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Formazione digitale PA: il programma della Scuola Nazionale dell’Amministrazione

La SNA, il Team Digitale, Sogei e la DGSIA della Corte dei Conti hanno lavorato in squadra (e già questa ci sembra una notizia importante) e hanno elaborato una prima proposta di corsi per i dipendenti pubblici. Ecco cos’è e a che serve

Pubblicato il 13 Mar 2018

Nicola Bonaccini

Presidenza del Consiglio dei Ministri – SNA, Coordinatore area Comunicazione Pubblica e Istituzionale

scuola

In un bellissimo articolo di qualche mese fa, Nello Iacono fa riferimento allo Skills Strategy Diagnostic Report dell’OCSE sull’Italia nel quale si afferma tra l’altro che “il Paese incontra ad oggi maggiori difficoltà rispetto ad altre economie avanzate nell’attuare la transizione verso una società delle competenze prospera e dinamica”.

Dall’indagine dell’OCSE sulle competenze degli adulti (PIAAC) emerge il dato sempre più preoccupante per cui il 40% della popolazione adulta (oltre 13 milioni di adulti) ha scarse competenze in matematica, lettura e scrittura. Un dato, dice sempre Iacono, che converge con quello (dalla rilevazione della Commissione Europea in ambito di Agenda Digitale) che vede meno del 60% della popolazione in possesso di competenze digitali almeno sufficienti.

In un articolo del 19 settembre 2017 de IlSole24ore dal titolo “Digital skills: la maturità digitale e le competenze a prova di futuro” si afferma che “Nel gennaio 2016, un report del Word Economic Forum dal titolo The Future of Jobs and Skills spiegava che nella maggior parte dei settori, le dieci professioni più richieste dal mercato fino a dieci anni prima non esistevano. Non solo: calcolava come il 65% dei bambini che avessero iniziato nel 2016 le scuole elementari, avrebbero affrontato un lavoro che oggi nessuno conosce.

Si tratta di un trend che nei prossimi anni subirà un’accelerazione, portando scuole, imprese e governi a dover collaborare per offrire un modello formativo il più possibile “futureproof”: a prova di futuro.”

E ancora: “essere smanettoni può rivelarsi utile, ma per acquisire un vero mindset digitale un manager deve imparare a fare altro: deve hackerare la propria resistenza al cambiamento. Ovvero, acquisire un insieme di atteggiamenti e abitudini che gli permetta di comprendere in profondità le logiche che stanno alla base delle nuove tecnologie. Un digital mindset evoluto, che possiamo definire maturità digitale.”

Quelli appena raccontati sono solo tre delle diverse centinaia tra articoli, titoli di incontri, seminari e convegni, documenti più o meno ufficiali e di varia natura di cui molti disponibili sulla Rete che fanno riferimento al tema della necessità, anzi dell’urgenza di costruire delle adeguate competenze digitali che accompagnino la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e del sistema Paese più in generale.

Il ruolo della Scuola Nazionale dell’Amministrazione

La Scuola Nazionale dell’Amministrazione non poteva rimanere indifferente al grido d’allarme proveniente un po’ da tutte le direzioni ma, allo stesso tempo, prima di sviluppare la propria proposta, ha ritenuto di doversi preventivamente domandare cosa in effetti volesse dire “costruire delle adeguate competenze digitali che accompagnino la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e del sistema Paese”.

La SNA, il Team Digitale, Sogei e la DGSIA della Corte dei Conti hanno lavorato in squadra (e già questa ci sembra una notizia importante) e hanno elaborato una prima proposta di corsi per i dipendenti pubblici.

Le competenze digitali in un Paese si formano se c’è una consapevolezza diffusa nella popolazione e ancora più presente nei vertici politico-istituzionali dell’importanza fondamentale delle stesse per la crescita del Paese, ci auguriamo che tale consapevolezza si formi al più presto.

L’attenzione è stata rivolta in particolare ad uno dei Programmi di accelerazione previsto dal Piano Crescita digitale, le Competenze digitali.

La pubblica amministrazione deve operare quale driver di innovazione per la società e il tessuto produttivo.

Passaggio fondamentale per l’innovazione del settore pubblico, del tessuto produttivo e del contesto sociale è pertanto lo sviluppo delle competenze digitali del Paese, dalle competenze di base e della cittadinanza digitale, alle competenze digitali nella PA, alle competenze professionali specialistiche per professionisti ICT, alle competenze informatiche/digitali trasversali per tutti i lavoratori.

Il Piano nazionale per le competenze digitali sviluppato da Agid, in accordo con le principali associazioni di settore e in collaborazione con le amministrazioni competenti, prevede l’individuazione, il rafforzamento e la messa in rete delle migliori iniziative territoriali e settoriali.

In questo contesto, si è deciso di focalizzare l’attenzione sulle competenze digitali nella PA, con l’obiettivo ultimo di sviluppare una proposta operativa di progetto formativo da rivolgere a funzionari e dirigenti.

Oltre a incrementare le conoscenze in tema di tecnologie digitali e migliorare le competenze relative all’impiego di soluzioni ICT nella sfera gestionale e amministrativa, il progetto formativo dovrà operare come strumento di accompagnamento per la realizzazione del Piano di trasformazione digitale, che, approvato a maggio 2017 dal Presidente del Consiglio dei ministri, rappresenta il passaggio operativo per l’implementazione del Piano Crescita digitale.

Il contesto: i Piani Crescita digitale e Banda Ultralarga

I documenti programmatici Strategia italiana per la banda ultralarga e Strategia per la crescita digitale 2014-2020 sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2015 con l’obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese sul fronte infrastrutturale e nei servizi, in coerenza con l’Agenda Digitale Europea, anche riorganizzando le iniziative già in corso.

Il piano per la crescita digitale è sinergico al piano per la banda ultralarga. Definito in modo dinamico, al fine di potersi adattare progressivamente agli scenari nel periodo di riferimento 2014-2020, il Piano mira alla crescita digitale di cittadini e imprese, anche grazie alla leva pubblica, integrando quanto realizzato o in fase di realizzazione nel settore pubblico e nel settore privato e favorendo la piena sinergia tra competenze nazionali e regionali.

Il Piano è organizzato nelle seguenti tre Aree, per ciascuna delle quali sono identificate alcune azioni prioritarie:

  • Azioni infrastrutturali trasversali: Sistema pubblico di connettività e WiFi per tutti gli edifici pubblici; Digital security per la PA; Razionalizzazione del patrimonio ICT, consolidamento data center e cloud computing; Sistema pubblico di identità digitale (SPID).
  • Piattaforme abilitanti: Anagrafe nazionale popolazione residente (ANPR); Pagamenti elettronici; Fatturazione elettronica per la PA; Open data; Sanità digitale; Scuola digitale; Giustizia digitale; Turismo digitale; Agricoltura digitale.
  • Programmi di accelerazione: Italia LogIn; Competenze digitali; Smart cities and communities

Complessivamente, il Piano individua un fabbisogno finanziario pari a circa 4,5 miliardi di euro a valere sui fondi europei FESR e FEASR e sul Fondo di Sviluppo e Coesione.

Nell’ambito delle attività previste dal Piano si può inserire il Piano scuola digitale – Previsto da Lg 107 del 13 luglio 2015 (La buona scuola), finalizzato allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, al potenziamento degli strumenti didattici, alla formazione docenti, al potenziamento delle infrastrutture di rete, nonché a favorire l’adozione di testi didattici in formato digitale e lo sviluppo di contenuti didattici digitali.

Le varie iniziative che nel complesso rientrano nel Piano crescita digitale sono state previste da diversi interventi normativi. Tra i principali:

Piano di trasformazione digitale

Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica amministrazione 2017–2019 si pone nel quadro del Piano crescita digitale. Indicato anche come Piano di trasformazione digitale si propone quale documento di indirizzo strategico ed economico che definisce il modello di riferimento per lo sviluppo dell’informatica pubblica italiana e la strategia operativa di trasformazione digitale del Paese.

Approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri a maggio 2017, il Piano coordina le attività dei 4,6 mld circa che provengono da finanziamenti nazionali e comunitari, stanziati per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia Crescita Digitale.

In linea con la Legge di stabilità 2016, il Piano avvia inoltre il percorso previsto per il raggiungimento a livello nazionale dell’obiettivo di risparmio del 50% della spesa annuale per la gestione corrente del settore informatico.

Il Piano è una guida operativa per le attività per il 2018, fornendo indicazioni per gli investimenti e la riqualificazione della spesa, nonché per creare nuovi servizi, razionalizzare i data center e mettere in sicurezza i dati pubblici.

Il Piano è un primo passo e sono previsti aggiornamenti con cadenza annuale.

Proposta di programma formativo per il settore pubblico

Il settore pubblico, non solo quello italiano, è interessato da tempo da una profonda trasformazione del suo modo di operare e dei suoi modelli organizzativi.

La capacità di governare l’esigenza del cambiamento organizzativo è cruciale per chi opera nel pubblico, sia esso funzionario o dirigente.

Le mutate esigenze dei cittadini (e delle imprese), in termini di varietà e di qualità dei servizi richiesti, le enormi potenzialità disponibili in tema di mutamento ed evoluzione dei sistemi amministrativi, volte ad una migliore efficienza, alla ottimizzazione delle strutture, a una maggiore capacità collaborativa con altri potenziali partner pubblici o privati, richiedono nuove e diverse competenze.

In questo contesto, una leva fondamentale (opportunità e rischio nel contempo) è offerta dalle tecnologie digitali. La trasformazione digitale che sta interessando il settore privato (si pensi ad industry 4.0, a internet delle cose – IoTs, all’onnipresente cloud) rischia di travolgere, ove non adeguatamente preparata, la pubblica amministrazione.

È importante quindi che al dipendente pubblico sia offerta la possibilità di acquisire rapidamente, anche attraverso i canali di formazione già disponibili in ambito PA, le conoscenze necessarie.

Un programma formativo efficace deve fornire, in tempi ragionevoli e a un livello di approfondimento adeguato al ruolo ricoperto dal dipendente (utilizzatore, decisore, specialista), le conoscenze e le competenze relative ai principali “strumenti digitali” disponibili per progettare, attuare o semplicemente agevolare il cambiamento organizzativo nella pubblica amministrazione.

Il programma proposto si basa sull’idea di offrire un percorso per dirigenti e funzionari pubblici interessati ad accrescere il portafoglio delle proprie competenze manageriali per quanto concerne la capacità di comprendere, scegliere e impiegare correttamente le tecnologie digitali disponibili ed emergenti.

Il programma si dovrebbe articolare in percorsi formativi dedicati alle seguenti aree:

  • Sviluppo delle Competenze digitali
  • Reingegnerizzazione e digitalizzazione dei processi
  • Attuazione del Piano di crescita digitale – Piano di trasformazione digitale della P.A.
  • Trasformazione digitale – tecnologie abilitanti
  • Sicurezza informatica

Il programma:

Al fine di poter raggiungere nell’arco di attuazione del Piano il maggior numero di possibili discenti, per ciascuna di tali aree è cruciale realizzare momenti formativi diversi, differenziati per

  • livello di approfondimento degli argomenti trattati, prevedendo sia corsi brevi e compatti, sia corsi di più ampio respiro da articolare su periodi più lunghi;
  • per tipologia di utente target, individuando momenti formativi dedicati per la formazione iniziale (nell’ambito dei percorsi già previsti dalle varie amministrazioni, sia per funzionari che per dirigenti), sia proposte formative dedicate alla formazione continua dei dipendenti e progettate sulla base delle esigenze lavorative del momento;
  • per modalità di erogazione, combinando momenti di aula (per l’analisi e la discussione di casi di studio concreti) con strumenti di supporto per l’apprendimento a distanza (da sessioni webinar a contenuti strutturati fruibili online fino a vere e proprie “pillole formative” idonee a supportare le attività quotidiane del dipendente).

Nel seguito sono descritti, con maggior dettaglio, i possibili temi oggetto di approfondimento per ciascuna area, con i relativi obiettivi.

Sviluppo delle competenze digitali

Il progetto formativo dovrebbe sviluppare in dettaglio almeno i seguenti temi:

  • Modello di Amministrazionedigitale e competenze digitali
  • Definizione di e-skill e di digital divide
  • Competenze digitali nella PA: come sono
  • Competenze digitali nella PA: come dovrebbero essere
  • Il Piano Nazionale Scuola Digitale

con l’obiettivo di:

  • aumentare la consapevolezza sull’importanza delle competenze digitali;
  • illustrare le nuove competenze professionali richieste dal mercato del lavoro e dalla società contemporanea;
  • analizzare come le PA debbano riconsiderare le proprie competenze e promuovere un cambiamento culturale in un’ottica di trasformazione digitale;
  • analizzare il contesto specifico della PA, con particolare riguardo all’impiego di specifiche figure professionali;
  • fornire gli strumenti atti a colmare le lacune nell’ambito delle competenze digital

Reingegnerizzazione e digitalizzazione dei processi

Il progetto formativo dovrebbe sviluppare in dettaglio almeno i seguenti temi:

  • Digitalizzazione dei processi
  • Digitalizzazione dei documenti
  • Dematerializzazione e conservazione digitale
  • Nuovi ruoli organizzativi
  • Gestione degli archivi

Con l’obiettivo di:

  • descrivere le modalità di mappatura dei principali processi operativi
  • illustrare le metodiche di reingegnerizzazione dei processi
  • descrivere la dematerializzazione quale strumento per l’attuazione del piano di digitalizzazione
  • descrivere l’impatto organizzativo della digitalizzazione dei processi
  • illustrare i processi di conservazione digitale e i vari contesti operativi di riferimento
  • mostrare come sia possibile rinunciare alla carta per archiviare le informazioni e come strutturare le informazioni in basi di dati anche esterne all’organizzazione (cloud computing)

Attuazione del Piano Crescita digitale – Piano di trasformazione digitale della PA

Il progetto formativo dovrebbe sviluppare in dettaglio almeno i seguenti temi:

  • il Piano di trasformazione digitale della PA
  • Illustrazione dei risultati da raggiungere con il Piano di trasformazione digitale
  • Definizione delle infrastrutture a supporto (connettività, data center, cloud)
  • Infrastrutture immateriali previste dal Piano Agid
  • Data&Application Framework
  • Modelli e workflow per la gestione delle infrastrutture e delle risorse IT
  • Modalità di gestione delle acquisizioni
  • Politiche di sicurezza privacy e strumenti a supporto della relativa attuazione
  • Piattaforme abilitanti (PagoPA, FSE, Spid, etc) e ecosistema di riferimento

con l’obiettivo di:

  • descrivere le modalità di mappatura dei principali processi operativi
  • illustrare le metodiche di reingegnerizzazione dei processi
  • descrivere la dematerializzazione quale strumento per l’attuazione del piano di digitalizzazione
  • descrivere il metodo di costituzione di un piano di lavoro che possa agevolare la modernizzazione della PA, superando la logica delle regole tecniche e delle linee guida;
  • illustrare un possibile piano operativo che, facendo leva sulle moderne tecnologie di digitalizzazione, fornisca una roadmap per raggiungere risultati con tempi e costi determinati;
  • illustrare il Data&Application Framework: la rivoluzione legata ai dati;
  • descrivere un modello innovativo di accesso e di utilizzo delle risorse ICT per le PA;
  • garantire la condivisione delle competenze necessarie per l’attuazione di progetti complessi.

Trasformazione digitale – Tecnologie abilitanti

Il progetto formativo dovrebbe sviluppare in dettaglio almeno i seguenti temi:

  • Cloud Computing
  • Big Data e Data Analytics
  • Machine Learning
  • Blockchain (Distributed Ledger Tecnology – DLT)
  • Linguaggi per la comunicazione finanziaria
  • Esempi di progetti di Digital Trasformation nella PA

con l’obiettivo di descrivere e analizzare le principali tecnologie abilitanti che consentono e condizionano il processo di digitalizzazione del settore pubblico e privato,

Sicurezza informatica

Il progetto formativo dovrebbe sviluppare in dettaglio almeno i seguenti temi:

  • Applicazione specifica del framework e determinazione dei profili di rischio associati ad ogni PA
  • Security by design e security by default
  • Supporto alla prevenzione e al trattamento degli incidenti legati alla sicurezza informatica
  • Assessment e verifica della corretta applicabilità delle regole sulla sicurezza da parte delle pubbliche amministrazioni – modalità attuative
  • Strumenti e informazioni utili per prevenire e rispondere ad eventuali attacchi informatici
  • Supporto e consulenza alle PA nella gestione degli incidenti e nel successivo ripristino
  • Definizione del framework di cyber security

con l’obiettivo di illustrare come il sistema economico e sociale dei Paesi avanzati sia fortemente dipendente dal Cyberspazio -l’insieme di reti e sistemi informativi con i quali vengono erogati servizi indispensabili ai cittadini, imprese e PA.

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