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Centrale Operativa 116117: telemedicina e AI cambiano la sanità territoriale



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Per ridurre il sovraffollamento nei Dipartimenti di Emergenza (DEA) e rispondere correttamente alla domanda di salute sul territorio c’è il numero di telefono unico 116117. Un progetto del PNRR che coniuga Intelligenza Artificiale e Telemedicina e che può rendere la sanità più moderna ed efficiente

Pubblicato il 17 set 2024

Marcello Corbo

Responsabile “Sanità Digitale” PA Advice

Alessandra Filpi

Project Manager BU Sanità Digitale, PA Advice



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L’invecchiamento della popolazione, con l’aumento degli utenti cronici e fragili da un lato e la riduzione del supporto sociale e familiare dall’altro, impone alle organizzazioni sanitarie di cercare diverse e nuove modalità di risposta.

C’è la medicina di prossimità e/o di precisione per i cronici/poli patologici già in carico (continuità e riacutizzazione). C’è la medicina di iniziativa (case finding) per i nuovi potenziali beneficiari da intercettare, ma un ruolo cruciale sarà rappresentato dalla telemedicina integrata con l’intelligenza artificiale , in quanto può contribuire all’obiettivo di spostare la risposta a queste esigenze sanitarie verso la prossimità: dall’ospedale al domicilio, in sinergia.

La Centrale Operativa 116117

In tale contesto la Riforma dell’Assistenza Territoriale e il PNRR introducono la Centrale Operativa 116117, un nuovo modello dell’assistenza sociosanitaria in grado di indirizzare i cittadini verso i servizi che richiedono, le strutture più adeguate ai loro bisogni, alle cure più idonee per le loro malattie.

Attualmente al problema della gestione della criticità e dei pazienti fragili, si collega crescente problema del sovraffollamento dei Pronto Soccorso, dovuto spesso ad accessi “impropri” da parte dei cittadini. E questo “ritorno all’emergenza” di una cronicità già presa in carico, di fatto la riporta indietro. Ma se un accesso al Pronto Soccorso azzera, una rete di servizi di prossimità appropriati invece aggiunge. Purtroppo finora la risposta è stata all’insegna dell’emergenza, senza operare a monte del problema, ossia senza trovare una risposta sul territorio intercettando e dirigendo i bisogni di salute sul livello più adeguato. Eppure, la possibilità esiste.

Una proposta integrata per il numero unico europeo 116117

Come detto, la Riforma dell’assistenza territoriale (avviata con il DM77) e il PNRR introducono, tra le principali novità del nuovo modello dell’assistenza socio-sanitaria, la Centrale Operativa 116117. Il 116117 nasce come numero unico europeo per l’accesso alle cure mediche non urgenti e ad altri servizi sanitari territoriali a bassa intensità/priorità di cura e funziona inoltre da raccordo con il servizio di continuità assistenziale e di emergenza- urgenza.

Gli obiettivi del 116117

Il 116117 ha l’obiettivo di:

  • garantire una risposta operativa anche con trasferimento di chiamata per:
    • prestazioni e/o consigli medici non urgenti nelle ore di apertura del servizio di Continuità Assistenziale;
    • individuazione e trasferimento delle richieste di soccorso sanitario urgente al 118 o al 112;
    • modalità di accesso a MMG/PLS;
    • consigli sanitari non urgenti prima dell’orario di apertura del servizio di Continuità Assistenziale e dopo l’orario di chiusura con eventuale inoltro della chiamata al 118;
    • garantire una risposta di tipo informativo per accesso alla Guardia turistica.

Riduzione del sovraffollamento nei DEA

In considerazione dei servizi erogati, la Centrale Operativa 116117 potrebbe rappresentare la soluzione alla necessità di rispondere correttamente alla domanda di salute sul territorio e, al contempo, ridurre il sovraffollamento nei DEA. In questo modo, il 116117 rappresenterebbe, contestualmente, la soluzione alla gestione di:

  • emergenza sanitaria “urgente”: individuazione e trasferimento delle richieste di soccorso sanitario realmente “urgenti” al 118 o, al contrario, passaggio al setting più adeguato di pazienti che impropriamente si rivolgono al servizio di emergenza-urgenza;
  • emergenza sanitaria “non urgente”: trasferimento a MMG/PLS, al servizio di Continuità Assistenziale, alla Guardia turistica;
  • bisogno socio-sanitario (non emergenza”): attivazione della Centrale Operativa Territoriale per la gestione del bisogno di salute nel territorio (es. riabilitazione, RSA, Hospice, etc), attuando, se necessario anche un primo triage per individuare correttamente il servizio di destinazione.

Il 116117 non dovrà limitarsi esclusivamente a trasferire una richiesta, ma attivare per ciascun servizio di destinazione una richiesta di presa in carico, con la possibilità di poterne monitorare la successiva gestione fino alla chiusura.

Monitoraggio e interoperabilità

In questo modo sarà possibile anche monitorare le tempistiche di presa in carico da parte dei diversi servizi destinatari della richiesta attivata dal 116117, evidenziando anche eventuali situazioni critiche al fine di poter intervenire/sollecitare per accompagnare correttamente e nei tempi giusti l’assistito nel percorso più appropriato. Ciò significa che dovrà essere definito un modello di integrazione ben definito, al fine di consentire una interoperabilità in real time tra il 116117 ed i diversi servizi della rete di emergenza nonché territoriale (COT).

Addestramento della piattaforma 116117

Al fine di poter inquadrare il bisogno o comunque trasferire correttamente la richiesta, la piattaforma 116117 dovrà essere “addestrata” a poter gestire in tempi rapidi le richieste di assistenza. Nello specifico, a partire dalle informazioni acquisite dall’utente che effettua il contatto verso il 116117, l’operatore del 116117 dovrà poter classificare la richiesta di bisogno, stabilendo priorità e risposta di cura appropriata (Clinical Patway).

Risorse umane e supporto alla classificazione del bisogno

Le risorse umane coinvolte, direttamente o indirettamente, nel funzionamento della Centrale Operativa 116117 potranno essere operatori laici con formazione dedicata oppure, se disponibili, operatori sanitari (medici e infermieri), psicologi, assistenti sociali e personale amministrativo.

Inoltre, a supporto dell’operatore del 116117 nella classificazione del bisogno di salute e, successivo, indirizzamento verso il servizio più idoneo a prenderlo in carico, sarà possibile attivare la Televisita con il paziente o Caregiver (mediante Home Treatment).

In conclusione, l’implementazione del servizio 116117, favorendo l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari e socio sanitari, contribuirà a limitare gli accessi impropri a strutture ospedaliere e PS e al contempo facilitare il corretto indirizzamento del bisogno di salute nel territorio.

Attualmente, in Italia, circa il 76% dei pazienti si presentano in PS autonomamente, senza alcuna attività di “filtro” e orientamento a monte. Il servizio 116117 permetterà alla popolazione di entrare in contatto con un operatore, opportunamente formato, che possa fornire assistenza direttamente o attraverso il trasferimento della chiamata (e della richiesta) al servizio competente, a valenza sanitaria o socio-sanitaria.

Sperimentazioni a livello nazionale ed europeo

Nel frattempo sono state realizzate o sono in via di completamento alcune sperimentazioni in tal sia a livello nazionale che europeo che è interessante ricordare brevemente.

Il case study di Regione Lombardia: 116117 e la Centrale Medica Integrata

La prima centrale italiana che unifica tutti i numeri dei servizi sanitari non urgenti è nata in Regione Lombardia ed è stata costruita su un modello innovativo, per coordinare in maniera efficiente le richieste mediche dei cittadini. Si tratta della Centrale NEA (Numero Europeo Armonizzato per l’assistenza sanitaria non urgente) 116117 di risposta secondo il modello laico, strutturata per:

    • fornire 7 giorni su 7, 24h su 24, informazioni su assistenza, prestazioni o consigli sanitari non urgenti;
    • ricevere nei giorni feriali dalle ore 20.00 alle ore 08.00 (12 h) del giorno seguente e nei giorni festivi e prefestivi (24h) le chiamate di non emergenza/urgenza sanitaria (ex Guardia Medica);
    • coordinare nei giorni infrasettimanali dalle ore 08.00 alle ore 20.00 le chiamate per i Trasporti Sanitari e Sanitari semplici.

Alla Centrale 116117 si affianca la Centrale di approfondimento clinico, denominata Centrale medica integrata (CMI), con il compito di rivalutare le chiamate pervenute alle sale operative regionali di emergenza urgenza (SOREU) identificate come non emergenti-urgenti, rispondendo all’iniziale bisogno di cura e riorientando successivamente, attraverso il numero unico armonico a valenza sociale per le cure mediche non urgenti (116117), il cittadino sui servizi territoriali, ivi compresa la medicina di continuità assistenziale.

L’assistenza è prestata da personale medico esperto di Pronto Soccorso e personale tecnico di SOREU che prende in carico le chiamate ritenute non emergenti-urgenti, tramite Clinical Pathways standardizzate e condivise, che stabiliscono priorità e risposta di cura appropriata: la centrale svolge quindi una funzione simile ad un “pronto soccorso virtuale”.

La risposta del Regno Unito (111 NHS): case study di successo

Al problema degli accessi, del loro corretto reindirizzamento e della gestione della risposta ai problemi di salute per livelli, il Regno Unito ha risposto attivando il servizio 111 NHS. Si tratta di una centrale telefonica, operativa 24h e 7/7, di riferimento per una popolazione residente che varia da 200 mila a 700 mila abitanti, in cui operano tre tipologie di professionalità: Operatori medici esperti (GP); Infermieri Esperti; Operatori Tecnici (Paramedics).

L’integrazione tecnologica permette di impiegare personale non sanitario, guidato da sistemi di supporto alla decisione, con un impatto positivo sia dal punto di vista economico (notevoli risparmi) sia in termini di accessi al PS (notevole riduzione degli accessi “impropri” al PS). Infatti, circa la metà delle chiamate che giungono alle centrali 111 NHS non riguardano problemi clinici acuti ma richieste di chiarimenti su localizzazione delle strutture sanitarie e rete dei servizi: invio ambulanza per situazioni non urgenti; consiglio di rivolgersi al Pronto Soccorso; consiglio di rivolgersi alle cure primarie e della comunità; indicazione di rivolgersi a professionisti territoriali.

Il servizio 1813 in Danimarca

La Medical Helpline 1813 è gestita da medici e infermieri che sono in grado di guidare l’utente verso un aiuto e un’assistenza adeguati e rapidi. Valutata la richiesta, possono eventualmente indirizzare l’utente verso servizi di emergenza ospedaliera (pronto soccorso) o ambulatori ad accesso diretto: il 1813 fornisce informazioni sui tempi di attesa a pronto soccorso o ambulatori ad accesso diretto. Svolge una funzione di pre-triage e filtro: fissa una sorta di appuntamento per l’accesso al servizio appropriato, in base a un’agenda prioritaria. Perciò i pazienti che accedono al 1813 beneficiano di tempi di accesso più rapidi. I professionisti della Medical Helpline 1813 oltre a filtrare le chiamate e a dare priorità per l’invio al pronto soccorso, cercano di indirizzare il giusto paziente al giusto servizio.

Alcuni risultati ottenuti dall’attivazione del 1813: raggiunto il tempo di attesa medio più breve di sempre nei reparti di emergenza; Accessi ai reparti di emergenza ridotti del 10%; Soddisfazione del paziente elevata; costi totali inferiori nel sistema.

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