LA SCHEDA

Tutti i numeri della consultazione ministeriale sul Codice Appalti

Segmentazione delle risposte fra pubbliche amministrazioni, professionisti e aziende private, articoli del Codice Appalti più commentati, numeri sulle proposte di abrogazione, modifica o conferma. I dettagli sulla consultazioni ministeriale

Pubblicato il 03 Dic 2018

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Semplificazioni sul piano normativo e applicativo, maggior chiarezza, eliminazione di una serie di criticità: sono le richieste generali emerse in seguito alla consultazione sul Codice degli Appalti effettuata dal ministero delle Infrastrutture dall’8 agosto al 10 settembre 2018 di cui sono stati pubblicati i risultati. Un report, quello del ministero, che sarà utile al Governo per mettere a punto l’annunciata Riforma del Codice Appalti, insieme ad altri materiali (ad esempio, i risultati dell’indagine parlamentare in corso in commissione al Senato). La consultazione ministeriale ha raccolto 1.908 contributi di pubbliche amministrazione, professionisti, aziende private, altri stakeholder.

La maggioranza delle risposte (oltre la metà, sono arrivate dalle aziende private, seguite dalle pubbliche amministrazioni. Erano previsti temi predefiniti, sui quali i partecipanti erano invitati a esprimersi, e c’era la possibilità di sollevare altre tematiche. In questa scheda vediamo quali sono stati i risultati su entrambi i fronti.

Codice degli Appalti, i punti principali da affrontare (secondo gli addetti ai lavori)

Fra i temi predefiniti hanno destato maggior interesse il subappalto (articolo 105 legge 50/2016, il Codice degli Appalti), i criteri di aggiudicazione (art. 95 commi 4 e 5), la disciplina dell’anomalia (art. 97 commi 2 e 3); i dati oggetto di pubblicazione e i termini di decorrenza anche ai fini dell’impugnativa (art. 29 commi 1 e 2), la nomina e i requisiti del RUP, il responsabile unico del procedimento, (art. 31 comma 1), i motivi di esclusione (art. 80); gli incentivi per le funzioni tecniche (art. 113). Ecco un grafico con gli indici di partecipazioni per tutte le tematiche proposte:

Ci sono alcuni argomenti su cui è stata particolarmente significativa la partecipazione delle pubbliche amministrazioni: subappalto, dati oggetto di pubblicazione e i termini di decorrenza anche ai fini dell’impugnativa, nomina e requisiti del RUP, motivi di esclusione, incentivi per le funzioni tecniche. In particolare, dalle pubbliche amministrazioni sono arrivate richieste per riformare le norme sulle commissioni giudicatrici e sull’albo dei commissari presso l’ANAC, l’autorità anticorruzione, mentre le aziende e i liberi professionisti sono maggiormente concentrati su criteri di aggiudicazione e nomina Rup.

I temi su cui si sono maggiormente concentrate le richieste di abrogazione: soft law e linee guida (art. 213), il rito super speciale (che non riesce a raggiungere l’obiettivo di ridurre il contenzioso), l’avvalimento, per evitare che imprese non adeguatamente qualificate partecipino alle gare. I risultati nel dettaglio:

  • soft law e linee guida (articolo 213): il focus in consultazione riguardava la semplificazione delle disposizioni attuative del codice, con particolare riferimento alla natura e alla vincolatività delle stesse. Percentuale di interventi 3,2%. Proposte di modifica/integrazione 86%. Proposte di abrogazione 6%. Proposte di conferma 2%.
  • Rito super speciale (articolo 204): percentuale di interventi 1,4%, proposte di abrogazione 48%, proposte di modifica/integrazione 14%, proposte di conferma 24%.
  • Avvalimento (articolo 89, commi 2 e 4): percentuale di interventi 3,2%. Proposte di abrogazione 76%, proposte di modifica/integrazione 20%, proposte di conferma 4%.

Infine, ecco quali sono gli argomenti su cui si sono invece maggiormente concentrate le proposte di modifica:

  • elenco delle stazioni appaltanti qualificate (art. 38): percentuale di interventi 4%, richieste di modifica 67%. Si chiede di tener conto della natura dei soggetti e degli ambiti di operatività;
  • appalto integrato (art. 59,commi 1 e 1-bis): percentuale di interventi 3,9%, proposte di modifica/integrazione del comma 1-bis 14%, proposte di abrogazione 24%, proposte di conferma 47%.Commentato in prevalenza da soggetti privati, con richiesta di modifica volta a limitare, in senso più o meno ampio, l’utilizzo del rating d’impresa.
  • Rating d’impresa (art. 83): partecipazione 2,4%, proposte di modifica 44%. Le varie richieste di modifica hanno segnato visioni riformatrici dell’istituto molto diverse fra loro, che vanno dall’abolizione alla previsione di obbligatorietà.
  • Qualificazione delle imprese (articolo 84, comma 4): partecipazione 3,6%, proposte di modifica 67%. Prevalenti richieste di modifica dell’istituto e proposte di conferma.
  • Costi della manodopera (articolo 95, comma 10): partecipazione 3,2%, proposte di modifica 58%. Emerge la necessità di precisazioni sulla disposizione, anche a maggior tutela dei lavoratori;
  • Punteggio massimo all’offerta economica (articolo 95, comma 10-bis): percentuale di interventi 4%, richieste di modifica 34%, proposte di abrogazione 38%. Come si vede, numeri molto simili per richieste di abrogazione e di modifica, queste ultime antitetiche rispetto alla previsione della discrezionalità della stazione appaltante, per taluni da limitare per altri da ampliare.

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