Mai come in questo momento il servizio sanitario nazionale, e più in generale la sanità, è al centro del dibattito pubblico. In particolare, quello italiano, definito come il sistema sanitario più bello del mondo, non è riuscito totalmente a reggere l’onda d’urto della pandemia causata dal Covid19 (addirittura, Regioni come la Calabria diventano “zona rossa” non per l’alto numero dei contagi ma per via di una sanità che, anche prima della pandemia, riusciva a stento a garantire i servizi minimi di assistenza e del tutto inadeguata a gestire la nuova ondata di contagi, ndr).
Eppure, come mostra il seguente grafico, la spesa pubblica assorbita dal settore sanitario -in Italia almeno- continua lentamente a decrescere. Ma al contrario l’aspettativa di vita continua a salire secondo l’ISTAT (80,8 per gli uomini e 85,2 per le donne al 2019), esigendo cosi maggiori giorni di degenza e visite frequenti a strutture ospedaliere. Causando cosi la saturazione dell’intero sistema sanitario e l’inefficacia dello stesso soprattutto in situazione d’emergenza.
In Emilia Romagna, la sanità va incontro ai cittadini grazie alla tecnologia
In parte uno spunto tutto italiano, nel ripensare la sanità e guardare al futuro, lo troviamo in Emilia-Romagna. La Regione ha adottato, per contenere il contagio, una sanità che “va incontro” ai cittadini fin dentro le loro case. Se guardiamo al futuro, non sembrano esserci dubbi. Avremo una popolazione più numerosa, con un sistema sanitario pubblico affaticato e che difficilmente si riprenderà senza l’utilizzo di una nuova gestione all’altezza del nuovo secolo.
Quest’aiuto può arrivare dalla tecnologia, ed in particolare dal 5G. L’utilizzo di questa nuova trasmissione- anche nell’ambito sanitario- non è certo una novità, ma ad oggi sembra quanto mai una necessità. La velocità della connessione (che passerà ad una media del 1gb/secondo contro i 100mg) e la latenza (ovvero il tempo d’attesa perché avvenga la connessione, che scende sotto al millesimo di secondo) potranno gestire magistralmente anche delicate operazioni chirurgiche.
Uno degli obiettivi è spostare l’assistenza sanitaria dagli ospedali alle case. Già più del 39% dei pazienti (negli USA) riferiscono che una buona combinazione tra dispositivi indossabili e consultazioni mediche online, sono preferite ai classici tempi di attesa in ospedale. Inoltre, la possibilità di avere la propria cartella medica, consultabile ed aggiornabile online, sarebbe una comodità non solo per i pazienti ma anche per i medici.
Sia chiaro che qui non ci si imbatte solo in problemi di connessione ma anche di privacy. Tuttavia, almeno in Europa la gestione non dovrebbe essere troppo difficoltosa. Ma questa problematica richiederebbe un’analisi a parte.
I vantaggi del 5G in sanità
Tra i molti vantaggi c’è sicuramente la possibilità di essere curati ed operati a distanza, senza dover affrontare tutte le spesi di viaggio. Problema sicuramente meno sentito sul territorio nazionale, ma centrale appena ci spostiamo sul piano internazionale. Dunque, con la concreta possibilità di restare nella sala operatoria a New York ma essere operato contemporaneamente da un’equipe medica presente a Napoli. Senza parlare dei benefici nel campo dell’istruzione per gli aspiranti medici. Microsoft HoloLens, ne è l’esempio. Avendo progettato un visore per la realtà aumentata che, non basandosi su semplici ologrammi, permetta agli studenti di studiare il corpo umano a grandezza naturale e con precisione nei suoi organi, vene, arterie e così via.
Convenzionalmente possiamo dividere le tipologie di intervento del 5G nel settore sanitario, nei seguenti silos:
- Diagnosi remota. La nuova tecnologia, come già detto, ridurrà gli svantaggi per tutte le visite che comportano uno spostamento degli utenti verso i propri medici; grazie a sistemi di telepresenza la riproduzione di una sensibilità naturale degli stessi.
- Big Data cloud. Il settore sanitario, genera un’enorme quantità di dati che, se aggregati intelligentemente, posso rappresentare le prossime cartelle cliniche dei pazienti. Inoltre, grazie alla velocità di trasmissione del 5g, lo scambio sarà nettamente più agile di quello basato sulla fibra ottica.
- Monitoraggio in tempo reale. Grazie ai dispositivi indossabili i pazienti non solo possono essere monitorati in tempo reale, ma sono maggiormente coinvolti nella tutela della propria salute
- Sensor innovation. Ovvero quei sensori che, diversamente da quelli indossabili in senso stretto, possono essere facilmente utilizzati dai pazienti direttamente a cada anziché dal medico.
Le applicazioni pratiche
Qualche esempio pratico sviluppato sul mercato è il device PAMAN sviluppato nel Regno Unito dal Liverpool 5G Health and Social Care. Questo strumento rientra nella categoria dei Sensor Innovation, che misura in casa del paziente -solitamente anziano- cadute e variazioni di temperatura dell’ambiente. Inoltre, questo strumento fornisce un collegamento video ad una farmacia vicina, al fine di fornire un’indipendenza al paziente ma prendendo i farmaci in sicurezza.
L’ultimo intervento realizzato con tramite il 5G in linea di tempo, e forse il primo in Italia, è stato quello da parte dell’otorinolaringoiatra Matteo Trimarchi in un’operazione di microchirurgia laser transorale su un modello di laringe sintetica al San Raffaele in collaborazione, e durante l’evento organizzato da Vodafone nel 2019. Anche il Ministero delle Salute sembra essere espresso nella strategia per la crescita digitale 2014-2020 con il «Patto per la Salute» e le relative iniziative di e-Health. La telemedicina, anche se non è il termine adatto, faciliterebbe quindi il monitoraggio, cura e educazione a distanza dei pazienti; contribuendo così ad una migliore gestione della salute pubblica.
Come dimostra il seguente grafico della società di consulenza indiana Grand View Research; nel 2025 la quota di mercato del 5G in termini di miliardi di dollari sarà più triplicata rispetto al 2020.
Ovviamente la spesa sanitaria necessita di una revisione consistente, ma sarebbe un investimento a medio lungo termine. Poiché nel breve ci sarebbero un maggior esborso in termini reali, ma successivamente- abbattendo i costi di degenza dei pazienti- si rientrerebbe nell’investimento. Il nodo vero sembra essere la solita dicotomia pubblico-privato. Poiché il pubblico ha meno mezzi, una platea più ampia da gestire, ed è legata endemicamente alla burocrazia solita della PA. I privati al contrario si muovono in ottica aziendalistica pura, liberi da costrizioni se non quelle regolatorie di settore. Con il rischio che- anche questa volta- il pubblico ceda il passo anche al privato nel settore del 5g sanitario permettendo ad una platea ridotta di profittare dei vantaggi di questa tecnologia.
Per concludere l’assistenza domiciliare, da comodità, sembra essere diventata -anche alla luce del COVID-19- una necessità anche per un sistema sanitario come quello italiano. Nella cui area includere pure preventive, di routine e post-operatorie. Come ricorda, lo studio Ericsson, la strada per attuare questa “trasformazione digitale dei pazienti” passa necessariamente dalla costruzione di data centre affiancati o sovrapposti ai centri ospedalieri, e l’utilizzo di data scientist che affiancheranno i medici.
Non c’è una sola tecnologia o soluzione unica che sarà nel settore sanitario. Avremo un’evoluzione metodica, graduale e basata sul miglioramento di tecnologie esistenti ma progettate per il prossimo futuro. I modelli sanitari necessitano di un cambiamento a causa dell’incremento demografico e del collasso dei sistemi ospedalieri, grazie ad un approccio un’assistenza al paziente distribuita e quanto mena centralizzata possibile.
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Bibliografia
– The industries of the future, Alec Ross.
– From Healthcare to Homecare, The critical role of 5G in healthcare transformation, Ericsson
– Global Healthcare Report Q2 2019_CB Insights
– Global 5G In Healthcare Market 2020