servizi sanitari digitali

Connettere le persone e puntare sulla telemedicina. L’esperienza dell’azienda sanitaria di Trento

Connettere i consumatori dei servizi sanitari (operatori, pazienti, cittadini) lungo dei percorsi longitudinali e virtualizzare e remotizzare i servizi permette di aumentare l’efficacia dell’assistenza, diminuendo il numero e la frequenza degli accessi agli ospedali. Ecco come ha fatto l’ APSS Trento

Pubblicato il 28 Gen 2021

Ettore Turra

Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento

Sanità digitale: l'importanza dell'anonimizzazione

L’emergenza pandemica ha costretto le aziende sanitarie ad accelerare il cambiamento organizzativo e tecnologico, soprattutto dei servizi territoriali. Il Ministero della Salute ha da poco approvato delle linee guida con le regole per realizzare nuove prassi sanitarie basate sulla telemedicina. La pressione della normativa e della situazione epidemiologica e demografica, aumentata dall’esplosione del Covid-19, richiede alle aziende sanitarie di connettere i consumatori dei servizi sanitari (operatori, pazienti, cittadini) lungo dei percorsi longitudinali e di virtualizzare e remotizzare i servizi.

In questo modo è possibile aumentare l’efficacia dell’assistenza, diminuendo il numero e la frequenza degli accessi agli ospedali e focalizzando le risorse sui casi che necessitano di una maggiore attenzione, in una situazione di aumento della domanda e di carenza di medici.

L’esperienza di APSS Trento descrive come le aziende di erogazione stanno operando per realizzare i benefici promessi dall’innovazione sociale e tecnologica.

Lo sviluppo della sanità digitale ai tempi del covid

Sono diverse le implicazioni dell’esplosione della pandemia per le aziende sanitarie:

  • La mancanza di alternative al cambiamento organizzativo e tecnologico: e direzioni di APSS sono ora convinte che “per quanto l’IT non possa risolvere tutti i problemi, non c’è problema che possa essere affrontato senza l’IT”;
  • La necessità di virtualizzare e remotizzare i servizi: per diminuire i contatti con le persone le aziende hanno dovuto, in un tempo brevissimo, consentire il lavoro da remoto di centinaia di professionisti (in APSS 800 nel primo mese), continuare le attività ambulatoriali attraverso le televisite (in APSS circa 1500 visite a settimana nel picco), virtualizzare il front-end amministrativo (quali cambio medico e prenotazione accessi all’anagrafe tramite APP e portale, digitalizzazione dei processi per l’erogazione della protesica e dei presidi per nefropatici, e altro ancora);
  • Il dover contare sui dati a disposizione per evitare attività e/o servizi: in APSS l’attività di contact tracing è stata in massima parte automatizzata partendo dai dati che erano presenti nei diversi sistemi e che quindi non dovevano essere nuovamente richiesti e inseriti dalle persone; tra i casi d’uso realizzati: le segnalazioni di casi e contatti raccolti attraverso un web form direttamente dai medici di medicina generale che generano automaticamente delle segnalazioni all’interno del gestionale della centrale covid (web-to-case), l’emissione dei certificati di inizio e fine isolamento sulla base della sequenza e tempistica degli esiti dei tamponi molecolari e rapidi forniti dal sistema di laboratorio, la gestione dei contagi nelle classi scolastiche sulla base dei dati messi a disposizione dall’anagrafe scolastica provinciale;
  • Affrontare problemi complessi avendo poco tempo a disposizione: in APSS c’è stata una maggiore adesione ai modelli agili, che in passato erano stati limitati allo sviluppo di un prodotto nell’ambito domiciliare: le piattaforme utilizzate sono state sviluppate ed adattate per rispondere ai bisogni emergenti attraverso rilasci quindicinali e incrementi in tempi successivi; lo stesso Direttore generale di APSS – nei momenti di revisione degli sviluppi ha valutato le soluzioni complete ma sempre fissando bene con la Linea e l’IT “cosa riusciamo a fare entro lunedì prossimo” – una sua personale descrizione del cosiddetto Minimum Viable Product;
  • Il pensare le soluzioni “dall’esterno verso l’interno” – in un dialogo continuo tra Direzione strategica, la Linea e l’IT – con il forte coinvolgimento degli utilizzatori: in APSS un luogo importante di interazione tra utenti e sviluppatori e tra ideazione e sviluppo è il “laboratorio congiunto” di Trentino Salute 4.0 (TS4.0 è una collaborazione tra FBK – il principale ente di ricerca del Trentino, Provincia e Azienda sanitaria); il laboratorio congiunto è una modalità organizzativa che consente di scalare le soluzioni in modo continuo e senza interruzioni dalla fase di concezione di un prodotto fino alla fase di utilizzo che è stato dedicato soprattutto alle nuove soluzioni di telemedicina.

Le dinamiche descritte hanno consentito di superare – almeno in parte – alcune barriere che in passato hanno frenato la digitalizzazione delle aziende sanitarie e che hanno creato un forte divario tra intenzioni e realtà della telemedicina:

  • un atteggiamento a volte eccessivamente difensivo a fronte della pressione normativa;
  • lo sviluppo di soluzioni di telemedicina attraverso prototipi e applicazioni disconnesse – anche dal punto di vista organizzativo – che poi non scalano sulla vasta popolazione dei potenziali utilizzatori;
  • l’eccessiva attenzione ai processi interni piuttosto che all’esperienza e ai percorsi dei cittadini;
  • un basso livello di adozione delle tecnologie mobili e Cloud, a causa di atteggiamenti avversi anche da parte degli stessi responsabili IT e della presenza di un forte IT legacy.

Capacità organizzative e tecnologiche richieste per connettere le persone

La strategia di sanità digitale di APSS fino al recente passato era orientata a un obiettivo principale: condividere i dati dei pazienti tra i diversi attori e luoghi di cura.

Tra i risultati ottenuti:

  • gli archivi digitali per la condivisione dei referti a livello ospedaliero e territoriale,
  • i servizi di interoperabilità con i medici di medicina generale,
  • la dematerializzazione delle prescrizioni,
  • le soluzioni per la consultazione del FSE e del dossier sanitario da parte del cittadino attraverso la piattaforma TreC – Cartella Clinica del Cittadino.

Le soluzioni elencate supportano la continuità e sicurezza delle cure, l’accesso in tempo reale ai dati sanitari e consentono di semplificare l’esperienza di accesso ai servizi e alle informazioni da parte del cittadino.

Abbiamo visto come l’evoluzione della normativa e della situazione demografica ed epidemiologica – sulla quale si è innestata la pandemia Covid-19 – ha aumentato l’importanza di connettere i consumatori dei servizi sanitari (operatori, pazienti, cittadini) lungo dei percorsi longitudinali e remotizzare i servizi (telemedicina e reti territoriali).

La priorità attuale consiste non solo nel condividere i dati ma nel connettere le persone. Connettere le persone comporta la gestione longitudinale dei contatti, delle transizioni e dei percorsi “dalla segnalazione di un bisogno all’erogazione di un piano assistenziale” e “dalla prevenzione alla cura”. Tra i primi risultati prodotti sono ad esempio le nuove applicazioni per la gestione dei casi e dei contatti a livello territoriale/domiciliare e le soluzioni di virtualizzazione delle visite e dei consulti (telemedicina); si tratta di soluzioni iniziate in tempi normali e che sono diventati più urgenti in seguito all’emergenza pandemica.

Le linee di attività avviate in APSS

In APSS le linee di attività avviate per realizzare le nuove capacità organizzative e tecnologiche richieste per connettere le persone e remotizzare l’assistenza consistono nel:

  • L’evoluzione continua dei servizi on line per il cittadino. Il sistema sanitario trentino ha da tempo realizzato un unico “digital front door” (TreC+) per fornire l’accesso a tutte le informazioni e i servizi al consumatore / paziente nel proprio stato di salute, qualsiasi sia la condizione o il percorso in cui si trova in un dato momento. Tra gli sviluppi di TreC+ sono le funzionalità di cui la persona necessita nelle attività di auto-diagnosi, per l’assunzione di una terapia o per inserire dati e misurazioni attraverso APP o dispositivi. La nuova piattaforma TreC+ – Mobile e Cloud – fornisce i servizi di accesso (lato richiedente/cittadino) anche ai servizi di Televisita e Telemonitoraggio che sono fondamentali per la riorganizzazione dei servizi territoriali secondo le previsioni del Ministero della salute e della Provincia Autonoma di Trento – descritti nel seguito del documento.
  • L’evoluzione continua della piattaforma di gestione delle transizioni, dei casi e dei contatti (CRM), sulla quale convergono gli utilizzatori interni (es. operatori di centrale e ruoli di coordinamento territoriale, medici, infermieri domiciliari, ecc.). In APSS la scelta è stata di dotarsi di una piattaforma CRM SaaS allo stato dell’arte che è risultata fondamentale per integrare ed utilizzare i dati provenienti da altri sistemi, dalle APP e dispositivi, per attivare e gestire percorsi e workflow longitudinali “dalla segnalazione all’erogazione dell’assistenza”, per agire e smistare i casi (segnalazioni) creati nella piattaforma, interagire con gli utilizzatori esterni (MMG, specialisti…) o, ancora, applicare la logica richiesta per azionare automaticamente degli alert verso l’operatore in caso di valori sopra soglia nei parametri che un paziente Covid a domicilio inserisce direttamente nella chatbot dell’APP TreC.
  • La realizzazione di una nuova architettura (Data Platform) per analizzare i dati presenti nei sistemi di APSS in modo tempestivo, certificato, sicuro e performante e che abiliti casi d’uso di intelligenza artificiale (AI) ad uso della programmazione e della gestione, in modo da valorizzare il vasto patrimonio informativo del Servizio Sanitario, non solo in modo descrittivo e retrospettico, ma anche in ottica predittiva e prescrittiva.
  • Il rinnovo dell’infrastruttura tecnologica e l’ammodernamento delle principali applicazioni che producono la maggior parte dei dati clinici ad uso degli altri sistemi (Anagrafe, SIO, LIS, RIS/PACS) e che sono una precondizione per la digitalizzazione e automazione dei servizi; sistemare le fondamenta del digitale è una condizione per assicurare gli sviluppi e realizzare l’ambizione digitale in ogni azienda.

Cosa conta davvero

Applicare le direttive di riorganizzazione territoriale e di telemedicina previste dal livello nazionale e regionale comporta lo sviluppo di nuove capacità da parte delle aziende sanitarie, con l’obiettivo di connettere le persone e remotizzare l’assistenza.

L’esperienza di APSS suggerisce l’importanza di:

  • evitare le attività delle persone focalizzandosi sui dati già presenti nei sistemi;
  • sviluppare le soluzioni in modo Agile, attraverso rilasci di breve e affinamenti successivi,in modo da passare dall’impostazione e di progetti “una volta per tutte” a una logica di gestione continua di prodotti che sono continuamente evoluti e finanziati su un orizzonte di medio-lungo termine;
  • adottare modalità organizzative che permettano alle soluzioni a maggior valore di scalare sulla vasta popolazione degli utenti, alle soluzioni meno promettenti di essere interrotte, massimizzando la collaborazione tra ricerca, innovazione e produzione e applicando modalità flessibili di procurement;
  • integrare il frontend (APP) e il backofficei servizi al cittadino e i processi interni, in modo da evitare soluzioni di telemedicina disconnesse e che restano limitate ad un uso sperimentale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati