regioni

Innovare la Sanità con l’interoperabilità dei sistemi. Il caso del Veneto

Sono allo studio di modelli organizzativi in grado di rendere interoperabili i sistemi delle singole aziende sanitarie in ottica regionale. Il Veneto e Arsenal.it sono all’avanguardia su questo percorso

Pubblicato il 06 Mar 2017

Lorenzo Gubian

direttore area Sistemi Informativi Sanitari di Azienda Zero

Sanità digitale

L’enorme mole di dati resa disponile grazie alla digitalizzazione del sistema sanitario pone da tempo una serie di interrogativi su come utilizzare al meglio tali dati al fine di andare ad incidere direttamente sul miglioramento dei processi di cura. Un interrogativo che non è lasciato solo agli organi politici ed organizzativi ma che rappresenta un elemento chiave per qualsiasi manager e tecnico chiamato ad elaborare strategie di sviluppo dei servizi. Di fatto però il concetto di big data da solo non ha alcun senso. L’organizzazione dei dati passa necessariamente attraverso processi che hanno come perno l’interoperabilità, elemento che risulta oggi più che mai la chiave di volta per rendere il sistema sanitario in grado di prendersi carico completamente delle necessità di cura di ciascun paziente.

Un tema sul quale da anni la Regione Veneto, contesto sanitario che per tradizione e storia appare complesso e composito, lavora potendo contare sul supporto di una struttura tecnica ad hoc. Una delle principali mission di Arsenàl.IT, Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale, è infatti focalizzata sullo studio di modelli organizzativi in grado di rendere interoperabili i sistemi delle singole aziende sanitarie in ottica regionale. Per questo una parte del team tecnico si occupa nello specifico di studiare standard di interoperabilità, capaci di mettere in comunicazione i vari sistemi.

Arsenàl.IT, in linea con quanto disposto a livello regionale, coordina la stesura, la definizione e l’emanazione di linee guida per l’utilizzo di standard ICT dentro le aziende sociosanitarie ed ospedaliere regionali, supervisionando il raggiungimento di un comune livello di omogeneità e l’adeguamento dei sistemi già in essere tanto alle norme quanto alla loro applicazione. Un’attività che trova spazio nel Piano Sociosanitario Regionale Veneto, nel quale una sezione è esplicitamente dedicata alla sanità digitale. Tutto ciò rende di fatto il consorzio una sorta di motore per l’attivazione e la messa in opera di sistemi interoperabili nell’ottica di offrire all’assistito veneto un servizio sempre più su misura.

Per realizzare tutto questo in un contesto regionale, però, è stato necessario dare vita ed approntare un sistema di knowhow che si fonda su ricerca e innovazione di respiro internazionale. Arsenàl.IT si occupa non solo di definire ed applicare sistemi di codifica per i documenti clinici digitali, ma anche dell’elaborazione e dell’applicazione di profili di interoperabilità.

Tale attività viene messa in opera in collaborazione con IHE (Integrating the Healthcare Enterprise), che è uno degli enti più autorevoli a livello internazionale nel campo dello studio delle linee guida per l’interoperabilità in sanità. Grazie a questa fattiva collaborazione il prossimo aprile, per una settimana, dal 3 al 7, Venezia ospiterà il Connecthaton, appuntamento internazionale promosso da IHE Italia, durante il quale circa trecento tecnici provenienti da tutto il mondo saranno impegnati a testare sistemi prodotti dai vari vendors attivi nel mercato globale a supporto dei servizi sanitari e, in generale, nel campo dell’healthcare.  Nel corso della settimana di lavori sono previsti anche alcuni eventi aperti al pubblico dedicati ai principali temi d’attualità che la sanità digitale oggi, ed in particolare quelli legati allo sviluppo del fascicolo sanitario elettronico. Si tratta di occasioni nelle quali si cercherà di discutere e condividere le soluzioni messe in atto da vari attori in quest’ambito, dimostrando concretamente quanto l’interoperabilità sia davvero il tema chiave per l’innovazione del sistema sanitario tanto nazionale quanto internazionale.

La rete di relazioni ad ampio raggio, l’intensa attività di ricerca e sviluppo messa in atto nel contesto di iniziative europee sia di telemedicina che di eHealth, alle quali ha partecipato Arsenàl.IT per conto della Regione, sono servite a supportare in maniera significativa e concreta il percorso di costruzione del fascicolo sanitario elettronico regionale. L’attività del consorzio nel campo dell’interoperabilità, infatti, è andata via via confluendo e si è sostanziata sempre più nel fascicolo. In tale contesto Arsenàl.IT ha lavorato alla definizione di linee guida per documenti clinici strutturati secondo lo standard CDA (Clinical Document Architecture), identificando anche strumenti innovativi al fine di definire il giusto percorso per rendere interoperabili i sistemi. Ne è un esempio la creazione di una piattaforma di labelling che è oggi punto di riferimento per testare l’interoperabilità di tutti i prodotti offerti dai fornitori che operano a servizio delle aziende sanitarie in contesto regionale.

Arsenàl.IT è diventata, quindi, l’ente strumentale attraverso il quale la Regione ha indirizzato il percorso di integrazione dei sistemi informativi tanto delle aziende sociosanitarie ed ospedaliere quanto dei vari soggetti specializzati che operano in sanità come, ad esempio, i medici di medicina generale e le farmacie.

Tutto questo avviene in un contesto regionale come quello Veneto nel quale è in corso una complessiva riorganizzazione dei servizi sociosanitari e ospedalieri. Dal 1 gennaio 2017 le aziende sono state ridotte da 22 a 9 e la Regione sta istituendo un unico ente di governance. In tale scenario risulta evidente come, a livello organizzativo, l’integrazione dei sistemi sanitari è diventata uno dei perni dell’attuazione della riforma.

L’azione del consorzio nel campo dell’interoperabilità del resto non è passata inosservata nel panorama nazionale, soprattutto per la qualità dei risultati raggiunti nella diffusione dei servizi di sanità digitale, in particolare per quanto riguarda il percorso di dematerializzazione della ricetta rossa. Il riconoscimento del lavoro realizzato è arrivato attraverso l’inserimento dentro i gruppi tematici nazionali legati al Tavolo Tecnico di monitoraggio e indirizzo per l’attuazione del fascicolo sanitario elettronico istituiti dal Ministero della Salute. In tale contesto i tecnici di Arsenàl.IT, su delega della Regione Veneto, partecipano alle discussioni e contribuiscono fattivamente alla definizione delle linee di indirizzo che diventeranno valide in tutta Italia. In particolare, tra gli altri, il Veneto ha ottenuto il coordinamento del gruppo dedicato alla definizione delle modalità tecniche per la firma digitale di documenti XML e per la gestione di fogli di stile su base nazionale oltre al gruppo sull’interoperabilità nel quale il coordinamento è affidato congiuntamente a Lombardia, Emilia Romagna e, per l’appunto, Veneto. Quest’ultimo gruppo ha l’obiettivo di definire e formalizzare le specifiche tecniche e gli standard richiesti per l’interoperabilità del FSE attraverso la produzione, la verifica e la pubblicazione di documenti condivisi di supporto alla progettazione esecutiva degli interventi necessari, oltre a definire le linee di indirizzo condivise a livello nazionale in considerazione delle possibili evoluzioni funzionali.

Fermo restando che oggi Arsenàl.IT ha come mission principale la realizzazione degli obiettivi legati al fascicolo sanitario elettronico regionale, va sottolineato come tali esperienze oggi rappresentino un’occasione importante ancor più alla luce della riforma sanitaria in atto a livello veneto. In sostanza il lavoro realizzato nell’ultimo decennio risulta base di partenza per l’integrazione dei sistemi sanitari delle singole aziende sanitarie in ottica regionale per garantire l’accesso a dati e documenti clinici di ogni assistito. All’interno del progetto, dal costante e costruttivo confronto con operatori e rappresentanti dei cittadini, è stata sviluppata una nuova concezione di servizi definita di “Sanità KM zero”, che si fonda sul presupposto che siano i dati a muoversi e non i pazienti/cittadini. A partire da tale nuovo punto di vista la Regione Veneto, insieme alle aziende con supporto e supervisione di Arsenàl.IT, sta costruendo servizi di sanità digitale su misura che vanno sempre più incontro all’utente, in un’ottica che supera il concetto di accessibilità e sposa quello di prossimità e vicinanza. Servizi che si stanno costruendo mediante percorsi di collaborazione e co-progettazione che coinvolgono sia di chi opera in sanità sia i cittadini attraverso, in particolare, le associazioni che rappresentano pazienti e popolazione. Una volta completati tutti i tasselli sarà messo a disposizione davvero un sistema di servizi di “Sanità KM zero” con vantaggi in termini di efficienza e anche di risparmio direttamente per il cittadino.

Tutto questo sarà reso possibile da un sistema completamente interoperabile nel quale i dati vengono messi a disposizione, da un lato, agli operatori autorizzati alle cure e, dall’altro, al cittadino che vi può accedere nella maniera più comoda e rapida, sempre e ovunque. L’interoperabilità garantirà cure omogenee in ogni contesto, dall’azienda sanitaria nella quale ciascuno viene assistito per arrivare fuori Regione e, grazie alla Tessera Sanitaria, anche in Europa.

Per questo è fondamentale continuare a lavorare ed investire sia nello studio di standard di interoperabilità adeguati, sia nell’attuazione di linee guida condivise su larga scala, rendendo in grado qualsiasi medico in qualunque parte d’Italia di curare un paziente proveniente da una regione differente da quella di residenza. Un obiettivo che appare sempre più alla portata e che vede Arsenàl.IT come soggetto tecnico in prima linea nel cercare e nel mettere in atto nuove soluzioni nel campo dell’interoperabilità.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2