Riconoscendo i vantaggi dell’e-procurement, anche il settore pubblico africano spinto dalla necessità di fornire servizi efficienti ed efficaci e promuovere un governo trasparente e affidabile si è munito di sistemi per gli appalti elettronici. Nel settembre 2020, l’Unione Africana ha ricevuto dalla Banca Mondiale i finanziamenti per “Il Sostegno allo sviluppo delle capacità della Commissione dell’Unione Africana e Progetto di altri organi dell’Unione africana”. Ciò include l’implementazione di un sistema di appalti elettronici. L’obiettivo del progetto è quello di ottenere sistemi di governance e gestione aziendale migliori nei processi di pianificazione degli acquisti, approvvigionamento e gestione dei contratti. Vediamo regione per regione lo stato dell’arte dell’implementazione dell’e-procurement.
Il contesto
I sistemi di e-procurement qualificati come espedienti rivoluzionari per gli appalti pubblici, si sono dimostrati, infatti, un perno fondante sia per l’erogazione di servizi pubblici (efficaci ed efficienti) sia per una buona governance. L’Africa ha ancora molta strada da fare nell’attuazione dei sistemi di appalti elettronici. La Banca Mondiale ha riferito che le tre ragioni principali della lenta adozione degli appalti elettronici in Africa sono state:
- in primo luogo la lentezza dei governi africani nelle attività di individuazione e implementazione delle capacità necessarie per un vincente funzionamento degli E-Systems.
- In secondo luogo, l’assenza nei paesi africani di “sviluppate” infrastrutture tecnologiche di informazione e comunicazione per il supporto del sistema.
- Infine la mancanza di accesso a Internet, poiché i sistemi di appalti elettronici sono online. Nel 2019, la penetrazione di Internet in Africa è stata del 39,3% rispetto alla media mondiale del 58,8%.
Il 19 settembre 2018, alla Global Public Procurement Conference tenutasi a Washington DC, i tredici capi delle autorità di regolamentazione degli appalti pubblici africani hanno firmato la dichiarazione sulla rivoluzione digitale degli appalti pubblici, impegnandosi a utilizzare tecnologie innovative al fine di migliorare i processi di appalto pubblico nei rispettivi Paesi. La dichiarazione ha sancito la continua collaborazione tra i Paesi membri regionali e le organizzazioni multilaterali sulle iniziative concernenti gli appalti pubblici. I delegati hanno riconosciuto il ruolo che la tecnologia gioca nel miglioramento dell’efficienza della concorrenza e della trasparenza del processo.
E-procurement in Africa orientale
La regione ospita l’East African Procurement Forum (EAPF) una “riunione” degli organismi di appalto pubblico degli Stati membri della Comunità dell’Africa orientale il cui scopo è “migliorare l’interazione tra i diversi attori negli appalti pubblici dando alle parti interessate l’opportunità di condividere le esperienze fronteggiate e gli sforzi sostenuti al fine di migliorare e armonizzare il panorama degli appalti pubblici nella regione“. In Africa orientale tre sono i paesi che hanno un sistema nazionale di appalti elettronici: Ruanda, Tanzania e Kenya.
UMUCYO del Ruanda, il sistema nazionale di appalti elettronici della Tanzania (TANePS) e il sistema informativo sulla gestione finanziaria integrata (IFMIS) del Kenya sono tutti sistemi di appalti pubblici elettronici creati al fine di garantire che gli appalti pubblici di beni e servizi siano effettuati in modo efficiente, equo, trasparente, competitivo e modo redditizio. Tra i servizi delle piattaforme vi sono la standardizzazione dei documenti elettronici, la registrazione dei fornitori, le informazioni su beni e servizi e la razionalizzazione delle operazioni di appalto pubblico. La migrazione dai sistemi di appalto tradizionali ai sistemi di appalto elettronico non è stata così rapida o continua come previsto dai governi. La Tanzania e il Kenya devono ancora migrare interamente i loro sistemi elettronici. Il Ruanda, per converso, ha implementato completamente il sistema elettronico degli appalti. Il sistema UMUCYO del Ruanda è attivo da luglio 2016. In Kenya è in uso il sistema IFMIS consistente in una piattaforma end-to-end destinata a migliorare la responsabilità tra i fornitori e le spese. Tuttavia tale sistema è stato oggetto di molte polemiche, infatti, a seguito delle richieste di modifica avanzate dalle parti interessate è stato sospeso.
Nel tentativo di ”istruire” i fornitori sul sistema elettronico, i governi del Ruanda, della Tanzania e del Kenya hanno condotto corsi di formazione sui rispettivi sistemi di e-procurement. In Kenya oltre 4.000 fornitori hanno ricevuto formazione sull’uso del sistema IFMIS del governo. L’obiettivo dei sistemi di appalto elettronico consiste da un lato nell’aumento dell’efficienza (mediante l’automatizzazione dei processi che migliorano l’inclusione e la partecipazione di tutti, non solo delle parti contraenti tradizionali) e dall’ altro nella riduzione della corruzione attraverso l’individuazione precoce o segnali d’allarme e trasparenza.
La situazione in Africa occidentale
La regione vanta una popolazione di 381 milioni di persone. Attualmente, numerosi stati dell’Africa occidentale stanno riformando i propri sistemi di appalti pubblici. Il Ghana e la Nigeria dispongono già di tali sistemi.
Ghana
Il 30 aprile 2019 il vicepresidente Mhamudu Bawumia ha lanciato il Ghana Electronic Procurement System (GHANEPS). Come in molti stati africani, il sistema è stato creato per affrontare la corruzione negli appalti riducendo al minimo l’interazione tra uomo e uomo e aumentando la produttività. Il sistema mira anche a ridurre il consumo di carta associato alle gare d’appalto, facilitare il monitoraggio e l’audit del settore pubblico, conferire una maggiore accuratezza nei rapporti e nelle statistiche, aumentare il numero di fornitori partecipanti al processo e ridurre i lunghi tempi di approvvigionamento. Il sistema viene implementato in fasi per la sostenibilità.
Nigeria
Il paese ha introdotto nel 2018 il sistema elettronico negli appalti pubblici. Nel 2016, durante il seminario degli “stakeholder” sulla diffusione del rapporto di autovalutazione della prontezza degli appalti elettronici federali, il ministro delle finanze Kemi Adeosun, ha affermato che “l’introduzione degli appalti elettronici è arrivata nel momento in cui la necessità di una migliore disciplina fiscale è diventata acuta. Se il Paese vuole ottenere trasparenza ed efficienza, l’e-procurement è un’opzione inevitabile“.
Il governo ha affermato che l’obiettivo principale dell’introduzione del sistema di appalti elettronici è ridurre la corruzione negli affari pubblici. Nel 2019, la Nigeria è stata classificata 146 su 180 nazioni nell’indice di corruzione internazionale della trasparenza.
Africa centrale
La regione ha un’economia emergente ricca di risorse naturali. Come molte altre regioni in Africa, i governi dei sette paesi che compongono la regione stanno avviando riforme per rafforzare i propri appalti pubblici.
Camerun
Il ministro degli appalti pubblici Ibrahim Talba Malla l’8 settembre 2020 ha annunciato che dal 2023 tutti gli appalti pubblici saranno conclusi esclusivamente online sul sistema degli appalti pubblici del Paese. Questo fa parte della strategia per l’economia digitale dei paesi. Il Cameroon Online E-Procurement System (COLEPS) si propone di “accertare (attraverso il meccanismo di marcatura di data e ora) la data esatta per la presentazione online delle offerte (da parte degli offerenti) e della loro elaborazione (da parte dei proprietari dei progetti o delle amministrazioni aggiudicatrici). Al fine di garantire la riservatezza, il sistema ha utilizzato anche la crittografia e il processo di firma elettronica ”(.Fonte: COLEPS) Per promuovere il sistema, il governo camerunese sta pianificando l’elaborazione di certificati elettronici gratuiti per gli offerenti che si registrano sul sito.
Africa meridionale
Una delle regioni africane più avanzate e ricche di minerali, ha subito varie riforme negli appalti pubblici.
Sud Africa
Nel paese l’e-procurement è stato utilizzato in diversi modi, per far fronte alle carenze dei sistemi di appalto tradizionali. In generale, l’offerta competitiva costituisce la procedura principale utilizzata per l’acquisizione di beni e servizi da parte del governo in ragione della sua natura competitiva che si ritiene produca il miglior rapporto qualità-prezzo. Il governo utilizza anche un sistema di appalti elettronici per gare d’appalto online.
L’obiettivo principale dell’introduzione dei processi di appalto elettronico negli appalti pubblici era monitorare e valutare le prestazioni degli appalti pubblici nel governo e modernizzare i sistemi di appalti pubblici per garantire maggiore efficienza e trasparenza.