Il bilancio anche in sanità racconta vere e proprie storie aziendali e l’autore di queste storie è il direttore finanziari. Questa figura non riveste più il ruolo del ragioniere capo, ma diventa un abile narratore strategico che interpreta bilanci e budget come se fossero carte del destino, capaci persino di portare innovazioni che fanno vibrare i cuori delle aziende sanitarie. La sua missione è quella di trasformare il grigiore dei conti in un arcobaleno di opportunità per ottimizzare i servizi ai pazienti.
Ecco ruolo dell’intelligenza artificiale nei bilanci nelle aziende sanitarie.
Bilanci in sanità nell’era dell’AI
Il bilancio in sé non può più limitarsi a far quadrare i conti. Deve, infatti prevedere e prevenire, abbracciando un sistema di controlli interni ben strutturato e perfettamente sincronizzato in grado di proteggere l’azienda sanitaria da qualunque nefasta “mala amministrazione”.
Ma non è tutto. Infatti al giorno d’oggi lo stesso bilancio deve sapersi muovere in un labirinto di norme e regolamenti tra risorse finanziarie sempre più contingentate, standard di sicurezza altissimi e una domanda di cure personalizzate in costante aumento.
E qui entra in campo l’intelligenza artificiale. La tecnologia del momento diventa il compagno ideale del moderno bilancio.
Se prima il direttore finanziario si limitava a redigere un bilancio e a fare qualche proiezione, ora può contare su modelli di machine learning che gli permettono di prevedere andamenti finanziari, redigere report accurati e analizzare immense moli di dati in archi temporali relativamente brevi.
Il direttore finanziario nell’era dell’AI
I dati non mancano mai, anzi abbondano e per essere fruibili devono essere ordinati esattamente come i pacchi all’interno di un grande magazzino.
Chi si occupa di svolgere questa mansione è il direttore finanziario, il quale, in qualità di mago dei dati, è chiamato a trasformare un vero e proprio caos fatto di numeri in informazioni strategiche. Un professionista che si tramuta in un software di contabilità, chiamato ad abbandonare i vecchi sistemi operativi e ad abbracciare il futuro.
A questo proposito, risultano di grande aiuto le cosiddette piattaforme “All in one”, vale a dire un sistema che raggruppa tutti i principali strumenti operativi e, allo stesso tempo, flessibile e accessibile da qualsiasi luogo attraverso il cloud computing. E non è finita qui: lo stesso gestionale di ultima generazione comprende ulteriori attività strategiche come la gestione delle risorse umane, l’elaborazione delle paghe e l’autorizzazione delle paghe.
In poche parole, innumerevoli attività svolte da una sola piattaforma utile a risolvere problematiche e a riempiere vuoti generati dalla mancanza di risorse all’interno di specifici team o squadre operative.
Il ruolo dell’AI nei bilanci in sanità
Automatizzare ogni passaggio ripetitivo è il mantra del direttore finanziario contemporaneo. Dalla riconciliazione delle transazioni intercompany fino all’archiviazione dei documenti digitali, tutto deve filare liscio e sicuro.
Restando sulla stessa lunghezza d’onda, l’intelligenza artificiale diventa una grande alleata e non un sostituto dell’intelligenza umana. L’IA è eccellente in compiti specifici che richiedono calcoli veloci e complessi, analisi di grandi quantità di dati e operazioni ripetitive. Ma non può sostituire il giudizio umano, l’intuizione, la creatività e l’empatia e, di conseguenza dove può essere sfruttata se non all’interno dell’universo finanziario.
Gli errori umani nascono dalla stanchezza, disattenzione e gestione dei carichi di lavoro elevati. Dunque l’intelligenza artificiale può essere sfruttata per potenziare le capacità umane senza sostituirle.
L’innovazione tecnologica, però, non è tutto. Infatti, è fondamentale anche coltivare una cultura di feedback continuo all’interno dei singoli workplace. Grazie ai riscontri esterni, il singolo professionista capisce nel dettaglio dove può e deve migliorare fin da subito.
Il Visionary architect
Oltre alle competenze finanziarie e all’intuizione strategica, il direttore finanziario deve essere anche un vero e proprio leader. È lui che guida il team verso l’adozione delle nuove tecnologie, incoraggia una visione a lungo termine e fa da trait d’union tra clinica e finanza.
Si tratta dunque di una figura chiave che sa interpretare le priorità sanitarie con l’inclemenza della sostenibilità economica. In un mondo dove i flussi di cassa diventano complesse sinfonie, il direttore finanziario è chiamato a monitorare in tempo reale entrate e uscite, tenere sotto controllo le fatture e gestire al meglio ogni financial process.
È un visionario, una figura poliedrica che sa usare la tecnologia per far crescere l’azienda sanitaria in modo sostenibile e competitivo. Non più semplicemente un ragioniere capo, ma un vero Visionary architect. Un architetto visionario che sa far dialogare la tradizione della contabilità con le nuove avveniristiche frontiere.
Innovazione, strategia e una buona dose di sana ambizione sono gli ingredienti essenziali che trasformeranno il direttore finanziario in una figura sempre più decisiva per le aziende sanitarie, custode delle risorse e garante dell’eccellenza dei servizi.