Trasformare l’assistenza sanitaria: navigare nella salute digitale con un approccio orientato al valore: è il titolo con cui il World Economic Forum (WEF) ha presentato a gennaio un rapporto sulla digitalizzazione e intelligenza artificiale (IA) nel campo sanitario.
Tanti sono ormai i documenti prodotti sul tema. Francamente nella maggior parte dei casi danno l’impressione di copiarsi l’uno con l’altro. Generici e spesso noiosi. Ma questo lavoro, pur essendo un documento sintesi, dà una strategia ed una collocazione per l’IA integrata con la digitalizzazione dei sistemi sanitari.
Ecco quali sono i tre problemi principali che i sistemi sanitari stanno incontrando, secondo il WEF. E come affrontare le sfide.
Le tre sfide principali della trasformazione digitale della sanità
Secondo il WEF, i problemi principali che i sistemi sanitari stanno incontrando sono di tre tipologie: al primo posto ci sono i limiti delle risorse.
Ci troviamo di fronte ad una crescita insostenibile dei costi associata ad una crisi del personale sanitario, a tutti i livelli [Figura 1].
Contemporaneamente dobbiamo sostenere un onere crescente delle malattie croniche: la vita si allunga, ma si allunga la vita da ammalati [Figura 2].
Infine, i risultati di salute non sono uguali per tutti. Infatti il WEF li definisce “risultati iniqui” anche legati a difficoltà e diversità di accesso: basti pensare alle liste di attesa del nostro SSN, superabili quasi esclusivamente rivolgendosi al privato.
Le problematiche da superare
Al contrario di quanto si tende a credere, secondo il WEF, la mancanza di innovazione non è il problema principale. Le innovazioni digitali all’interno del settore infatti non mancano nei sistemi sanitari.
Soluzioni come l’IA predittiva, il cloud computing e Internet delle cose (IoT) vengono utilizzati in tutti i sistemi, forse non quanto vorremmo, ma sono “nascosti” in applicazioni di uso comune.
Queste applicazioni digitali stanno catalizzando il passaggio dall’assistenza tradizionale all‘assistenza con percorsi ibridi del paziente.
L’assistenza sanitaria sta diventando accessibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, oltre i confini geografici. Le cure e i farmaci si stanno evolvendo, passando da generalizzate a iperpersonalizzate e diventando preventive invece che reattive.
Anche l’IA generativa è in fase di test in molti contesti e ha il potenziale di sconvolgere ulteriormente il modo in cui la cura viene fruita e fornita.
Ciò però non risolve i tre problemi principali: l’innovazione è frenata dalla mancanza del personale, dalla crescita dei costi e dalla difficoltà di offrire un servizio equo ed universale.
Occorre dunque reimmaginare tutto il sistema, come è accaduto per l’industria, che ha pensato a nuovi modelli per rispondere alle domande del settore.
Secondo il WEF, la trasformazione digitale dei dati e dell’intelligenza artificiale applicati in sanità devono tenere conto di:
- tecnologie per il paziente: rivolte al paziente applicazioni e strumenti digitali per migliorare l’erogazione dell’assistenza;
- tecnologia per il personale sanitario: applicazioni digitali, strumenti sistemi di sostegno agli operatori sanitari e per ottimizzare i processi del sistema sanitario;
- tecnologie per le scienze della vita e farmaceutiche: applicazioni digitali per acquisire dati di sperimentazione sempre più diversificati, migliorare e accelerare lo sviluppo di farmaci, diagnostica con apparati portatili, più veloci, piu’ facili nell’uso, terapie e diagnostica più precise;
- dati, intelligenza artificiale e sicurezza: tutto quanto sopra descritto richiede il supporto da parte di dati accessibili e di qualità che forniscano all’IA il potenziale per creare più valore. Tutte le applicazioni e i sistemi devono essere sicuri.
I due aspetti dell’analisi
Il WEF suddivide l’analisi in due aspetti:
- digitalizzazione del front-end: digitalizzazione del percorso del paziente utilizzando il digitale, i dati e l’IA per fornire un’assistenza migliore e più efficiente (per esempio FSE, IoT e Telemedicina);
- migliorare il back-end: ottimizzare i processi non rivolti direttamente al paziente, utilizzando dati digitali e l’IA, per aumentare l’efficienza di tutti gli aspetti assistenza sanitaria e le scienze della vita (per esempio dati epidemiologici in tempo reale, che ci avrebbero permesso di rilevare ed affrontare il COVID molto meglio e di agire sulle inefficienze, utilizzare il modello GRC in sanità, la governance, la gestione del rischio e la conformità).
Il WEF fa un esempio non esaustivo delle aree interessate [Figura 3], dove si può vedere come almeno un terzo dell’innovazione passi attraverso l’IA, generativa e predittiva. Le restanti aree sono quelle tradizionali, le applicazioni (le piattaforme), il cloud e l’internet degli oggetti, IoT.
Se avessimo una maturità digitale paragonabile a quella del mondo dell’automobile la nostra vita sarebbe molto migliore, purtroppo nel sistema salute la maturità digitale è molto indietro [Figura 4].
Per reimmaginare l’esperienza del paziente attraverso il digitale (il front-end), serve
un percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale (PDTA) che includa il digitale. Ma si può reimmaginare un modello generale [Figura 5] che inizia dal mantenimento della salute per arrivare a un nuovo modello di cura, continuo, non solo episodico.
Per il back-end, invece, il modello generale del sistema mette il paziente al centro di un sistema integrato, che rende la cura più efficace ed efficiente [Figura 6].
Questi modelli non sono solo futuribili ma anche fattibili sotto molti aspetti: a guidarli sono i dati e l’intelligenza artificiale.
L’OMS ha definito una strategia globale per rafforzare i sistemi sanitari, responsabilizzare i pazienti e raggiungere la salute per tutti accelerando lo sviluppo e l’adozione delle soluzioni di sanità digitale. La strategia globale per la salute digitale OMS 2020-2025, offre una base per tutti gli Stati membri. L’obiettivo è quello di elaborare una strategia nazionale digitale, utilizzando i dati e l’intelligenza artificiale.
Cinque fattori abilitanti per adottare la sanità digitale su larga scala
In base alla consultazioni sul tema con oltre 80 leader nel settore dell’assistenza sanitaria e tecnologia, il WEF ha individuato cinque fattori abilitanti che devono essere messi in atto affinché i sistemi sanitari possano implementare con successo la salute digitale su larga scala:
- dati: i sistemi sanitari devono incentivare la raccolta ed il flusso di dati sanitari, sfruttando appieno dati standardizzati e interoperabili che possono essere condivisi in tutto il continuum assistenziale. Al contempo devono offrire i più alti livelli di sicurezza e privacy dei dati (non basta creare un contenitore);
- tecnologia e analisi: i sistemi sanitari hanno bisogno di per creare un ID paziente univoco per valutare la qualità della cura, del processo e di outcome, devono garantire una facile integrazione con le infrastrutture tecnologiche e costruire piattaforme che supportino una analisi con l’intelligenza artificiale;
- finanziamenti e incentivi: i sistemi sanitari devono investire in infrastrutture e soluzioni sostenibili, fornendo al contempo rimborsi ed incentivi basati sul valore per consentire l’adozione del digitale e la collaborazione;
- erogazione “ibrida” dell’assistenza sanitaria: i sistemi sanitari devo valorizzare tutte le professionalità per migliorare gli esiti. Le organizzazioni devono assumere talenti digitali. Oltre a formare e migliorare le competenze digitali dei dipendenti e mettere in atto programmi di gestione del cambiamento quando vengono introdotte soluzioni;
- regolamenti e politiche: i leader di governo e le autorità di regolamentazione devono creare sistemi digitali, regolamenti e politiche che sostengano l’etica, l’uso dei dati e delle nuove tecnologie (in particolare l’IA e l’IA generativa). Oltre a tenere il passo con l’evoluzione tecnologica, con un occhio di riguardo al miglioramento dei risultati per i pazienti, che è forza trainante chiave.
Nello studio si evince che nessun sistema sanitario tra quelli esaminati ha raggiunto la piena maturità in tutti i fattori abilitanti. Il WEF propone però nel rapporto quattro casi di studio che illustrano l’attuazione dei fattori chiave abilitanti.
Conclusioni
Bisogna ripensare il front-end e il back-end, attraverso cinque fattori abilitanti, con l’IA al centro.
Occorre urgentemente mettere in atto soluzioni digitali ch,e da un lato, digitalizzino il front-end e contemporaneamente potenzino il back-end, per poter affrontare le sfide dell’assistenza sanitaria.
I sistemi sanitari devono in primo luogo definire una strategia digitale solida e lungimirante, dove i leader del governo e del sistema sanitario devono dare priorità agli investimenti nella salute digitale che possono risolvere le sfide sanitarie più urgenti con un approccio globale.
Successivamente, le parti interessate dell’ecosistema devono costruire l’infrastruttura sanitaria digitale, incentivare l’acquisizione, la condivisione e l’utilizzo dei dati, lo sviluppo di capacità sanitarie, allineare gli incentivi, fornire l’accesso ai finanziamenti e creare regolamenti idonei allo scopo, avviando una transizione verso un’assistenza sanitaria basata sul valore.
Per i governi e i leader del sistema sanitario si apre l’opportunità di investire nella salute della popolazione, e l’assistenza sanitaria offre chiaramente valore a tutti gli aspetti della società. La salute digitale presenta anche un l’opportunità per il settore privato di investire e costruisci imprese, portando anche ad una salute migliore.
Ma per avere successo, gli stakeholder pubblici e privati devono collaborare e concentrarsi sul catalizzare il cambiamento a lungo termine del sistema. È tempo di costruire un sistema sanitario che sia veramente sostenibile, equo e coerente, in grado di fornire assistenza di qualità, migliorando davvero la salute della popolazione e non solo le cure.