Un sistema sanitario sostenibile, resiliente ed equo, non può prescindere da un totale ripensamento del sistema di cure attraverso l’utilizzo appropriato del digitale. Per fare ciò, è necessario che i sistemi sanitari adottino nuovi approcci che pongano al centro i pazienti e le loro esigenze, garantendo percorsi di cura sempre più “personalizzati”.
L’attenzione al paziente ha portato, soprattutto nel campo dell’onco-ematologia, all’adozione di strumenti innovativi e digitali attraverso cui costruire programmi che consentano ai medici di restare in contatto con i propri pazienti abbattendo qualsiasi distanza. In tale scenario si inserisce il concetto di telemedicina, termine con cui si fa riferimento ad una forma di assistenza sanitaria “a distanza” erogata attraverso il ricorso a tecnologie innovative (ICT), tema sempre più spesso oggetto di dibattito.
L’apporto del digitale nel campo dell’onco-ematologia
La telemedicina consente di attivare una “rete” ospedale-medici-territorio attraverso cui monitorare i pazienti, assisterli nelle malattie croniche e sensibilizzarli alla prevenzione. Il Covid-19 ha evidenziato non solo la necessità di accelerare il processo di digitalizzazione del settore sanitario, ma anche di attuare un nuovo modello organizzativo, come quello “a rete”, che soprattutto in campo oncologico, garantisce prossimità, equità di accesso e diritto all’innovazione.
Difatti, la continuità assistenziale rappresenta un fattore molto importante per i pazienti affetti da tumore del sangue, in tale prospettiva i sistemi digitali sanitari, in particolare la telemedicina, hanno dimostrato di essere un alleato prezioso per i medici e per i pazienti.
Durante la pandemia Janssen, l’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, ha attivato attivato JCare, un servizio di telemedicina nell’ambito del cancro alla prostata che ha permesso ai professionisti sanitari di monitorare da remoto i parametri dei pazienti, scambiare documenti, pianificare visite e scaricare documenti di visite effettuate da altri medici, e dato la possibilità di effettuare video-visite ai pazienti.
Un’innovazione simile è stata realizzata da Fondazione GIMEMA–Franco Mandelli Onlus, la quale ha dato vita alla piattaforma GIMEMA-ALLIANCE attiva h24, che digitalizza, grazie a sofisticate tecnologie, l’assistenza sanitaria per i pazienti onco-ematologici in Italia, in grado di garantire una comunicazione tempestiva e sicura tra il medico e il paziente. Attraverso una survey, infatti, sulla base di un algoritmo predefinito, se le risposte del paziente indicano un problema potenzialmente rilevante, la piattaforma invia automaticamente via e-mail dei messaggi di alert all’ematologo che, tempestivamente riesce ad intervenire.
Medicina di precisione e intelligenza artificiale
Le innovazioni digitali, in particolare software di Intelligenza Artificiale, svolgono un ruolo fondamentale anche nella medicina di precisione soprattutto in fase di diagnostica. Spesso, tecnologie all’avanguardia vengono implementate con lo scopo di predire le alterazioni genetiche sulla base delle caratteristiche morfologiche individuabili attraverso le immagini istologiche. Ciò consente non solo di incrementare l’accuratezza diagnostica, ma anche di sviluppare terapie sempre più mirate e personalizzate.
A tal proposito, è stato sviluppato presso l’University of California San Diego School of Medicine e il Moores Cancer Center un programma di intelligenza artificiale, noto come DrugCell, in grado di abbinare ad un dato tumore una giusta combinazione di farmaci, ponendo enfasi su una medicina di precisione sempre più orientata a migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita del paziente.
Conclusioni
Numerosi, quindi, sono i vantaggi offerti dalle soluzioni digitali nel campo dell’oncoematologia, in quanto non solo consentono ai professionisti sanitari di monitorare l’avanzamento dello stato di salute dei propri pazienti, ma anche di garantire elevati livelli di qualità dei servizi erogati senza perdere di vista gli specifici bisogno di ciascun individuo.
Ciò evidenzia quanto il settore sanitario non possa prescindere dall’attuare un totale cambio di paradigma, introducendo costantemente sempre più sofisticate innovazioni digitali che consentano di slegare le decisioni dalle specifiche delle singole strutture sanitarie e di porre al centro, invece, l’unicità del paziente garantendo, in questo modo, maggiore tempestività, precisione, qualità e soprattutto personalizzazione delle cure stesse.
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*Questo è il tredicesimo contributo della rubrica realizzata per Agenda Digitale dal VIMASS, laboratorio di ricerca in management ed innovazione in sanità dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope. Ogni mese sarà pubblicato un contributo sui temi più importanti ed attuali nel campo della sanità digitale, con particolare riferimento ai temi legati alle attività di ricerca del laboratorio.