La trasformazione digitale applicata alle reti elettriche: le smart grid sono una soluzione sostenibile ed efficiente che anche l’Italia sta sviluppando sul proprio territorio nazionale. Proprio per sostenere progetti di questo genere, a dicembre 2019 il Mise ha pubblicato il nuovo bando di finanziamento per questi reti. Le smart grid possono essere utili nel contenere i costi, nel supportare l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili. Vediamo quindi cosa sono le smart grid e come accedere ai finanziamenti.
Smart Grid, cosa sono e come funzionano
La rete elettrica tradizionale dirama energia a senso unico dalle fonti (le centrali di energia, anche quelle di energia rinnovabile) verso gli utenti titolari del contratto di erogazione. La smart grid invece è una rete elettrica intelligente, che sfrutta l’interconnessione dei consumatori per ottimizzare il loro utilizzo dell’energia erogata. La smart grid per far ciò unisce alle caratteristiche della rete elettrica tradizionale anche le funzionalità delle reti di informazione. È quindi uno strumento intelligente, che permette di sfruttare sistemi decentralizzati di energia, nonché di usufruire al meglio delle fonti rinnovabili senza tuttavia rischiare che venga sospesa l’erogazione, proprio grazie alla gestione intelligente di questa.
Le smart grid sono una tecnologia che può aiutare a superare molti problemi connessi con le reti energetiche tradizionali: il sempre più alto costo dell’energia, i consumi che aumentano, l’inquinamento dell’ambiente. Poiché le smart grid tengono conto dei consumi degli utenti per produrre in modo sostenibile energia, i costi saranno contenuti, aiutando a risparmiare. Inoltre, con questi strumenti si implementa l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, pulite, come l’energia eolica o solare, in pieno rispetto dell’ambiente.
I vantaggi delle smart grid
I sistemi che si basano su smart grid sono flessibili e capaci di gestire anche grandi richieste di energia, ottimizzando i flussi e rendendo quindi più efficace l’erogazione. Gli utenti della rete sono direttamente coinvolti nella gestione della distribuzione, quindi assumeranno maggiore comprensione dei propri sprechi e di quanto consumano.
Le smart grid inoltre, grazie alla loro efficacia anche utilizzando le energie rinnovabili, sono uno strumento di tutela ambientale. Una soluzione che ben si inserisce in un contesto di smart cities, dove l’elettricità pulita costituisce il cuore della tecnologia a portata di cittadino.
Smart Grid, la strategia italiana
La strategia italiana per implementare le reti smart grid rientra nel PON (Programma operativo nazionale) Imprese e Competitività FESR 2014-2020 e ha l’obiettivo di spingere l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, integrando le funzionalità smart nella rete nazionale. Nel 2017, il Mise aveva pubblicato un bando per realizzare queste reti intelligenti, al fine di favorire l’erogazione efficiente dell’energia nelle regioni più in difficoltà. Il Ministero dello sviluppo economico attraverso questo strumento ha finanziato trentacinque progetti, dal valore totale di 138 milioni di euro. Le regioni coinvolte erano Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia. Quest’ultima è la regione che ha ottenuto più finanziamenti, con 54,3 milioni di euro per sedici progetti. La Sicilia aveva ottenuto anche ulteriori finanziamenti per 43,3 milioni di euro per undici progetti aggiuntivi, ottenuti nel 2018 con il Fondo europeo per lo sviluppo regionale. I progetti finanziati riguardano l’implementazione delle reti Smart grid, il rendere smart le linee, ampliare le reti e realizzare nuovi impianti.
A dicembre 2019, il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato un nuovo bando per le smart grid, dal valore di 24 milioni di euro. Come riporta il sito del Mise, il bando vuole sostenere “interventi di costruzione, adeguamento, potenziamento ed efficientamento di reti intelligenti per la distribuzione di energia elettrica generata da fonti rinnovabili”. Il nuovo bando è aperto “ai concessionari del servizio pubblico di distribuzione dell’energia elettrica operanti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia”.
Finanziamenti smart grid come ottenerli
Il bando è rivolto ai concessionari del servizio pubblico di distribuzione dell’energia. Sul piatto, il bando mette quasi 24 milionri di euro (precisamente 23.978.254,41 euro) , rese disponibili dal “PON “Imprese e Competitività” 2014-2020 FESR (Asse IV, Azione 4.3.1), eventualmente ampliabili con le risorse del PON “Imprese e Competitività” 2014-2020 FESR e del Programma Operativo Complementare “Energia e sviluppo dei territori”, spiega il Ministero sul proprio sito istituzionale.
I fondi possono essere erogati come sovvenzioni dirette, con soglia minima di 250 mila euro e soglia massima di 50 milioni di euro per ogni azienda e ogni progetto. Alle sovvenzioni sono ammesse le spese che vengono sostenuti fino al 31 dicembre 2023, a partire dal momento di presentazione della domanda. Punto fondamentale per accedere alle agevolazioni è che le aree individuate per il progetto dispongano di fonti di energia rinnovabili.
Sovvenzioni bando smart grid, come richiederle
La procedura per inoltrare la richiesta dell’agevolazione, è telematica. Si potrà presentare la domanda a partire dalle 10 del novantesimo giorno che segue la data di pubblicazione dell’avviso pubblico del bando nella Gazzetta Ufficiale. Il termine invece è fino alle 10 del centoventesimo giorno seguente la stessa data.
Il Mise sul proprio sito ha messo a disposizione un modello per la compilazione della domanda. Come prima cosa, il richiedente dovrà inserire i dati identificativi, con denominazione, codice fiscale, partita Iva, numero di iscrizione al Registro imprese, e indicare la propria PEC. Poi bisognerà indicare la sede legale e il nominativo di un referente da contattare. In cinquecento caratteri viene chiesto al proponente di scrivere il titolo del progetto. In seguito bisognerà spiegare la localizzazione del progetto per cui viene richiesto il finanziamento, indicando Regione, Provincia e Comune. In massimo 1.300 caratteri è necessario spiegare, sinteticamente, come mai il proprio progetto si può qualificare come smart grid.
Nelle pagine successive della domanda dovranno essere indicati i dettagli tecnici sul proprio progetto. Per esempio, le date per l’esecuzione degli investimenti, i dettagli sui costi del progetto (per esempio l’acquisto di terreni non edificati, opere murarie, macchinari, attrezzature) compresi i beni ad utilità pluriennali, come le spese per gli studi di progettazione. Bisognerà poi indicare con accuratezza le qualità del progetto, come il livello di innovazione delle tecnologie adottate e la stima della riduzione delle criticità presenti (se il progetto cioè porterà benefici e in che misura, come le interruzioni nell’erogazione). A questo pro bisognerà in massimo 3.000 caratteri indicare una stima del rapporto tra benefici e costi del progetto. Una volta completata del tutto la domanda, la si potrà inoltrare per via telematica dopo aver apposto la firma digitale.