Il principio di rotazione dei fornitori è una stravagante norma della Pubblica Amministrazione introdotta col Codice Appalti.
Per spiegarlo ricorro a un esempio.
Sono a casa, mi si rompe un tubo, esce l’acqua, chiamo un idraulico che mi ha raccomandato un amico, viene subito, ripara prontamente il guasto e in modo eccellente, mi fa spendere poco, rilascia regolare fattura che posso esibire all’assicurazione o nella dichiarazione dei redditi.
Pochi mesi dopo ho un altro problema con le tubazioni – si sa, sono vecchie – ma non posso chiamare lo stesso idraulico con cui mi sono trovato bene.
Ahimè, c’è il principio di rotazione!
Sono costretto a sceglierne un altro. Devo usare una convenzione CONSIP fatta a livello nazionale per tutt’altre esigenze, oppure cercarlo su un incomprensibile mercato elettronico che si chiama MePA (l’Amazon sfigato de noantri), oppure lo devo selezionare andando in ordine su un Albo fornitori (magari con le figurine adesive degli Idraulici prodotte dalla Panini), oppure devo scrivere un capitolato e fare una gara pubblica (si sa che gli italiani sono un popolo di sportivi).
La cosa più strana è che non posso nemmeno raccomandare il bravo idraulico con cui mi sono trovato bene a un amico, perché c’è chi dice che sarebbe turbativa d’asta.
Forse hanno scritto male e intendevano “tubatIVA”: la nota imposta sul valore aggiunto delle tubazioni. E poi qualcuno dovrebbe spiegare bene cosa c’entra l’asta: stiamo parlando di lavori idraulici mica di opere d’arte da Sotheby’s.
Secondo me ci deve essere un errore.
Forse non è stata capita bene la direttiva europea che poi ha originato il codice appalti.
Forse la versione in italiano era difettosa perché hanno usato Google Translate: reputation è stato evidentemente scambiato per rotation dal malefico algoritmo di traduzione.
Forse qualcuno ha inserito la norma per scherzo, per vedere se c’era chi se ne accorgeva. Pare che come premio in palio ci fosse il Diritto Perpetuo all’Affidamento Diretto ma che, siccome nessuno se ne è mai accorto, esso non è mai stato concesso.
Forse l’estensore della norma voleva solo usare una metafora per definire il moto che questa avrebbe indotto su innominabili attributi dei funzionari costretti ad applicarla.
In Italia abbiamo sempre avuto problemi col principio di rotazione, fin dai tempi di Galileo, condannato all’abiura e agli arresti domiciliari per averlo espresso in modo ritenuto improprio.
Allora c’era l’Inquisizione del Santo Uffizio col Cardinale Bellarmino, oggi al suo posto abbiamo l’ANAC con Cantone.
Così va spesso il mondo… voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo (cit.)
#burocrazia #appalti #semplificazione