L'analisi

Corsa di fine anno agli appalti: ecco gli adeguamenti di Consip per evitare il collasso del MePA

Consip è corsa ai ripari programmando interventi di adeguamento al Mercato elettronico, per far fronte all’ondata di utenti intenzionati ad aggiudicarsi gli appalti entro la fine dell’anno

Pubblicato il 13 Dic 2019

Francesco Porzio

Porzio & Partners

procurement

Ogni autunno inizia la corsa per aggiudicare gli appalti entro l’anno che provoca un aumento della spesa mensile sul MePA e un affaticamento della piattaforma già annunciato da Consip con il noto messaggio “Rallentamenti del Portale e di tutti i servizi e gli strumenti ad esso connessi”. Ma nell’IT non c’è nulla di più prevedibile del comportamento complessivo di 241.284 utenti della piattaforma, e sembra che quest’anno Consip abbia programmato gli interventi di adeguamento della piattaforma per resistere all’onda che si manifesta ogni autunno. Vediamo qual è la situazione.

La posizione del legislatore

L’autunno è iniziato con gli effetti del Decreto sblocca cantieri che alla ricerca della semplificazione delle procedure di gara ha consentito in molti casi di non fare affatto le gare. Forse un eccesso, forse una sconfitta, ma si è voluto mirare all’obiettivo di fare presto. La nuova norma infatti consente l’affidamento diretto non solo per appalti di beni e servizi fino a 40.000 euro ma anche per quelli fino a 221.000 Euro. Ma la semplicità – o meglio la grossolanità – con cui è stata scritta la norma ha diviso i destinatari in due correnti: chi coraggiosamente la segue perché ciò è ragionevole e chi prudentemente non la segue continuando a fare di meglio, ossia le gare in un contesto competitivo. Tutti sono soddisfatti, ma paradossalmente è aumentata l’indecisione e si deve spendere del tempo prezioso per interpretare la nuova norma.

La novità che consente affidamenti diretti per importi dove prima era indispensabile una gara sembra l’ennesima modifica che in virtù di semplicità e libertà si oppone ai principi del Codice degli appalti che vorrebbe limitare la discrezionalità ed aumentare la concorrenzialità. Se le premesse non lasciano sperare bene, nel caso dei pochissimi mercati elettronici dotati di un Catalogo, come quello Consip, la novità introduce una straordinaria semplificazione ma senza rinunciare alla concorrenzialità. Vediamo perché. Nel Catalogo di un mercato elettronico i fornitori inseriscono offerte in risposta a un bando pubblico che definisce i requisiti minimi e detta due regole spietate: tutti vedono le offerte di tutti, e tutti possono modificare le offerte rilanciando su quelle della concorrenza in ogni momento e quante volte lo desiderano. In questo modo tramite il Catalogo è sempre in corso una procedura che prevede confronto e rilancio di Offerte da parte dei Fornitori abilitati al Mercato Elettronico. Questo confronto e rilancio non si arresta mai e prosegue per anni. Proprio adesso, mentre noi leggiamo queste pagine, le Imprese abilitate al Mercato Elettronico stanno confrontando le proprie offerte con quelle della concorrenza e rilanciano, rilanciano, rilanciano continuamente, senza soluzione di continuità. E non c’è modo per le Imprese di tentare accordi collusivi perché in un mercato dove ogni concorrente è invisibile qualsiasi accordo anticompetitivo verrebbe rotto sul nascere.

Un affidamento diretto preceduto da un confronto competitivo di offerte nel Catalogo di un Mercato Elettronico è una procedura molto competitiva nonostante sia un affidamento diretto, ed è anche una procedura rapidissima. In questo caso l’innovazione dei Mercati Elettronici sposa perfettamente le novità normative, certamente all’insaputa dello stesso Legislatore come molti affermano visto che la nuova norma che consente l’affidamento diretto invece della gara, a differenza di quanto accaduto in passato, non contiene alcun riferimento ai mercati elettronici.

La spinta dello Sblocca cantieri

Altra spinta all’uso del Catalogo è l’ultima norma voluta dal Decreto Sblocca Cantieri che prevede nel caso di gare aggiudicate al prezzo e con almeno dieci offerte l’esclusione automatica delle offerte con ribassi oltre un limite non prevedibile a priori e definito da una formula statistica. In precedenza le offerte il cui ribasso superava tale soglia, dette pertanto anomale, venivano sottoposte a verifica di congruità e solo in caso fossero risultate non congrue o azzardate sarebbero state escluse. Oggi no, per semplificare le escludiamo tutte comunque, basta che il ribasso supera una certa soglia, nonostante ciò significhi escludere offerte solo perché competitive indipendentemente se azzardate o no, ossia “buttare via il bambino con l’acqua sporca”.

La conseguenza di questa norma è stata un innalzamento dei prezzi di aggiudicazione, sia perché numerose offerte competitive sono escluse dalle gare e sia perché molti fornitori per non rischiare di essere esclusi hanno aumentato i prezzi offerti in gara. L’aumento di costo ovviamente è intervenuto a parità di qualità visto che la norma riguarda le gare al prezzo più basso dove la qualità è imposta dal bando, quindi l’Ente ha speso di più senza avere benefici qualitativi. Ancora una volta, si è affrontato un problema con una soluzione più grave del problema: per evitare le offerte non congrue o azzardate, escludiamo dalla gara tutte quelle competitive oltre una soglia calcolata con formule statistiche. Ancora una volta, l’uso del Catalogo di un Mercato Elettronico risolverebbe il problema perché laddove si confrontano tutte le offerte presenti in un Catalogo l’esclusione automatica di quelle più competitive sarebbe inapplicabile e quindi non si rinuncerebbe a valutare le offerte più competitive. Quindi con il Decreto sblocca cantieri abbiamo due importanti novità normative che all’insegna della semplificazione possono facilmente ridurre la competitività degli affidamenti, ma non se si usa un buon Mercato Elettronico.

La risposta di Consip

E Consip, messo da parte il rinnovo completo del portale annunciato due anni fa “a breve e per fasi”, ha fatto alcuni piccoli passi che hanno portato grandi migliorie. Sono state ampliate la quantità di caratteristiche su cui operano i filtri di ricerca delle Offerte nel Catalogo del Mercato Elettronico. Senza questa modifica che si è fatta attendere per anni, il Catalogo sarebbe utilizzabile solo per concludere contratti i cui termini sono stati già precedentemente stabiliti senza alcun confronto concorrenziale o previo confronto di pochissime Offerte. Non chiediamoci dunque come abbiamo fatto fino ad ora ad andare avanti con un Catalogo senza filtri di ricerca, ma apprezziamo la modifica che va nella direzione di rivalutare il Catalogo come strumento di competitività per affidamenti rapidi. Finalmente, dopo diciannove anni che esiste il portale, la pagina che indica i fermi del Portale programmati e i malfunzionamenti rilevati ex post sembra più credibile e completa, riportando le date dei vari annunci e un maggiore dettaglio che aiuta gli Enti a programmare le gare e attribuirebbe a Consip le proprie responsabilità sui malfunzionamenti, nonostante la disciplina del MePA richiamata nella stessa pagina sollevi Consip da ogni responsabilità in caso di malfunzionamenti di ogni tipo e fin anche nel caso i contenuti del Portale non fossero conformi alla normativa vigente.

Anche l’usabilità è migliorata. Dopo essersi accorti che chiamare “Iniziative” la sezione dedicata agli Enti e “Bandi” quella dedicata alle Imprese aveva un nesso troppo debole, in Consip hanno finalmente deciso di chiamare “Acquista” e “Vendi” i due menù dedicati rispettivamente a Enti e Imprese. Finalmente il menù dove sono visualizzate le Convenzioni, gli Accordi Quadro e il Catalogo del MePA non si chiama più “Catalogo” ma “Aree Merceologiche”. Era un errore che provocava confusione tra strumenti diversi, la normativa infatti da sempre ha definito il “Catalogo” come lo strumento per presentare Offerte (e dunque non negoziate da Consip) e dunque non era corretto inserire nella voce “Catalogo” anche Convenzioni e Accordi Quadro che sono Contratti negoziati da Consip. È un grande momento per il mercato elettronico, adesso la palla è in mano a Consip che ha la grande responsabilità di garantirne un funzionamento impeccabile senza il quale la macchina amministrativa e quella produttiva del mercato si incepperebbero.

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