Per i medici, prendere appunti durante le visite non è affatto un aspetto secondario: l’intelligenza artificiale fornisce gli strumenti adeguati a farlo in maniera automatica, rapida e sicura. Delegare a una soluzione smart le attività di trascrizione offre l’occasione di concentrarsi di più sul paziente durante la visita, aumentando il tempo a disposizione per gli aspetti clinici e tagliando invece quello dedicato alla compilazione e alla scrittura di documenti e riepiloghi.
Una modalità che rende più leggero il lavoro e ottimizza la gestione del tempo sia all’interno della visita che nella giornata intera, consentendo di visitare più pazienti e di concentrarsi appieno su ognuno di loro. Si evita anche il rischio di fraintendimenti, con garanzie per dottore e paziente. È necessario però fare attenzione e scegliere una soluzione AI based precisa e ben addestrata, che sappia destreggiarsi tra diversi dialetti dell’italiano e varie lingue straniere.
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Intelligenza artificiale in sanità, perché automatizzare la raccolta degli appunti
Il dialogo tra medico e paziente durante una visita è molto prezioso sia dal punto di vista del rapporto tra professionista e cittadino, sia per l’attività clinica: dedicare il giusto tempo, con l’adeguata concentrazione, al proprio paziente, permette di cogliere importanti dettagli per effettuare la diagnosi, con l’effetto di una migliore appropriatezza prescrittiva e un patient journey soddisfacente. Prendere appunti è un’attività irrinunciabile durante la visita, tuttavia può portare a sottrarre tempo proprio alla fase di dialogo, oltre che a distrarre il medico spingendolo a svolgere più compiti in contemporanea: “Gli incarichi dei medici si accumulano e comprendono task che richiedono necessariamente tempo. Uno di questi è la raccolta della storia clinica dei pazienti – spiega Luca Puccioni, amministratore delegato di MioDottore -. Durante il dialogo il paziente racconta i sintomi, si fa l’anamnesi, si passa alla fase di visita vera e propria con i dovuti accertamenti e infine si arriva al piano di cura o alla prescrizione di ulteriori approfondimenti. L’ascolto attivo è quindi importantissimo, ma rischia di essere ridotto a causa del carico di lavoro, della fretta, della pressione, della gestione di attività necessarie ma non legate all’ascolto e all’accertamento”.
La tecnologia aiuta a scaricare il medico di alcune di queste attività, come appunto prendere appunti e, in particolare, l’intelligenza artificiale si è rivelata efficace per svolgere il compito. Del resto, come rivela una survey organizzata da MioDottore con il supporto di Datanalysis tra gennaio e febbraio 2025, il 76 per cento del campione intervistato ritiene che l’AI sia destinata a cambiare in modo radicale il lavoro del medico in cinque anni e il 24 per cento ha spiegato di aver usato soluzioni basate su AI nella pratica lavorativa. Complessità di utilizzo delle soluzioni di AI e mancata integrazione con i sistemi digitali già posseduti sono indicati dal 22 per cento e dal 20 per cento come i principali ostacoli all’adozione dell’AI.
Intelligenza artificiale per prendere appunti in sanità, perché è utile
Prendere appunti è una delle possibilità offerte dall’intelligenza artificiale: “L’AI può aiutare molto il medico nella raccolta delle informazioni e nella riorganizzazione di questi dati in un formato schematico e comprensibile. Così il professionista può dedicare più ascolto attivo e concentrazione al paziente, migliorare la qualità della visita, focalizzarsi sulla diagnosi – racconta Puccioni -. Si risparmia tempo e si guadagna qualità”. Tali soluzioni possono essere intagrate “con i gestionali usati dai medici, serve semplicità ed efficienza perché la tecnologia sia effettivamente utile nella pratica quotidiana”.
Come funziona l’AI per gli appunti in sanità: l’esempio di NOA
Il sistema NOA di MioDottore è in grado di prendere appunti in maniera automatica mentre il medico si concentra sul paziente: “NOA è in grado di comprendere diverse lingue e filtrare le informazioni in base alla rilevanza, distinguendo da quelle mediche necessarie ai fini clinici e quelle aggiuntive, di carattere generale, come capita di scambiarsi durante una conversazione”, spiega Puccioni. Lo strumento punta alla combinazione di modelli speech-to-text e large language, il primo in cloud Aws e il secondo in Azure. La soluzione è disponibile sia in versione embedded nel gestionale MioDottore sia come soluzione a parte, da integrare nel gestionale già a disposizione del medico. Può essere utilizzata su diversi supporti: “Ad esempio, il medico potrebbe avviarla tramite smartphone se deve muoversi per lo studio durante la visita – spiega l’amministratore delegato di MioDottore -. Decide sempre il medico quando attivare e disattivare il microfono. Una volta acceso, NOA inizia ad ascoltare la conversazione e a prendere appunti. A fine visita genera un sommario, è possibile rivedere e correggere la trascrizione delle informazioni. Può inoltre essere utilizzata anche in caso di prestazioni erogate in telemedicina”.
I benefici che si riscontrano sono riassumibili in:
- Riduzione del tempo di gestione delle attività parallele a quelle cliniche,
- Miglioramento del patient journey, in quanto più tempo dedicato all’ascolto attivo permette maggiore empatia, rendendo positiva la relazione medico-paziente
- Eliminare carichi mentale e di lavoro del medico legati a mansioni amministrative e documentali.
Non servono competenze particolari per utilizzare NOA di MioDottore: “Si tratta di uno strumento molto intuitivo, dalla user experience facile e piacevole. Ognuno inoltre dispone di un account manager che possa guidarlo nella formazione, come provider facciamo in modo che ogni professionista disponga delle giuste competenze per utilizzare NOA al meglio”, conclude Puccioni. E anticipa: “È solo la prima delle soluzioni di AI che abbiamo in mente, ne stiamo studiando altre per supportare i medici e i pazienti in molte altre attività, come per esempio la ricerca di un professionista”.
Articolo realizzato in partnership con MioDottore