elettrocardiogramma

Apple Watch, l’ECG è quasi solo marketing: parola di medico esperto di digitale

Arriva anche in Italia l’Apple Watch, ma il suo elettrocardiogramma e di dispositivi analoghi non valuta “i problemi del cuore”, il rischio d’infarto, l’infarto in atto (eccetera); valuta solo la presenza di una particolare condizione di aritmia. Il suo valore medico è quindi molto limitato: attenzione

Pubblicato il 01 Apr 2019

Sergio Pillon

Vicepresidente e responsabile relazioni istituzionali AiSDeT, Associazione italiana Sanità Digitale e Telemedicina, Vicepresidente e responsabile relazioni istituzionali AiSDeT, Associazione italiana Sanità Digitale e Telemedicina

Apple-Watch-Sereis-ECG-monitor

L’orologio Apple con la rilevazione del ritmo cardiaco attraverso l’elettrocardiogramma arriva in Italia: evoluzione, rivoluzione o marketing?

Uso nella mia attività clinica dispositivi di rilevazione dell’elettrocardiogramma (ECG) ad una derivazione da alcuni anni e penso di avere una buona esperienza nel settore, anche con esperto di Telemedicina.

Elettrocardiogramma, come funziona

Prima di valutare l’arrivo dell’Apple watch vale la pena di spiegare di cosa stiamo parlando, lasciando la risposta alla domanda iniziale a chi legge. Elettro-Cardio-Gramma, ECG vuol dire misurare l’attività elettrica del cuore, da vari “punti di vista”, chiamati “derivazioni”. Una derivazione ha il suo “punto di vista” nella linea ideale che unisce i due poli elettici su cui vengono appoggiati gli elettrodi, chi ha mai fatto un ECG da di cosa parlo, dei fili a cui siete collegati.

Abitualmente un ECG ha dodici derivazioni e da ciascuna si ricavano informazioni più dettagliate sulla condizione di porzioni del cuore, o meglio, esclusivamente dell’attività elettrica di quelle porzioni del cuore. L’attività elettrica è quella che fa sì che il cuore si contragga e il cuore si deve contrarre in modo coordinato, prima l’atrio, poi il ventricolo che a sua volta si deve contrarre in modo coordinato. La “scarica elettrica iniziale” nasce nell’atrio, poi passa ai ventricoli e così la pompa funziona in modo efficiente e ben sincronizzata.

ECG vuol dire “misurazione dell’attività elettrica”, i “punti vista”, le dodici derivazioni sono viste virtuali, con l’ecografia, con la TAC, con la RM si vede realmente il cuore, con l’attività elettrica si misura solo il ritmo del battito del cuore,  la sincronia della scarica elettrica e della “ricarica”, detta ripolarizzazione. Certamente le condizioni del muscolo cardiaco possono modificare l’attività elettrica ma non sempre questo accade.

I limiti di un Ecg medico professionale

Sappiamo che un elettrocardiogramma normale non vuol dire automaticamente una buona funzione del cuore, sappiamo che a volte serve un elettrocardiogramma sotto sforzo, esistono infarti acuti con elettrocardiogramma negativo, esistono tante alterazioni dell’attività elettrica “innocenti” ed altre molto pericolose, come abbiamo visto in casi recenti, anche di calciatori.

I limiti (maggiori) dell’Ecg di Apple

Apple Watch cosa fa in tutto questo scenario? Misura l’attività elettrica in una sola derivazione, la D1 quella tra le due braccia e analizza esclusivamente, per quanto è dato sapere, il ritmo cardiaco per 30 secondi, basandosi sul picco elettrico della contrazione del ventricolo, che è il picco più alto, facile da essere riconosciuto. Ignora, per quanto ne sappiamo, tutte le altre componenti elettriche.

Di conseguenza l’APP associata valuta la regolarità del picco e, se questo è irregolare in modo “anarchico”, non se manca qualche battito ogni tanto, ma nel caso che non si riesca a riconosce nessuna regolarità del battito il dato viene interpretato come in possibile fibrillazione atriale. La fibrillazione atriale è una condizione in cui l’atrio, come un direttore d’orchestra che ha bevuto troppo, muove a caso la bacchetta; di conseguenza gli orchestrali non riescono a seguirlo ed il ritmo non ha nessuna regolarità.

Il rischio di questa condizione, quando dura per un tempo prolungato, è la possibilità che il sangue nell’atrio “ristagni” e si possa formare un coagulo che potrebbe essere spinto dal cuore nei vasi periferici, i primi sono quelli del cervello, provocando un Ictus.

Dunque, riassumendo: l’ECG ad una derivazione di Apple Watch e dispositivi analoghi non valuta “i problemi del cuore”, il rischio d’infarto, l’infarto in atto,  eccetera eccetera, valuta una sola cosa: la presenza di una particolare condizione di aritmia nota come “fibrillazione atriale” o meglio potrebbe rilevarla, perché la valutazione corretta della frequenza cardiaca con ECG dipende da tante condizioni: bisogna stare fermi e tranquilli, con le braccia e le gambe ben appoggiate, respirare in modo rilassato, non avere interferenze elettriche attorno da altri dispositivi e soprattutto non avere tachicardie, extrasistoli (battiti precoci, magari a piccoli gruppi). In tutti questi casi la diagnosi “automatica” fallisce, con la risposta, diversa per ogni dispositivo, che generalmente dice ”elettrocardiogramma non valutabile”   .

Il valore medico dell’Apple Watch

Che valore medico ha tutto questo? Il medico può iniziare a considerare questi dati solo quando provengono da dispositivi certificati per uso medico. L’elenco dei dispositivi medici certificati si trova presso il Ministero della Salute e può essere consultato pubblicamente. Qui sotto quanto appare facendo una ricerca con la parola chiave Apple. Immagino si tratti di APPLE INC US e risulta registrata un’app, senza codice e una “feature” la notificazione di ritmo irregolare, peraltro stranamente definita SOLO in inglese. Non sembra essere presente il dispositivo di rilevazione, APPLE Watch , ma potrebbe essere solo una questione di tempo, o di problemi burocratici.

Consiglierei Apple Watch ad un paziente con problemi del cuore? No, non rileva automaticamente i problemi del cuore ma solo una sola tipologia di irregolarità del ritmo cardiaco, la fibrillazione atriale.

Lo consiglierei ad un paziente con una possibile fibrillazione atriale? No, ci sono decine di dispositivi certificati per uso medico che lo fanno, entrano persino del portafogli e lo fanno con tutti gli smartphone sul mercato, per di più molti di questi possono essere anche facilmente appoggiati sul petto ed in caso di disturbi permettono di inviare anche le derivazioni cosiddette “precordiali” quelle rilevate sul torace, da V1 a V6 , molto più interessanti della D1 . Infine il prezzo che per i dispositivi certificati a mia conoscenza va da circa 100€ fino ai 250€, ben al di sotto del costo dell’APPLE watch e sono detraibili dalle tasse.

Userei i dati che mi invia il paziente? Si, ma solo in caso di emergenza, in tutti gli altri casi gli direi di usare qualcosa di certificato ma sarei preoccupato dalla possibilità di pazienti ipocondriaci che mi riempiano la casella di posta  di tracciati “non classificati”.

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