BARRIERE

La storia (inventata) dell’appalto per il muro fra USA e Messico

Nei giorni in cui gli Usa lanciano la gara per la costruzione del muro al confine con il Messico, proponiamo una divertente storiella: ecco il carteggio, rigorosamente di fantasia, che dimostra perché l’Italia ha perso l’appalto per il muro che il presidente Donald Trump vuole costruire

Pubblicato il 27 Mar 2017

Nicola Casagli

università di Firenze

russia muro

Discorso di insediamento del Presidente USA Donald Trump (piuttosto adirato con gli Italiani per il loro pressoché unanime sostegno alla candidata rivale): «Vorrei costruire un grande muro, e nessuno costruisce muri meglio di me – credetemi – e lo costruirò senza spendere. Costruirò un grande, grandissimo muro sul nostro confine meridionale. E farò che sia l’Italia a pagare per quel muro. Ricordate queste mie parole!». (Liberamente tratto da: https://goo.gl/GCwhdz).

Risposta del Governo italiano per PEC all’Ambasciatore americano a Roma: “Accettiamo di buon grado di pagare il muro per farci perdonare e ristabilire i buoni rapporti con gli Stati Uniti d’America, nostri tradizionali alleati. Tenga presente, Sig. Presidente, che prima di appaltare l’opera serve la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e che il progetto deve essere corredato di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di incidenza sulle eventuali aree protette ed archeologiche, oltre che di Relazione Paesaggistica e di nulla osta delle Soprintendenze competenti. Il progetto deve essere redatto secondo le Norme Tecniche delle Costruzioni (NTC 2008) (si sbrighi Presidente perché fra poco uscirà la nuova versione e tutto si complicherà a dismisura), servono l’analisi probabilistica degli stati limite, con i valori caratteristici e i percentili, i fattori di sicurezza parziali e specializzati, lo spettro di risposta sismica da calcolare con le tabelle ministeriali in base alla vita nominale della struttura e alla classe d’uso. La relazione geologica forse no, non si capisce più se è obbligatoria, ma nell’incertezza è bene farla lo stesso. Deve essere asseverata da un professionista iscritto all’albo, come il progetto del resto e anche il piano per la sicurezza e per le interferenze del cantiere. Poi si deve procedere all’appalto dei lavori, e qui siamo fortunati perché adesso in Italia vige il nuovo codice appalti che ha introdotto una notevole semplificazione della precedente complicazione in materia di lavori pubblici. Adempimenti necessari:

  • aprire un procedimento con un bando di gara aperta a livello europeo,
  • seguire scrupolosamente le linee guida dell’Autorità Anticorruzione (ANAC),
  • nominare una commissione nazionale centralizzata di valutazione delle offerte con membri qualificati e accreditati dall’ANAC,
  • procedere all’aggiudicazione dei lavori all’offerta economicamente più conveniente secondo criteri standardizzati e conformi alle linee guida ANAC rigorosamente e preventivamente pubblicati nella Gazzetta Ufficiale italiana e UE,
  • verificare che il soggetto affidatario sia in regola con gli obblighi contributivi, assicurativi, fiscali e con le norme antimafia e anticorruzione,
  • richiedere la certificazione DURC (documento unico di regolarità contributiva),
  • richiedere la presentazione del DUVRI (documento unico per la valutazione dei rischi da interferenze), oltre che del progetto e del piano della sicurezza,
  • richiedere un’Autodichiarazione Antimafia e l’indicazione di un conto corrente bancario dedicato per la tracciabilità dei flussi finanziari, previo rilascio dei codici CIG e CUP, far iscrivere l’impresa al registro dei fornitori della Pubblica Amministrazione per la fatturazione elettronica,
  • obbligare ad usare la PEC (posta elettronica certificata) per ogni comunicazione e la firma digitale con smart card per la stipula del contratto con Time Stamp Authority accreditata.

Procederemo poi al pagamento solo dopo il ricevimento di ulteriore certificazione DURC aggiornata e di fattura elettronica con split payment dell’IVA. Non si preoccupi, sembra un iter complesso, ma si può fare tutto allo Sportello Unico, che però ancora proprio Unico non è: ce ne sono solo una quindicina di Sportelli Unici ciascuno per la propria funzione specializzata, un po’ come i fattori di sicurezza delle NTC (norme tecniche per le costruzioni). Per iniziare basta riempire un Modulo Unico di 120 pagine e inviarlo per PEC all’ANAC. Perché all’ANAC? Non so. Da qualche parte si deve pur iniziare. E per stare tranquilli è sempre bene incominciare dall’Anticorruzione”.

Risposta del Presidente Trump tramite l’Ambasciatore americano a Roma, per telefono:“No, lasciate perdere. Il muro lo faccio pagare al Messico”.

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