte di un diretto competitor con favore, se non con entusiasmo? Evidentemente sì. È il caso di Meta, la big tech di Mark Zuckerberg, i cui manager esternano grande ottimismo davanti alla notizia che il Vision Pro di Apple arriverà nei negozi il 2 febbraio prossimo.

Dietro c’è in effetti il futuro di una scommessa miliardaria, sul metaverso, da parte di Meta. E anche la possibilità di Apple di creare un nuovo ecosistema hardware-software, a distanza di anni dall’ultimo tentativo in questo senso (gli Apple Watch).

Cos’è Vision Pro di Apple

Vision Pro è un visore per realtà virtuale. Costa 3.499 dollari e colloca contenuti digitali nell’ambiente dell’utente. Il prodotto è andato rapidamente esaurito da quando è stato posto in preordine all’inizio di gennaio e sembra (Apple non ha fornito informazioni) che siano state già ordinate intorno alle 160 – 180.000 unità.

Numeri importanti, anche se inferiori rispetto ai preordini dell’Apple Watch nel suo primo giorno di vendita nel 2015. La sfida principale per Apple nei prossimi anni sarà quella di entusiasmare i consumatori mainstream per un nuovo tipo di dispositivo che finora è stato relegato principalmente ai circoli di gioco di nicchia.

Come la strategia di Apple può influire su quella di Meta

Per tornare a Meta: da cosa deriva il suo approccio positivo alla novità? L’Ad spera che il lancio di Vision Pro possa ridare un senso all’impegno da 50 miliardi di dollari della sua società nel metaverso, che non ha dato i risultati sperati.

L’arrivo di un altro concorrente in un settore nascente di solito è una buona cosa, infatti. Consente di ampliare il pubblico e l’interesse generale.

La società ha scommesso la sua reputazione sul Metaverso nel 2021, cambiando nome proprio per enfatizzare di stare puntando su un futuro centrato su mondi virtuali coinvolgenti. 

Tre anni dopo, l’affare metaverso rappresenta meno dell’1% delle entrate complessive e la società ha faticato ad espandere l’utilizzo dei suoi dispositivi Quest oltre un mercato di nicchia.

Le caratteristiche tecniche di Quest 3

Secondo FBB Capital Partners, si prevede che Reality Labs (unità di business e ricerca di Meta che produce hardware e software per realtà virtuale e aumentata, inclusi i visori Quest) perderà 115 miliardi di dollari da qui al 2030.

La versione n. 3 di Meta Quest, il visore di nuova generazione per la realtà virtuale e mista, è disponibile all’acquisto dall’ 11 ottobre scorso e ha sostituito Quest 2 che era stato presentato nel 2020 come Oculus Quest 2.

Si basa su piattaforma Snapdragon, è più sottile del 40%, più comodo da indossare ed offre una risoluzione e prestazioni più elevate (con obiettivi ottici pancake, che consentono una visione molto nitida nonostante peso e dimensioni molto limitati) rispetto al modello precedente. Il visore non necessita di cavi ed ha una memoria interna di 128GB. Il chipset Snapdragon di nuova generazione garantisce “più del doppio delle prestazioni grafiche rispetto alla GPU Snapdragon della generazione precedente in Quest 2”.

Mondo fisico e virtuale si sovrappongono grazie alle fotocamere a colori RGB da 4MP, sensore di profondità e maggior definizione in Passthrough; al machine learning; alla tecnologia Meta Reality. Al suo lancio, Meta ha dichiarato che “Queste nuove esperienze vanno oltre la realtà mista di oggi comprendendo e rispondendo in modo intelligente agli oggetti nel tuo spazio fisico e permettendo di navigare in quello spazio in un modo naturale e intuitivo prima quasi impossibile”.

Nuovi anche i controller Touch Plus, più ergonomici e con una tecnologia di tracciamento aggiornata con conseguente eliminazione degli anelli esterni. Presente, inoltre, la tecnologia aptica (da Wikipedia: processo di riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto che deriva dalla combinazione tra la percezione tattile dell’oggetto sulla superficie della pelle e la propriocezione, ossia la percezione della posizione del proprio corpo rispetto all’oggetto stesso. Le persone possono rapidamente e in modo accurato identificare un oggetto tramite il tatto) TruTouch. È possibile anche utilizzare il tracciamento delle mani senza controller grazie a Direct Touch.

Le vendite di Quest 3 deludono: l’attesa è tutta per Vision Pro

Tuttavia, nonostante tutte le novità introdotte, le vendite di Quest 3 non stanno andando bene, tant’è che per l’ultimo trimestre dell’anno Meta avrebbe ridotto le previsioni delle spedizioni del 5-10%. Altra caratteristica del visore all-in-one di Meta per la realtà virtuale e mista: è retrocompatibile con il catalogo di oltre 500 app e giochi esistenti. Tutto ciò però non sembra sufficiente per attrarre nuovi utenti. Secondo gli esperti, il calo della domanda si allungherà dal quarto trimestre 2023 al nuovo anno, con spedizioni inferiori del 70-80% rispetto all’ultimo trimestre ‘23.

Parte dell’insuccesso sembra sia dovuta al Vision Pro di Apple “tecnicamente avanti rispetto a Quest di Meta di almeno 2-3 anni”. Si tratta di prodotti che si rivolgono a utenti diversi per diversi motivi, a partire dal prezzo: 549 euro Quest 3, 3.499 Vision Pro). Ma l’imminente debutto del visore di Cupertino starebbe comunque influenzando l’andamento sul mercato del dispositivo di Meta per via del “suo chiaro vantaggio esperienziale“.

Vision Pro vs Quest: non è solo una questione di prezzo

Secondo il Wall Street Journal, gli apparati Quest 2 di Meta contavano 6,37 milioni di fruitori attivi al mese nell’ottobre 2022. Quest 3, invece, è stato richiesto da 2 a 2,7 milioni di persone, un aumento significativo rispetto alle 160.000 unità Quest 2 spedite da Meta nel quarto trimestre del 2022.

Quest 3 è per il suo costo significativamente più conveniente del Vision Pro, che Apple vende a 3.500 dollari.

Ma il costo non è tutto. Quello di Vision Pro può rappresentare un problema per i consumatori, ma la tecnologia di Apple è preferibile per gli sviluppatori.

Il dispositivo Apple utilizza un’infrastruttura simile a quella di iPhone e iPad, il che rende più semplice, per qualsiasi sviluppatore di software con esperienza nella creazione di app per dispositivi Apple, creare app per Vision Pro. Con una rampa di accesso così accessibile e un ampio pool esistente di sviluppatori iPhone e iPad, Apple potrebbe essere in grado di attirare facilmente creatori di software sulle sue cuffie, sottraendoli a Meta.

A parte il prezzo, l’approccio di Apple alla tecnologia delle cuffie è diverso da quello di Meta. Il Quest Store di Meta è composto principalmente da app di videogiochi, fitness e social virtuali. Apple sta promuovendo Vision Pro con attività e app a cui i consumatori sono già abituati, come navigare sul Web, guardare sport e film o passare del tempo in compagnia virtuale con amici e parenti.

Vision Pro, la realtà aumentata come focus

Il problema è che Meta ha trascorso gran parte del suo decennio nella produzione di visori concentrandosi sulla realtà virtuale, dove gli utenti sono accecati dal mondo reale e vedono principalmente un ambiente interamente generato dal computer. Vision Pro di Apple viene lanciato con la realtà aumentata come focus.

Gli utenti del dispositivo Apple vedono forme virtuali, come le icone delle app e le schermate video, sovrapposte a ciò che li circonda nella vita reale. Meta ha quindi cambiato strategia, riorientando i suoi piani hardware spostando i suoi dispositivi Quest dall’essere interamente consacrati alla realtà virtuale all’incorporare più le cosiddette abilità pass-through (attraversando facilmente e in modo naturale da una parte all’altra, dal virtuale al reale e viceversa), che danno agli utenti immagini chiare di ciò che li circonda. Sia Quest Pro che Quest 3 hanno funzionalità pass-through superiori rispetto ai precedenti dispositivi Quest.

L’azienda ha promosso Quest 3 principalmente come un dispositivo di “realtà mista” che consente agli utenti di “trasformare la propria casa”. Apple ha progettato le cuffie in modo che gli utenti possano controllare il dispositivo guardando gli oggetti con gli occhi e facendo un gesto di pizzicamento con la punta delle dita, mentre i dispositivi di Meta sono gestiti principalmente utilizzando controller con joystick, pulsanti e grilletti come quelli delle console per videogiochi. Secondo il ceo dell’app che produce le cuffie Naer, gli utenti devono poter utilizzare il minor numero di pulsanti possibile. Ciò renderà semplice creare un’esperienza simile se Naer deciderà di lavorare su Vision Pro o su altri visori: “Gli esseri umani si sono evoluti per svolgere le attività con la minor energia possibile e non amano dover memorizzare i pulsanti, il che rende il “pizzicare” di Apple una buona soluzione per i dispositivi headset”.

Conclusioni

La giornalista specializzata Joanna Stern del WSJ si è detta totalmente d’accordo dopo aver utilizzato il face computer per effettuare chiamate FaceTime 3-D, guardare video e altro ancora. Insomma, chi avrà la meglio in questo specifico campo, tra Meta e Apple, è ancora presto per dirlo. Non c’è dubbio, in ogni caso, che questa è una battaglia decisiva per il visionario Zuckerberg per verificare se i proclami sul Metaverso di qualche anno addietro, seguiti da investimenti ingentissimi in dollari e risorse umane, fossero soltanto sogni destinati a terminare con un brusco risveglio.

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