“GreenPass50+”, così si chiama la nuova procedura che le aziende con più di 50 dipendenti possono attivare d’ora in avanti e fino al 31 dicembre, al fine di ottemperare agli attuali obblighi di legge che impongono la verifica dei Green pass (in corso di validità) per accedere al proprio luogo di lavoro.
Green pass aziende, guida agli obblighi per lavoratori e datori
Il nuovo servizio predisposto dall’INPS
Per utilizzare il nuovo servizio predisposto da Inps sembrerebbe sufficiente collegarsi con la Piattaforma Nazionale-DGC laddove vengono recuperate le informazioni necessarie da trasferire agli addetti “incaricati” al controllo delle aziende. Insomma, una sciocchezza a dirsi; ben più complesso a farsi. Vediamone il perché.
Anzitutto, già si palesano alcuni dubbi sulla” reale utilità” di questo nuovo servizio, come ad esempio, se il trattamento dei dati effettuato dall’incaricato potrebbe rilevarsi illegittimo poiché concernete lavoratori assenti.
Allora, che rischi correrà l’incaricato alle verifiche? Chi è tenuto a verificare questa circostanza? La piattaforma INPS conserverà le posizioni individuali dei lavoratori verificati?
Il messaggio dell’INPS
Come già scritto, il noto DPCM del 12 ottobre 2021 ha introdotto «la possibilità di verifica automatizzata delle certificazioni verdi Covid- 19».
L’INPS, in ossequio a tale disposizione, con il messaggio n. 3589 del 21 ottobre 2021, rende noto di aver reso disponibile sul portale istituzionale il servizio denominato “Greenpass50+”.
I 3 step
Il servizio per il cui utilizzo viene messo a disposizione sul sito dell’Istituto un apposito manuale Utente, prevede in sintesi tre distinte fasi di:
L’accreditamento
In tale fase i datori di lavoro, anche per il tramite degli intermediari (Consulenti del lavoro e altri professionisti abilitati) accreditano la propria azienda, specificando i codici fiscali dei soggetti “Verificatori (ex art. 9 septies, comma 5, del DL 52/2021) che successivamente dovranno poi procedere alla verifica dei green pass dei lavoratori.
L’elaborazione
Durante tale fase l’INPS in via preliminare verifica il limite dimensionale (n. dipendenti) delle aziende che hanno aderito al servizio, individuando i lavoratori da agganciare ad una specifica matricola aziendale (CIDA per le aziende agricole) attraverso i flussi Uniemens presenti negli archivi dell’Istituto al memento della elaborazione. Successivamente Inps, accedendo alla piattaforma nazionale DSG, acquisirà, per il gruppo di lavoratori agganciato ad una specifica matricola aziendale, il dato relativo al possesso del green pass. I dati acquisiti saranno memorizzati per un periodo massimo di 24 ore e ogni giorno saranno eliminati e sovrascritti tutti i dati recuperati nel giorno precedente. Le fasi di elaborazione verranno di norma effettuata quotidianamente tra le ore 20,00 e 23,59, quindi L’INPS nel messaggio n. 3589/2021 avverte gli utenti che in tale fascia oraria il servizio potrà non essere attivo;
La verifica
Il soggetto verificatore (precedentemente accreditato) potrà accedere al servizio (tramite le credenziali SPID/CIE/CNS) e visualizzare l’elenco dei lavoratori agganciati alla matricola aziendale per i quali l’INPS ha acquisito l’esito della verifica del possesso del green pass. In tale fase di visualizzazione, specifica il messaggio, non sarà comunque ancora possibile, visionare il green pass dei lavoratori presenti in elenco. La vera e propria verifica del green pass potrà essere effettuata solo una volta selezionato dell’elenco dei lavoratori, quelli effettivamente in servizio nella giornata, o escludendo i soggetti assenti dal servizio (per malattia, ferie, infortunio maternità, permessi ecc.) ed eventualmente i soggetti in smart working.
Come accedere al servizio
Il servizio “Greenpass50+” è accessibile sul sito dell’INPS:
- mediante la funzione di ricerca, digitando “Greenpass50+”
- al percorso raggiungibile sul sito istituzionale www.inps.it: > Prestazioni e Servizi > Servizi, nell’elenco alfabetico dei servizi alla lettera “G”,
- al percorso raggiungibile sul sito istituzionale www.inps.it: > Prestazioni e Servizi > Prestazioni, all’interno della scheda prestazione “Accesso ai servizi per aziende e consulenti”, nell’elenco alfabetico alla lettera “A”.
Il servizio INPS è stato definito d’intesa con il Ministero della salute e con Sogei.
I rischi per le aziende: alcune problematiche tecniche
La verifica dimensionale si basa sui dati come detto poc’anzi, e viene rieseguita mensilmente. Non appare dunque possibile applicare il requisito e soddisfare gli standard, qualora il numero soglia (dei 50 dipendenti) sia superato, grazie al complessivo numero di dipendenti. Tuttavia, su di un gruppo di imprese, tale regola parrebbe non valere nella misura in cui sia comunque è tuttavia possibile provare ad accreditarsi e, in mancanza dei requisiti, l’Istituto rifiuterà, de plano, l’accreditamento alla procedura.
Altro potenziale aspetto rischioso è dato dai software integrati di verifica. Al riguardo, il Ministero della salute rende disponibili ai datori di lavoro pubblici e privati specifiche funzionalità, utili alla verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni verdi in corso di validità del personale effettivamente in servizio, di cui è previsto l’accesso ai luoghi di lavoro, senza rivelare le ulteriori informazioni conservate, o comunque trattate, nell’ambito della Piattaforma nazionale-DGC, attraverso:
- l’utilizzo di un pacchetto di sviluppo per applicazioni (Software Development Kit-SDK), rilasciato dal Ministero della salute con licenza open source;
- una interazione, in modalità asincrona, tra la Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze per la gestione del personale delle pubbliche amministrazioni, e la PN-DGC per la verifica del possesso delle Certificazioni verdi COVID-19 in corso di validità da parte dei dipendenti pubblici degli enti aderenti a NoiPA;
- una interazione, in modalità asincrona, tra il Portale istituzionale INPS, e la PN-DGC, per la verifica del possesso delle Certificazioni verdi COVID-19 in corso di validità da parte dei dipendenti dei datori di lavoro, con più di cinquanta dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA;
- una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi informativi di gestione del personale delle amministrazioni pubbliche con almeno mille dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, e la PN-DGC, per la verifica del possesso delle Certificazioni verdi COVID-19 in corso di validità da parte dei propri dipendenti.
- Nel caso in cui, all’esito delle verifiche effettuate l’interessato non risulti in possesso di una certificazione verde COVID-19 in corso di validità, lo stesso ha diritto di richiedere che la verifica della propria certificazione verde COVID-19 sia nuovamente effettuata al momento dell’accesso al luogo di lavoro.
Procedura macchinosa e criticità all’orizzonte
La procedura appare un po’ macchinosa, ma per valutarla bisogna attendere il suo effettivo funzionamento e relativo consolidamento.
Il punto più critico è rappresentato dalla modalità con cui l’incaricato dovrà procedere alla verifica. La stessa dovrebbe essere limitata ai soli lavoratori presenti sul posto di lavoro.
Il tempo di verifica sarebbe molto dilatato e il rischio d’errore del verificatore elevato. La scelta che verrà probabilmente effettuata dai verificatori sarà quella di posizionare un flag sull’opzione “seleziona tutti”. A quel punto la visione sarà complessiva. In questo caso però, vista l’impostazione della procedura e le scelte che la stessa consente di effettuare, il trattamento dei dati effettuato dall’incaricato potrebbe rilevarsi illegittimo perché potrà riguardare lavoratori assenti.
Al fine di recuperare l’informazione sul possesso del green-pass di ogni lavoratore, la procedura INPS, come abbiamo visto, interrogherà quotidianamente la Piattaforma Nazionale-DGC in fascia notturna. Siffatta circostanza, tuttavia, renderà verosimilmente impossibile escludere la barriera di controllo ai cancelli dello stabilimento, in quanto la procedura non potrà fornire informazioni relative a green pass ottenuti successivamente a quel momento (una per tutti, i tamponi effettuati prima dell’ingresso in azienda).
Qualche domanda ancora in cerca di risposta
Domande (ancora) aperte, in cerca di risposte (possibilmente certe): che rischi allora incorrerà l’incaricato delle verifiche? Chi potrà verificare questa circostanza? La piattaforma INPS terrà conto e memoria delle posizioni individuali dei lavoratori verificati?
Un bel rebus, insomma, che si va ad aggiungere ad altri nodi da sciogliere o, almeno, si spera.