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La ricetta veterinaria elettronica (RVE): come funziona, obiettivi e criticità

L’obbligo di utilizzo della ricetta veterinaria elettronica (RVE) in sostituzione del formato cartaceo su tutto il territorio nazionale è scattato lo scorso 16 aprile 2019 come previsto dal decreto attuativo del Ministro della Salute della legge 167/2017. Ecco tutto quello che c’è da sapere

Pubblicato il 05 Set 2019

Anna Francesca Pattaro

Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Comunicazione ed Economia

promemoria

La Ricetta Veterinaria Elettronica (RVE) sostituisce la ricetta cartacea sull’intero territorio nazionale dopo la legge 20 Novembre 2017, n. 167 (Legge Europea 2017) Art.3 che definisce delle “Disposizioni in materia di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati per il conseguimento degli obiettivi delle direttive 2001/82/CE e 90/167/CEE” e che ha previsto l’istituzione ed adozione di un sistema informatizzato per la tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati, anche attraverso l’adozione della RVE.

Genesi normativa della ricetta veterinaria elettronica

Con le modifiche al decreto legislativo n.193 del 2006 (art. 89) è stato disciplinato il sistema informativo per la tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati nella catena distributiva, attraverso l’integrazione con il sistema informativo per la tracciabilità dei farmaci ad uso umano previsto dall’art. 40 della Legge n. 39 del 2002 e disciplinato, per quanto riguarda il monitoraggio della distribuzione intermedia, dal decreto del Ministro della salute 15 luglio 2004 (G. U. n. 2 del 4 gennaio 2005). In aggiunta, con le modifiche all’art.118 del decreto legislativo n.193 del 2006 e all’art.90 del decreto legislativo, n.90 del 1993, l’articolo 3 della Legge n.167 del 2017 ha stabilito che la prescrizione veterinaria è predisposta ed erogata esclusivamente secondo modalità elettroniche attraverso l’introduzione della ricetta veterinaria elettronica.

In particolare l’obbligo di utilizzo della RVE in sostituzione del formato cartaceo su tutto il territorio nazionale è scattato lo scorso 16 aprile 2019 come previsto dal decreto attuativo del Ministro della Salute “Modalità applicative delle disposizioni in materia di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati” della legge 167/2017.

La Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, ha realizzato il sistema informatizzato per la ricetta veterinaria elettronica, già sperimentato in diverse Regioni. Il Sistema informativo per la tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati è composto dalla Banca Dati Centrale della Tracciabilità del Farmaco (BDC) e dal Sistema Informativo Nazionale per la Farmacosorveglianza (ricetta veterinaria elettronica). La tracciabilità dei medicinali veterinari, attraverso l’alimentazione della Banca Dati Centrale della Tracciabilità del Farmaco, riguarda i medicinali autorizzati all’immissione in commercio in Italia, destinati alla somministrazione ad animali. Per cui la RVE, attraverso l’alimentazione del Sistema Informativo Nazionale per la Farmacosorveglianza, traccia l’intero ciclo di gestione dei medicinali e dei mangimi medicati/prodotti intermedi destinati all’uso in veterinaria, dalla prescrizione-erogazione fino alla registrazione delle informazioni dei trattamenti effettuati.

Obiettivi della ricetta veterinaria elettronica

Secondo il Ministero della Salute, l’obiettivo finale del Sistema Informativo Nazionale della Farmacosorveglianza “non è la semplice trasposizione della ricetta cartacea in un «PDF», ma una modifica sostanziale del precedente modello organizzativo e operativo di gestione dei medicinali veterinari, attraverso la completa digitalizzazione della gestione della movimentazione dei medicinali veterinari”.

Se l’obiettivo principale è la farmacovigilanza in ambito veterinario e la tutela della salute pubblica, la RVE rientra a pieno merito tra gli strumenti introdotti nel corso degli ultimi anni in Italia nel processo di progressiva digitalizzazione in ambito sanitario e nella pubblica amministrazione. Il sistema si inserisce infatti nel più vasto progetto di semplificazione e digitalizzazione del governo italiano, l’Agenda per la semplificazione 2015-2017, che, per gli aspetti connessi alla sanità veterinaria e alla sicurezza alimentare, prevede l’introduzione di soluzioni informatiche innovative per agevolare sia il Servizio Sanitario Nazionale che i cittadini nell’adempimento di obblighi normativi attraverso la cosiddetta «dematerializzazione».

Dunque altri importanti obiettivi della RVE riguardano:

  • la semplificazione delle procedure,
  • la semplificazione e riduzione degli obblighi amministrativi recuperando le informazioni da dati già disponibili nei sistemi informativi ministeriali[1],
  • la riduzione dell’ammontare della documentazione cartacea,
  • la trasmissione pressoché in tempo reale di informazioni strutturate alle istituzioni e soggetti competenti dell’intera filiera del medicinale veterinario (medici veterinari, farmacisti, distributori, allevatori),
  • una maggiore efficienza nei processi di farmacovigilanza e di analisi del rischio sanitario che può condurre a razionalizzazioni in termini di costi di varia natura (compresi i costi derivanti anche da sanzioni comminate per errori formali) e dei tempi,
  • il miglioramento delle attività di controllo e la rielaborazione di dati utili al contrasto dell’antimicrobico-resistenza e
  • il rafforzamento del ruolo del medico veterinario in quanto unico gestore del medicinale veterinario.

Come funziona la RVE

La Ricetta Veterinaria Elettronica è identificata da un numero di ricetta e da un PIN di 4 cifre generato dal sistema nel momento dell’emissione della ricetta da parte del medico veterinario.

Attraverso il portale vetinfo.sanita.it e sul sito ricettaelettronicaveterinaria.it, i medici veterinari, i farmacisti, i grossisti, i mangimifici, gli allevatori e i proprietari di animali possono richiedere le credenziali, registrarsi ed operare in base alle caratteristiche e i compiti del proprio profilo. Per emettere la ricetta, i medici veterinari possono anche utilizzare una App scaricabile dagli app store (Apple store e Google store ).

Nel momento dell’acquisto dei medicinali prescritti, i proprietari degli animali si rivolgono ai farmacisti fornendo le coordinate in loro possesso della ricetta prescritta dal veterinario. In questo modo il farmacista può individuare la prescrizione digitale e consegnare il farmaco al cliente.

Dal sito istituzionale (senza registrazione) e dalla correlata App mobile i proprietari e detentori di animali sia da reddito che d’affezione possono visualizzare le proprie ricette tramite il numero di ricetta e PIN; oppure Codice dell’azienda zootecnica (per gli allevatori) o codice fiscale (per i proprietari di animali da compagnia) e PIN. Gli allevatori possono anche accedere con le proprie credenziali al sito ww.vetinfo.it per consultare le proprie RVE e le scorte autorizzate presso l’allevamento; consultare e utilizzare i protocolli terapeutici, registrare i trattamenti e consultare il registro dei trattamenti nonché gestire i dati e le anagrafiche di supporto.

Esiste inoltre un Numero Verde di assistenza tecnica del Centro Servizi Nazionale presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise- Teramo.

Il sito istituzionale dedicato alla Ricetta Veterinaria Elettronica è dotato inoltre un cruscotto interattivo in cui sono pubblicati alcuni report di sintesi aggiornati ogni 24 ore sull’utilizzo del Sistema Informativo Nazionale della Farmacosorveglianza, come per esempio il numero di ricette compilate giornalmente dal 16 Aprile 2019, i veterinari che hanno compilato giornalmente almeno una ricetta, i punti vendita (farmacie, parafarmacie, grossisti) che giornalmente hanno dispensato almeno una ricetta veterinaria elettronica. Questi report e i dati riportati possono offrire una idea del volume di attività di questo sistema

Le criticità della ricetta veterinaria elettronica

La Ricetta Veterinaria Elettronica può rappresentare un utile strumento per semplificare e rendere più efficace il processo di controllo e farmacovigilanza e la tracciabilità del farmaco, specialmente in ambito zootecnico, che precedentemente prevedeva l’emissione di ricetta da parte del veterinario in triplice copia per poter essere archiviata da allevatore, fornitore farmaceutico e ASL; e la necessità per gli allevatori di detenere archivi cartacei dei flussi di farmaci e trattamenti effettuati. Importanti sembrerebbero anche i potenziali vantaggi in termini di efficienza e risparmio economico[2] con il superamento del tradizionale trade-off tra efficienza ed efficacia dei processi di controllo.

D’altra parte, considerando l’utilizzo e la diffusione della RVE si evidenziano le criticità che si incontrano generalmente in tutti i processi di digitalizzazione di procedure che riguardano la pubblica amministrazione, in particolare quelle connesse con la salute pubblica, come per esempio:

  • la scarsa confidenza con le tecnologie ICT sia dei professionisti ed utenti coinvolti (veterinari, allevatori, farmacisti, proprietari degli animali), connesse col digital divide;
  • le eventuali differenze riscontrabili nella diffusione ed utilizzo di questo strumento tra regioni italiane e categorie di utenti/prescrizioni;
  • il buon funzionamento del sistema informatizzato per la preparazione e riconoscimento della RVE, che a detta di diversi utenti è spesso lento e sovraccaricato ed ha obbligato il ministero a introdurre degli strumenti di supporto/assistenza;
  • l’adeguatezza, la facilità d’utilizzo da parte dei diversi soggetti coinvolti delle piattaforme e applicativi (pc o mobile) utilizzati per implementare questo sistema di controllo delle prescrizioni ed utilizzo di medicinali per uso veterinario.

A questo si possono aggiungere alcune perplessità collegate con la genesi dello strumento e con le sue caratteristiche principali.

Infatti, la RVE nasce come strumento di farmacovigilanza in risposta alle richieste dell’Unione Europea al nostro Paese di controllare più efficacemente l’utilizzo di farmaci per animali, anche in risposta ai timori ed aspettative dei consumatori finali sulla propria salute.

Queste questioni si addicono particolarmente al settore zootecnico nelle sue varie sfaccettature, ma molto meno a quello della cura dei piccoli animali cui viene comunque applicato. In questo ambito forse lo strumento risulta sovradimensionato rispetto alle esigenze di prescrizioni mediche per animali da compagnia che hanno caratteristiche molto più simili a quelle dei relativi proprietari (che sono organizzate in modo abbastanza diverso) che a quelle dei grandi allevamenti. Il risultato potrebbe paradossalmente essere in questi casi una complicazione del processo, quantomeno in termini di tempi, se non addirittura anche di costi.

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  1. Infatti diversi adempimenti degli obblighi concernenti la tracciabilità, come prevista dal dlgs 193/06 e dal art 15 del dlgs 158/06, dovrebbero essere assolti attraverso il Sistema Informativo Nazionale della Farmacosorveglianza, compreso l’invio della prescrizione veterinaria di cui all’art. 71 del dlgs 193/06.
  2. Testimoniati per esempio dall’Osservatorio Smart AgriFood (https://www.osservatori.net/it_it/osservatori/smart-agrifood ), Osservatorio Digital Innovation School of Management – Politecnico di Milano sul sistema lattiero-caseario (vaccino) italiano dopo la sperimentazione positivamente condotta nelle regioni Lombardia ed Abruzzo; e dal seguente contributo su Agenda Digitale (https://www.agendadigitale.eu/sanita/smart-agrifood-che-cose-la-ricetta-veterinaria-elettronica-al decollo-in-italia/

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