sanità digitali

Interoperabilità dei dati sanitari: le app sono la vera svolta



Indirizzo copiato

Le app giocano un ruolo fondamentale per la trasformazione digitale della sanità. Solo superando gli ostacoli che ne frenano l’adozione possiamo aprire la strada a un futuro in cui i dati sanitari siano accessibili, condivisi in modo sicuro e usati per migliorare la salute e il benessere di tutti

Pubblicato il 14 giu 2023

Domenico Marino

Università Degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria



L’IA è al centro della trasformazione digitale della sanità: le tre sfide principali

Il progresso verso l’interoperabilità dei dati sanitari richiede una collaborazione stretta tra gli attori del settore sanitario, le aziende tecnologiche e le istituzioni governative.

Un esempio interessante in questa direzione è quello della Regione Liguria, che con la collaborazione dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova ha realizzato l’app mi@salute che consente a tutti i cittadini di consultare la propria storia clinica, anche attraverso l’interoperabilità del fascicolo sanitario, su tutto il territorio nazionale, rendendo così disponibile per ogni paziente l’intero fascicolo sanitario, a prescindere della regione in cui decida di sottoporsi a visita medica.

Il ruolo cruciale delle app per l’interoperabilità dei dati sanitari

La piattaforma è dedicata ai degenti dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova. Questo esperimento, che ancora ha una platea di utenti molto limitata, è però molto interessante in prospettiva perché quella che si sta sperimentano è una strada maestra per far del fascicolo sanitario elettronico uno strumento di uso comune. Infatti, le app per l’interoperabilità dei dati sanitari possono svolgere un ruolo sempre più cruciale nel trasformare il modo in cui i professionisti della salute gestiscono e condividono le informazioni relative ai pazienti. L’interoperabilità dei dati sanitari si riferisce alla capacità dei diversi sistemi elettronici di gestire, scambiare e utilizzare in modo efficace le informazioni sanitarie in un formato standardizzato e accessibile a tutte le parti coinvolte.

Le app per l’interoperabilità dei dati sanitari si sono rivelate strumenti indispensabili per migliorare la coordinazione delle cure, ridurre gli errori e ottimizzare l’efficienza nella gestione delle informazioni sanitarie. Consentono ai medici, agli ospedali, alle cliniche e ad altri fornitori di assistenza sanitaria di accedere e condividere in modo sicuro le informazioni sui pazienti, indipendentemente dal sistema EHR (Electronic Health Record) utilizzato. Queste app offrono una vasta gamma di funzionalità. Ad esempio, consentono di visualizzare e aggiornare le informazioni dei pazienti in tempo reale, come il quadro clinico, i risultati di laboratorio, le prescrizioni e la cronologia delle visite mediche. Inoltre, possono integrare i dati provenienti da diverse fonti, come sistemi EHR, dispositivi medici e applicazioni per il monitoraggio della salute, fornendo una visione completa e aggiornata dello stato di salute del paziente.

La sicurezza e la protezione dei dati sensibili

Un altro aspetto fondamentale delle app per l’interoperabilità dei dati sanitari è la sicurezza e la protezione dei dati sensibili.

Queste applicazioni adottano protocolli di sicurezza avanzati, come l’uso di crittografia e l’accesso controllato, per garantire la riservatezza e l’integrità delle informazioni sanitarie. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, ci sono ancora sfide da affrontare nell’ambito dell’interoperabilità dei dati sanitari. Alcuni dei principali ostacoli includono la diversità dei sistemi EHR utilizzati, la mancanza di standard comuni e la preoccupazione per la sicurezza dei dati.

L’adozione diffusa di app per l’interoperabilità dei dati sanitari richiede un impegno coordinato da parte delle istituzioni sanitarie, dei fornitori di tecnologia e delle autorità regolatorie per sviluppare soluzioni interoperabili e garantire la sicurezza dei dati.

Le app per l’interoperabilità dei dati sanitari offrono anche una maggiore comodità e convenienza per i pazienti. Questi ultimi possono accedere ai propri dati sanitari in modo sicuro e controllato, consentendo loro di monitorare il proprio stato di salute, gestire le prescrizioni e partecipare attivamente al proprio percorso di cura. Inoltre, facilitano la transizione dei pazienti tra diversi fornitori di assistenza sanitaria, assicurando che le informazioni critiche siano trasferite in modo accurato e tempestivo.

Le sfide per garantire il successo e l’adozione diffusa delle app

Tuttavia, è importante affrontare alcune sfide per garantire il successo e l’adozione diffusa di queste app.

La standardizzazione dei formati dei dati e di comunicazione

La standardizzazione dei formati dei dati e di comunicazione è essenziale per consentire lo scambio fluido delle informazioni tra diversi sistemi. Inoltre, è fondamentale garantire la privacy e la sicurezza dei dati sanitari, implementando misure robuste per proteggere le informazioni sensibili e prevenire accessi non autorizzati.

Le Regioni che già dispongono di app operative

Le regioni che si sono già dotate di app sono molte. La quasi totalità delle regioni del Centro Nord hanno già delle app operative, mancano tristemente all’appello Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise dimostrando qualora ce ne fosse bisogno l’esistenza di una sanità a due velocità. Ma se la dotazione tecnologica è presente molto ancora rimane da fare perché l’aggiornamento dei dati del Fascicolo sanitario da cui dipende poi l’efficacia delle app è ancora tutto da verificare grafici seguenti mostrano una situazione non rosea con un utilizzo da parte dei cittadini del fascicolo sanitario che solo in Emilia-Romagna supera il 50% con 11 regioni che hanno un utilizzo pari a zero, anche malgrado le app.

La situazione è migliore nel caso dell’utilizzo del fascicolo da parte dei medici con sette regioni che hanno utilizzo vicino al 100% ma anche con quattro regioni che hanno un utilizzo pari a zero e due inferiore al 10%

Conclusioni

Per un reale cambio di passo è necessario promuovere l’adozione di standard comuni, favorire l’interconnessione tra i diversi sistemi EHR e incoraggiare lo sviluppo e l’implementazione di app interoperabili. In conclusione, le app per l’interoperabilità dei dati sanitari giocano un ruolo fondamentale nella trasformazione digitale del settore sanitario. Consentono di migliorare la qualità delle cure, la collaborazione tra i professionisti della salute e l’empowerment dei pazienti. Superando le sfide e adottando soluzioni interoperabili, possiamo aprire la strada a un futuro in cui i dati sanitari sono accessibili, condivisi in modo sicuro e utilizzati per migliorare la salute e il benessere di tutti, ma la strada da percorre per una vera sanità digitale in Italia rimane ancora in salita.

Domenico Marino

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4