La digitalizzazione del SSN è finalizzata a rendere le strutture sanitarie e sociosanitarie più moderne, digitali e inclusive, favorendo equità di accesso ai migliori servizi del nostro Paese per tutti i cittadini.
I pilastri su cui si fonda la strategia per la trasformazione digitale sono: il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT), con l’obiettivo comune di uniformare opportunità e standard su tutto il territorio nazionale e garantire l’interoperabilità tra tutti i sistemi.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) rappresenta uno strumento innovativo nel panorama della sanità digitale, concepito per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria attraverso la digitalizzazione e l’integrazione delle informazioni cliniche dei pazienti.
Ad oggi, il quadro sembra essere più delineato rispetto al passato. Infatti, se a giugno 2023 solo il 23% delle installazioni era stato aggiornato, oggi, invece, un numero crescente di Regioni si sta adeguando ai traguardi fissati del PNRR. Nel dettaglio: oltre mille tra ospedali, Asl e altre strutture territoriali, tra cui il 51% pubbliche e il 49% private, coinvolte dal 2023 nell’adeguamento dei software ai nuovi standard nazionali del FSE 2.0.
Nonostante ciò, persistono molteplici sfide da affrontare per rendere il FSE pienamente operativo e funzionante.
Che cos’è il FSE
Il FSE nasce sulla base del decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012, con l’intento di agevolare l’assistenza al paziente, facilitare l’integrazione delle diverse competenze professionali, fornire una base di informazioni che sia omogenea e ordinata, migliorare la qualità dei servizi che riguardano prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, incentivare lo studio e la ricerca scientifica in campo medico, biomedico ed epidemiologico e favorire la programmazione sanitaria, la verifica delle qualità delle cure e la valutazione dell’assistenza sanitaria.
Ad oggi, il FSE si è evoluto e, grazie al finanziamento ottenuto tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si posiziona come lo strumento principale attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola in maniera sicura ed efficiente con tutti gli operatori sanitari.
L’utilizzo del FSE consente una migliore prevenzione e cura dei pazienti, assicurando continuità assistenziale, servizi innovativi e personalizzazione della cura su tutto il territorio nazionale. Non solo, il FSE contiene anche dati e documenti riferiti alle prestazioni erogate al di fuori del Servizio sanitario nazionale. E quindi, oltre ai dati identificativi e amministrativi dell’assistito, prevede anche l’inclusione di:
- referti;
- verbali del pronto soccorso;
- lettere di dimissione dall’ospedale;
- profilo sanitario sintetico;
- prescrizioni specialistiche e farmaceutiche;
- cartelle cliniche;
- erogazione farmaci a carico Ssn e non a carico del Ssn;
- vaccinazioni;
- erogazione di prestazioni di assistenza specialistica.
In particolare, il Patient summary, ovvero il profilo sanitario sintetico, è il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato dal medico di medicina generale o dal pediatra. Questo documento fornisce una panoramica della storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta.
Gli obiettivi del FSE
L’Italia rappresenta uno degli Stati membri dell’Unione europea che più sta beneficiando del PNRR con un finanziamento totale di 191,5 miliardi di euro. Alla Missione Salute sono stati assegnati 15,63 miliardi di euro, ovvero
l’8,16% dell’importo totale. Tale missione nasce con lo scopo di rispondere alle sfide legate ai cambiamenti demografici (ad esempio, l’invecchiamento della popolazione), nonché per adattare il SSN ai cambiamenti nell’epidemiologia (ad esempio, l’aumento di malattie cardiache).
L’obiettivo è quello di consentire al SSN di garantire un accesso equo alle cure per tutti attraverso un piano di miglioramento della rete dei servizi di assistenza primaria e sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e i progressi nella ricerca scientifica, sia in termini di soddisfazione delle esigenze sanitarie che di eliminazione delle disparità geografiche nel Paese.
Nello specifico, in accordo con “Italia Digitale 2026” e con le disposizioni del PNRR, sono stati formulati i seguenti obiettivi:
- l’85% dei medici di base dovrà adottare il Fascicolo entro la fine del 2025;
- tutte le Regioni e le Province Autonome dovranno adottare e utilizzare il Fascicolo entro metà del 2026.
In questo modo, i cittadini avranno accesso ai propri dati e servizi sanitari digitali indipendentemente dalla loro ubicazione, riducendo le disparità territoriali e la frammentazione delle informazioni.
Nel frattempo, gli operatori sanitari potranno utilizzare i dati raccolti per diagnosticare e curare i pazienti, mentre le strutture sanitarie potranno utilizzare gli stessi dati per migliorare l’erogazione dei servizi.
Inoltre, come affermato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti, il Fascicolo Sanitario Elettronico aiuterà a ridurre la burocrazia nel settore sanitario. Questo strumento, infatti, risponderà alle esigenze di medici e infermieri, spesso costretti a dedicare molto tempo alla compilazione di una consistente mole di documenti per ciascun paziente, sottraendo tempo ed energie alla cura effettiva del malato.
Quanto è conosciuto e utilizzato il Fascicolo Sanitario Elettronico
Al fine di rendere il Fascicolo Sanitario Elettronico uno strumento sempre più funzionale alle esigenze di cittadini e professionisti, è necessario che lo stesso sia arricchito sempre più di documenti e dati relativi allo stato di salute del cittadino. Per questo motivo, le Regioni e le Province autonome rendono disponibili le diverse tipologie di documenti all’interno dei fascicoli sanitari, che il cittadino può visionare, scaricare, conservare e condividere con il proprio medico, prestando il proprio consenso alla consultazione.
Osservando i dati del monitoraggio dell’utilizzo del FSE – finalizzato alla rilevazione del reale livello d’uso e di diffusione del Fascicolo sul territorio nazionale da parte delle principali categorie di destinatari – pubblicati da Agenzia per l’Italia Digitale, emerge una discrepanza significativa tra il coinvolgimento dei cittadini e quello dei professionisti sanitari.
Il confronto tra i due grafici seguenti (grafico 1, “Percentuale dei cittadini assistiti che hanno effettuato almeno un accesso al proprio FSE”, e grafico 2, “Percentuale di MMG/PLS che hanno effettuato almeno una operazione su FSE”) evidenzia che, mentre quasi tutti i professionisti sanitari utilizzano il sistema (96%), meno di un quinto della popolazione generale (18%) lo
utilizza.
Questo suggerisce che, sebbene l’infrastruttura e l’uso da parte dei professionisti siano grandemente utilizzati, è necessario uno sforzo maggiore per aumentare la partecipazione e l’uso, da parte dei cittadini, del Fascicolo Sanitario Elettronico.
I motivi delle disparità regionali
Le possibili ragioni di questa discrepanza includono la mancanza di consapevolezza insieme a problemi di accessibilità o di usabilità del sistema dal punto di vista dei cittadini.
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, infatti, ad oggi solo il 21% dei cittadini dichiara di aver sentito parlare del FSE, nonostante il servizio sia ormai presente su quasi tutto il territorio italiano. Il Medico di Medicina Generale (MMG) rappresenta il principale canale attraverso cui i cittadini sono venuti a conoscenza del FSE (35%), mentre la farmacia è indicata solo dal 4% degli intervistati come fonte informativa per il FSE.
In quest’ultimo caso, una soluzione è quella di fare leva sulla comunicazione in loco per far conoscere maggiormente il FSE, dare indicazioni su come effettuare l’attivazione e l’accesso oppure sostenere i cittadini nell’attivazione del proprio FSE attraverso la farmacia.
In aggiunta, emerge che un numero ancora più basso ha dichiarato di aver effettivamente utilizzato il FSE ovvero solo il 7% della popolazione. La maggior parte dei cittadini che non l’ha utilizzato (87%) afferma che non è a conoscenza della sua esistenza (47%), elemento che sottolinea l’importanza di potenziare i canali di comunicazione diretta più frequentemente utilizzati dai cittadini – MMG e farmacie – per promuoverne l’utilizzo.
Sfide nell’implementazione del FSE
Dalla panoramica sopra esposta, è evidente come le difficoltà da affrontare per rendere il FSE pienamente operativo e funzionante su tutto il territorio nazionale sono molteplici. Nonostante significativi progressi negli ultimi anni, l’utilizzo del FSE rimane ancora insufficiente e frammentato, evidenziando la necessità di
affrontare diverse problematiche importanti.
Differenze nell’uso del FSE nell’ecosistema sanitario
Una delle principali criticità riscontrate riguarda le disparità nell’uso del FSE da parte dei diversi attori coinvolti. Infatti, mentre i pazienti hanno sempre accesso a tutti i dati, a prescindere dalla Regione in cui è stata erogata la prestazione, gli operatori sanitari non possono consultare i documenti sanitari generati in una Regione diversa da quella in cui esercitano la loro professione.
Questa disuguaglianza non solo compromette l’efficacia dell’intero sistema, impedendo agli operatori sanitari di avere una visione completa e integrata del
quadro clinico del paziente, ma può anche rallentare la diagnosi e il trattamento o, in alcuni casi, aumentare il rischio di errori medici dovuti a informazioni incomplete.
Integrazione disomogenea dei dati tra le Regioni
Attualmente l’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico in Italia è gestita in modo disomogeneo dalle diverse Regioni, rappresentando una delle principali sfide nell’integrazione e nell’interoperabilità dei dati sanitari a livello nazionale. In alcune Regioni, per esempio la Lombardia, si registra un impegno significativo nel curare e rendere accessibile l’integrazione dei dati nel FSE. Questo si traduce in un sistema efficiente e capace di affrontare una gestione clinica più coordinata e tempestiva per i pazienti.
D’altra parte, in altre Regioni italiane, l’integrazione dei dati nel FSE è quasi inutile a causa di gravi lacune tecnologiche: il forte gap tecnologico, infatti, impedisce una corretta “alimentazione” del FSE con dati aggiornati e strutturati,
limitando la capacità dei professionisti sanitari di accedere rapidamente alle informazioni necessarie per fornire cure appropriate e alimentando le differenze regionali.
Come confermato anche dal Report dell’Osservatorio, una percentuale ancora alta di strutture non “alimenta” il FSE con i dati raccolti, oppure, carica i dati in formato non strutturato. Senza un’armonizzazione dei protocolli e degli standard per la gestione dei dati sanitari, le informazioni contenute nel FSE potrebbero non essere facilmente accessibili o utilizzabili da tutti gli attori del sistema sanitario, limitando così la capacità di fornire cure integrate e personalizzate ai pazienti.
Tutela dei dati/Rischi per la privacy degli utenti
La protezione dei dati personali rappresenta un’altra questione critica. Esistono preoccupazioni legate al fatto che avere un database unico che raccoglie anche dati ormai superati, ma potenzialmente sensibili, aumenta il rischio di esposizione ad attacchi informatici, fuga di dati e potenziali abusi da parte di terze parti non autorizzate. Tuttavia, secondo quanto specificato dal Garante della Privacy, gli utenti hanno il diritto di richiedere l’oscuramento di tutti quei dati sanitari contenuti nel loro FSE, se ritengono opportuno mantenerli riservati. In tali casi, i dati oscurati saranno accessibili esclusivamente all’interessato e ai titolari che li hanno generati.
Di fronte a tali preoccupazioni, è fondamentale rassicurare i cittadini che tutte le informazioni caricate nel FSE sono soggette a rigide normative sulla privacy e non saranno divulgate senza il consenso esplicito dell’utente.
In aggiunta, fino allo scorso 30 giugno i cittadini hanno avuto la possibilità di rifiutare il consenso all’inserimento nel proprio FSE dei documenti sanitari relativi a eventi clinici anteriori al 19 maggio 2020.
Tale consenso, utile ad aumentare la quantità di informazioni di cui è dotato il FSE alimentandone il funzionamento, rappresenta un passo cruciale verso la tutela della privacy nell’utilizzo del FSE, garantendo ai cittadini italiani un controllo effettivo sulle proprie informazioni sanitarie in un contesto sempre più digitale e interconnesso.
Conclusioni
In Italia, il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) rimane, oggi, un miraggio per un numero consistente di cittadini.
Anche le Regioni che hanno avviato progetti in questo campo non hanno sempre tenuto in debito conto la necessità dell’interoperabilità nello scambio dei dati. Senza il FSE non solo diventano impossibili le applicazioni avanzate della sanità 4.0, ma perdono di efficacia anche le normali procedure sanitarie.
Pertanto, è necessario affrontare le disparità qui descritte e trovare soluzioni per migliorare l’interoperabilità del FSE su scala nazionale. Ciò include, per esempio, l’implementazione di standard e protocolli comuni per la gestione e la condivisione sicura dei dati sanitari, garantendo al contempo il rispetto della privacy e della sicurezza delle informazioni personali dei pazienti.
Inoltre, al fine di valorizzare gli investimenti fatti nello sviluppo dei Fascicoli regionali e nell’infrastruttura nazionale di interoperabilità, è fondamentale promuovere maggiormente l’utilizzo del FSE da parte dei cittadini, attraverso la conoscenza dei servizi offerti da questo strumento nonché dei vantaggi ad esso correlati.
In definitiva, il FSE rappresenta un pilastro fondamentale per il futuro della sanità 4.0 in Italia. Ma, solo affrontando e superando le attuali difficoltà, sarà possibile realizzare pienamente il suo potenziale e offrire ai cittadini servizi sanitari sempre più efficienti e personalizzati.
Bibliografia
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Corriere della Sera (2024): Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0: cos’è il diritto all’opposizione del pregresso
Dipartimento per la Trasformazione Digitale (2023): Sanità Digitale
Il Messaggero (2023): Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0: Cosa è e Come Funziona
Il Sole 24 Ore. (2024). Fascicolo sanitario entro 2024: online prenotazioni, pagamento ticket e accesso referti
Il Sole 24 Ore (2024): Ultime ore per opporsi ai dati del fascicolo sanitario: come fare e pro e contro
Italia Domani: Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta e l’elaborazione dei dati
Janssen Medical Cloud Italia
Ministero della Salute (2024): Piano nazionale di ripresa e resilienza. Cos’è la Missione Salute
Ministero della Salute: Fascicolo Sanitario Elettronico
Ministero della Salute: Target e Milestone del PNRR Salute
Osservatori.net (2024): Portale nazionale del Fascicolo Sanitario Elettronico
Quotidiano Sanità. (2024): Fascicolo Sanitario Elettronico: Articolo del Governo e Parlamento.
Rai News (2024): Fascicolo Sanitario Elettronico: cos’è e a che serve.