Il servizio

Centro competenza appalti innovativi, che cos’è e a cosa serve

Agid ha lanciato nell’estate 2019 il centro di competenza territoriale per gli appalti innovativi, strumento che trae origine dagli obiettivi del Piano triennale ICT 2019-2021. Un servizio pensato per fornire supporto alle pubbliche amministrazioni nelle fasi di procurement dell’innovazione

Pubblicato il 23 Lug 2019

Nicoletta Pisanu

Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu

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Un centro di competenza territoriale per gli appalti innovativi, rivolto agli enti pubblici: lo strumento è stato messo a disposizione a partire dall’estate 2019 da Agid – Agenzia per l’Italia digitale allo scopo di offrire supporto alle pubbliche amministrazioni nelle fasi di procurement dell’innovazione. Il nuovo centro di competenza si pone dunque come una vera guida per aiutare gli enti pubblici a districarsi tra regole e procedure del campo degli approvvigionamenti, per semplificare quello che è un ambito estremamente complesso e favorire l’acquisto di innovazione.

Il tutto si pone nel contesto più generale del piano triennale ICT di Agid, in cui il procurement assume un ruolo di rilievo come motore per la digitalizzazione non solo della pubblica amministrazione stessa, ma anche dei servizi pubblici, con conseguenze di interesse per imprese e cittadini. Vediamo dunque che cos’è il centro di competenza territoriale Agid per gli appalti innovativi e quali sono le funzioni del nuovo servizio dedicato alla pubblica amministrazione.

Il contesto: il procurement nel piano triennale Agid

Nel piano triennale Agid 2019-2021 viene dato grande rilievo al procurement digitale come volano per l’innovazione della pubblica amministrazione e la dematerializzazione dei processi d’acquisto. In quest’ottica complessiva relativa alla digitalizzazione del mondo degli approvvigionamenti pubblici, va ricordato che partirà anche il progetto relativo all’NSO – Nodo Smistamento Ordini. Questa tecnologia dal primo ottobre 2019 sarà lo strumento obbligatorio per lo scambio di documenti relativi agli acquisti tra gli enti pubblici del Servizio Sanitario Nazionale e le aziende fornitrici, allo scopo di rendere più trasparenti le spese e dematerializzare i processi degli ordini. Questo stesso concetto che vuole favorire la digitalizzazione nel campo degli appalti ha portato anche alla realizzazione della piattaforma appaltinnovativi.gov.

Si tratta di una piattaforma (disponibile all’omonimo sito) pensata per promuovere gli appalti innovativi, ma anche per garantire l’abilitazione degli enti pubblici nello svolgere i processi relativi agli acquisti d’innovazione e soprattutto per semplificare l’incontro tra offerta e domanda, rendendo più facile la cooperazione tra aziende e pubblica amministrazione. Un altro obiettivo è quello di creare un network tra stakeholder, enti e associazioni per creare l’ecosistema adatto allo sviluppo del procurement dell’innovazione. Dal punto di vista tecnico, il sito è stato pensato per permettere a enti e imprese di affrontare il processo completo dell’appalto innovativo, dal primo step della domanda fino al momento dell’acquisto.

La digitalizzazione delle procedure contemplata nel piano prende spunto dalla necessità di rendere telematici i processi pubblici, soprattutto quelli documentali, ma anche dalle spinte che in questo senso stanno arrivando dall’Europa negli ultimi anni.

Le priorità dell’Europa

Questi nuovi strumenti infatti sono nati nel contesto del piano triennale AgID, che a sua volta ha recepito quelle che sono state indicate come priorità dalla Commissione europea in materia di appalti pubblici. Oltre alla necessità di promuovere la digitalizzazione del settore procurement, in particolare, si punta sulla loro diffusione, sulla professionalizzazione degli acquirenti pubblici, ma anche a migliorare l’accesso al mercato e la trasparenza e la qualità degli appalti.

Nel piano triennale 2019-2021 si cita a proposito del background normativo europeo la Comunicazione COM (2010) 546, “Iniziativa faro Europa 2020”, che individua sette iniziative ritenute strategiche (chiamate appunto iniziative faro, intese come punti di riferimento) per l’Unione Europea. Con questo documento, la Commissione Europea ha iniziato a trattare il concetto dell’Unione dell’innovazione. Un concetto rafforzato poi con la Direttiva Appalti 2014, con cui la Commissione Europea indica alle pubbliche amministrazioni di servirsi dello strumento del procurement per spingere l’innovazione dei servizi pubblici. Successive comunicazioni del 2017 e del 2018 hanno invece fornito suggerimenti tecnici e operativi su come concretizzare questi ideali di innovazione.

Che cos’è il centro di competenza appalti innovativi

In questo scenario generale volto a supportare gli acquisti d’innovazione pubblici, nasce il centro di competenza territoriale per gli appalti innovativi Agid. Si tratta di uno strumento riservato alle pubbliche amministrazioni, un servizio che mira ad aiutare gli enti pubblici nel processo di attuazione delle disposizioni del Piano triennale ed è volto alla promozione degli appalti innovativi.

Numerose le funzioni del centro, che si pone principalmente come una guida per far chiarezza e aiutare a destreggiarsi tra le procedure di procurement. Va sottolineato che il centro territoriale offrirà i propri servizi agli enti pubblici su richiesta di questi ultimi, che potranno rivolgersi al servizio per chiedere aiuto. Il centro offrirà infatti supporto nella redazione di strategie e programmi dedicati agli appalti innovativi, per quanto riguarda ogni fase: studiando cioè qual è il reale bisogno della pubblica amministrazione in materia di innovazione e predisponendo un piano di gare ad hoc per soddisfare le necessità. Come spiegato da Agid sul proprio sito internet, il centro garantirà alle pubbliche amministrazioni anche “servizi di innovation procurement brokerage” tramite la piattaforma Appaltinnovativi.Gov descritta in precedenza, di modo che le amministrazioni possano presentare le domande per colmare i propri bisogni, coinvolgendo anche centri di ricerca e università. Il centro è pensato anche per ricoprire “il ruolo di stazione di committenza per conto delle pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta”, spiega Agid. Importante inoltre, come in ogni ambito relativo all’innovazione, anche l’aspetto della formazione in materia di appalti innovativi: il centro di competenza Agid garantirà il supporto di piani di formazione e capacity building degli enti relativamente al procurement dell’innovazione.

Centro competenza appalti innovativi, il ruolo di Agid

In tutto ciò, Agid – Agenzia per l’Italia digitale, ricopre il ruolo di gestore del centro di competenza territoriale. L’agenzia spiega che il ruolo è previsto dall’Accordo quadro per la crescita e la cittadinanza digitale verso gli obiettivi EU 2020 firmato a febbraio 2018 e di durata triennale, con cui si vuole rendere più efficace la concretizzazione degli obiettivi del Piano triennale nei territori.

In questo contesto, Agid diventa di fatto “public innovation procurement broker”. Agid dunque diventa una figura di riferimento nel supportare gli enti pubblici nel programmare le procedure relative agli appalti innovativi, ma anche nell’offrire formazione per la realizzazione autonoma di questi processi. Inoltre, l’agenzia per l’Italia digitale propone anche servizi di committenza ausiliaria rivolti agli enti pubblici, come si legge sul sito Agid. In questo caso, l’obiettivo è fornire adeguato supporto in materia di procedure amministrative e tecnico-operative per dare esecuzione materiale agli appalti innovativi.

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