Le decisioni cliniche prese dal medico nel corso di una visita sono la delicata combinazione di diversi fattori: le preferenze del paziente, le evidenze cliniche e l’esperienza del medico stesso. La somma di queste decisioni individuali contribuisce alla variabilità dell’assistenza sanitaria all’interno di una regione, di una popolazione o per una determinata condizione. Le soluzioni di supporto alle decisioni cliniche (CDS) possono giocare un ruolo fondamentale nel processo di armonizzazione delle decisioni cliniche tra diversi team medici, indirizzando il problema della variabilità di cura e migliorando l’efficacia clinica.
Le risorse CDS per la gestione dell’assistenza sanitaria
Con il progressivo allargamento dei team che si occupano dell’assistenza ai pazienti, sono diversi gli operatori sanitari a cui è richiesto di prendere decisioni cliniche, con conseguente aumento del rischio di decisioni non omogenee. L’utilizzo di una soluzione di Clinical Decision Support (CDS) evidence-based consente di allineare le decisioni all’interno dei gruppi di lavoro in vista di una maggiore standardizzazione dei trattamenti e di un miglioramento dei risultati. Le risorse CDS offrono ai clinici le informazioni giuste nel momento in cui sono necessarie, direttamente al letto del paziente oppure in fase di approfondimento tra una visita e l’altra.
Oltre a permettere agli operatori sanitari di risparmiare tempo grazie al rapido accesso alle risposte ai quesiti clinici, le risorse CDS mettono a disposizione le conoscenze necessarie a prendere con sicurezza decisioni cliniche sia in scenari familiari sia in contesti meno conosciuti.
Dal punto di vista della gestione dell’assistenza sanitaria, le risorse CDS possono inoltre aiutare a promuovere una cultura di collaborazione tra i vari componenti dei team.
CDS e riduzione degli errori diagnostici: lo studio
Un recente studio ha evidenziato che i clinici che utilizzano una risorsa CDS sono soggetti a una percentuale di errori diagnostici decisamente inferiore rispetto al gruppo di controllo privo di tali risorse. Nello studio “Effectiveness of a clinical knowledge support system for reducing diagnostic errors in outpatient care in Japan: A retrospective study” (“Efficacia di un sistema di supporto alla conoscenza clinica nella riduzione degli errori diagnostici nei pazienti ambulatoriali in Giappone. Uno studio retrospettivo”), pubblicato nel numero di gennaio 2018 dell’International Journal of Medical Informatics, i ricercatori hanno valutato l’impatto dei sistemi informatici sulla prevenzione e la riduzione degli errori diagnostici. Come sistema CDS è stato scelto UpToDate di Wolters Kluwer, in virtù della sua diffusione e anzianità di presenza sul mercato.
Lo studio ha identificato cento pazienti ricoverati in regime di day hospital in un ospedale di Tokyo nel corso di un anno. Di questi, cinquanta sono stati trattati da medici che avevano accesso a UpToDate, mentre gli altri cinquanta pazienti del gruppo di controllo sono stati trattati da medici che operavano senza il supporto di un sistema CDS. La percentuale di errori diagnostici è risultata significativamente più bassa nel gruppo che usava UpToDate rispetto al gruppo di controllo (2% contro 24%). Se una simile riduzione fosse riportata su un’intera organizzazione sanitaria, è facile immaginare quale impatto si potrebbe avere a livello di sicurezza dei pazienti e di costi.
Linee guida per armonizzare i trattamenti
I sistemi CDS giocano un ruolo critico non solo nella diminuzione degli errori ma anche nella riduzione della variabilità nell’assistenza, risultato raggiungibile mettendo infermieri, medici, farmacisti e tutti gli operatori sanitari nelle condizioni di armonizzare le proprie decisioni, con conseguente miglioramento della cura del paziente e dell’efficacia clinica.
Sono migliaia le strutture sanitarie in tutto il mondo, dai piccoli ambulatori ai ministeri della salute, che consento al proprio personale clinico di accedere ad UpToDate, per un totale di oltre 550 milioni di topic visualizzati ogni anno. I feedback ricevuti da direttori sanitari e responsabili IT di organizzazioni sanitarie di grandi dimensioni validano la necessità strategica di ridurre la variabilità indesiderata dei trattamenti non solo per ottimizzare l’assistenza al paziente ma anche per ridurre costi e sprechi.
Per ridurre la variabilità alcune organizzazioni stanno elaborando linee guida per la standardizzazione dei trattamenti a cura di comitati multidisciplinari. Mantenere aggiornate queste linee guida e promuoverne l’utilizzo al point of care è però complicato. Le risorse CDS come UpToDate, quando sono utilizzate su larga scala, rappresentano un approccio più efficace all’armonizzazione delle cure e alla riduzione della variabilità.
Il futuro dei sistemi CDS
Ridurre la variabilità dei trattamenti a livello di popolazione non è semplice e comporta l’allineamento delle decisioni prese dai team clinici e dai pazienti. Le attuali funzionalità dei sistemi CDS hanno già dimostrato la capacità di ridurre in modo significativo gli errori diagnostici e migliorare i risultati. In prospettiva, con la possibilità di usare SMART (Substitutable Medical Applications, Reusable Technologies) su FHIR (Fast Healthcare Interoperability Resources), l’intelligenza artificiale e team di cura più allineati, i sistemi CDS riusciranno sempre più a colmare questo gap, in modo che i pazienti possano usufruire di un’esperienza sempre più omogenea ed efficace.
Questo articolo fa parte di un progetto editoriale supportato da Wolters Kluver con Agendadigitale.eu sulla Sanità digitale