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Appalti pubblici, ecco le sei priorità politiche della Ue

La strategia per gli appalti pubblici della Commissione europea si concentra su sei priorità strategiche. Mira a migliorare le pratiche di procurement pubblico dell’UE attraverso la collaborazione con le autorità pubbliche e le altre parti interessate

Pubblicato il 05 Lug 2018

Daniele Tumietto

Dottore commercialista

public procurement

Il 15 giugno a Sofia si è tenuto l’incontro promosso dalla Commissione Europea “migliorare l’accesso agli appalti pubblici” che ha visto la partecipazione di Elżbieta Bieńkowska, Commissario per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI.

Nel corso del suo intervento la Commissaria Bieńkowska ha dichiarato: “Incoraggiamo le autorità pubbliche a utilizzare strategicamente gli appalti pubblici come strumento per ottenere un valore migliore per i soldi dei contribuenti e per contribuire a un’economia più innovativa, sostenibile, inclusiva e competitiva. La Commissione continuerà ad assistere gli Stati membri in tal senso e invita le autorità pubbliche a tutti i livelli di governo e le altre parti interessate a lavorare in un ampio partenariato“.

Tale iniziativa e dichiarazioni sono la conseguenza delle analisi e valutazioni che la Commissione europea ha prodotto negli ultimi tempi e dalle quali si può constatare che una parte sostanziale degli investimenti pubblici viene spesa attraverso gli appalti pubblici ed è pari a circa 2 miliardi di euro all’anno (14% del PIL dell’UE).

Per questo la Commissione europea ha individuato la necessità di rendere i servizi pubblici di alta qualità con un sistema di appalti moderni, ben gestiti e efficienti. Basti pensare che il miglioramento degli appalti pubblici può arrivare a generare grandi risparmi, attualmente stimati in 20 miliardi di euro all’anno, solo ottenendo un guadagno dell’1% nell’efficienza della loro gestione.

Per realizzare questo ambizioso obiettivo la Commissione europea ha individuato sei priorità politiche per gli appalti pubblici.

Una più ampia diffusione di appalti innovativi, ecologici e sociali

Il 55% delle procedure di approvvigionamento utilizza il prezzo più basso come unico criterio di aggiudicazione per gli appalti pubblici, e questo suggerisce gli acquirenti pubblici probabilmente non prestano la dovuta attenzione a qualità, sostenibilità e innovazione.

Per sostenere l’ulteriore acquisizione degli appalti strategici, la Commissione aggiornerà e pubblicherà nuovi documenti di orientamento sull’uso di criteri innovativi, verdi e sociali.

La Commissione promuoverà anche lo scambio di buone pratiche, anche in settori strategici quali l’assistenza sanitaria, l’informatica e l’edilizia.

Professionalizzazione di acquirenti pubblici

Gli acquirenti pubblici spesso non hanno le necessarie competenze, capacità imprenditoriali, conoscenze tecniche e attitudini procedurali per la migliore ed efficace gestione degli appalti pubblici.

Questo può determinare una mancanza di conformità con le norme sugli appalti pubblici (Direttive UE del 2014 n. 23, 24 e 25) e direttamente ed indirettamente ha conseguenze negative significative per le imprese fornitrici e i contribuenti.

La Commissione europea ha pubblicato il 3 ottobre 2017 la Raccomandazione della Commissione sulla professionalizzazione degli appalti pubblici con la quale incoraggia gli Stati membri UE ad adottare misure per garantire agli acquirenti le competenze, le conoscenze e l’integrità necessarie.

Aumentare l’accesso ai mercati degli appalti

Secondo la Commissione europea gli appalti dovrebbero essere resi più accessibili alle imprese e con particolare riferimento piccole e medie imprese (PMI) che, attualmente, vincono solo il 45% del valore complessivo degli appalti pubblici.

Inoltre un’altra criticità è rappresentata dalle aziende dell’UE che intendono fare offerte pubbliche all’estero e che incontrano numerosi ostacoli all’accesso ai mercati non UE. Per questo la Commissione europea ha previsto una strategia di aiuti per le PMI che si concretizzerà attraverso un miglioramento della trasparenza, una completa digitalizzazione dei processi ed il miglioramento degli appalti strategici.

Infine è previsto anche un piano di stipulazione di nuovi accordi commerciali verso i mercati extra UE con l’obiettivo di favorire l’accesso a tali mercati a tutte le imprese dell’UE., specie le PMI.

Migliorare la trasparenza, l’integrità e i dati

I dati affidabili sono essenziali per la creazione di migliori analisi per la definizione delle politiche basata sulle esigenze delle Pubbliche Amministrazioni.

Dati migliori e più accessibili sugli appalti pubblici consentiranno di:

  • – valutare meglio le prestazioni delle politiche di approvvigionamento,
  • – ottimizzare l’interazione tra i diversi sistemi di appalti pubblici ed infine
  • – definire le decisioni strategiche future.

La Commissione è favorevole anche alla creazione di registri che permettano la pubblicazione dei contratti aggiudicati e dei relativi emendamenti, con libero accessibili pubblico.

Infine, nei casi di corruzione, è prevista anche la segnalazione di corruzione da attuare con di meccanismi di comunicazione efficaci che prevedano anche la protezione degli informatori dalle ritorsioni per contribuire a migliorare la trasparenza e a risparmiare denaro pubblico.

Promuovere la trasformazione digitale degli acquisti

La digitalizzazione degli appalti pubblici è lenta nella maggior parte degli Stati membri. Basti pensare che nel 2016 solo quattro paesi dell’UE si sono basati sulle tecnologie digitali per tutte le fasi principali del processo di approvvigionamento.

La Commissione europea intende migliorare l’utilizzo degli strumenti di e-procurement come eCertis, il Documento europeo sugli appalti unici (ESPD) e lo standard europeo per la fatturazione elettronica nell’ambito degli appalti pubblici introdotto dalla Direttiva UE 2014/55.

Questa strategia aiuterà gli Stati membri ad utilizzare le nuove tecnologie per semplificare e accelerare le procedure di appalto, anche adottando gli standard sull’eProcurement che sono in corso di definizione all’interno del comitato tecnico TC440 del CEN, il Centro di Normazione Europea che ha il compito di definire le EN, norme (standard) europee.

Cooperare per acquistare insieme

Raramente le amministrazioni aggiudicatrici acquistano insieme, infatti solo l’11% delle procedure viene effettuato attraverso l’approvvigionamento cooperativo.

Questa è un’opportunità mancata poiché acquistare all’ingrosso consente di ottenere a prezzi migliori e a beni e servizi di qualità superiore. Può anche aiutare le amministrazioni aggiudicatrici a scambiarsi il know-how.

La Commissione mira a promuovere appalti pubblici transfrontalieri e una formazione di sostegno alle politiche a favore delle PMI. Ciò aiuterà gli acquirenti a lavorare insieme, a imparare gli uni dagli altri e ad assicurare un miglior rapporto qualità-prezzo, promuovendo e favorendo le iniziative di partenariato pubblico privato che in altri ambiti hanno dimostrato una grande efficacia.

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