Discorso di insediamento del Presidente USA Donald Trump (piuttosto adirato con gli Italiani per il loro pressoché unanime sostegno alla candidata rivale): «Vorrei costruire un grande muro, e nessuno costruisce muri meglio di me – credetemi – e lo costruirò senza spendere. Costruirò un grande, grandissimo muro sul nostro confine meridionale. E farò che sia l’Italia a pagare per quel muro. Ricordate queste mie parole!». (Liberamente tratto da: https://goo.gl/GCwhdz).
Risposta del Governo italiano per PEC all’Ambasciatore americano a Roma: “Accettiamo di buon grado di pagare il muro per farci perdonare e ristabilire i buoni rapporti con gli Stati Uniti d’America, nostri tradizionali alleati. Tenga presente, Sig. Presidente, che prima di appaltare l’opera serve la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e che il progetto deve essere corredato di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di incidenza sulle eventuali aree protette ed archeologiche, oltre che di Relazione Paesaggistica e di nulla osta delle Soprintendenze competenti. Il progetto deve essere redatto secondo le Norme Tecniche delle Costruzioni (NTC 2008) (si sbrighi Presidente perché fra poco uscirà la nuova versione e tutto si complicherà a dismisura), servono l’analisi probabilistica degli stati limite, con i valori caratteristici e i percentili, i fattori di sicurezza parziali e specializzati, lo spettro di risposta sismica da calcolare con le tabelle ministeriali in base alla vita nominale della struttura e alla classe d’uso. La relazione geologica forse no, non si capisce più se è obbligatoria, ma nell’incertezza è bene farla lo stesso. Deve essere asseverata da un professionista iscritto all’albo, come il progetto del resto e anche il piano per la sicurezza e per le interferenze del cantiere. Poi si deve procedere all’appalto dei lavori, e qui siamo fortunati perché adesso in Italia vige il nuovo codice appalti che ha introdotto una notevole semplificazione della precedente complicazione in materia di lavori pubblici. Adempimenti necessari:
- aprire un procedimento con un bando di gara aperta a livello europeo,
- seguire scrupolosamente le linee guida dell’Autorità Anticorruzione (ANAC),
- nominare una commissione nazionale centralizzata di valutazione delle offerte con membri qualificati e accreditati dall’ANAC,
- procedere all’aggiudicazione dei lavori all’offerta economicamente più conveniente secondo criteri standardizzati e conformi alle linee guida ANAC rigorosamente e preventivamente pubblicati nella Gazzetta Ufficiale italiana e UE,
- verificare che il soggetto affidatario sia in regola con gli obblighi contributivi, assicurativi, fiscali e con le norme antimafia e anticorruzione,
- richiedere la certificazione DURC (documento unico di regolarità contributiva),
- richiedere la presentazione del DUVRI (documento unico per la valutazione dei rischi da interferenze), oltre che del progetto e del piano della sicurezza,
- richiedere un’Autodichiarazione Antimafia e l’indicazione di un conto corrente bancario dedicato per la tracciabilità dei flussi finanziari, previo rilascio dei codici CIG e CUP, far iscrivere l’impresa al registro dei fornitori della Pubblica Amministrazione per la fatturazione elettronica,
- obbligare ad usare la PEC (posta elettronica certificata) per ogni comunicazione e la firma digitale con smart card per la stipula del contratto con Time Stamp Authority accreditata.
Procederemo poi al pagamento solo dopo il ricevimento di ulteriore certificazione DURC aggiornata e di fattura elettronica con split payment dell’IVA. Non si preoccupi, sembra un iter complesso, ma si può fare tutto allo Sportello Unico, che però ancora proprio Unico non è: ce ne sono solo una quindicina di Sportelli Unici ciascuno per la propria funzione specializzata, un po’ come i fattori di sicurezza delle NTC (norme tecniche per le costruzioni). Per iniziare basta riempire un Modulo Unico di 120 pagine e inviarlo per PEC all’ANAC. Perché all’ANAC? Non so. Da qualche parte si deve pur iniziare. E per stare tranquilli è sempre bene incominciare dall’Anticorruzione”.
Risposta del Presidente Trump tramite l’Ambasciatore americano a Roma, per telefono:“No, lasciate perdere. Il muro lo faccio pagare al Messico”.