La riflessione

Public procurement 4.0 per lo sviluppo del territorio: il caso della Lombardia

In Lombardia si sta affermando un modello di public procurement incentrato sulla valorizzazione dei servizi digitali e di una governance data driven: approfondiamo in cosa consiste

Pubblicato il 12 Mag 2020

Francesco Ferri

Presidente di Aria Spa

Procurement word cloud hand sphere concept on white background.

Il public procurement rappresenta oggi non soltanto lo strumento principale per ottimizzare i costi della PA, ma anche una delle principali leve per diffondere e promuovere l’innovazione sul territorio. L’emergenza sanitaria in corso ha fatto emergere in modo ancora più lampante quanto sia necessario abbandonare mere logiche di spending review trasformando la centralizzazione degli acquisti in una leva strategica per il paese. È infatti attraverso una gestione consapevole della domanda di innovazione da parte della Pubblica amministrazione che si può raggiungere un nuovo modello di procurement value-based, in cui poter utilizzare le gare pubbliche sia per creare una nuova generazione di servizi digitali della PA, sia per innovare lo stesso ciclo degli acquisti tramite l’analisi dei dati generati. Un caso interessante da approfondire per comprendere meglio il tema è quello della Lombardia. Vediamo perché.

I cinque driver del procurement lombardo

In Regione Lombardia questo compito è affidato ad Aria Spa – Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti – nata il primo luglio 2019 proprio con l’obiettivo di fare efficienza mettendo insieme soggetti con competenze diverse, in grado di collaborare per creare nuovi e migliori servizi per i cittadini e gestire in sinergia il public procurement del sistema regionale. Per favorire l’evoluzione del modello di procurement in ottica 4.0, in Lombardia ci si sta concentrando su cinque driver principali

  • Centralizzazione dei servizi digitali per la trasformazione del territorio
  • Realizzazione dell’Ecosistema del dato della PA Lombarda
  • Evoluzione delle strategie di procurement delle gare aggregate
  • Smart Infrastructure e Smart Energy
  • Centri di Competenza al servizio della PA

La centralizzazione dei servizi digitali

Centralizzare i servizi digitali significa sostituire i vari sistemi e servizi duplicati operanti sul territorio con l’effetto di ridurre i costi di sistema per i medesimi e migliorare i servizi per tutti. In Lombardia tramite Aria vengono offerti oltre 600 servizi online per cittadini, enti e imprese, anche attraverso la sperimentazione di nuove tecnologie per migliorare l’efficienza della macchina amministrativa, come la blockchain applicata ai procedimenti amministrativi. Molti di questi servizi sono già stati riutilizzati da altre Regioni, favorendo la collaborazione tra Pubbliche amministrazioni, fondamentale per fare in modo che le best practice vengano diffuse su tutto il territorio.

I documenti strategici nazionali prescrivono inoltre il consolidamento di tutti i Data Center in un numero limitato di Poli Strategici Nazionali, per i quali siamo già stati accreditati da AgID. Il settore ICT sta rapidamente adottando infrastrutture cloud che abilitano opportunità quali la fornitura di Software as a Service. Per questo, come Aria, abbiamo di recente aggiudicato un bando di gara per migrare, verso il cloud pubblico, almeno il 70% dei servizi regionali. Il modello prescelto è quello dell’hybrid-multi-public-cloud, che ci consente di utilizzare i differenti e numerosi provider cloud presenti sul mercato tramite gli interlocutori della RTI aggiudicataria, senza abbandonare, ma anzi rafforzando, attraverso un HUB che rimane di proprietà pubblica, il proprio centro di governo e controllo dei dati, della progettazione e dell’erogazione dei servizi.

Realizzare l’ecosistema del dato della PA lombarda

Servizi digitali e approccio data-driven sono concetti fortemente connessi. Il sistema di public procurement lombardo si occupa anche della valorizzazione dei dati raccolti, organizzati e correlati nel data warehouse di Regione Lombardia, con una profondità di 20 anni, anche sperimentando l’utilizzo di metodiche innovative, prossime all’intelligenza artificiale. Attraverso questi dati è stato possibile, ad esempio, in accordo con i medici di medicina generale, le aziende sanitarie, il servizio farmaceutico territoriale e le associazioni dei pazienti, clusterizzare e analizzare i dati di dieci milioni di assistiti lombardi per la prototipazione di un modello predittivo in grado di associare alla popolazione “sana” ad una certa data, la probabilità dell’insorgenza di una specifica patologia cronica nell’annualità successiva.

Digitalizzare significa anche avere a disposizione numerosi dati che, se messi pubblicamente a disposizione, posso diventare una grande risorsa per il territorio. Già da marzo 2012 è online il portale dei dati aperti del territorio lombardo con oltre 5.000 dataset pubblici, scaricabili, affidabili e aggiornati regolarmente. Dalla sanità ai trasporti, dal marketing al turismo, Open Data è una risorsa informativa per giornalisti, strategica per imprenditori e start-up, accademica per ricercatori. Oltre 13 milioni di visualizzazioni ed un boom dei downloads negli ultimi due anni. Oltre ai dati, mettiamo a disposizione anche degli ecosistemi digitali per favorire lo scambio di conoscenze e competenze. Open Innovation è infatti un ambiente digitale di cooperazione aperto, competitivo, non discriminatorio e concorrenziale per lo sviluppo di applicazioni software integrate per favorire la ricerca e l’innovazione.

L’evoluzione verso un modello di public procurement 4.0 ci impone adesso una direzione importante che è quella di mettere a disposizione il vasto patrimonio informativo regionale per finalità di interesse pubblico (acquisti, ricerca, ma anche epidemiologia e l’emergenza attuale né un chiaro esempio) attraverso competenze di data governance. Nascerà dunque un Digital Information Hub, ovvero un’unità specializzata di data governance e data analytics con il compito di creare l’ecosistema del dato ed assicurare la messa a disposizione dei dati nelle modalità e con gli strumenti idonei a garantirne la sicurezza e la fruibilità da parte sia della PA lombarda, sia del mercato quando le finalità sono di interesse pubblico.

Le strategie di procurement nelle gare aggregate

Public procurement 4.0 significa anche gestire il ciclo degli acquisti aggregati in una nuova ottica, mirata sia al risparmio, ma soprattutto all’introduzione di nuove modalità di procurement innovative value-based, che valorizzino le competenze, sia del pubblico che del privato. Un esempio è lo strumento dell’appalto Pre-commerciale, che Regione Lombardia ha utilizzato già in due occasioni. Il primo appalto, per lo sviluppo di un sistema meccatronico esoscheletrico che possa essere utilizzato per la riabilitazione motoria degli arti superiori delle persone colpite da ictus o affette da altre patologie neurologiche, è arrivato già alla fase di prototipazione. Il secondo è invece finalizzato allo sviluppo tecnologico dell’imaging nei sistemi di assistenza e supporto chirurgico.

L’obiettivo adesso è quello di valorizzare gli Appalti innovativi tramite altre forme cooperazione, a lungo termine, come le Partnership Pubblico-Privato, nell’ambito delle quali le risorse necessarie vengono fornite congiuntamente dai due soggetti (il soggetto pubblico e il soggetto privato), così come sono suddivisi in modo proporzionato anche i rischi.

Smart infrastructure e smart energy

Avere la possibilità, come ha fatto Regione Lombardia, di sfruttare le sinergie con le altre specializzazioni già presenti in Aria quali la gestione delle infrastrutture sanitarie, civili e viarie (e relative gare lavori), nonché dei servizi patrimoniali ed energetici della Regione, consente di progettare inoltre luoghi smart in cui, con un approccio di governance by data, la componente tecnologica viene integrata e potenziata da processi di acquisto value based.

Centri di competenza al servizio della PA

Infine, per far sì che un tale modello di Public Procurement prenda piede sul territorio, è necessario che le competenze vengano messe a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni locali, che da sole non potrebbero accedere a servizi ad alto valore aggiunto o assumere personale qualificato. In questa direzione Aria si è già mossa offrendo consulenza e formazione su specifiche tematiche quali l’utilizzo degli strumenti di e-procurement oppure la gestione dei servizi e infrastrutture sanitarie. L’evoluzione sarà quella di assumere un ruolo di advisor per la PA lombarda e creare specifici centri di competenze su: sicurezza informatica, contratti pubblici, lavori e opere pubbliche, digital transformation, data governance.

Conclusione

Sono queste le linee di azione su cui si sta muovendo la Regione Lombardia, un orizzonte di azione condiviso anche dagli altri soggetti che, nei vari territori, si occupano di public procurement e innovazione e con i quali è importante mantenere aperto il confronto. Favorire l’evoluzione del modello di procurement in ottica 4.0 su scala nazionale infatti richiede un forte impegno da parte di tutti gli stakeholder coinvolti nella programmazione affinché si introducano azioni e soluzioni che siano in grado di creare valore nel medio-lungo periodo.

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