Come attesa iniziativa nell’ambito del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2017-2019, AgID, Consip e il Team per la trasformazione digitale hanno annunciato un insieme di 13 nuove gare con la finalità di offrire alle PPAA, servizi e strumenti a supporto dell’attuazione del sopra citato Piano triennale.
E tuttavia qualche giorno dopo il Commissario straordinario del Team digitale ha comunicato che “a causa di un aggiornamento all’infrastruttura del fornitore di servizi del SPC Cloud Lotto 1 non andato a buon fine, non sono accessibili” alcuni servizi.
Ossia:
- https://pianotriennale-ict.italia.it
- https://forum.italia.it
- https://developers.italia.it
- https://designers.italia.it
- Piattaforma #DAF
Piacentini esprime direttamente, sempre con un tweet la seguente posizione estremamente e opportunamente critica:
Come attuare la trasformazione digitale del Paese se le risorse che diamo alla PA sono inaffidabili.
Cloud SPC Lotto 1: diversi servizi irraggiungibili da 40 ore, comunicazione insufficiente, scarsa affidabilità.
@Consip_Spa fatevi sentire con questi fornitori
In questo caso si fa riferimento a infrastrutture e servizi di rete e anche su queste tematiche deve evolvere la nuova iniziativa denominata Piano gare strategiche ICT 2018 che è strutturata nell’ambito di un programma di lavoro da realizzare in un triennio. Come già evidenziato nel nome questo piano coinvolge l’intero modello strategico evolutivo dei sistemi informativi della PA.
Il tutto riprendendo per omogeneità dichiarativa i termini utilizzati nel Piano triennale: ecosistemi digitali, infrastrutture fisiche e immateriali, sicurezza e interoperabilità.
Dall’elenco delle gare che si riportano e, brevemente, commentano nel seguito si evince che molte di queste gare sono destinate a fornire soluzioni e servizi ai Poli strategici nazionali (PSN), ovvero i soggetti pubblici titolari di infrastrutture IT ad alta disponibilità.
Come è noto il Piano triennale stabilisce che i PSN saranno qualificati da AglD, nell’ambito dello specifico censimento avviato, per erogare ad altre amministrazioni servizi informatici evoluti (infrastrutture, disaster recovery, gestione della sicurezza IT).
Come riportato nel comunicato stampa:
“Sulle iniziative di Piano, AglD e Consip definiranno, attraverso un gruppo di lavoro congiunto, i requisiti fondamentali e gli obiettivi da garantire. Sarà poi Consip ad elaborare la strategia di gara (modello di acquisto, base d’asta, criteri di aggiudicazione) e la relativa documentazione – entrambe sottoposte all’approvazione di AglD – nonché a gestire l’iter di aggiudicazione, la stipula dei contratti e la loro gestione.
Tra gli obiettivi da raggiungere c’è quello di favorire l’apertura del mercato alle Piccole e Medie Imprese (PMI) e di ridurre la durata dei contratti, per consentire una verifica continua dell’adeguatezza dei servizi offerti e della loro rispondenza alle esigenze del committente. Altra novità prevista è l’introduzione, nel capitolato di ogni gara, di un codice di condotta tecnologico, ovvero un elenco di criteri da rispettare nello sviluppo tecnologico della PA, che stabilisce i principi ispiratori con cui sviluppare le tecnologie a servizio della Pubblica Amministrazione.”
Il comunicato stampa si conclude dicendo:
“Il nuovo pacchetto di gare si aggiunge a quelle già in corso di sviluppo, sempre congiuntamente tra Consip e AglD: evoluzione del SIDI (Sistema informativo dell’Istruzione) e del NSIS (Sistema Informativo del Ministero della Salute), lo sviluppo dei Servizi specialistici di supporto al “piano di trasformazione digitale” della PA ed alle soluzioni per la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale e del Piano triennale già esistenti, ovvero: i contratti quadro SPC – Sistema Pubblico Connettività (Servizi di connettività, Servizi Cloud, Identità digitale e sicurezza, cooperazione applicativa, Portali e servizi on fine), SGI – Sistemi Gestionali Integrati.”
I problemi dei fornitori della PA
Quanto appena descritto porta a due immediate considerazioni. La prima è sul dichiarato “codice di condotta tecnologico” definito come un elenco di criteri da rispettare nello sviluppo tecnologico della PA… Questo approccio lascia perplessi perché, da quanto affermato, sembra che i fornitori non seguano le specifiche dei capitolati tecnici ovvero il medesimo capitolato presenta dei gradi di libertà nella fornitura tali da consentire il collaudo di soluzioni per beni e servizi non coordinate e disomogenee. In una visione positiva di questa novità riteniamo che il codice di condotta debba intendersi come una specifica buona prassi atta a favorire il fondamentale disegno unitario dei sistemi ICT della PA.
La seconda considerazione è sull’affermata volontà di aprire il mercato alle Piccole e Medie Imprese (PMI) e di accorciare la durata dei contratti. Questi due principi sono ampiamente condivisibili visto che l’infrastruttura economica nazionale è fatta di PMI e la struttura delle gare CONSIP, ad oggi, è sempre stata sviluppata per imprese con significativi fatturati. Poi le aggregazioni in RTI spesso hanno coinvolto le PMI ma a condizioni economiche spesso insoddisfacenti per queste ultime.
Lo stesso Commissario straordinario Diego Piacentini ha affermato che le forniture devono essere per aziende che forniscono efficaci beni e servizi piuttosto che per aziende che sanno fare le gare di appalto. E’ interessante anche l’ipotesi di accorciare i tempi contrattuali ma è indispensabile gestire in modo rigoroso il passaggio di consegne tra imprese e evitare il cosiddetto “vendor lock-in” cioè il principio che sono legato a un fornitore in modo così forte che è anti economico passare ad altro fornitore. Effettivamente in questo caso il codice di condotta tecnologico opportunamente formulato può costituire un elemento positivo.
Le gare Consip Pa digitale
Vediamo adesso l’elenco delle gare annunciate.
- SGI Cloud: Evoluzione dei servizi dei sistemi di backoffice della PA, già oggi previsti su Sistemi gestionali Integrati negli appalti SPC-CLOUD.
- Dematerializzazione: Realizzazione di infrastrutture e servizi per la conservazione dei documenti secondo quanto previsto dal CAD.
- Connettività UL: Fornitura di servizi di connettività a banda “ultra larga” ad uso dei PSN.
- DWH & BI: Servizi per lo sviluppo, manutenzione e gestione di DataWareHouse e Business Intelligence per la PA.
- Software infrastrutturale PSN: Fornitura di licenze software e servizi di manutenzione ad uso dei Poli Strategici Nazionali della PA.
- Sistemi iper-convergenti PSN: Fornitura di Sistemi Iper-convergenti ad uso dei Poli Strategici Nazionali.
- Sanità – FSE: Supporto alla realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
- Sicurezza PSN: Fornitura di componenti funzionali alla sicurezza informatica ad uso dei PSN.
- Site management PSN: Fornitura di servizi di attrezzaggio/impiantistica ad uso dei Poli Strategici Nazionali della PA.
- Service management PSN: Acquisizione finalizzata all’erogazione di servizi del Service Management dei PSN della PA.
- Sistemi storage PSN: Fornitura di sistemi di storage ad uso dei PSN della PA.
- Public cloud: Servizi qualificati di Cloud Computing (IASS/PAAS/SAAS) in un modello di Public Cloud.
- Tecnologie server PSN: Fornitura di tecnologie server ad uso dei PSN.
Previsioni e timori per le gare
Qualche breve considerazione conclusiva.
L’insieme delle gare previste è ampio e ambizioso e richiederà tempi significativi visto i fisiologici e talvolta imprevedibili tempi di gara.
In passato si sono ripetute problematiche di bandi aggiudicati e forniture non eseguibili per il cambio in corsa di strategia politica. Esempio di scuola la gara sulla distribuzione delle credenziali SPID che poi sono diventate gratuite ovvero lo scarso di successo dell’offerta di sicurezza informatica, continuità operativa e disaster recovery a causa di disposizione ondivaghe sul tema nel CAD.
Altri tre eventi che si sono verificati sono la sostenibilità della fornitura aggiudicata a prezzi iper ribassati, l’ampliamento della fornitura al di fuori di quanto previsto nella stessa ovvero a puro titolo di esempio se la gara è per occhiali non è corretto che il fornitore mi venda anche la custodia e la cordicella di sostegno che non facevano parte della fornitura.
Il terzo e più difficile da gestire tra gli eventi è il timore delle amministrazioni a scegliere forniture valide e maggiormente adatte ai loro scopi (in ambito sanitario succede spesso) anche a prezzi più bassi della fornitura Consip. Ne segue che si rientra nel caso già citato sopra. L’amministrazione sceglie la fornitura base Consip e poi sotto soglia se la fa personalizzare.
L’approccio futuro dovrebbe gestire anche queste soluzioni visto che autorevoli analisti concordano sul fatto che non ci sono adeguate competenze nella PA e l’obiettivo di un’impresa è fare profitto.
E come sempre saranno gli obiettivi raggiunti con successo a sancire che le cose hanno funzionato.