Permane ancora poca chiarezza tra gli utenti su che cosa succeda dopo aver ricevuto la notifica di “rischio contagio” sull’app Immuni. E questa incertezza diffusa contribuisce a scoraggiare il download dell’app.
Che succede e si deve fare dopo la notifica Immuni di rischio contagio
Alla luce di quanto comunicatoci dal ministero della Salute e segnalato da vari utenti che ci sono passati, è utile quindi dettagliare quanto risulta.
- La notifica non è prova di contagio ma dice che in un giorno x c’è stato (probabilmente, in base all’indice di rischio calcolato dall’app) un contatto rischioso con un altro utente Immuni poi rilevato positivo al virus.
- L’utente da questo momento, come indicato dalla stessa notifica di Immuni, si dovrebbe mettere in isolamento volontario e contattare immediatamente il proprio medico curante, che a sua volta segnalerà all’asl competente, dove l’utente ha domicilio. Se l’utente si trova in luogo diverso da quello di domicilio, l’asl di competenza interagirà con l’asl della zona in questione.
- Dal momento che l’asl è informata l’isolamento è obbligatorio. Significa non poter uscire di casa e limitare i contatti con conviventi. La durata dell’isolamento è di 14 giorni calcolati però non dal giorno della notifica ma dal giorno di contatto avvenuto con l’utente positivo. Di solito quindi l’isolamento è meno di 14 giorni, dato che il contatto può essere di alcuni giorni prima quello della notifica (fino a 14 giorni, tempo di incubazione massima del virus).
- Se l’utente ha sintomi, l’asl dispone il tampone entro 48-72 ore. I risultati possono metterci fino a qualche giorno per arrivare.
- Se l’utente non ha sintomi, il tampone può dare falsi negativi perché forse il virus è solo in fase di incubazione. L’asl chiamerà ogni giorno l’utente per monitorare i sintomi: la loro eventuale comparsa e aggravamento (cosa che può comportare il ricovero ospedaliero).
- Se anche alla fine dell’isolamento non ci sono sintomi, l’asl può comunque disporre il tampone, se valuta che nella zona in cui c’è stato il contatto a rischio ci sono stati molti contagi. E’ possibile infatti essere positivi anche in assenza di sintomi anche una volta finita l’incubazione. Questo è il dettaglio che varia di più a seconda dell’asl di riferimento.
- Per i familiari del soggetto a rischio covid non ci sono misure. Queste scattano solo se il soggetto è stato rilevato positivo al covid; in quel caso anche i suoi congiunti diventano a “rischio covid” (come se avessero ricevuto la notifica Immuni) come da punto 4 e 5: isolamento e tampone se ci sono sintomi.